Incredibile! Conoscete il Corso Bernardo Mattarella? Per intenderci è la via dove c'è la villa Margherita. Vi siete mai chiesti perchè c'è una strada in onore di Bernardo Mattarella ma nessuna traccia del figlio Piersanti Mattarella? La faccenda è alquanto strana, anche considerando il fatto che in molti comuni limitrofi esistono vie intitolate a Piersanti Mattarella ma di Bernardo Mattarella non c'è ombra (a parte un via piccolissima ad Alcamo).Analizziamo la faccenda:
Bernardo Mattarella (Castellammare del Golfo, 15 settembre 1905 – Roma, 1 marzo 1971) è stato un politico italiano, più volte Ministro della Repubblica. É il padre di Piersanti e Sergio anch'essi uomini politici. Era di umili origini, ma una volta laureato in giurisprudenza a Palermo si trasferì a Roma dove partecipò alla nascita della Democrazia Cristiana. Alle elezioni dell'Assemblea Costituente del 2 giugno 1946 fu eletto per la Democrazia Cristiana nella circoscrizione elettorale della Sicilia Occidentale. Il 18 aprile 1948 alle elezioni del primo parlamento repubblicano, Mattarella fu rieletto nella medesima circoscrizione, nella quale sarà sempre eletto. Nel quinto Governo De Gasperi (1948) fu nominato Sottosegretario ai Trasporti, carica che mantenne anche nel sesto e settimo esecutivi guidati dallo statista trentino. Nell’ottavo Governo De Gasperi ebbe affidato il Ministero della Marina Mercantile, successivamente con il Governo Fanfani divenne Ministro dei Trasporti. Assunse molti altri ministeri restano al governo fino al 21 Gennaio 1966. Grande uomo politico dunque. Ora cominciano le stranezze: Al processo di Portella della Ginestra , Mattarella fu accusato da Gaspare Pisciotta di essere implicato nella strage. Gaspare Pisciotta era compagno e amico del bandito siciliano Salvatore Giuliano e considerato il vice di Giuliano nella banda omonima. È noto per essere stato uno dei partecipanti alla strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947. È considerato il responsabile dell'uccisione del bandito Salvatore Giuliano. Mattarella sarebbe stato inoltre tra coloro che accolsero Joe Bonanno quando arrivò all'aeroporto di Fiumicino a Roma nel 1957. Mattarella infatti crebbe con Bonanno a Castellammare del Golfo. Danilo Dolci, studioso dei rapporti tra organizzazione mafiosa e potere politico, accusò pubblicamente, in alcuni suoi scritti e documentazioni (Spreco del 1960 e Chi gioca solo del 1966), Mattarella ed altri politici del tempo di collusione con la Mafia. Accuse da cui scaturì un processo, che portò alla condanna di Dolci con pena poi condonata; mentre Mattarella nel successivo governo Moro non fu più nominato Ministro. Mai nessuna condanna comunque. Saranno solo accuse gratuite?
Piersanti Mattarella: nacque anch'egli a Castellammare del golfo, il 15 Settembre 1935. Figlio di Bernardo Mattarella, uomo politico della Democrazia Cristiana, e fratello di Sergio. Dopo l'attività nell'Azione cattolica, si dedicò alla politica nella Democrazia Cristiana. Anche lui uomo di spicco della DC siciliana, l’unico leader dell’amministrazione regionale che manifestava una linea di rinnovamento, di apertura alla sinistra, molti lo consideravano un erede di Aldo Moro. Fu eletto PRESIDENTE della regione SICILIA nel 1978, guidando una giunta di centro sinistra, con il sostegno esterno del PCI. Nel 1979 dopo una breve crisi politica, formò un secondo governo.L’artefice del cambiamento di linea era lui, figlio del potente Bernardo Mattarella molto potente e influente negli anni 50, presente in tutti i governi regionali di quegli anni,da molti indicato come il mandante della strage di Portella delle Ginestre. Piersanti faceva parte di una nuove generazione di politici, aveva cercato con forza di prendere le distanze dall’ingombrante eredità paterna. Piersanti si staccò dal sistema di potere paterno dimostrando di essere allergico a quell'intreccio mafioso politico che era riuscito a rendere così potente il padre. Dimostrò questa riluttanza verso le amicizie del padre già nel febbraio 1979 quando l'onorevole Pio La Torre, responsabile nazionale dell'ufficio agrario del P.C.I. attaccò, con furore, l'Assessorato dell'agricoltura, denunciandolo come centro della corruzione regionale, e additando lo stesso assessore come colluso alla delinquenza regionale. Mentre tutti attendevano che il presidente della Regione difendesse vigorosamente il proprio assessore, Piersanti riconobbe pienamente la necessità di correttezza e legalità nella gestione dei contributi agricoli regionali. Era generale lo sconcerto e comune era la percezione che, si apriva, quel giorno a Palermo, un confronto tra mafia e Presidente della Regione che non avrebbe non potuto conoscere eventi drammatici. Un senatore comunista e il presidente democristiano della regione si erano, di fatto, esposti alle pesanti reazioni della mafia! Il 6 gennaio 1980, appena entrato in auto insieme alla moglie e al figlio per andare a messa, un killer si avvicinò al suo finestrino e lo UCCISE a colpi di pistola. In quel periodo stava portando avanti un'opera di modernizzazione dell'amministrazione regionale. Inizialmente considerato un attentato terroristico, il delitto fu indicato da Tommaso Buscetta come delitto di mafia. Secondo il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia, Giulio Andreotti era ben consapevole dell'insofferenza della mafia per la condotta di Mattarella, ma non avvertì ne' l'interessato ne' la magistratura, pur avendo partecipato ad almeno due incontri con capi mafiosi aventi ad oggetto proprio la politica di Piersanti Mattarella e, poi, il suo omicidio. Il fatto viene riportato nella sentenza del giudizio di Appello del lungo processo allo stesso Giulio Andreotti confermata dalla Cassazione nel 2004. La stessa sentenza afferma che l'allontanamento di Andreotti dal sodalizio mafioso fu dovuta proprio all'efferato delitto Mattarella. Ecco come lo ha ricordato il senatore Carlo Vizzini: “Piersanti Mattarella con la sua azione politica ed il duro contrasto alla mafia rappresenta ancora oggi la Sicilia che vorremmo. Egli governò in una stagione di straordinaria emergenza politica ed economica, lottando strenuamente per liberare la sua terra dal cancro di una mafia che per penetrare la politica e le istituzioni si spinse 28 anni fa sino ad ucciderlo brutalmente. Fu il simbolo di una resistenza strenua“.
Ora mi chiedo. PERCHE' A CASTELLLAMMARE C'E' UNA VIA PRINCIPALE IN ONORE DI BERNARDO MATTARELLA E INVECE NESSUNA IN ONORE DI PIERSANTI MATTARELLA (presidente della Regione sicilia ucciso dalla mafia per la sua politica che si discostava dagli interessi di Cosa Nostra)? NON E' ASSURDO?
Ci tengo a precisare che questo post non deve essere visto come un accusa a Bernardo Mattarella ma, al contrario, come un mancato riconoscimento della figura di Persanti Mattarella.
Vito Fazzino