domenica, aprile 29, 2012

VERGOGNA!

Riguardo a questo argomento penso di poter parlare a nome di tutto lo staff di Castello Libero:
Da qualche anno a questa parte la politica, dopo aver toccato il fondo, ha deciso di cominciare a scavare per scendere ancora più in basso, ma questa  classe politica deve rendersi conto che c'è un limite che non si può e non si deve valicare.
Il video che vi proponiamo qui di seguito rappresenta una della tante VERGOGNE che non possiamo tollerare. SVEGLIAMOCI! (era da tanto che non lo dicevo)

sabato, aprile 28, 2012

I cittadini, un fastidioso dettaglio


La libertà di scelta è diventata una minaccia per la stabilità. Le alternative al rigore sono escluse e la democrazia deve solo legittimare le decisioni della finanza.



di Stephan Kaufmann (www.presseurop.eu)


La crisi dell’euro è in standby. Le migliaia di miliardi di euro in credito concesse dalla Banca centrale hanno calmato le acque. Tuttavia sui mercati finanziari avanza una nuova minaccia: la democrazia. “Le elezioni francesi [il secondo turno delle presidenziali del 6 maggio sarà seguito dalle elezioni legislative di giugno] e greche [6 maggio], insieme al referendum irlandese [il 31 maggio] alimentano le inquietudini degli investitori, delle imprese e dei consumatori”, spiega Elga Bartsch, della banca d’investimenti americana Morgan Stanley.
I paesi europei impongono ai loro cittadini sacrifici dolorosi. Per guadagnare la fiducia dei mercati tagliano centinaia di migliaia di posti di lavoro, aumentano le tasse, riducono la spesa pubblica e intaccano le pensioni. Per rilanciare la competitività internazionale abbassano i salari, allentano i meccanismi di protezione dal licenziamento e indeboliscono i sindacati. Nel frattempo l’occupazione crolla. In paesi come Grecia e Spagna metà dei giovani attivi non ha un lavoro.
“In questo momento il rischio maggiore per l’Europa non è tanto un aumento dei tassi sul debito – spiega Patrick Artus, economista della banca francese Natixis – quanto una crisi politica e sociale in un contesto di aumento incontrollabile della disoccupazione”.
A intervalli regolari, secondo le regole della democrazia, le vittime della crisi possono recarsi alle urne per esprimere il loro parere sui provvedimenti adottati, e rifiutarli se non li condividono. Questo potere genera l’inquietudine dei mercati. È per questo motivo che negli ultimi mesi la classe politica ha fatto di tutto per neutralizzare il libero arbitrio degli elettori. 
In Grecia l’idea di un referendum sull’austerity è stata abbandonata a novembre, quando i leader politici tedeschi e francesi hanno apertamente minacciato Atene di cacciare la Grecia dall’eurozona se la popolazione avesse votato per l’abbandono dei provvedimenti di rigore. In Grecia e Italia la crisi ha fatto cadere capi di governo eletti, sostituiti da “tecnocrati” che non sono stati votati dal popolo e non dipendono dalla volontà degli elettori.
“La politica in tempi di crisi somiglia a un colpo di stato permanente”, denuncia  Joseph Vogel, professore di letteratura. Sempre più spesso sono i negoziati informali tra i banchieri centrali a orientare la politica. Oggi il potere decisionale è nelle mani dei “soviet della finanza”, si rammarica Vogel.
Naturalmente il popolo è ancora chiamato a votare. Per esempio in Irlanda, dove a fine maggio si voterà l’adesione al trattato fiscale. Tuttavia il margine di manovra degli irlandesi è stretto: il paese dipende dagli aiuti del fondo di salvataggio europeo, che non saranno versati se Dublino non aderirà al patto di bilancio.
All’inizio di maggio i greci eleggeranno un nuovo parlamento. Ma per mettere il piano di rigore al riparo dal libero arbitrio degli elettori, i probabili vincitori dello scrutinio – il Pasok [socialisti] e Nuova democrazia [destra] sono già stati costretti a impegnarsi a proseguire sulla via delle riforme. Resta il problema dell’avanza dei piccoli partiti di opposizione che genera incertezza tra gli investitori, spaventati dalle tensioni politiche.
Infine ci sono le elezioni presidenziali francesi. Il socialista François Hollande è in testa davanti a Nicolas Sarkozy, presidente uscente. Hollande vuole aumentare le tasse per i ricchi, mettere un freno alla politica d’austerity e rinegoziare il patto di bilancio. Reazione dei mercati: ad aprile la Francia ha subìto un nuovo rialzo dei tassi in occasione di un’aggiudicazione obbligatoria.
Da parte sua Sarkozy spinge la Francia sulla via delle riforme. Il che implica naturalmente sacrifici per la popolazione. Senza riforme, però, la Francia rischia di “fare la fine della Grecia o della Spagna”, avverte Sarkozy. Insomma non c’è alternativa. I francesi possono andare a votare, ma non possono scegliere.

