lunedì, gennaio 31, 2011
In ricordò di Giuseppe Gatì
Con questo post ricordiamo Giuseppe Gatì, un ragazzo che la pensava come noi!
Oggi è l'anniversario della sua "strana morte" e noi lo vogliamo ricordare con questo video in cui lui contestava le ennesime volgarità di Vittorio Sgarbi che definì Caselli un assassino!
Egli parlava di sé in questo modo:
"Ho scelto di rimanere in Sicilia, di non andare via anche se vivere qui è duro, durissimo.
La Sicilia non è bella, è bellissima, ed io voglio lottare per far si che questa vituperata terra possa rinascere.
Cerco di fare cio’, portando dentro di me il ricordo di gente come Falcone, Borsellino, Pio La Torre, Peppino Impastato, Pippo Fava, Beppe Alfano….e tutti coloro hanno dato la vita per ridare dignita’ alla Sicilia e ai Siciliani.
Questo era il suo blog:http://lamiaterraladifendo.it
giovedì, gennaio 27, 2011
VOLLEY FEMMINILE: Importante incontro casalingo per il Centro Carne.
martedì, gennaio 25, 2011
Comunicato stampa di Libera - Coordinamento provinciale di Trapani
COMUNICATO STAMPA
Nel momento che stiamo attraversando, in cui la lotta alla mafia alza il tiro compiendo sequestri e confische ingenti e snida le connivenze e le complicità che, proprio in apparati istituzionali, (deviati, infedeli, traditori, corrotti) hanno garantito la ramificazione degli interessi perversi della criminalità organizzata, il Coordinamento provinciale di Libera Trapani, non può non chiedere a gran voce che tutte le forze sane delle istituzioni e della società responsabile del territorio intensifichino, in maniera compatta, la propria azione di sostegno a favore del bene comune.
In particolar modo tale sostegno va indirizzato a quanti sono maggiormente esposti in prima linea nella diretta azione di contrasto alla diffusa illegalità, tra cui i rappresentanti della Magistratura, della quale è espressione il Dott. Antonio Ingroia, e non solo lui.
L'occasione per tale richiamo è fornita dalla nota vicenda di Castelvetrano dove il Dott. Ingroia, assieme a uno dei primi collaboratori di giustizia che negli anni ’90 cominciò a parlare della mafia belicina, il Sig. Vincenzo Calcara, sono stati i protagonisti (mancati) di un incontro con i giovani studenti di Castelvetrano, voluto per proporre riflessioni e sollecitazioni affinché si prendesse consapevolezza che la mafia può e deve essere combattuta fondamentalmente sul piano culturale.
Non è la prima volta che ciò accade a Castelvetrano e anche altrove nella nostra provincia: abbiamo avuto manifestazioni contro la mafia disertate o contraddistinte da partecipazioni non sempre del tutto sincere e convinte, così come ci sono state manifestazioni, anche a Castelvetrano, riuscite ma circondante da un anomalo silenzio a cominciare da quello della politica.
La mancata partecipazione dei giovani castelvetranesi all’incontro con Ingroia e Calcara, impedita dalla scelta operata dalle Autorità scolastiche, può apparire come messaggio di controtendenza all’azione di cambiamento che invece si vuole perseguire.
Il coordinamento provinciale di Libera ritiene che la scuola sia il luogo privilegiato della lotta alla mafia e che i dirigenti e gli insegnanti tutti, con il proprio lavoro, devono essere esempio coerente e costante dell’affermazione dei principi di giustizia, legalità, partecipazione attiva nella determinazione di una coscienza civica.
La solidarietà va innanzitutto al Dott. Ingroia, garante di messaggi utili portati avanti quotidianamente per la sua coerenza e per la lotta instancabile alla criminalità organizzata, che non può e non deve essere "lasciato solo".
L'azione della magistratura, senza il supporto della gente, vedrebbe vanificato ogni sforzo per la dissoluzione della cultura dell’illegalità, della prepotenza mafiosa, dell'assoggettamento del bene comune al volere di pochi.
Al Sig. Vincenzo Calcara, che ha avuto il coraggio di pentirsi delle azioni delittuose commesse e che avrebbe voluto in quell’incontro, da protagonista del crimine quale è stato, riconosciuto pentito dalla magistratura, invitare i giovani a non seguire le orme del suo passato, va il sostegno di quanti credono che cambiare si può e si deve!
