lunedì, novembre 09, 2009

Santanchè show!!



Perchè le persone capiscono tutto al contrario?? Forse perchè gli conviene così!! Non sono stati i musulmani a chiedere che venisse tolto il CROCEFISSO dalle classi. Non capisco questo astio che si sta creando nei loro confronti. Spiegatemelo

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Infatti, certa gentaglia come la Santanchè ed alcuni leghisti hanno preso la palla al balzo e non vale la pena neanche di commentarli., visto che vorrebbero creare una guerra di religioni.
E' vero, non sono i musulmani a volere che si tolga il crocifisso, sono soltanto alcuni atei esaltati che cercano soltanto un pò di notorietà. Infatti, per logica, non ha senso che un ateo chieda che si tolga il crocifisso, proprio perchè non ci crede, quindi dovrebbe essere indifferente ai simboli religiosi. La democrazia comporta che sia la maggioranza a decidere, quindi non è possibile accontentare tutti. Se a me non piace l'arredo urbano di una città non posso pretendere che si modifichi secondo i miei gusti...
Al massimo posso comprendere che ci sia un musulmano o un ebreaico a sentirsi in imbarazzo di fronte ad un crocifisso, perchè non appartiene alla propria fede. Ma allora gli si potrebbe rispondere che l'Italia è il paese dove ad ogni angolo ci sono chiese e simboli religiosi, quindi forse dovrebbero scegliersi un altro paese dove emigrare se si sentono a disagio. Ma il punto non è questo. A livello personale, chi è realmente contrario all'esposizione dei crocifissi? Pochi, molto pochi. La maggiorparte di questi si prendono il pensiero di altri.
La croce è un simbolo presente quasi dappertutto in Italia, non si può e non si deve togliere!

Anonimo ha detto...

e dopo la figura di merda colossale di Berlusconi che dà del Kapò all'europarlamentare tedesco Schulz, la Santanchè che dà del pedofilo a Maometto...ma che è vizio di famiglia???
Stefano Cruciata

Unknown ha detto...

Il punto non è far sparire il crocifisso dalle strade e dalle piazze; la questione è su un'istituzione pubblica, espressione di uno Stato laico secondo la Carta Costituzionale, come la scuola. La scuola non deve proporre alcun simbolo e alcun valore che sia diretta espressione di una fede religiosa, qualunque essa sia. La scuola dovrebbe esporre solo la Costituzione Repubblicana come simbolo delle radici culturali e dei valori sociali dello Stato italiano. Nel contempo, deve garantire a chiunque entri nella scuola di poter liberamente esprimere la propria fede religiosa e i propri valori, nel rispetto della legge. In soldoni, la scuola dovrebbe mettere nelle condizioni ogni cristiano di portare il proprio crocifisso, ma non dovrebbe esporne uno "istituzionale". Se poi si vuol continuare con la barzelletta stupida e offensiva (per i cattolici principalmente) che il crocifisso è solo un simbolo della italica cultura, allora dovremmo mettere in ogni aula anche i mezzi busti di Socrate, Aristotele, Platone, Cicerone e magari anche una bella pizza e un mandolino!!

Anonimo ha detto...

Scusami, ma a te, a livello personale, da fastidio vedere il crocifisso nelle aule scolastiche? Fammi capire perchè la tua posizione mi sembra che vuole difendere l'opinione altrui senza che nessuno te l'ha chiesto

Unknown ha detto...

A me da molto fastidio vedere il crocifisso nelle aule scolastiche e sono completamente d'accordo con la sentenza della Corte di Strasburgo. L'Italia è uno Stato laico e aconfessionale e in quanto tale difende la libertà di espressione di chiunque, ma non ha (o non dovrebbe avere) alcun simbolo istituzionale al di fuori di quelli della Carta Costituzionale. I simboli cristiani, per quanto essa sia la religione più diffusa in Italia, non sono citati in alcun punto della nostra Costituzione.

Anonimo ha detto...

Quindi sei una specie di iconoclasta, contrario all'esposizione di qualunque simbolo religioso in luoghi pubblici perchè ti danno fastidio. Perfetto, chiarissimo, grazie. Peccato per te che abiti in un paese, l'Italia, che è la culla del cristianesimo, dove ogni angolo di strada presenta il simbolo di Cristo e dove le maggiori opere d'arte, che tutto il mondo ci invidia, rappresentano soggetti sacri. Immagino il fastidio che proverai nel vedere S.Pietro a Roma oppure la Cattedrale di Palermo. Mi spiace per te, forse dovevi nascere in qualche paese del Nord Europa

Unknown ha detto...