Libertà di ratifica

“Dire alla popolazione che non ha scelta equivale a proibirgli di esprimersi e pensare", denuncia Ulrich Thielemann, specialista tedesco di etica degli affari. “Se non possiamo evocare le alternative possibili, è la fine della democrazia”. Tecnicamente continueremo ad andare a votare, “ma la gente non avrà più il diritto di scegliere, potranno soltanto manifestare il loro sostegno a una politica irrevocabile, e la democrazia servirà soltanto a ratificare”.
Oggi l’elettorato viene privato del suo potere dai mercati, che concedono o rifiutano il credito. “È la fine della sovranità” mette in guardia Thielemann. Ai suoi occhi la politica è assoggettata alla legge dei mercati come se si trattasse di un fenomeno naturale. “Avrebbe anche potuto semplicemente accaparrarsi con le tasse i capitali di cui oggi ha bisogno”. 
Secondo Thielemann la libertà dei mercati si oppone alla libertà della democrazia. “Quando lo stato ha come unico obiettivo quello di aumentare la competitività, ci proibisce di porci la domanda fondamentale della democrazia: come vogliamo vivere?”

venerdì, aprile 27, 2012

Forum Sociale Antimafia “Peppino e Felicia Impastato” 2012

Anche quest'anno, a Cinisi, si svolgerà il consueto Forum Sociale Antimafia “Peppino e Felicia Impastato”. Ecco di seguito il programma delle iniziative per il 34° anniversario dell'assassinio di Peppino Impastato.

LA MEMORIA NON SI CANCELLA!

Programma


Anteprima Forum

25 Aprile, Giardino Inglese, Palermo
Corteo e banchetto del Forum durante la festa provinciale dell’ANPI

27 Aprile, Sede Regionale dei COBAS, Palermo
Ore 19.00: “Facciamo finta che… Prove tecniche di Radio Aut“
27 aprile 1977 – 27 aprile 2012
A 35 anni di distanza, presentazione del Collettivo Radiofonico Radio Aut
con la partecipazione della vecchia redazione di Radio Aut.

30 Aprile, Casa 9 Maggio, Corso Umberto 220  Cinisi
Dalle 16.00 alle 24.00: Inaugurazione tela “Il quarto stato dell’antimafia” di Gaetano Mosca e Sergio Sciortino - Performances, murales, cantiere 9 Maggio, cena sociale, dibattiti e altro.

1 Maggio, Portella della Ginestra-Piana degli Albanesi

5 Maggio, sabato, Casa 9 Maggio, Cinisi
Ore 9.00: Accoglienza Forum e registrazione
Ore 11.00: Forum “Crisi del capitalismo tra moneta e lavoro
Coordina Alessandro D’Alessandro
Approfondimenti di
Lidia Undiemi (Università di Palermo)
Alberto Lombardo (Università di Palermo)
Luca Martinelli (Operaio Dalmine di Bergamo)

Ore 15.00: Forum “Mafia antimafia e dintorni
Coordina Salvo Vitale
Approfondimenti di
Rino Giacalone (Giornalista)
Enrico Bellavia (Giornalista)
Stefania Pellegrini   (docente Università di Bologna)
Fernando Scarlata (Comitato Peppino Impastato Brescia)
Cristian Abbondanza (Casa della Legalità Genova)
Valentina Caviglia (Comitato Antirazzista COBAS Palermo)
Associazione Africalabria

Ore 19.30: Proiezione di “Oltrepassando il mare”  di Maurizio Marzolla per la Campagna SOS Rosarno di Ass. Equosud

Ore 20.30: Cena sociale

Ore 21.30: Spettacolo “Arringa” a cura del Circolo Metropolis di Castellammare del Golfo


6 Maggio, domenica, Casa 9 Maggio, Cinisi

Ore 09.00: Forum “Lavoro: Crisi, diritti negati e lotte sociali
Coordina Renato Franzitta
Intervengono
Giulio Palermo (Università Brescia)
Realtà Lavorative: (FIAT Termini Imerese, CNT Trapani, Coop Palermo, Wagon-lits, Fiat Mirafiori, Cesame Catania)

Ore 15.00: Forum “Abbiamo trasmesso:  Passaggio al digitale e informazione a rischio
 Coordina Salvo Vitale
Intervengono:
Pino Maniaci (TeleJato)
Nadia Furnari (Ass. Rita Atria)
Radio Onda Rossa Roma
Radio Aut

Ore 18.30: Ricordo di Guido Orlando

Ore 19.30: Inaugurazione Mostre “Guido e Peppino: i compagni non dimenticano” e “Guido e Cuba”

Ore 20.30: Cena presso l’Osteria Sociale

Ore 21.30: Recital di Salvo Vitale


7 Maggio, Lunedì , Casa 9 Maggio, Cinisi

Ore 15.00: Forum “Contro la privatizzazione dei beni comuni: quali prospettive?”
Coordina Pino Dicevi
Intervengono
Associazione ASSUD
Alberto Lucarelli (Assessore Beni Comuni Comune di Napoli)
Vincenzo Miliucci (Direttivo Nazionale COBAS)
Maurizio Montalto (Giurista Forum Nazionale Acqua Pubblica)
Valentina Bonadonna (avvocato)
Carlo Cataldi (Amat Palermo)

Ore 19.15: Presentazione del Libro “Gli ultimi Mohicani” di Matteo Pucciarelli Presenta Mario Minarda

Ore 20.30: Cena presso l’Osteria Sociale

Ore 21.00: Esibizione del Trio  “A lu Bal” presso l’Osteria Sociale

Ore 21.30: Spettacolo Teatrale “Malacarne”   con Consuelo Cagnati e Andrea Maurizi