A maggior ragione quando si ha il coraggio di tornare nella propria terra e mostrare il proprio volto anche a rischio della propria incolumità.
Oggi il sostegno delle forze sane, nel territorio trapanese, è ancor più necessario laddove questo territorio “custodisce” il vertice di cosa nostra perché “zoccolo duro” “sotto il dominio” del boss Matteo Messina Denaro.
Trapani, 25 gennaio 2011
Il Coordinamento Provinciale di Libera Trapani
Vito D’Angelo
Salvatore Inguì
Maria Teresa Nardozza Buccino
Stefano Cruciata
Rino Marino
lunedì, gennaio 24, 2011
Quel giudice lasciato solo a Trapani
Il 25 Gennaio del 1983 moriva il giudice Gian Giacomo Ciaccio Montalto. Per ricordarlo, pubblichiamo un link ad un articolo che Rino Giacalone ha scritto lo scorso anno in occasione del ventisettesimo anniversario di quell'omicidio. Sono passati 28 anni, nel Trapanese molte cose sono cambiate, molte altre sono rimaste uguali e quest'articolo ce ne offre una lucida rappresentazione.
sabato, gennaio 22, 2011
Cuffaro, dove te li infili i cannoli adesso?
Finalmente!! Cuffaro condannato in Cassazione.
VERGOGNA! e vergogna anche a tutti quelli che l'hanno votato, voi siete la causa dello sprofondamento della Sicilia. E' colpa vostra se siamo così a terra.
Scusate l'irruenza ma sono stanco di vedere la mia terra sfracellata da politici collusi e un elettorato cieco e felice di votare mafiosi. State rovinando la mia regione e io ce l'ho con voi.
Lavori Pubblici: Terminal bus in piazza della Repubblica
Andrà a breve in gara il progetto di riqualificazione di via della Repubblica che diventerà un’area per terminal bus. «L’intervento rientra in un’attenta programmazione delle opere pubbliche da parte dell’amministrazione comunale- spiega il vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici, Carlo Navarra- che mira al recupero di spazi pubblici comunali siti nel centro urbano, in modo da dotare Castellammare di un’area di sosta per gli autobus di linea, con idonei terminal per i turisti e pendolari locali e, contemporaneamente, riqualificare piazza della Repubblicache al momento è in parte utilizzata a parcheggio pubblico, poiché nei pressi del dispensario sanitario. Perciò l’ufficio progettazione Lavori Pubblici dell’Utc, tramite il responsabile, ingegner Simone Cusumano, ed i tecnici progettisti, l’architetto Marcello Monacò ed il geometra Vincenzo Stabile, ha redatto l’intervento che riguarda proprio la sistemazione della piazza con l’area per Terminal bus e la realizzazione di arredo urbano, impianto di pubblica illuminazione bagni pubblici…». Il progetto che andrà in gara avrà un costo di circa 120mila euro,finanziati con somme a disposizione del bilancio comunale. Ad essere riqualificata sarà un’area di circa 500 metri quadri, mentre il resto della piazza rimarrà destinata ad uso parcheggi per gli ambulatori medici presenti. Per rendere più funzionale l’area sarà inserito un chiosco, quale punto di ristoro per i pendolari, con all’interno bagni pubblici. Inoltre saranno realizzate due pensiline in acciaio e pareti in vetro antisfondamento. Per consentire ai mezzi pubblici di effettuare adeguate e facili manovre di accesso e uscita dall’area di sosta, saranno eliminati gli spigoli posti lateralmente alla piazza, con la rimodulazione dei marciapiedi.
IL PORTAVOCE DEL SINDACO
(Annalisa Ferrante)
mercoledì, gennaio 19, 2011
LETTERA APERTA ALLA CITTÀ LA PAURA REGNA SOVRANA
Come sorelle francescane abbiamo scelto di vivere tra la gente più povera e trascurata, per non dire dimenticata, e questo ci permette di “vedere” e “condividere” quanto accade, in tutte le ore, nel centro storico della Città.
La gente che abita nella zona Pilazza è arrabbiata, dispiaciuta, impaurita, rassegnata a vivere sotto l’illegalità e abbandonata da tutte le istituzioni; le stesse forze dell’ordine, quando vengono chiamate, dicono di non poter far nulla.
