CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Si è
concluso ieri il laboratorio Beni sequestrati e confiscati del progetto
“CastelloLab” dell’Associazione Castello Libero Onlus. Gli studenti ieri hanno
presentato il progetto di riutilizzo di alcuni beni confiscati siti a
Castellammare del Golfo all’Amministrazione Comunale.
Il progetto è stato presentato
all'amministrazione Comunale, nello specifico al Sindaco Nicolò Rizzo e
dell'Assessore Enza Ligotti che hanno apprezzato il lavoro svolto dagli
studenti dell’Istituto “Matterella-Dolci” coinvolti nel progetto.
Nello specifico gli studenti
hanno focalizzato la loro sulla realizzazione di attività alberghiera o
extralberghiera in maniera diffusa sui beni confiscati, concretamente da
individuare previo sopralluogo e studio accurato di fattibilità.
I
ragazzi hanno spiegato che "tale idea nasce dall’esperimento laboratoriale
che ci ha consentito di evidenziare ancora una volta la vocazione turistica
della città di Castellammare del Golfo. E quindi senza alcun dubbio i beni
confiscati possono costituire un valido strumento per consentire sviluppo e
benessere in favore di quei soggetti che, per le più svariate ragioni, faticano
a entrare in un settore (quello turistico) assai competitivo e che richiede
importanti investimenti di tipo economico".
“Il laboratorio sul riuso sociale
dei beni confiscati alle mafie ed è stato effettuato seguendo un percorso
formativo di orientamento tra normativa ed innovazione, e ciò nell’ottica che i
beni confiscati e sequestrati possano intendersi quali strumenti di sviluppo
economico e sociale” – hanno spiegato gli organizzatori.
Gli studenti, oltre a studiare la
normativa relativa al sequestro, alla confisca e al successivo riutilizzo
sociale, hanno avuto la possibilità di visitare diverse aziende del territorio
che gestiscono patrimoni confiscati alla mafia con la collaborazione del
progetto Libera Terra: la Cooperativa Rita Atria di Castelvetrano, la
Cooperativa Placido Rizzotto di San Cipirrello e la Calcestruzzi Ericina di
Trapani.