sabato, novembre 29, 2008

Le Alpi arrivano a Castellammare del Golfo



Dai vari comunicati stampa, che ci sono pervenuti, abbiamo letto che nella relazione di impatto ambientale e paesaggistico per l’installazione dell’antenna a Scopello si descrivevano luoghi geografici denominati: Monte Rosa ( ma non si trova sulle Alpi?), la capanna Regina Margherita situata a metri 4559 ( EEEEEHHH?????? Ma il nostro monte Inici non era alto 998 metri?) ed infine vi era il comprensorio sciistico del Monterosa ski, con 180 chilometri di piste, paradiso per coloro che praticano il freeride, il tutto addosato al baglio seicentesco che caratterizza il piccolo borgo castellammarese.

Quello che mi chiedo io è: ma che cazzo si sono fumati quelli della Ericsson? E poi ma che caxxo si sono fumati quelli della Soprintendenza e dell’Arpa che hanno rilasciato il nulla osta?
E in tutto questo, che cavolo facevano quelli dell’Ufficio tecnico?

Se vi chiedete perché sono stati fatti questi errori, io non vi so rispondere, so solo che:
1. Scopello non si trova sulle Alpi
2. a Scopello non si pratica lo scii
3. le nostre montagne non superano i 1000 metri
4. le neve cade una volta ogni 5 anni

Probabilmente, lo Scopello a cui facevano riferimento questi enti, non era la frazione di Castellammare del golfo, ma Scopello Sesia, paesino situato nelle Alpi Piemontesi.
Vi giuro che questa cosa mi ha fatto rabbrividire, perché ho pensato a tutte le iniziative che abbiamo organizzato insieme a tutti i collaboratori di Castellolibero, e a tutte le difficoltà ogni volta che incontravamo per ottenere diverse autorizzazioni e nulla osta, invece poi, vedi la Ericsson S.p.A. che, relazionando che le Alpi si trovano in provincia di Trapani, riesce ad ottenere le autorizzazioni di Arpa, Soprintendenza ed ispettorato Ripartimentale Foreste.
Non so perché ma ormai non mi meraviglio più di niente.

Dmenico Grassa

mercoledì, novembre 26, 2008

PROGRAMMA CAROVANA ANTIMAFIE (Venerdì 5 Dicembre 2008)


TAPPA DI CASTELLAMMARE DEL GOLFO
09.30
• Accoglienza Carovana (Corso Bernardo Mattarella)
• Stand lungo il corso Bernardo Mattarella
(Arcidonna, ACAL, Addio Pizzo, Libera, Libera Terra, Ass, Rifiuti Zero Trapani ONLUS)

10.00
SCUOLE ELEMENTARI (TEATRO APOLLO)
• Opera dei pupi “sul tema della mafia” a cura dell’associazione Edo ludos
• Lettura poesie
• Premiazione migliore poesia
La giuria sarà composta dai poeti del “Cenacolo” “V. Ancona” di C/mare del Golfo
• Lettura poesie composte dai poeti del “Cenacolo”
• Spettacolo clown

SCUOLE MEDIE E SUPERIORI (AULA CONSILIARE)
• Conferenza sul tema “Sottosviluppo economico, mafia e denuncia sociale”
Parteciperanno: Toni Mira, Luigi Miserendino, Giovanni Bulgarella
• Esposizione disegni e foto attinenti al tema che si protrarrà per l’intera giornata
• Premiazione miglior disegno e migliore foto

13.00
• Pranzo in Villa Margherita (pane cunzatu)

15.30
AULA CONSILIARE
• Proiezione cortometraggi
(a cura di Zeroeuro, EBM, ragazzi scuola superiore, efebocortogiovani, Libera, Rifiutizero)

18.00
AULA CONSILIARE
• Proiezione della puntata di BLU NOTTE “Trapani, coppole e colletti bianchi”
• Dibattito sull’argomento