Qui tutti sono in pericolo: bambini e ragazzi che sono avviati al furto e alla droga, adolescenti e giovani che non hanno punti di riferimento e non sono aiutati nel loro inserimento culturale o lavorativo, donne anziane che vengono scippate e buttate a terra, famiglie che all’imbrunire devono stare asserragliate in casa e far finta di non vedere e sentire, le macchine parcheggiate continuamente derubate e le case svuotate. Qui tutti sono in pericolo! Non si può restare indifferenti a tutto questo! Non serve indignarsi e denunciare pensando a progetti faraonici! Basta con la retorica e con le divisioni! È inutile far finta che il problema è sotto controllo!
Questa mattina è successa una delle cose ordinarie, di cui sono vittime quasi tutte le famiglie che vi abitano, e che non hanno coraggio di denunciare per paura: abbiamo trovato la “Casa della Comunità Speranza” danneggiata da professionisti e constatato il furto dei computer messi a disposizione dei ragazzi.
La Casa è frequentata da circa ottanta bambini del doposcuola, da ragazzi e giovani che trovano nella Casa un punto di riferimento e nelle attività proposte delle possibilità di integrazione e formazione.
La Casa, però, è in pericolo, come lo sono tutte le famiglie, composte da numerosi figli, che abitano nei vicoli, dove neppure le volanti delle forze dell’ordine possono passare perché troppo stretti.
Questa mattina, dopo aver notato il furto e aver fatto regolare denuncia alla Polizia, siamo andate nei vicoletti per parlare con la gente.
Abbiamo trovato sangue per terra per una delle solite risse notturne, bottiglie rotte, tanta sporcizia, i vetri della nuova edicola della Madonna infranti e gettati per terra.
Camminando, insieme ad alcune donne tunisine e mazaresi, siamo entrate dentro le case abbandonate e abbiamo trovato uno spettacolo di degrado inaudito; questi sono i luoghi dove i ragazzi e i giovani si drogano e spacciano, si prostituiscono e si ubriacano.
Nel nome del Signore, chiediamo la presenza vera dello Stato; chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore il bene comune di intervenire con decisione e non solo quando sono chiamati in situazioni di emergenza; chiediamo di chiudere le case abbandonate che sono luogo di malaffare; chiediamo di mettere delle videosorveglianze e tutto quello che serve per assicurare un vivere civile e democratico.
Noi continuiamo a pregare per tutti coloro che hanno responsabilità in questa meravigliosa città, perché prendano a cuore questa drammatica situazione e intervengano celermente.
Alleghiamo alla presente alcune foto a dimostrazione di quanto denunciato.
Le Sorelle Francescane Missionarie di Maria
martedì, gennaio 18, 2011
Regolamentata la circolazione stradale nel quartiere Madrice
IL PORTAVOCE DEL SINDACO
(Annalisa Ferrante)
sabato, gennaio 15, 2011
Segnalazione ingannevolezza del messaggio pubblicitario dello spot televisivo che pubblicizza il sito forumnucleare.it.
Il sottoscritto Fabio Barbera, residente in xxx, telefono xxx, in qualità di consumatore, chiede all’Autorità Garante di valutare, ai sensi del Titolo III, Capo II, d.lgs n.206/2005 (Codice del Consumo), la sussistenza dei presupposti di ingannevolezza nel messaggio pubblicitario dello spot televisivo che pubblicizza il sito www.forumnucleare.it attualmente trasmesso in Tv.
In questo messaggio pubblicitario, evidentemente studiato in modo da far credere che il messaggio sia perfettamente bipartisan ed equilibrato, ogni proposizione dubitativa nei confronti dell'adozione delle centrali nucleari è immediatamente seguita da un'affermazione "pro-nucleare" che la smentisce, inducendo quindi la falsa convinzione che tali obiezioni siano oggettivamente infondate.
Inoltre, un'affermazione conclusiva porta ingannevolmente a credere che (al contrario di quanto emerge universalmente dalle discussioni scientifiche ai più alti livelli) sia appurato che non sussistono problemi relativi alla sicurezza delle centrali nucleari (e dei loro prodotti di scarto).
