domenica, settembre 28, 2008

Per Sgarbi la mafia non c'è più

Tensioni sono scoppiate tra il sindaco Sgarbi da un lato e l'Assostampa regionale, l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia e Libera Trapani dall'altro per le inquietanti dichiarazioni, mosse dal primo cittadino di Salemi, sul fenomeno mafia. Riporto le contestate dichiarazioni:
“La mafia a Salemi non c'è, a Palermo è pressoché debellata, a Ragusa non c'è, a Siracusa non c'è, a Messina non c'è, forse c'è a Trapani...”ed ancora “a Salemi il racket non c'è”.
La querelle è cominciata con un articolo, del noto giornalista di cronaca Rino Giacalone, pubblicato sul sito art.21, con il quale si denunciava la superficiale analisi della realtà siciliana effettuata da Sgarbi circa la presenza della mafia nel territorio salemitano, da sempre conosciuto come la roccaforte della famiglia mafiosa dei Salvo.
A seguito della pubblicazione dell'articolo Sgarbi ha minacciato di querelare chiunque, da Giacalone al Presidente dell'Ordine dei Giornalisti fino addirittura all'associazione antimafia Libera.
Sgarbi ricordiamo che è stato eletto a furor di popolo grazie a Pino Giammarinaro, l'ex deputato regionale della Dc, capo degli andreottiani trapanesi eletto nel 91 con 50 mila voti e costretto poi a darsi latitante per una indagine antimafia, assolto infine perchè nel frattempo entrò in vigore il giusto processo e i pentiti che lo avevano accusato durante l'istruttoria dinanzi al Tribunale decisero di fare scena muta.
Per ulteriori informazioni visitate questo link dove potete trovare il comunicato di Libera.

Domenico Grassa

giovedì, settembre 25, 2008

Un progetto UE tra la Sicilia e la Puglia.

Sono coinvolti diciassette comuni della provincia di Trapani e Palermo
«Pir. Un ponte tra due mari». Questo è il nome del progetto di cooperazione che raggruppa diciassette comuni della Sicilia occidentale, tutti in provincia di Trapani, Palermo e Taranto, e che ha lo scopo di trovare finanziamenti e aiutare così le piccole e medie imprese. Il progetto è stato presentato oggi nella casa comunale di Saint Gilles, comune a sud di Bruxelles, da sempre cuore mediterraneo della città e luogo di immigrazione marocchina, italiana, spagnola e portoghese. La Commissione europea ha stanziato un milione e 200 mila euro. Il comune capofila di questo è Alcamo. Queste le parole del sindaco di Alcamo Giacomo Scala: «Grazie ai fondi strutturali europei, vogliamo incrementare gli investimenti sul nostro territorio nei settori del turismo, dell'artigianato di qualità e della filiera enogastronomica. I comuni, coalizzandosi, hanno la possibilità di mettere insieme le numerose potenzialità e le eccellenze del territorio. Una coalizione, inoltre, dà anche più sicurezza ai privati». Il comune di Alcamo, in partenariato con altri 16 Comuni ha messo in campo le migliori energie progettuali per promuovere e far conoscere nei circuiti del turismo nazionale ed internazionale le bellezze naturali, la ricchezza di tradizioni culturali, di folklore; la varietà e i gusti dell’enogastronomia; la cordialità e il senso di ospitalità delle proprie genti.
La missione a Bruxelles è l'ultima tappa di un percorso che ha già portato i sindaci dei diciassette Paesi a Washington e a Mosca. Tutti gli investitori interessati al progetto si ritroveranno dal 25 al 29 settembre ad Alcamo.
I 17 comuni siciliani promotori del progetto sono: Alcamo, Balestrate, Borgetto, Capaci, Carini, Cinisi, Giardinello, Isola delle Femmine, Mazara del Vallo, Montelepre, Partanna, Partinico, Poggioreale, Santa Ninfa, Terrasini, Torretta e Trappeto.
Come è evidente stimo parlando di un progetto ambizioso che riguarda molti comuni della Sicilia occidentale. Con investimenti nel settore turistico, dell’artigianato, ed enogastronomico.
E Castellammare?
Il nostro comune non fa parte della lista dei 17. Castellammare ha qualcosa da invidiare a questi comuni in quanto bellezze naturali, prospettive di sviluppo turistico, di sviluppo dell’artigianato, o dell’enogastronomia? Sinceramente non credo. E mi chiedo: Come mai il nostro comune non è in prima fila quando si parla di turismo e quando c’è la possibilità di poter usufruire dei fondi europei per dare una spinta alla nostra economia?
Mi piacerebbe sapere il motivo dell’assenza del Comune di Castellammare da questo progetto.