8 Maggio, martedì,  Casa 9 Maggio, Cinisi

Ore 15.00: Forum “Peppino, identità ed eredità”
Coordina Salvo Vitale
Intervengono
I compagni di Peppino
Renato Franzitta (Cobas Palermo)
Ass. Radio Aut

Ore 19.15: Presentazione del Libro di Valerio Monteventi e Bifo “Come si fa?” Presenta Paolo Arena

Ore 20.30: Cena presso l’Osteria Sociale

Ore 21.30: Spettacolo teatrale No Tav sulle giornate di Chiomonte, in Val Di Susa: “Racconti di mezza estate” in collaborazione con “Teatro in rivolta“. Ideazione e regia di Lucia Falco



9 Maggio, mercoledì,  Casa 9 Maggio, Cinisi

Ore 09.00: Forum “Da Nord a Sud: Resistenze territoriali a confronto”
Coordina Martina Lo Cascio
Intervengono
Comitati No Tav Val Di Susa
Comitato 3e32 L’Aquila
Rete No Ponte
Comitato NO MUOS Niscemi

Ore 16.30: Concentramento corteo davanti la vecchia sede di Radio Aut a Terrasini

Ore 17.00: Corteo da Radio Aut a Cinisi

Ore 19.30: Casa 9 Maggio:  Messaggi di saluto, valutazioni e lettura del documento conclusivo dell’XI° Forum Sociale Antimafia Felicia e Peppino Impastato

Ore 20.30: Cena sociale presso l’Osteria Sociale e festa conclusiva.

Per Info e adesioni: info@associazioneradioaut.org  e associazionepeppinoimpastato@gmail.com

Informazioni sul forum: www.peppinoimpastato.com  e www.associazioneradioaut.org

Tutti i forum si svolgeranno presso Casa 9 Maggio (Ex Casa Badalamenti) Corso Umberto 183 a Cinisi.


DIARIO DI UN'AVVENTURA MALGASCIA

Sono passati alcuni mesi ormai dall'inizio di questa avventura che  il "grande" Luca ha intrapreso, e noi grazie al suo diario di viaggio siamo felici di continuare a raccontarvela.


PARTE QUARTA: 


La prima domenica qui in Madagascar, l’unico giorno della settimana in cui siamo tutti liberi da impegni di servizio, siamo andati a Ranomafana (letteralmente “acqua calda”) per visitare il villaggio ma soprattutto per addentrarci nell’omonima foresta pluviale, territorio protetto da insediamenti umani di qualsiasi genere, di cui i lemuri sono i padroni incontrastati, considerato che la fauna restante è costituita più che altro da animali di piccola taglia, in prevalenza rettili. Devo dire che da quando sono qui, sin da subito mi sono sentito come in un film di Indiana Jones, o addirittura il Professor Jones in persona, e lì all’interno della foresta questa sensazione si è accentuata ulteriormente: lo scalpiccio dei nostri passi uno dietro l’altro su un tappeto di foglie e natura frammisto unicamente al suono inarrestabile delle cicale e degli esseri che abitano la foresta; li senti vicini, eppure non riesci a vederli. L’intricarsi dei rami volti a nascondere la luce del sole e poi ad un certo punto seguire con lo sguardo l’indice della guida che ci mostra per la prima volta un lemure arrampicarsi e saltare da un ramo all’altro. E noi di corsa ad imbracciare la macchina fotografica per immortalare il momento, partendo a caccia dello scatto migliore. Attraverso i sentieri si sono incontrati diversi esemplari di fauna e flora locale: un piccolo camaleonte cornuto, un insetto stecco, lumache e lombrichi di enormi dimensioni, canne di bambù a mai finire e ogni tanto capitava anche qualche sanguisuga tra le mani o i piedi. Ad un certo punto nel bel mezzo della foresta si è rivelata una bella cascata, le guide avanzavano la possibilità di farsi un bagno nella piccola pozza sottostante: la tentazione era forte, ma nessun altro si è offerto volontario, così ho evitato anch’io di prendermi altre sanguisughe, possibilità tutt’altro che remota. Una volta usciti dalla foresta ci siamo diretti al villaggio, mentre alcuni hanno preferito un bagno in piscina (le famose acque termali che danno il nome al posto) io e qualcun altro abbiamo optato per una rana fritta e una grande dissetante ananas comodamente seduti presso uno dei locali presenti, un incrocio tra un bar e una baracca. L’accentuarsi della “sindrome di Indiana Jones” mi ha spinto all’acquisto, necessario, di un nuovo cappello che mi accompagnerà nelle prossime avventure. Dopodiché mi sono diretto al fiume, fonte d’approvvigionamento idrico per la popolazione locale, per bagnarmi un po’ e godermi il meraviglioso paesaggio. Poi ci siamo rimessi sulla via del ritorno, sazi e soddisfatti, dopo una giornata all’insegna della scoperta, sicuro e realizzato per averla vissuta pienamente, nel miglior modo possibile.