Infine, l'intero spot sembra suggerire che il sito reclamizzato sia perfettamente bipartisan ed equilibrato mentre non solo gli interventi sono pesantemente censurati dagli amministratori, ma le stesse informazioni di base fornite dai gestori sono fortissimamente sbilanciate (direi circa 9 ad1) a favore della produzione di energia tramite reattori a fissione.
Per le ragioni suesposte il sottoscritto chiede che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, verificata l’ingannevolezza del messaggio pubblicitario individuato:
– ne inibisca la continuazione;
– considerata la sussistenza dei motivi d’urgenza, intervenga comunque cautelativamente per sospenderlo provvisoriamente.
Roma, 14 gennaio 2011
Fabio Barbera
E voi che ne pensate?
mercoledì, gennaio 12, 2011
Volley femminile: Il punto sulla prima divisione
domenica, gennaio 09, 2011
Le fiabe della buonanotte. "Il porticciolo di Castelluzzo"
C'era una volta, in un tempo e in un luogo lontani, un piccolo paesello raccolto intorno al suo castello, che si affacciava sul mare. Da questo paesello, che si chiamava Castelluzzo della Baia, partivano ogni giorno tante navi e barche e zattere di qualsiasi dimensione; alcune trasportavano vino, altre pesce salato, altre ancora... vabbè, sorvoliamo.
Castelluzzo della Baia era governato da un Baronetto, molto amato e stimato dai castelluzzesi per le sue buone maniere e la sua generosità, e dalla sua corte di consiglieri; un bel giorno, il Baronetto e la sua corte stabilirono che il porticciolo di Castelluzzo della Baia necessitava di alcuni miglioramenti e così cominciarono a cercare qualcuno che finanziasse i lavori. Grazie anche ai buoni rapporti che aveva presso l'aristocrazia dei dintorni, il Baronetto trovò finanziamenti per circa 60 milioni di sesterzi d'oro zecchino. Purtroppo, dove arrivano i sesterzi arrivano anche i guai. E, infatti...
Castelluzzo della Baia faceva parte del Ducato di Pialle, governato a quel tempo da una Duchessa alla quale il Baronetto era molto legato e fedele; tuttavia, la Duchessa di Pialle doveva fare i conti con un potente personaggio che abitava nel castello di fronte al suo: il Marchese De Pettì. Questi era tanto potente che nel Ducato tutti dicevano: "Non si muove foglia che il Marchese non voglia"!
Il Marchese, avendo saputo che a Castelluzzo della Baia erano arrivati 60 milioni di sesterzi d'oro zecchino per il porticciolo, radunò tutti i suoi fedelissimi affinché trovassero un modo per mettere saldamente nelle sue mani la gestione di tutto quell'oro; ma c'era un problema: la Duchessa di Pialle e il suo fedele Baronetto non avevano nessuna intenzione di lasciare tutto nelle mani del Marchese. Che fare?
A quel punto al Marchese venne un'idea. A Castelluzzo della Baia vivevano un gruppetto di briganti che cercavano continuamente di ottenere favori dai funzionari, dal Baronetto e dalla sua corte attraverso le minacce e poco tempo prima erano stati colti con le mani nel sacco dallo sceriffo, che li aveva arrestati; tuttavia, si disse che il Baronetto e la sua corte avevano più volte concesso favori ai briganti, per evitare che questi mettessero in atto le loro minacce.
Il Marchese approfittò di questa situazione e raccontò a Re Silvio III, di cui era fedelissimo consigliere, delle malefatte dei briganti e delle presunte collusioni del Baronetto e di altri funzionari.
Il Re, che si fidava ciecamente del Marchese, chiese che si facessero delle indagini a Castelluzzo sull'operato del Baronetto e affidò a De Pettì il compito di stabilire se fosse necessario o meno cacciare il Baronetto ed eventualmente di trovare dei sostituti degni. E così fece.
Il Marchese, concluse le indagini degli ispettori reali, firmò il regio decreto con il benestare del Re che toglieva al Baronetto tutti i suoi poteri e incaricò tre Moschettieri di governare temporaneamente a Castelluzzo, in attesa di nominare un nuovo Baronetto; e così, il primo passo era fatto: né il Baronetto, né la Duchessa di Pialle avrebbero più potuto gestire i sesterzi d'oro zecchino per il porticciolo. Inoltre, mentre il Baronetto era additato da tutti come un malfattore che faceva affari con i briganti, il Marchese diventò agli occhi del popolo il paladino della giustizia, che difendeva i poveri dai briganti e dai malfattori. Adesso, al Marchese non restava che trovare delle persone di sua fiducia da mettere al governo del paesello.