Allora non hai capito proprio un cazzo!! rileggiti 15 volte i precedenti commenti e poi prova ad attivare l'intelletto! sai la differenza tra società e Stato? E sai cosa sono le Istituzioni pubbliche?
ti ripeto per l'ennesima volta che non si tratta di buttare giù le chiese e i monasteri, ma di rispettare la laicità costituzionale delle istituzioni pubbliche! poi potete costruire tutte le chiese che volete e riempirle di opere d'arte più o meno belle: basta che spariscano i simboli religiosi dalle pareti delle aule scolastiche PUBBLICHE!
P.s.: sei il primo che riesce a farmi incazzare sul serio su questo blog!!

Anonimo ha detto...

Calmati, sei un po troppo agitato ...... Certi discorsi me li sarei aspettati da un russo comunista, non da uno psceudo-democratico. Fino a prova contraria l'Italia è un paese a LARGA MAGGIORANZA CATTOLICO, per cui è normale che nei luoghi pubblici ci sia l'esposizione del simbolo religioso in cui credono la maggiorparte dei cittadini! E' normale che in un paese arabo trovi i simbol musulmani, così come in Tibet trovi i simboli del buddismo. Si chiama democrazia: la maggioranza decide. Non si può accontentare una minoranza atea, scontentando la maggioranza credente. Rinfrescati le idee sulle nozioni di democrazia prima di dire agli altri che non capiscono un cazzo. Sperando che un giorno tu riesca ad essere u po più tollerante e magari che riesca a nutrire anche la parte spirituale che è in te, ti mando un caro abbraccio

Roberto ha detto...

Caro Anonimo, io vivo in Spagna da 2 mesi e mezzo; anche lì la maggioranza della popolazione è cristiana (80%) e anche la Costituzione spagnola, come la nostra, proclama lo Stato come laico e aconfessionale. In nessun luogo pubblico (uffici, scuole, tribunali e quant'altro) si incontra uno e dico un solo crocifisso; cosa vuol dire, che gli italiani sono più credenti degli spagnoli? O semplicemente che gli spagnoli sono più civili e tolleranti di noi italiani?

Essere cristiano è un fatto intimo e personale; questo mi hanno sempre detto sin dai tempi in cui facevo catechismo e frequentavo i gruppi vicini alla Chiesa. E questo concetto è forte anche nel diritto, ne è prova il fatto che allo Stato non interessa sapere di che fede sia o non sia ogni singolo cittadino (fa parte dei c.d. dati sensibili). Se questo è vero, che bisogno c'è di porre un'icona sacra come il crocifisso in luoghi pubblici dove lo Stato offre i propri servizi come l'istruzione, la giustizia e la pubblica amministrazione?

Scusa se sono così duro, ma se voi cristiani vi attaccate così tanto ad un semplice simbolo, seppur con una grande valenza, vuol dire proprio che la fede cristiana ha perso ogni valore...

Unknown ha detto...

Mi pare di capire che,visto e considerato che la maggioranza degli italiani in quanto cattolici non riconoscono ciò che sta scritto sulla Costituzione, possiamo DEMOCRATICAMENTE prenderla e buttarla via. Se l'assemblea costituente, composta per la maggioranza da cattolici, ha deciso di fare dell'Italia uno Stato laico ci sarà pure un motivo! Altrimenti avrebbero dichiarato il cattolicesimo religione di stato, dato che LA MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI si dichiara cattolico. Non credo che De Gasperi fosse un ateo comunista sovietico intollerante e iconoclasta come me... mi risulta fosse un devotissimo cattolico, ma che sapeva ben vedere dove finisce la chiesa cattolica e dove comincia uno Stato sovrano laico e liberale. Quelli erano i veri cattolici, non le schiere di integralisti che si vedono di questi tempi, che si indignano per una sentenza della Corte Europea dei diritti umani su un crocifisso e se ne fregano se in mare muoiono centinaia di persone disperate. Un intollerante pseudo-democratico abbraccio a tutti i cattolici.

castellolibero@gmail.com ha detto...

Credo che il/la signore/a Anonimo ha qualche problema col concetto di rispetto delle minoranze, non si tratta di democrazia. D'altro canto, se non le chiedo troppo, potrebbe farmi il nome di uno Stato Europeo in cui c'è ancora l'ora di religione cattolica nelle scuole pubbliche? o in cui c'è un partito politico( tra i principali) che presenta ancora la croce nel simbolo(faccio notare che in Medio Oriente i partiti politici sono di matrice religiosa, qualcosa ci accomuna)? Mi sa tanto che di Stato laico abbiamo ben poco...e abbiamo anche un bel po da imparare riguardo al rispetto verso chi la pensa diversamente da noi.
Alessio

Roberto ha detto...

Aggiungo alle domande di Alessio; egregio Anonimo, mi sa dire se in Europa vi sia un altra repubblica democratica, costituzionalmente laica, a maggioranza cristiana, in cui i crocifissi siano esposti sulle pareti di luoghi pubblici? Esistono paesi in Europa dove la Chiesa ha una forte ingerenza anche sulla politica, riuscendo a fare boicottare addirittura referendum (metodo con cui il popolo esercita direttamente la democrazia) e bloccando iniziative parlamentari?