Tra le molteplici attività che porto avanti coi miei colleghi qui a Fianar, c’è anche quella di supporto al CDS, ospedale privato della città; non è niente di rilevante, si tratta semplicemente di ordinare i farmaci ammucchiati in un ripostiglio dentro innumerevoli scatoloni, scrivere la quantità e la data di scadenza, in modo tale che i medici sappiano attraverso un catalogo virtuale quante medicine hanno a disposizione. Il lavoro evidentemente non richiede alcuna conoscenza particolare, ma mi rendo conto che qualcuno lo deve fare, perciò mi rimbocco le maniche negli spazi vuoti tra un’attività e l’altra nell’arco della settimana. Almeno ho fatto conoscenza con qualche medico, contento del mio contributo, modesto per quanto possa essere. Ah, quasi dimenticavo, l’ospedale (almeno questo che, come ho già detto, è privato) funziona bene;  certo non vi sono gli stessi macchinari ad alta tecnologia che caratterizzano i grandi ospedali occidentali, non vi sono tutti i reparti specializzati (pediatria, oncologia, neurologia ecc…), ma quel poco che c’è, di medici e attrezzature, è ben organizzato o almeno così mi pare. I ricoveri sono pochi per via dei costi che la gente del posto non potrebbe sostenere, quindi i compiti si riducono al ricevimento pazienti per le visite del caso, ogni giorno secondo gli orari d’ufficio.

To be continued...

Luca Pennisi

martedì, aprile 24, 2012

“Conoscersi per Riconoscersi...Una finestra sul mondo. La ricchezza della multiculturalità” all’Istituto Piersanti Mattarella

Presso l’Istituto Piersanti Mattarella di Castellammare del Golfo, si terranno due incontri interculturali tra giovani castellammaresi e giovani migranti ospiti del centro d’accoglienza Sicilia 1 di Castellammare del Golfo. Queste due giornate si terranno il 26 Aprile ed il 3 Maggio, dalle ore 9,30 alle 11,15, nell’aula magna dell’Istituto superiore Piersanti Mattarella sito in via Fleming. Si tratta del progetto APQ “Conoscersi per Riconoscersi...Una finestra sul mondo. La ricchezza della multiculturalità” del quale il Comune di Castellammare è partner, con altri Comuni del trapanese. Questi incontri sono organizzati in collaborazione con l’assessorato comunale ai Servizi Sociali, e l’assessorato alle Politiche Giovanili. Il progetto intende: “promuovere la cultura dell'accoglienza e della multiculturalità tra i giovani ed i migranti presenti sul territorio, favorendo un percorso conoscitivo e relazionale con l'altro “diverso da sé”, che spesso spaventa, incuriosisce o, in casi estremi si disprezza e si emargina”. Lo scopo è quello di sensibilizzare i giovani creando le basi per il dialogo, per l'ascolto, la tolleranza e la comprensione dell'altro, offrendogli la possibilità di raccontarsi in prima persona attraverso il supporto dei media (videocamere, fotocamere, microfoni). Giovedì 26 aprile è prevista la visione del cortometraggio “riflessione sul fenomeno migratorio ed i suoi diversi aspetti”, quindi attività video filmata di storytelling - racconti autobiografici (i giovani partecipanti si raccontano). Il 3 maggio, invece, “riflettere, scrivere ed esprimersi davanti alla videocamera sul tema della multiculturalità”. 
Emanuel Butticè

domenica, aprile 22, 2012

Alla scoperta della riforma del lavoro.