21.00
TEATRO APOLLO
• Concerto gruppi emergenti

sabato, novembre 22, 2008

LA CAROVANA ANTIMAFIE A CASTELLAMMARE


Venerdì 5 Dicembre 2008, la Carovana di Libera farà tappa a Castellammare del Golfo

La Carovana antimafia è una iniziativa organizzata da Libera, Arci e Avviso Pubblico e consiste in una serie di appuntamenti volti a sensibilizzare la popolazione sul tema della lotta alle mafie. Le modalità di coinvolgimento sono diverse: dal momento di riflessione a quello di gioco, dal convegno allo spettacolo, dalla proiezione di film all’ animazione per i più piccoli. L’iniziativa è nata nel 1994 su iniziativa dell’ARCI, arricchendosi di nuovi compagni di viaggio ogni anno ed ha esteso nel corso di questi anni il suo raggio d’azione; dapprima, aumentando progressivamente il numero delle tappe e diventando nel 2002 carovana nazionale. La 12° Carovana Nazionale antimafia sarà dedicata al 60° anniversario della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Mafie, sicurezza e razzismo saranno i temi degli incontri che ne segneranno le tappe lungo tutta la penisola. La Carovana ha molti obiettivi tra i quali: restituire con maggiore celerità alla collettività i beni sottratti alle mafie e ai corrotti con progetti di sviluppo e di cittadinanza; siano sostenute le vittime della criminalità organizzata e non, insieme ai loro familiari; sia incentivato e tutelato il ruolo dei collaboratori e dei testimoni di giustizia; siano denunciate le collusioni tra mafia e politica e colpiti i legami tra mafia ed economia; siano contrastate le ecomafie introducendo nel codice penale i delitti contro l’ambiente; sia riconosciuto ufficialmente il 21 marzo come la giornata nazionale dedicata a tutte le vittime delle mafie.
Venerdì 5 Dicembre, per la prima volta, la Carovana farà tappa anche a Castellammare del Golfo. In occasione, Libera di Castellammare sta organizzando un’intera giornata dedicata alla sensibilizzazione contro le mafie, sviluppando il tema “Sottosviluppo economico, mafia e denuncia sociale”. Nell’organizzazione della giornata sono state coinvolte tutte le scuole del paese. I bambini delle scuole primarie potranno partecipare ad un concorso di poesie, i ragazzi delle scuole medie ad un concorso di disegno, gli alunni delle scuole superiori ad un concorso fotografico sempre attinente il tema della giornata. Numerose sono le iniziative che si stanno organizzando. Si comincia la mattina alle ore 9.30 nel Corso Bernardo Mattarella dove, dopo l’incontro con i ragazzi delle scuole, sarà accolta la Carovana. Alle ore 10.00 gli studenti saranno divisi per assistere a due incontri diversi. I bambini delle scuole primarie andranno al Teatro Apollo per assistere ad un’ opera dei pupi sul tema, seguita dalla lettura delle poesie realizzate dagli stessi e dalla premiazione della migliore poesia, ed infine ci sarà uno spettacolo di giocolieri. I ragazzi delle scuole medie e delle scuole superiori, invece, si dirigeranno verso l’Aula Consiliare dove assisteranno ad una conferenza sul tema seguita dalla premiazione della migliore foto e del miglior disegno. Successivamente, alle ore 13.00 ci sarà un pranzo in villa dove sarà offerto il “pane cunzatu” in attesa, alle ore 15.30 della proiezione di alcuni cortometraggi realizzati proprio per l’occasione da ragazzi della provincia. Si andrà avanti con la proiezione, alle 18.00 di una puntata di Blu Notte dal nome: “Trapani, coppole e colletti bianchi” un documentario-inchiesta proprio sulla mafia nel Trapanese. La proiezione sarà aperta al pubblico e gratuita. Per concludere la manifestazione è previsto un concerto di gruppi emergenti, con la partecipazione di varie bands locali. Si sta cercando di coinvolgere proprio tutti in quello che vuole essere un momento collettivo di riflessione e proposta. L’antimafia si deve fare assieme, deve essere qualcosa che nasce dalle nostre coscienze, qualcosa che ci porta a capire veramente ciò che è giusto e ciò che è invece, anche se considerato normale, sbagliato. Manifestazioni del genere sono utilissime per risvegliare le coscienze di ognuno di noi, per dare un po’ di linfa vitale a chi spera davvero in un futuro migliore. L’antimafia si fa assieme, giorno per giorno. L’antimafia è un modo di vivere, che dobbiamo fare nostro.