Vito Fazzino

domenica, settembre 14, 2008

Perchè Bernardo e non Piersanti?

Incredibile! Conoscete il Corso Bernardo Mattarella? Per intenderci è la via dove c'è la villa Margherita. Vi siete mai chiesti perchè c'è una strada in onore di Bernardo Mattarella ma nessuna traccia del figlio Piersanti Mattarella? La faccenda è alquanto strana, anche considerando il fatto che in molti comuni limitrofi esistono vie intitolate a Piersanti Mattarella ma di Bernardo Mattarella non c'è ombra (a parte un via piccolissima ad Alcamo).Analizziamo la faccenda:
Bernardo Mattarella (Castellammare del Golfo, 15 settembre 1905 – Roma, 1 marzo 1971) è stato un politico italiano, più volte Ministro della Repubblica. É il padre di Piersanti e Sergio anch'essi uomini politici. Era di umili origini, ma una volta laureato in giurisprudenza a Palermo si trasferì a Roma dove partecipò alla nascita della Democrazia Cristiana. Alle elezioni dell'Assemblea Costituente del 2 giugno 1946 fu eletto per la Democrazia Cristiana nella circoscrizione elettorale della Sicilia Occidentale. Il 18 aprile 1948 alle elezioni del primo parlamento repubblicano, Mattarella fu rieletto nella medesima circoscrizione, nella quale sarà sempre eletto. Nel quinto Governo De Gasperi (1948) fu nominato Sottosegretario ai Trasporti, carica che mantenne anche nel sesto e settimo esecutivi guidati dallo statista trentino. Nell’ottavo Governo De Gasperi ebbe affidato il Ministero della Marina Mercantile, successivamente con il Governo Fanfani divenne Ministro dei Trasporti. Assunse molti altri ministeri restano al governo fino al 21 Gennaio 1966. Grande uomo politico dunque. Ora cominciano le stranezze: Al processo di Portella della Ginestra , Mattarella fu accusato da Gaspare Pisciotta di essere implicato nella strage. Gaspare Pisciotta era compagno e amico del bandito siciliano Salvatore Giuliano e considerato il vice di Giuliano nella banda omonima. È noto per essere stato uno dei partecipanti alla strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947. È considerato il responsabile dell'uccisione del bandito Salvatore Giuliano. Mattarella sarebbe stato inoltre tra coloro che accolsero Joe Bonanno quando arrivò all'aeroporto di Fiumicino a Roma nel 1957. Mattarella infatti crebbe con Bonanno a Castellammare del Golfo. Danilo Dolci, studioso dei rapporti tra organizzazione mafiosa e potere politico, accusò pubblicamente, in alcuni suoi scritti e documentazioni (Spreco del 1960 e Chi gioca solo del 1966), Mattarella ed altri politici del tempo di collusione con la Mafia. Accuse da cui scaturì un processo, che portò alla condanna di Dolci con pena poi condonata; mentre Mattarella nel successivo governo Moro non fu più nominato Ministro. Mai nessuna condanna comunque. Saranno solo accuse gratuite?
Piersanti Mattarella: nacque anch'egli a Castellammare del golfo, il 15 Settembre 1935. Figlio di Bernardo Mattarella, uomo politico della Democrazia Cristiana, e fratello di Sergio. Dopo l'attività nell'Azione cattolica, si dedicò alla politica nella Democrazia Cristiana. Anche lui uomo di spicco della DC siciliana, l’unico leader dell’amministrazione regionale che manifestava una linea di rinnovamento, di apertura alla sinistra, molti lo consideravano un erede di Aldo Moro. Fu eletto PRESIDENTE della regione SICILIA nel 1978, guidando una giunta di centro sinistra, con il sostegno esterno del PCI. Nel 1979 dopo una breve crisi politica, formò un secondo governo.L’artefice del cambiamento di linea era lui, figlio del potente Bernardo Mattarella molto potente e influente negli anni 50, presente in tutti i governi regionali di quegli anni,da molti indicato come il mandante della strage di Portella delle Ginestre. Piersanti faceva parte di una nuove generazione di politici, aveva cercato con forza di prendere le distanze dall’ingombrante eredità paterna. Piersanti si staccò dal sistema di potere paterno dimostrando di essere allergico a quell'intreccio mafioso politico che era riuscito a rendere così potente il padre. Dimostrò questa riluttanza verso le amicizie del padre già nel febbraio 1979 quando l'onorevole Pio La Torre, responsabile nazionale dell'ufficio agrario del P.C.I. attaccò, con furore, l'Assessorato dell'agricoltura, denunciandolo come centro della corruzione regionale, e additando lo stesso assessore come colluso alla delinquenza regionale. Mentre tutti attendevano che il presidente della Regione difendesse vigorosamente il proprio assessore, Piersanti riconobbe pienamente la necessità di correttezza e legalità nella gestione dei contributi agricoli regionali. Era generale lo sconcerto e comune era la percezione che, si apriva, quel giorno a Palermo, un confronto tra mafia e Presidente della Regione che non avrebbe non potuto conoscere eventi drammatici. Un senatore comunista e il presidente democristiano della regione si erano, di fatto, esposti alle pesanti reazioni della mafia! Il 6 gennaio 1980, appena entrato in auto insieme alla moglie e al figlio per andare a messa, un killer si avvicinò al suo finestrino e lo UCCISE a colpi di pistola. In quel periodo stava portando avanti un'opera di modernizzazione dell'amministrazione regionale. Inizialmente considerato un attentato terroristico, il delitto fu indicato da Tommaso Buscetta come delitto di mafia. Secondo il collaboratore di giustizia Francesco Marino Mannoia, Giulio Andreotti era ben consapevole dell'insofferenza della mafia per la condotta di Mattarella, ma non avvertì ne' l'interessato ne' la magistratura, pur avendo partecipato ad almeno due incontri con capi mafiosi aventi ad oggetto proprio la politica di Piersanti Mattarella e, poi, il suo omicidio. Il fatto viene riportato nella sentenza del giudizio di Appello del lungo processo allo stesso Giulio Andreotti confermata dalla Cassazione nel 2004. La stessa sentenza afferma che l'allontanamento di Andreotti dal sodalizio mafioso fu dovuta proprio all'efferato delitto Mattarella. Ecco come lo ha ricordato il senatore Carlo Vizzini: “Piersanti Mattarella con la sua azione politica ed il duro contrasto alla mafia rappresenta ancora oggi la Sicilia che vorremmo. Egli governò in una stagione di straordinaria emergenza politica ed economica, lottando strenuamente per liberare la sua terra dal cancro di una mafia che per penetrare la politica e le istituzioni si spinse 28 anni fa sino ad ucciderlo brutalmente. Fu il simbolo di una resistenza strenua“.
Ora mi chiedo. PERCHE' A CASTELLLAMMARE C'E' UNA VIA PRINCIPALE IN ONORE DI BERNARDO MATTARELLA E INVECE NESSUNA IN ONORE DI PIERSANTI MATTARELLA (presidente della Regione sicilia ucciso dalla mafia per la sua politica che si discostava dagli interessi di Cosa Nostra)? NON E' ASSURDO?
Ci tengo a precisare che questo post non deve essere visto come un accusa a Bernardo Mattarella ma, al contrario, come un mancato riconoscimento della figura di Persanti Mattarella.
Vito Fazzino