Intanto, i tre Moschettieri, decisi a ristabilire la legalità a Castelluzzo, si barricarono nel castello e non facevano entrare nessuno, per evitare che, travestiti da gente comune, i briganti potessero presentarsi di nuovo da loro a pretendere nuovi favori. Ma così facendo, nemmeno gli uomini del Marchese potevano avvicinarsi a loro e non potevano controllare i sesterzi d'oro zecchino per il porticciolo.
De Pettì andò su tutte le furie e ordinò a suoi scagnozzi di trovare il modo di cacciare anche i tre Moschettieri; ed essi ubbidirono. Grazie ai loro agganci dentro il castello, scoprirono che uno dei tre Moschettieri, goloso del pesce freschissimo di Castelluzzo, aveva fatto qualche banchetto di troppo pagandolo con i soldi del paesello e così convinsero un inserviente del castello a raccontare tutto allo sceriffo. Il Moschettiere si dichiarò innocente, ma nel pieno rispetto del codice dei Moschettieri, abbandonò l'incarico: "Un Moschettiere non può destare sospetti - disse - e, finché un giudice non mi dichiarerà innocente, io mi autosospendo da qualunque incarico!"
A quel punto, il Marchese De Pettì, sempre con il benestare di Re Silvio III, decise di mandare via anche gli altri due Moschettieri e questa volta nominò alla guida del tormentato paesello tre Comandanti Amazzoni, famose per le loro eroiche gesta, sperando di poterle controllare meglio.
Le Amazzoni, pur dimostrando di meritare la fama di valorose guerriere che le accompagnava, lasciarono che gli scagnozzi del Marchese si avvicinassero molto di più alle faccende del castello, permettendo loro di sapere per tempo i movimenti delle tre eroine e di studiare attentamente le contromosse. Nel frattempo, i lavori del porticciolo erano quasi pronti a partire, mancavano solo le ultime scartoffie... Ma le Amazzoni non vedranno mai iniziare i lavori, perché tra un impedimento e l'altro, una pratica che spariva e una variante di progetto che veniva bocciata, l'apertura dei cantieri venne posticipata di giorno in giorno, mentre il compito delle Amazzoni giunse al termine.
Così, tra cittadini festanti, balli, canti e inni, venne nominato il nuovo Baronetto di Castelluzzo della Baia; intanto, molte cose erano cambiate da quelle parti: la Duchessa di Pialle aveva deciso di lasciare il governo del Ducato in mano al Conte Turanot de Jè Virè, per occupare un posto al Gran Consiglio del Principato di Terronia presieduto dal Principe Mustazzo di Katanè; costui aveva appena preso il posto del Principe Totò Raffadalisi Spion di Vasa Vasa, rifugiatosi alla corte di Re Silvio III per scappare dai giudici che lo volevano arrestare con l'accusa di favoreggiamento aggravato al brigantaggio; il Capo (presunto) dei briganti, Binnu Tratturi, era stato arrestato e dopo poco tempo quasi tutta la sua corte fece la stessa fine. E il nuovo Baronetto di Castelluzzo della Baia, che immediatamente si occupò dei lavori al porticciolo, era un grande amico e fedelissimo del Marchese De Pettì. Questi, alla fine, poté brindare alla sua vittoria; i suoi avversari erano stati messi fuori gioco e per il popolo erano dei malfattori, lui poteva gestire direttamente i sesterzi d'oro zecchino spartendosene una bella fetta con i briganti suoi soci delle vicine Baronìe e Contee, osannato dal popolo come loro protettore da tutti i malfattori e dai briganti.
Il Marchese, si badi bene, non era tanto potente da poter cambiare il corso degli eventi come voleva ordinandolo agli altri; egli era più furbo di cento volpi e riusciva a sfruttare ciò che gli accadeva intorno traendone vantaggio. A volte riusciva persino a trarre grossi vantaggi anche da chi gli dichiarava guerra, sfruttando al massimo l'ingenuità degli altri. Come quella volta che un gruppo di ragazzi di Castelluzzo scese in piazza a protestare contro i briganti e i loro soci.