Vito Fazzino

martedì, novembre 11, 2008

Partita la carovana antimafia 2008


Attraversando l’Italia da Nord a Sud, incontrando centinaia di giovani, amministratori, educatori, docenti e semplici cittadini, la Carovana si sostanzia come occasione unica e importante per scuotere le coscienze, per attivare e sostenere un processo capace di aiutarci a leggere la realtà per come si presenta e non soltanto per come ci viene raccontata, per stimolare al ricordo delle vittime e all’impegno per la giustizia sociale. La Carovana, dunque, è un’occasione per ascoltare, per denunciare, per riflettere, per parlare – possibilmente non soltanto a quelli che sono già sensibili alle nostre tematiche – e, infine, per proporre. Il contrasto alla mentalità mafiosa e alla criminalità organizzata, per essere veramente incisivo, deve diventare pratica quotidiana. Un impegno che non si delega ma che si accetta nel desiderio di un futuro migliore.
La carovana, partita il 13 ottobre, affronta temi molto complessi che si presentano nella quotidianità di ciascuno di noi: mafia, sicurezza e razzismo. Temi che qualcuno può avvertire come slegati fra di loro, mentre ad uno sguardo più attento si comprende come esista un filo rosso che li lega indissolubilmente.
Questi gli obiettivi della carovana:
1. Siano restituiti con maggiore celerità alla collettività i beni sottratti alle mafie e ai corrotti con progetti di sviluppo e di cittadinanza.
2. Siano sostenute le vittime della criminalità organizzata e non, insieme ai loro familiari.
3. Sia incentivato e tutelato il ruolo dei collaboratori e dei testimoni di giustizia.
4. Siano denunciate le collusioni tra mafia e politica e colpiti i legami tra mafia ed economia.
5. Siano contrastate le ecomafie introducendo nel codice penale i delitti contro l’ambiente.
6. Sia riconosciuto ufficialmente il 21 marzo come la giornata nazionale dedicata a tutte le vittime delle mafie.
7. Siano finanziate e rilanciate politiche educative e giovanili che promuovano una cultura della legalità democratica, della solidarietà e della giustizia sociale.
8. Siano favoriti i processi di inclusione dei migranti che vivono nel nostro Paese e di quanti lasciano la propria terra in cerca di pace e lavoro.
9 Sia contrastata la riduzione in schiavitù, la tratta degli esseri umani ed il lavoro nero, attività legate agli interessi criminali delle mafie nel nostro paese.
10. Sia approvata una riforma del sistema radiotelevisivo, a partire dalla RAI, che favorisca l’accesso alla libera informazione dei cittadini e fornisca notizie e approfondimenti sui temi delle mafie, della corruzione e delle battaglie per la legalità.
11. Sia valorizzato il ruolo della partecipazione civile, antidoto all’esclusione sociale ed alle solitudini.

domenica, novembre 09, 2008

Riaperti i cancelli della villa Olivia


L'Amministrazione comunale di Castellammare del Golfo ha concesso all’associazione nazionale Paracadutisti d’Italia, le strutture del parco urbano denominato “Villa Olivia”