martedì, settembre 02, 2008

Voi che ne pensate?

Questo post vuole essere soltanto uno spunto di riflessione e soprattutto di discussione su un tema che, a mio avviso, viene preso un pò troppo sottogamba da noi tutti, dove per noi tutti intendo noi Siciliani, noi Italiani.
Sto parlando delle libertà primarie di cui questo sistema (soprattutto politico) ci sta privando.
Per libertà primarie intendo la libertà di avere un sistema giuridico "giusto", UGUALE PER TUTTI ed efficiente, in un paese dove viene approvata sotto gli occhi di tutti una Legge ( il Lodo Alfano) che dice che in verità ci sono 4 cittadini italiani "un pò più uguali degli altri"; parlo di libertà di informazione, in un paese dove tutte le maggiori testate giornalistiche sono in mano ai partiti politici e ancor peggio le televisioni che sono in mano ad un'unica persona.
Io penso che molti di noi non si accorgono (o non vogliono accorgersi) di quello che sta diventando l'Italia.
Vi sto parlando di un sistema politico marcio a 360° dove il Santo Premier è soltanto la punta dell'Iceberg, quello forse un pò più marcio degli altri, o forse soltanto il più furbo.
Onestamente non penso di essere un pessimista e per di più le cose che dico accadono tranquillamente alla luce del sole, non le invento io e sono facilmente e banalmente verificabili.

Riguardo a quanto detto vi consiglio di leggere un interessantissimo post sul sito di Beppe Grillo.

http://www.beppegrillo.it/2008/08/uomini_e_mezzuo.html

A questo punto lascio a voi la parola....

Alessio Navarra