di Vitalba Labita

In quest’ultimo periodo i media continuano a parlare della riforma del lavoro, purtroppo però le notizie sono spesso vaghe. Con questo articolo ci proponiamo quindi di chiarirne i punti fondamentali. Il Consiglio dei Ministri ha approvato in data 23 marzo 2012 le linee guida della imminente riforma del lavoro, presentando poi il DdL al Parlamento per l’inizio dell'iter legislativo. Per cogliere la portata della riforma del Governo Monti, possiamo snodarla sulle seguenti direttrici:
a) Riordino delle tipologie contrattuali;
b) Maggior flessibilità in uscita;
c) La riforma degli ammortizzatori sociali;
d) Contrasto delle dimissioni in bianco.
Per quanto riguarda il primo punto, delle novità sono state introdotte sui contratti a tempo determinato, sui quali è previsto un incremento contributivo dell’1.4 %. Viene però introdotto un “Premio di stabilizzazione”, infatti, l’azienda che paga più contributi durante il lavoro a termine, viene premiata se trasforma il contratto a tempo indeterminato, recuperando il maggior aggravio contributivo avuto durante il contratto a termine.
Per i contratti di inserimento, nella relazione presentata, sono previste della agevolazioni solo per gli ultracinquantenni.
Il Governo torna sul contratto di apprendistato, in particolare, viene previsto che tale tipologia contrattuale avrà un duplice obiettivo: “Favorire l’incremento dell’occupazione giovanile e promuovere lo sviluppo del settore e la capacità competitiva nei mercati internazionali”. Per essere considerato il principale contratto per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, le modifiche apportate sono insignificanti e non colgono i veri problemi del contratto. Non a caso questo contratto non ha dato impulso negli anni passati all’occupazione dei giovani, quindi non si comprende come l’attuale impianto senza sostanziali modifiche possa migliorare la situazione per il futuro.
Sui contratti a tempo parziale, intermittente ed accessorio gli interventi sono comuni e consistono nell’eliminare possibili abusi, infatti, il Governo intenderebbe introdurre nuovi obblighi amministrativi a carico dei datori di lavoro.
Per quanto riguarda i contratti a progetto è previsto un aumento della contribuzione, inoltre, in caso di mancanza del progetto, il contratto si trasforma in lavoro subordinato senza la possibilità, per il datore di lavoro, di provare che si trattava di un rapporto di natura autonoma. Il Parlamento è intervenuto a tal proposito ed ha stabilito che, in merito alla reale natura del contratto di lavoro, la presunzione è relativa e non assoluta, cioè il datore di lavoro ha la possibilità di dimostrare l’effettiva natura del contratto.
Uno dei passaggi di maggiore criticità della riforma è rappresentato dalla modifica dell’Art.18 dello Statuto dei lavoratori in materia di licenziamento che potrà essere oggetto nel corso dell’approvazione parlamentare di modifiche e revisioni. Nulla cambia per i licenziamenti discriminatori (razza, sesso, ecc…), a cui continuerà ad applicarsi l’art.18 Statuto dei Lavoratori a prescindere dalle dimensioni dell’azienda.
Per i licenziamenti per motivi disciplinari, per fatti risultati inesistenti ovvero riconducibili a condotte punibili con sanzioni minori, il giudice applica la tutela reale (reintegrazione nel posto di lavoro).
Per i licenziamenti per motivi economici, inizialmente, in caso d’inesistenza del giustificato motivo, era previsto che scattasse solo un’indennità risarcitoria onnicomprensiva da 15 a 27 mensilità. In seguito all’analisi del Parlamento, sul testo della riforma pubblicato dal Governo, è stata introdotta una novità; è stata reintrodotta la possibilità della reintegra nel caso di licenziamento per motivi economici ritenuti insussistenti dal giudice. Rimane la possibilità per il dipendente di chiedere alternativamente alla reintegra un indennizzo pari a 15 mensilità. Personalmente, ritengo che fosse doveroso introdurre la possibilità di reintegro. Infatti, se prendiamo come esempio un lavoratore che è obbligato a lavorare almeno altri 4 anni per ottenere la pensione (dopo l’ultima riforma), qualora fosse stato licenziato per motivi economici, nascondendo invece il vero motivo del licenziamento (anziano e quindi poco produttivo rispetto ad un giovane), si sarebbe ritrovato senza pensione e senza impiego, poiché a 60 anni nessuno lo avrebbe più assunto.
La Riforma del Lavoro introduce una nuova forma di tutela integrativa del reddito, estesa anche agli apprendisti, definita Assicurazione sociale per l’impiego (ASPI), che andrà a sostituire: l’Indennità di mobilità; l’indennità di disoccupazione non agricola ordinaria; l’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti; l’indennità di disoccupazione speciale edile. L’importo è determinato secondo un sistema di scaglioni applicati alla retribuzione di riferimento e potrebbe raggiungere i 1.119 euro (tetto massimo). Non sembra che la riforma si basi su un vero e proprio sistema innovativo di ammortizzatori sociali. Se da un lato vi è un risparmio notevole per le casse dello Stato che verranno in parte sgravate degli oneri della cassa integrazione, dall'altro vi sarà un incremento del costo del lavoro per le aziende a cui il progetto di riforma degli ammortizzatori sembra devolvere interamente il peso economico dei nuovi strumenti.
Infine, sulla questione delle dimissioni in bianco, la volontà risolutoria deve essere espressa attraverso modalità volte ad accertare l’autentica genuinità della manifestazione di volontà.

sabato, aprile 21, 2012

Sonia Alfano è il nuovo presidente della Commissione Antimafia Europea


L’europarlamentare Sonia Alfano - figlia del giornalista ucciso da Cosa Nostra - è stata eletta a Strasburgo Presidente della Commissione Antimafia Europea (CRIM). Guiderà così l'organismo appena istituito e al Corriere dichiara: «Li staneremo, anche fra i "colletti bianchi».


La nomina è avvenuta durante la seduta costitutiva del nuovo organismo contro il crimine organizzato, la corruzione e il riciclaggio di denaro, istituito il 14 marzo scorso. Si tratta della prima Commissione Antimafia dell’Unione Europea, che quindi segna in maniera importante il corso della storia delle istituzioni europee e della lotta globale alle mafie. La Commissione, composta da 45 membri del Parlamento e il cui mandato avrà la durata di un anno, rinnovabile per una volta, si occuperà di rafforzare la cooperazione tra tutti gli organi che, a livello nazionale, europeo e internazionale, sono impegnati nella lotta al crimine organizzato. Ne parliamo proprio con la protagonista di questa buona notizia, Sonia Alfano.

Salve onorevole, con questa nomina e l’ufficializzazione di un organismo che combatte le mafie a livello europeo si lancia un segnale forte! L’Unione Europea fa finalmente sul serio in tema di lotta alla criminalità organizzata?

Sì, devo dire con molto piacere abbiamo accolto un segnale fortissimo che il Parlamento Europeo ha dato sin dall’ottobre scorso, quando è stata approvata a maggioranza larghissima la mia risoluzione che prevedeva appunto l’istituzione di questa commissione parlamentare sulla criminalità organizzata. E non solo: il mandato di questa commissione include anche corruzione e riciclaggio di denaro, tre aspetti legati tra loro che hanno di fatto massacrato l’economia legale dei 27 Paesi dell’Unione Europea e dei cittadini a cui con questa istituzione possiamo e vogliamo assicurare molta più sicurezza e soprattutto molta più libertà!