CASTELLAMMARE DEL GOLFO Dopo alcuni anni di chiusura al pubblico riaprirà la villa Olivia. La villa è sorta su un terreno donato al comune tempo fa dalla Signora Bica, che subordinò la donazione ad un progetto di creazione di uno spazio pubblico fruibile dalla collettività. Durante gli anni di chiusura al pubblico la villa ha subito vari atti vandalici ed è stata quasi abbandonata a se stessa. Domenica 26 Ottobre la villa è stata resa di nuovo fruibile al pubblico durante l’inaugurazione della nuova sede dell’associazione nazionale Paracadutisti d’Italia, alla presenza del sindaco Marzio Bresciani e del responsabile dell’associazione Tommaso Pisciotta. “Si tratta di un comodato gratuito con il quale l’associazione si impegna ad assumere la gestione dell’intero parco, rendendolo così fruibile alla cittadinanza come area di svago. L’associazione nazionale usufruirà della villa per corsi di paracadutismo per il conseguimento dell’abilitazione al lancio, con attestato rilasciato dall’Autorità Militare “Brigata Folgore”. ” si apprende dal comunicato stampa redatto dall’ufficio stampa del comune. Il sindaco di Castellammare del golfo è soddisfatto della scelta fatta: “Abbiamo concesso il parco Villa Olivia all’associazione nazionale paracadutisti perché la villa possa tornare ad essere fruibile. Siamo contenti di questa scelta perché abbiamo fatto una convenzione con un’associazione che è riconosciuta e stimata a livello nazionale. Vogliamo ridare al paese punti d'incontro e spazi verdi come Villa Olivia, mantenendoli decorosamente in modo che tutti i cittadini possano goderne”. La villa sarà aperta dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 20 nei mesi invernali, mentre da agosto a settembre sarà aperta dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 22. Sicuramente la riapertura del parco viene visto con favore dall’intera cittadina, ma non manca qualche malumore.
Si, proprio così, perché a Castellammare ci sono ben due associazioni antiracket che aspettano da troppo tempo, l’assegnazione di una sede in cui svolgere le proprie attività. Un'altra parte della cittadinanza vede con un po’ di timore questa mossa dell’amministrazione, perché può far riflettere l’assegnazione di un parco, nato come luogo di aggregazione e di gioco per bambini, ad un associazione che ha fra i suoi obiettivi: “Il mantenimento dei necessari collegamenti con le Forze Armate Italiane”.
L’associazione propone anche corsi di sub, roccia e soft air. Il soft air, conosciuto anche come guerra simulata o tiro tattico sportivo, è uno sport di squadra basato sulla simulazione militare. L'attività pur rimanendo uno sport può essere assimilata anche ad un gioco di ruolo che simula, tramite attrezzature apposite, azioni tattiche e strategiche di combattimento con repliche fedeli di armi da fuoco in ambienti urbani o boschivi, tra fazioni opposte che devono conquistare obiettivi prefissati. Difficilmente questo “sport” potrà essere svolto nella villa, così come i corsi di sub, di roccia e di paracadutismo. Ecco perché alcuni cittadini non si spiegano il motivo per il quale la villa Olivia è stata assegnata proprio a questa associazione e non ad un'altra con scopi sociali.
Nonostante tutto, un auspicio comune è che la villa sia ben curata e soprattutto ben illuminata e possa fungere da punto d’incontro di giovani e meno giovani.
Sicuramente è da sottolineare il fatto che la villa Olivia sarà a disposizione di tutti i cittadini già da subito e non verserà nel totale stato di abbandono come è stato finora.
Vito Fazzino

lunedì, novembre 03, 2008

Legge 133, cosa non si deve sapere!



Continuano le proteste riguardo la legge 133/2008 che da una parte impone tagli indiscriminati dei fondi destinati agli Atenei e alla ricerca pubblica per ottenerne lo smantellamento e dall’altra elargisce finanziamenti privilegiati e generosi ai cosiddetti “centri d’eccellenza” privati.
Non si è parlato infatti (e non si accenna a renderlo pubblico da parte dei media) dello scempio che costituisce l’art. 17 della 133.
Questo articolo riguarda i “ Centri di Eccellenza”, o meglio IL centro di eccellenza autoproclamato IIT (Istituto Italiano di Tecnologia).
L’art. 17 dice:

“ A decorrere dal 1° luglio 2008, le dotazioni patrimoniali e ogni altro rapporto giuridico della Fondazione IRI in essere a tale data sono devolute alla Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia.”