Ma questa è un'altra fiaba che vi racconterò un'altra volta.
sabato, gennaio 08, 2011
Zeitgeist: the Movie. Tutto il mondo è un palcoscenico
Zeitgeist: the Movie è un web film non profit basato su teorie del complotto del 2007, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph; è uscito in lingua inglese sottotitolato in diverse lingue, tra cui l'italiano ed è da poco disponibile anche doppiato in italiano.
È un documentario diviso in tre parti, apparentemente distinte ma rivolte verso un unico messaggio:
- La prima parte tratta della religione cristiana come mito, comparando la storia del Cristo con quella di diverse religioni precedenti, in particolare con il mito di Horus. Così facendo propone una lettura astrologica della Bibbia.
- La seconda parte rivisita gli attentati dell'11 settembre 2001 in chiave cospirazionista, i possibili artefici dell'attentato, chi possa averne tratto beneficio e se potevano essere evitati.
- La terza parte traccia un filo conduttore tra i grandi conflitti bellici che hanno coinvolto gli Stati Uniti, partendo dalla prima guerra mondiale sino alla seconda guerra del golfo, riconducendo il tutto alle logiche affaristiche dei maggiori cartelli bancari statunitensi e al ruolo principale della stessa Federal Reserve.
mercoledì, gennaio 05, 2011
Anniversario dell’uccisione di Piersanti Mattarella: l’amministrazione commemora l’illustre concittadino
Anche quest’anno una cerimonia commemorativa di Piersanti Mattarella organizzata dall’amministrazione comunale di Castellammare del Golfo. Piersanti Mattarella era nato a Castellammare del Golfo nel 1935 e fu ucciso a Palermo il 6 gennaio del 1980, mentre erapresidente della Regione siciliana. Proprio nella giornata dell’Epifania, giovedì 6 gennaio 2011, alle ore 10,30, il sindaco di Castellammare del Golfo, Marzio Bresciani, depositerà una corona di fiori sulla tomba di Piersanti Mattarella, all’interno del cimitero comunale. « Come ho già sottolineatolo scorso anno sulla tomba di Piersanti, per il trentennale dell’uccisione, ma anche al convegno in occasione del settantacinquesimo anniversario della nascita- afferma il sindaco Marzio Bresciani-vogliamo e dobbiamo mantenere vivo il ricordo del nostro concittadino, esempio per le nuove generazioni e per gli uomini di Governo, che ha pagato con la vita il suo grande impegno in favore della legalità». Giàlo scorso anno, infatti, in occasione del trentennale dell’uccisione, il sindaco Marzio Bresciani aveva organizzato una cerimonia commemorativa, alla quale era presente anche Bernardo Mattarella, figlio di Piersanti. Inoltre, nel settantacinquesimo anniversario della nascita, il 24 maggio 2010, l’amministrazione comunale, in collaborazione con la Provincia regionale di Trapani e l’istituto superiore di Giornalismo di Palermo, ha organizzato un convegno dove Piersanti Mattarella è stato ricordato attraverso le testimonianze di coloro che lo hanno conosciuto. Nel corso del convegno sono stati premiati anche i vincitori del concorso per le scuole “Ricordare per non dimenticare”,indetto dall’amministrazione e dalla presidenza del consiglio comunale di Castellammare del Golfo.
IL PORTAVOCE DEL SINDACO
(Annalisa Ferrante)
Torneo di Capodanno: Un successo!
domenica, gennaio 02, 2011
INTERVISTA AL SINDACO MARZIO BRESCIANI
Giovedì 30 Dicembre 2010 Il Sindaco di Castellammare, Marzio Bresciani, ha incontrato la cittadinanza presso la Villa margherita per quella che ha definito “una valutazione sulla metà sindacatura”; sono, infatti, passati 2 anni e mezzo dall’insediamento dell’attuale Amministrazione Comunale ed il Sindaco ha voluto rendere conto ai concittadini del lavoro svolto.
Noi di Castellolibero ne abbiamo approfittato per porgli qualche domanda:
Sig. Sindaco può darci una valutazione su quest’ultimo anno di Amministrazione Comunale?