La corruzione è quindi un aspetto allarmante della criminalità?

Proprio così, mi dispiace sottolineare il fatto che da una ricerca fatta dalla Commissione Europea emerge che la corruzione come sistema criminale incide ogni anno sul sistema economico europeo per circa 120 miliardi di euro, di questi soltanto 60 riguardano l’Italia. Io a pochi minuti dalla mia elezione ho detto che la corruzione è quel brodo melmoso nel quale si muovono i sistemi criminali che aggrappandosi all’interno delle istituzioni e dell’economia legale fanno in modo di trasformarle in mafie!

Una comune lotta migliorerà la condizione di vivibilità nei paesi dove le mafie sono fortemente radicate?

E’ quello il tentativo, non pensiamo però che le mafie siano solo un problema italiano. Noi abbiamo fatto un monitoraggio molto ampio attraverso il quale siamo riusciti a tracciare un quadro della situazione che non è per nulla confortante: abbiamo diverse tipologie di mafie oltre a quelle italiane a cui dobbiamo aggiungere la mafia nigeriana, quella russa, cinese, giapponese e quella dell’area balcanica. Hanno avuto tutte indistintamente una forte capacità di radicamento anche in quei territori che potrebbero sembrare fuori da determinate idee, come ad esempio la Svezia o l’Olanda. Vedete, fare la considerazione che le mafie siano solo un problema del sud Italia ha condotto questi sistemi criminali a lavorare nell’indifferenza delle istituzioni che purtroppo hanno sottovalutato la loro forza, la loro capacità e soprattutto il loro sistema ben collaudato, permettendogli così di introdursi all’interno delle istituzioni e anche all’interno delle forze di polizia. Un allarme fortissimo in tal senso c’è stato rivolto dai Paesi dell’est, nei quali si registra un alto livello di corruzione proprio all’interno delle forze di polizia! Il nostro obbiettivo sarà quello di metterci a lavorare immediatamente.

Dall’Espresso si legge un’immagine chiara di quella che sarà la vostra attività di controllo: “Un carico di cocaina arrivato a Rotterdam su una nave cargo, l’indagine su un clan di narcotrafficanti che va in fumo perché la legge olandese non consente di ritardare l’arresto di uno spacciatore per risalire ai capi delle organizzazioni. L’estorsione al titolare di un ristorante in Germania, compiuta da due calabresi affiliati alla ‘ndrangheta, che viene denunciata ma che non risolve il problema: finiti in cella i due esattori, due mesi dopo si presentano i sostituti che tornano a chiedere allo stupefatto tedesco il pagamento del “pizzo”, mentre i capobastone restano sconosciuti agli inquirenti. E poi i tempi delle perquisizioni nelle case di esponenti dei clan che non possono scattare tutte nello stesso momento, a Palermo come a Lanzarote, perché la legge spagnola non prevede che questo tipo di attività investigativa si svolga di notte. O il traffico di armi in partenza dal Kosovo, dove per pochi spiccioli i clan criminali possono acquistare bazooka o esplosivo”. L’agenda della Commissione è già attiva nonostante la giovanissima età?

Il lavoro è lungo, già nei mesi precedenti ho cominciato un proficuo scambio di collaborazioni con organismi europei e internazionali come la Commissione Europea, Europol, Interpol, Eurojust, la Corte dei Conti europea, l’UNODC e tutte quelle realtà che si occupano di contrastare il crimine organizzato. Questo perché abbiamo avuto in questi anni la sensazione e la conferma che non possiamo pensare di affrontare la lotta alle mafie senza l’apporto e la collaborazione di tutti gli organismi che poi sono chiamati a questo tipo di attività. Noi abbiamo il compito, come Commissione Europea, di fare da guida politica in questo contesto, ma le autorità giudiziarie ed investigative dovranno dirci di quali strumenti hanno bisogno.

Si tratta di regolamentare l’antimafia?

L’obbiettivo è quello di consegnare un testo unico antimafia: un piano di contrasto al crimine organizzato. Perché fino a quando ogni Paese continuerà ad affrontare questo problema con le leggi ordinarie e con il proprio sistema giudiziario, aimè, non andremo da nessuna parte, anzi! Non faremo altro che agevolare il continuo radicamento e rafforzamento dei sistemi criminali. Noi abbiamo bisogno ad esempio che il reato di associazione mafiosa venga riconosciuto in tutti i 27 Stati membri! Analogamente è necessario che il reato di autoriciglaggio sia riconosciuto in tutti i Paesi europei, mi dispiace dire che l’Italia è uno di quei pochissimi (se non l’unico) Paese all’interno dell’Unione Europea che non ha introdotto tale reato. 

 
Suo padre - Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia - sarebbe orgoglioso di un tale e notevole passo avanti in tema di contrasto al crimine organizzato. E come ennesimo atto forte e simbolico alla vicepresidenza si è insediato Rosario Crocetta, anch’egli membro attivo in Europa e simbolo della lotta alla mafia sin da quando era sindaco di Gela. Sarà una commissione che conosce bene il fenomeno perché lo ha vissuto sulla sua pelle, quindi?