Quindi l’istituto IIT (che è un centro PRIVATO) riceverà grazie a questa legge l’intero patrimonio della Fondazione (STATALE) IRI, in quanto depositario esclusivo dei progetti di ricerca di eccellenza, non si sa bene in virtù di quali meriti.
Perché tanta benevolenza nei confronti dell’IIT?
Vi spiego un po’ di cose che i media non ci diranno mai:
Nel 2003 Tremonti e la Moratti, con la legge 326, fondavano l'Istituto Italiano di Tecnologia finanziato con 50 M€ (M€ = milioni di euro) nel 2004 e 100 M€ all'anno (un'università come "la Sapienza" di Roma ne riceve 12 all'anno) dal 2005 al 2014.
Questo istituto è una fondazione di diritto privato e si occupa di farmaci, robotica e nanotecnologie, presieduto ( e qui viene il bello) da Vittorio Grilli che è anche Direttore Generale del Tesoro dal 2005.
Quindi è un istituto creato dal nulla nel 2003 e che riceve ogni anno quanto l'intera università italiana e presieduto dallo stesso tipo che è responsabile degli interventi finanziari a favore di enti pubblici. Si tratterà di un ennesimo caso di conflitto d’interessi?
Si tratterà di finanziamento ad personam della ricerca privata?

Le Università, specie quelle statali, sprecano le risorse pubbliche e per questo e' bene tagliare loro i
finanziamenti e puntare su centri di eccellenza da inventare e da finanziare abbondantemente a parte.
Il Ministero dell'Economia continua a strangolare finanziariamente l'Università statale e lo stesso Ministero continua a iperfinanziare una struttura presieduta dal suo Direttore generale!

Alessio Navarra

sabato, novembre 01, 2008

UFFICIO TECNICO: DOVE LO METTIAMO?


Continuano i problemi relativi all’assegnazione di una sede definitiva all’U.T. di Castellammare