Il 2010 è stato un anno particolarmente pesante per la questione nota del "patto di stabilità" e per le conseguenze che la Finanziaria di Tremonti prevede per l’inosservanza del patto. Il patto di stabilità rappresenta un obiettivo che viene dato alle amministrazioni al fine di contenere al massimo quella che va ad essere la spesa. Noi dovevamo rapportarci al 2007, anno in cui c’era la Commissione Straordinaria, che ovviamente riceveva contributi straordinari; inoltre, la Commissione nel 2007 non aveva speso nulla e non aveva fatto certe cose, come pulizia delle spiagge etc etc.
Il che ci ha portato ad essere completamente fuori patto, come lo siamo stati anche nel 2009, ma mentre per il 2009 le penalizzazioni previste erano contenute, quelle del 2010 con la nuova Finanziaria sarebbero state per noi pesantissime.
Alla fine siamo riusciti a fare passare il famoso emendamento che escludeva dal calcolo del patto di stabilità, sia in entrata che in uscita, i contributi straordinari e questo ci ha tranquillizzati.
Il nostro paese è sprovvisto di un impianto di trattamento dei reflui urbani. Il D.Lgs 152/99 prevede dei limiti nella concentrazione di alcuni inquinanti al momento dello scarico nel corpo idrico ricettore, limiti che Castellammare al momento non rispetta. Ciò è un problema che non è mai stato risolto ne dalle precedenti Amministrazioni, ne dalla attuale. La stessa Legge prevede sanzioni amministrative. Com’è riuscita C/mare a raggirare il problema finora? C’è l’intenzione di affrontare questo problema?
Da sempre il problema non è stato raggirato, il problema è che la maggior parte dei comuni da un certo momento in poi non rispettava queste regole, quindi il problema investiva tutta la regione, adesso le cose sono cambiate, molti comuni hanno i loro depuratori e noi siamo sicuramente rimasti indietro. Quando si è insediata la mia amministrazione c’era l’ipotesi di riattivare l’attuale depuratore, quello che non è mai entrato in funzione, con rifacimento anche del pennello a mare con un investimento di circa 4,7 milioni, però francamente a me di mettere li il depuratore non va, nel senso che un depuratore che già parte piccolo e insufficiente per la città, messo al centro del porto, che dovrebbe diventare il salotto buono di Castellammare mi sembra un pugno in un occhio e come me la pensano tanti altri.
Ma, secondo alcuni, potrebbe essere meglio di niente…
Sarebbe meglio di niente fino ad un certo punto perché quando poi l’hai fatto te lo tieni per almeno 20-30 anni. Allora ci siamo mossi con l’ATO idrico, con l’Agenzia Regionale per le Acque e i Rifiuti e con l’Assessorato al Territorio e siamo adesso in questa fase interlocutoria piuttosto avanzata, nel senso che abbiamo proposto di spostare il depuratore, abbiamo fatto un progetto preliminare e anche una valutazione di costi per quel che riguarda un progetto diverso e abbiamo proposto lo spostamento alla radice della diga foranea in una galleria di 150 metri che va da un versante all’altro. Abbiamo interpellato chi ha già realizzato impianti di questo tipo circa il funzionamento e la bontà tecnica dei risultati; ad esempio c’è n’è uno sul Lago di Garda e funziona piuttosto bene, e quindi adesso stiamo valutando la possibilità di un bando, tipo quello del metano, in modo da dare l’appalto per la costruzione del depuratore e per l’esercizio dello stesso per un certo numero di anni.
Quindi lei ci dice che il depuratore è una priorità per l’Amministrazione Comunale
Assolutamente si, il depuratore è nel mio programma elettorale. Io come programma avevo previsto inizialmente la riattivazione di questo e lo spostamento poi in un altro sito, ma è una strada troppo lunga da percorrere sia amministrativamente ma anche dal punto di vista dei quattrini, soldi in giro non ce ne sono.
Ha un’idea sulla tempistica?
Io credo che nel giro di 1 anno dovremmo riuscire a chiudere il cerchio del bando e della gara, poi dopo aver fatto la gara occorre il progetto esecutivo e il via ai lavori (come per il metano); quindi fra la gara e l’inizio lavori dovrebbe passare ancora un anno. Una delle mie priorità è vedere questi impianti attivati definitivamente prima della fine della mia Sindacatura.