Assolutamente sì. Ci sono quattro vice-presidenti per quarantacinque deputati all’interno di questa commissione. Qualcuno ha storto il naso dicendo ‘come mai tutti Italiani?…’, non perché sia un problema italiano, come dicevo pocanzi, ma perché purtroppo per ovvi motivi noi siamo quelli che  non solo hanno vissuto il fenomeno sulla propria pelle ma hanno un tantino di esperienza in più rispetto a quei Paesi dove il radicamento delle mafie viene affrontato con le leggi ordinarie.

Vogliamo avvicinare l’ambiente europeo ai cittadini che magari in questo momento di crisi lo vedono piuttosto distante? Come procedono i lavori all’interno del Parlamento Europeo?

Mi rendo conto che spesso il sistema dell’informazione non parla assolutamente di quello che è questa macchina elefantiaca chiamata Unione Europea. Anzi spesso le notizie che vengono date sono fuorvianti, sia ben chiaro che l’Europa non ha mai chiesto a nessun Paese di ridurre un popolo a lacrime e sangue. La crisi economica attraversa e coinvolge tutti i 27 Paesi dell’Unione, ci sono quei Paesi che hanno una leadership debole e che poi subiscono di fatto una serie di azioni e altri come il nostro che hanno una leadership un tantino di parte. Sono stata una delle prime che ha alzato il livello di attenzione rispetto a questo governo tecnico, formato quasi esclusivamente da banchieri, da tecnici che hanno dei conflitti di interessi all’interno dei sistemi bancari e non solo. Il fatto che il presidente Monti sia stato un Commissario Europeo o il fatto che altri siano stato amministratori delegati di banche non significa che ci faranno uscire dalla crisi, anzi.

Non guarda di buon occhio il governo tecnico?

Io contesto il fatto che siano stati effettuati dei tagli alla spesa pubblica, perché se si operano tagli alla sanità, alla scuola, alla cultura, ai servizi fondamentali ed essenziali per la vita dei cittadini come pensiamo poi di voler uscire da una crisi? Mentre tutti gli altri Paesi investono nella scuola e nella cultura proprio per poter formare le generazioni future noi andiamo controtendenza. Come si può pensare poi di uscire da una crisi se continuiamo a dare la libertà totale e indisturbata alle grandi aziende di licenziare i propri dipendenti? Come pensiamo di uscire dalla crisi se continuiamo ad alzare tasse e diminuiamo il potere d’acquisto dei cittadini? Questo non accade in tutti Europa: io vivo quattro-cinque giorni alla settimana tra il Belgio e la Francia e in quei Paesi non si registra la situazione che stiamo vivendo noi. Intanto mi permetto di dire che in Italia c’è un costo altissimo della politica, ma non è solo un problema di stipendi ai deputati. Qualcuno dimentica che nel nostro Paese ad esempio i cittadini pagano ogni anno qualche milioncino di euro per riparare gli arazzi del Quirinale. Io credo che sguazziamo negli scandali: siamo la nazione col più alto numero di scorte e tutele utilizzate da politici, giornalisti, falsi giornalisti e non solo, non perché c’è un pericolo costante, vengono assegnate come status symbol. Se cominciamo a ridurre tutte queste situazioni forse potremmo essere più credibili.

Un’analisi lucida e condivisibile che prosegue tra l’altro sul suo sito www.soniaalfano.it. Utilizza anche i social network per fare rete con elettori, curiosi e cittadini?


A presto e giungano i complimenti e il sostegno dalla nostra redazione per la nuova, importante attività!
Grazie e buon lavoro, arrivederci!
Fabio Barbera

venerdì, aprile 20, 2012

Il comune di Castellammare del Golfo esce dall’ANCI Sicilia


Le recenti questioni sulla fusione dell’Istituto Piersanti Mattarella di Castellammare del Golfo con l’Istituto Danilo Dolci di Alcamo, ha portato il sindaco di Castellammare Marzio Bresciani, che più volte ha manifestato la sua contrarietà alla fusione, ha prendere una decisione: Non fare più parte dell’ANCI. “Il presidente non ci rappresenta”, è questa la motivazione che ha portato il Comune di Castellammare ad uscire dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Infatti il presidente dell’ANCI Sicilia è proprio il sindaco di Alcamo, Giacomo Scala. 
Le scintille scoppiate negli ultimi giorni sulla fusione dei due istituti, ha portato il sindaco Marzio Bresciani ha presentare questa mattina una nota all’ANCI Sicilia dove comunica che: il Comune di Castellammare del Golfo manifesta la volontà di recedere dall’adesione all’ANCI, non procedendo pertanto ai relativi versamenti, in quanto non si sente affatto rappresentato dall’attuale Presidente, viste le posizioni che lo stesso ha assunto su importanti questioni che interessano il Comune che rappresento”.
Emanuel Butticè