CASTELLAMMARE. Da qualche settimana l’argomento più spinoso che l’amministrazione deve affrontare è quello relativo all’assegnazione di una sede definitiva all’Ufficio Tecnico, che finora ha operato nei locali siti nel viale Leonardo Da Vinci. Questi locali, in cui l’UT ha operato, non sono mai stati di proprietà del Comune, ma sono in affitto. Nel Giugno scorso, proprio nei giorni in cui i cittadini castellammaresi sceglievano a furor di popolo il loro futuro sindaco, gli impiegati dell’ufficio tecnico hanno dovuto registrare la caduta dell’intonaco del soffitto. A quel punto il sindaco ha evidenziato l’incoerenza di dover pagare un affitto (abbastanza pesante per le casse del comune che versano in cattive condizioni) senza poter disporre di locali sicuri e adatti alle funzioni dell’ufficio tecnico. Quindi la decisione di cambiare la sede dell’UT e trovarne una definitiva. Dopo alcuni giorni, il sindaco Marzio Bresciani ha dichiarato l’intenzione dell’amministrazione di spostare l’ufficio tecnico nei locali della scuola Buccellato, trasferendo la stessa, in altra sede. Ciò ha fatto scattare le proteste di molti genitori ed insegnanti della scuola. La scuola Buccellato ha avuto una vita un po’ travagliata. Nel marzo 2008 a seguito della caduta dell’intonaco del soffitto, proprio come accaduto all’ufficio tecnico, è stata dichiarata l’inagibilità del plesso. E dopo 4 giorni le classi sono state spostate nei laboratori dell’Istituto comprensivo “G. Pascoli” dove sono tuttora. Sicuramente questa non può essere una soluzione definitiva. Secondo la responsabile del plesso Buccellato Angela Di Bartolo, i bambini non possono continuare a fare lezione nei laboratori per vari motivi: non verrebbe rispettata la legge, che impone uno spazio per alunno di almeno 1,8 mq, molte aule non sono adatte per l’insegnamento oltre a fatto che gli alunni delle medie non possono utilizzare i laboratori. La scuola Buccellato ha ben 145 bambini iscritti suddivisi in 7 classi: 5 di scuola primaria e 2 di scuola dell’infanzia.
Nonostante ciò l’amministrazione sembra ferma nella sua posizione. Docenti e genitori lamentano il ritardo dell’inizio dei lavori di ristrutturazione nella scuola, che dimostra che si sta cercando di spostare l’ufficio tecnico proprio in quell’edificio. Ed intanto bambini e genitori subiscono non pochi disagi: alcuni genitori, tra l’altro, non hanno la possibilità di spostarsi in auto e devono spostarsi a piedi dal loro quartiere fino ai plessi Pascoli o Verga. I docenti condividono, pienamente, le preoccupazioni e le iniziative di protesta dei genitori poiché vivono quotidianamente i disagi dei loro bambini. L’insegnante Di Bartolo sottolinea, fra l’altro, il ruolo che la scuola sta svolgendo anche sotto l’aspetto sociale e culturale nella rivalutazione di tutto il quartiere dove opera attraverso la realizzazione di progetti ed iniziative che coinvolgono l’intera comunità del quartiere. Per questi motivi sia i genitori che gli insegnanti, oltre ad una larga parte della popolazione, sono contrari al trasferimento della scuola in altri locali. Per evidenziare questo dissenso si è mosso il Comitato genitori ed insegnanti del plesso Buccellato, nato già nel gennaio 2005, che ha chiesto ed ottenuto un incontro con il sindaco nel quale secondo una rappresentante del comitato, Donatella Anselmo, “il sindaco ha ribadito l’intenzione dell’amministrazione: spostare l’ufficio tecnico nei locali del plesso Buccellato, e allo stesso tempo ha affermato la priorità dell’UT rispetto alla scuola”. Successivamente è stato chiesto al presidente del consiglio comunale di inserire la questione nel consiglio dell’8 settembre, cosa che non è stata fatta. Nel consiglio si è solamente letta la richiesta presentata dal comitato, ma non se n’è potuto discutere proprio perché l’argomento non era stato inserito nell’ordine del giorno. Il comitato ritiene prioritaria la ripresa delle attività didattiche nel plesso Buccellato e pertanto chiede di procedere con urgenza alla sistemazione della scuola, essendo già stata fatta la gara d’appalto, e differire la questione dell’U.T. in un momento successivo. Ma fino al 26 settembre questa richiesta non ha avuto seguito.
Nel frattempo sempre secondo la rappresentante del comitato “è stato dato atto dell’esistenza di una delibera fatta dai commissari straordinari che individuava una sede definitiva per l’UT, i locali dell’ex macello comunale”.
Il 4 ottobre, il comitato, ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale straordinario e contemporaneamente ha organizzato due giornate di sit-in di protesta in cui sono state raccolte 1000 firme che martedì 7 sono state depositate presso il Comune. Contestualmente ha avuto luogo il consiglio d’Istituto dell’I.A.C “G. Pascoli” nel quale è stato deciso che: il preside scriverà al sindaco di essere ufficialmente informati in ordine al susseguirsi dei fatti; in mancanza di risposte o risposte negative il Consiglio d’istituto sarà riconvocato il 16 ottobre dove verrà programmato un corteo di protesta per lunedì 21 coinvolgendo alunni, genitori ed insegnanti; il dirigente scolastico chiederà al prefetto di avere un incontro.
La rappresentante del comitato tiene a precisare: “Il comitato non ha chiesto aiuti ai vari partiti, ma si pretende il rispetto delle persone. Quindi invitiamo i singoli consiglieri ad assumersi le proprie responsabilità in consiglio di fronte a tutta la cittadinanza e contemporaneamente chiediamo ad un quinto dei consiglieri di fare una richiesta per la convocazione di un consiglio straordinario”.
Intanto il comitato seguirà gli sviluppi informando tempestivamente i cittadini.

Vito Fazzino