Diversi cittadini lamentano disservizi nel sistema di raccolta differenziata dei rifiuti e della raccolta dei rifiuti in generale, nelle zone periferiche del Comune. Cosa può dirci riguardo alla gestione del problema rifiuti?
Pessima. Le mie proteste nei confronti dell’ATO sono sempre state vivaci e io con l’ATO sono incavolatissimo. La questione ATO è stato uno dei motivi della mia protesta al Prefetto, insieme al Patto di Stabilità e al problema dei precari. Questi ultimi due problemi si sono risolti ma il problema ATO no. Lo scandalo vero in tutto questo è che noi partiamo con una spesa annua complessiva di 2,2 milioni nel 2009 e andiamo quest’anno, per via della raccolta differenziata, a 3,2 milioni, è una vergogna! Io non so perché la Regione si ostina a mantenere gli ATO che a livello nazionale sono stati aboliti. Mettetevi nei miei panni, vedo la spesa andare da 2,2 a 3,2 milioni, con quale faccia vado a chiedere questi soldi ai miei concittadini? Lei viene a dirmi che le periferie sono sporche, ma io lo dico da un anno all’ATO di questa vergogna; vado alle assemblee voto contro però alla fine che succede? Niente. Questa è la nostra impotenza. Se ad un Sindaco si toglie la possibilità di gestire certi servizi come la nettezza urbana, come l’acqua e così via…che fa, il passacarte?
Si vocifera da tempo di frizioni nella maggioranza, in particolare in merito alla composizione della Giunta. Può dirci qualcosa in merito?
Io di questo preferirei non parlare. Ho una Giunta, bella o brutta che sia, però è fatta da gente per bene che lavora, che adesso ha 2 anni e mezzo di esperienza e secondo me privarsene sarebbe veramente un peccato. Lo vedo per me stesso, se penso a 2 anni e mezzo fa, mi rivedo imbranato, certe cose non le sapevo, certe cose non le conoscevo, per fare una cosa impiegavo 2 giorni; adesso per fare la stessa cosa impiego mezz’ora perché so come girano le carte, so a chi rivolgermi etc. Allora privare la giunta di assessori che hanno esperienza sarebbe un peccato, comunque ci sono dei discorsi e vedremo.
La mia domanda infatti non si riferiva tanto alla necessità o meno di un rimpasto di giunta, quanto ai giochi di potere all’interno della maggioranza che potrebbero portare a questo:
Che la politica, che i partiti vogliano una loro rappresentanza, vogliano una loro visibilità è normale e bisogna anche capirli perché anch’io son diventato sindaco perché altri mi hanno raccolto i voti e quindi questo a volte viene fatto pesare, questo va tenuto in considerazione. Io sono uno un po’ restio su determinati argomenti, però non posso neanche restar chiuso nel mio guscio.
Quindi probabilmente ci sarà un rimpasto…
Non mi faccia dire quello che non ho detto!
OK. Grazie mille e arrivederci.
Buona serata ragazzi
Alessio Navarra
sabato, gennaio 01, 2011
VOLLEY FEMMINILE - TORNEO DI CAPODANNO
Concessione loculi: agevolazioni sui diritti di segreteria
Importante agevolazione per i cittadini che siglano un contratto di concessione dei loculi cimiteriali: da adesso, infatti, non dovranno più pagare i diritti di segreteria. Una delibera della giunta comunale guidata dal sindaco Marzio Bresciani, infatti, applica una circolare del Ministero delle Finanze che ha riconosciuto che i contratti per concedere i loculi cimiteriali, sono soggetti a registrazione solo in caso d’uso, dunque non occorre più la registrazione all’agenzia delle Entrate. Il sindaco e la giunta hanno disposto l’applicazione di tale risoluzione ministeriale “le cui disposizioni risultano essere più favorevoli per il cittadino ed in maniera particolare per le persone anziane dal momento che la concessione viene effettuata con scrittura privata non autenticata, e non soggetta a registrazione a tassa fissa, ma solo a registrazione in caso d’uso, nei registri custoditi presso l’ufficio Contratti del Comune, facendo conseguire un risparmio a tali categorie di persone oltre che di snellimento delle procedure amministrative”.
IL PORTAVOCE DEL SINDACO
(Annalisa Ferrante)