giovedì, aprile 19, 2012

“Differenziamoci nel tempo e nello spazio” seminario sulla raccolta dei rifiuti


Si terrà domani, venerdì 20 aprile, alle ore 9, nell’aula consiliare di corso Bernardo Mattarella, il seminario “Differenziamoci nel tempo e nello spazio”. Il Seminario, aperto a tutta la cittadinanza, è organizzato dall’assessorato Gestione del Territorio ed Ambiente, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche Giovanili ed alla Pubblica Istruzione.
L’assessore all’Ambiente Maria Stella Mangiarotti, spiega cheSi tratta della prima giornata di formazione ed educazione per il rispetto dell’ambiente e del territorio. Seguiranno infatti, altri incontri con i cittadini e le scuole. Saranno inoltre attivate delle postazioni in varie zone del paese, per informare  sulle modalità di raccolta dei rifiuti”. Oltre al sindaco Marzio Bresciano, interverranno: Patrizia La Barbera, responsabile Ato, Antonino Palmeri, responsabile comunale dell’ufficio Ambiente, Giorgio Collura, comandante della Polizia municipale, Rosa Arena e Rosa Milazzo, agenti di polizia municipale del settore Ambiente, Francesco Gruppuso, assessore comunale di Calatafimi- Segesta che parlerà dei “dieci passi verso rifiuti zero”, e un rappresentante della ditta Agesp. 
Emanuel Butticè

Processo D’Alì, l’Udc chiede al comune di Castellammare di costituirsi parte civile


In una lettera indirizzata al sindaco Marzio Bresciani, dal Dott. Giuseppe Ancona (coordinatore dell’Udc di Castellammare), si sollecita il comune a schierarsi parte civile nel processo istaurato dalla Procura antimafia di Palermo nei confronti del Senatore Antonino D’Alì. Il Senatore D’Alì è imputato per aver favorito, con il proprio ruolo politico, Cosa Nostra.
Dagli atti emerge chiaramente il coinvolgimento del Senatore D’Alì, anche nella vicenda che riguarda l’attribuzione di forniture relative ai lavori di appalto per la messa in sicurezza del porto di Castellammare del Golfo.
Nella lettera si ricorda che, facendo riferimento ad una delibera di giunta n°49 del 21/03/2009, il comune di Castellammare del Golfo, e quindi il sindaco, si è impegnato a costituirsi parte civile in tutti i processi di mafia che avessero interessano città.
La costituzione di parte civile al processo D’Alì del comune di Castellammare, è quindi un atto doveroso nei confronti della cittadinanza.
In questo processo, si sono già costituite parte civile delle associazioni come “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”,  le associazioni Antiracket di Alcamo, Marsala e Mazara e il centro studi di Palermo Pio La Torre.

C’è ancora tempo per la costituzione di parte civile e si spera che il comune intervenga subito; non possiamo stare a guardare, la politica non c’entra, le amicizie e le alleanza politiche non c’entrano, siamo parlando di un atto che la cittadinanza chiede e che si aspetta dall’attuale amministrazione. Castellammare del Golfo per troppo tempo è stata calpestata da questa gente e macchiata da questi sporchi giochi di potere. Quindi, come sempre, siamo fiduciosi.
Emanuel Butticè

mercoledì, aprile 18, 2012

Istituto Piersanti Mattarella: L’amministrazione comunale di Castellammare incontra l’assessore regionale Centorrino


L'assessore regionale Mario Centorrino
Nella giornata di ieri, il sindaco Marzio Bresciani, nella sede dell’assessorato regionale dell’Istruzione, ha incontrato l’assessore regionale Mario Centorrino, con il vicesindaco Carlo Navarra e l’assessore alla Pubblica Istruzione, Angelo Palmeri. Presenti all’incontro anche il dirigente dell’istituto superiore Piersanti Mattarella, Giuseppe Lo Porto, il consigliere provinciale Pietro Russo, l’onorevole regionale Livio Marrocco, il presidente del consiglio comunale Giuseppe Cruciata, il consigliere comunale Antonio Mercadante. Motivo dell’incontro, il recente decreto regionale n. 1103 che prevede la fusione dell’Istituto Piersanti Mattarella di Castellammare, unica scuola superiore del paese (che comprende 4 indirizzi di studio), con l’istituto superiore Danilo Dolci di Alcamo, che diventerebbe la sede principale. Come già detto questo decreto modifica un precedente decreto, il n. 806, che invece prevedeva l’aggregazione dei due istituti.
“Abbiamo chiesto con forza il ripristino del corretto contenuto del primo decreto poiché riteniamo che l’istituto superiore Piersanti Mattarella non debba e non possa subire l’umiliazione della fusione con altri istituti scolastici”. Lo afferma il sindaco Marzio Bresciani proprio nella sede dell’assessorato regionale.
L’assessore alla Pubblica Istruzione di Castellammare, Angelo Palmeri, commenta l’incontro con l’assessore Centorrino: “L’assessore regionale si è dimostrato sensibile e si è impegnato ad effettuare una modifica parziale del decreto, eliminando ogni possibilità di individuare eventuali sedi presso il Comune di Alcamo e riservandosi opportune verifiche. Seguiremo da vicino e con attenzione l’iter procedurale che dovrà, in tempi brevi e certi, salvaguardare l’istituto Piersanti Mattarella e garantire l’autonomia all’unico istituto superiore della nostra Città, che presenta tutte le carte in regola per ottenere l’aggregazione. Intanto, come richiestoci dall’assessore Centorrino, stiamo provvedendo a presentare una nota circostanziata (che parallelamente produrrà anche la Provincia di Trapani) al fine di precisare tutte le nostre fondate motivazioni per il ripristino del decreto che prevedeva l’aggregazione e non la fusione”. 
Emanuel Butticè