Anonimo ha detto...

Non accanitevi così tanto ripetendo sempre le stesse cose. Esporre un crocifisso in un luogo pubblico non significa COSTRINGERE le persone ad essere cattoliche. I musulmani, a parte qualche esaltato, lo capiscono e lo rispettano. La maggiorparte dei laici pure. Alcuni atei, che voi confondete con i laici, hanno qualche problema ad accettarlo. Chissà perchè! In teoria, se non ci credono, dovrebbero essere indifferenti, invece, secondo me, c'è una specie di invidia verso chi crede in qualcosa, che si esprime in questo modo: io non ci credo, quindi mi da fastidio vedere il simbolo in cui tu credi appeso in un luogo pubblico. Ragionamento un pò CAPZIOSO. Parlate di rispetto delle minoranze. Secondo voi questo vuol dire che si devono arredare i luoghi pubblici seconodo il gusto di pochi non considerando affatto la sensibilità della maggioranza? Il rispetto delle minoranze vale la pena citarlo quando si calpestano le libertà fondamentali dell'individuo, e l'esposizione di un simbolo religioso in un luogo pubblico non credo proprio faccia parte di queste, tutt'al più è una questione di gusto. Se io imponessi a chiunque di essere cattolico, allora si, varrebbe proprio la pena di battersi, ma così non è. L'ora di religione cattolica che avete citato è FACOLTATIVA! Se la maggioranza degli alunni la vogliono seguire, forse, un motivo ci sarà, nessuno glielo può imporre. Il giorno in cui la maggioranza degli alunni decideranno di non voler seguire quest'ora, allora sì, sarà legittimo elimnarla, ma ancora quel giorno deve arrivare. E poi, si, è vero, abbiamo più in comune con i paesi arabi che con i paesi nordeuropei, la storia ce lo insegna, qual'è il problema?
Il vostro ardore usatelo verso altre battaglie molto più concrete, non contro un simbolo di amore e di sacrificio per gli uomini, perchè questo lo avete perso di vista, impegnati com'eravate a battervi per una questione di principio. Se non ci credete, pazienza, affari vostri, nessuno vi costringe, però non potete imporre la vostra volontà sulla maggoranza che desidera vedere questo simbolo nei luoghi pubblici. Il giorno in cui in Italia ci saranno più atei che cristiani, allora si, sarà normale togliere i crocifissi dai luoghi pubblici. E poi la Costituzione, ma per favore: nella Costituzione, che tante volte avete citato, non esiste una sola parola che vieta di esporre un simbolo religioso in un luogo pubblico, forse perchè la questione non è mai stata considerata come una questione di cui debba occuparsi la legislazione, ma più che altro un fatto di gusto e di costume. E con questo ho concluso, non voglio ripetermi più, vi saluto

uli55e ha detto...

Scusate la mia piccola mente di piccolo cristiano cattolico di provincia, ma ho difficoltà a capire come si dovrebbe applicare la sentenza di Strasburgo. A tal fine mi sono fatto un esempio pratico.

Mettiamo il caso che esista un'aula in cui tutti gli studenti si accordano di adornare una parete con un bel crocifisso. Né i professori né il preside si sentono di opporsi alla maggioranza. A questo punto che succede? Una tantum, all'improvviso, passerà nelle aule un addetto alle forze dell'ordine con il compito di controllare se ci sono simboli religiosi appesi alle pareti? E nel caso in cui ne trovassero che farebbero? Sanzioni economiche? Carcere?

Ecco, non so a voi che siete di LIBERA, ma a me sta cosa puzza maledettamente di DITTATURA!

Lo stato sopra di tutti, anche di DIO. Quindi lo stato diventa dio. Questo è il principio di uno stato LAICISTA, non di uno stato LAICO.

Uno stato LAICO non si sognerebbe mai di IMPORRE dei divieti su cose come il crocifisso che non fanno male a nessuno. Se uno non ci crede, neanche lo guarda. Se uno crede in qualcos'altro potrà al limite farsi un sogghigno di sufficienza.

Non prenderei esempio dai nostri vicini europei, il cui passatempo preferito è quello di sfotterci! Ma se vogliono cercare delle origini, la testa devono sbatterla per forza in Italia e nella cultura cattolica.

Anonimo ha detto...

In effetti credo che la libertà di espressione, cardine fondante di uno stato LAICO, si manifesti anche nella libertà di poter esporre i simboli religiosi.

Parecchie persone che in passato hanno lottato contro ogni forma di censura, adesso dicono di "censurare" il crocifisso.

Se non è ipocrisia questa, ditemi voi!