domenica, gennaio 31, 2010

Ricordando Giuseppe Gatì.

Con questo post vogliamo ricordare un giovane siciliano come noi, che con un coraggio e una forza più grandi di lui, lottava ogni giorno contro chi riduce la nostra terra ad un deserto. Giuseppe ha trovato la morte il 31 gennaio 2009.

Giuseppe Gatì è morto. Lo celebra la rete. Più di 3mila persone lo salutano per l'ultima volta sul gruppo Giuseppe Gatì sei tutti noi, più di 700 lo ricordano su Giuseppe Gatì....Per non dimenticare..., oltre 100 gridano Siamo tutti Giuseppe Gatì!. Eppure è uno sconosciuto. Un perfetto ignoto.

Giuseppe Gatì aveva 22 anni, lavorava nell’azienda del padre che produce formaggi di capra, non studiava all’Università.
Giuseppe Gatì è stato vittima di un incidente sul lavoro, nell’ovile di uno dei suoi fornitori nelle campagne di Naro (Ag) e non nell’azienda del padre com’è stato scritto più volte. La causa della morte è stata una scarica elettrica proveniente dalla vasca refrigerante del latte: aprendo il rubinetto per versare il latte negli appositi contenitori è rimasto folgorato. Sembra che fosse completamente solo. Solitamente quando Giuseppe andava presso quel fornitore, lo stesso si trovava al pascolo.
E’ stato ritrovato da un uomo che porta il fieno in quell’ovile, il quale ha chiamato i soccorsi e il proprietario dell’ovile. All’arrivo dell’ambulanza i medici hanno provato a rianimarlo, ma ormai non c’era niente da fare.
L’inchiesta è ancora in corso, ma non ci sono elementi che smentiscono l’ipotesi dell’incidente. E’ stato formulato il capo di accusa di omicidio colposo nei confronti del proprietario dell’ovile.

Proprio lui, che dal suo blog, aperto neanche un mese fa ("La mia terra la difendo"), lanciava le sue battaglie civili, invocava più diritti per tutti e si dichiarava "nato ad Agrigento, residente a Campobello di Licata e cittadino libero". Proprio lui è morto di lavoro, sul luogo di lavoro. Vivendo, fino ad allora, "per combattere il servilismo che ogni giorno di piu' avvolge il nostro Paese", scegliendo di rimanere in Sicilia, "di non andare via anche se vivere qui è duro, durissimo".

Minuto di statura, capelli scuri e occhi vivaci, diviene famoso il primo gennaio, quando Beppe Grillo gli dedica il primo post dell'anno, dal titolo "L'Italia rovesciata". Grillo racconta il gesto, eclatante, di Giuseppe. Un ragazzetto piccolo, con a stento un po' di barba sotto il mento, armato di telecamera, che d'un tratto si fa gigante e irrompe nel bel mezzo della presentazione di un libro cui è presente il sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi. Strattonato da un vigile, spintonato dai soliti in giacca e cravatta, guardato da una folla muta e sorpresa, Giuseppe inizia a urlare alla legalità: "Viva Caselli, viva il pool antimafia! Viva Caselli, viva il pool antimafia!". Una bestemmia, quasi. In seguito verrà allontanato dalla forza pubblica, sequestrato, portato in Questura e rinchiuso in una stanza. Ci rimarrà più di un'ora e mezza.

E' così, grazie a quel video che ben presto fa il giro della rete, che Gatì riceve l'onore delle cronache. Viene definito dallo stesso Grillo "un piccolo eroe, un fiore raro".

giovedì, gennaio 28, 2010

DIFENDIAMO LA COSTITUZIONE - SABATO 30 GENNAIO ORE 17 A TRAPANI

Rispondiamo all'appello del Comitato 30 gennaio – pagina del Popolo Viola, e partecipiamo al sit-in sabato 30 gennaio alle 17.00 in via Torrearsa a Trapani (davanti palazzo Cavarretta).

Di fronte all’ennesimo tentativo di saccheggiare la Costituzione, che si concretizza principalmente nelle manovre del Governo per garantire impunità a Berlusconi (a partire dal nuovo Lodo Alfano) e nei proclami irresponsabili di qualche ministro che chiede addirittura la cancellazione dell’Art. 1 (L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro…), abbiamo soltanto due strade: o assistere passivamente al delirio distruttivo dell’establishment berlusconiano o reagire con la prontezza e la determinazione democratica che la situazione richiede. Noi scegliamo la seconda. La Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza antifascista rimane, ad oltre 60 anni dalla sua emanazione, il principale strumento di garanzia del patto di convivenza civile di una società che fonda le proprie basi sul principio di uguaglianza tra i cittadini e l’anticorpo più efficace contro il rischio di nuove derive autoritarie. E’ per questo che ad ogni cittadino democratico compete difenderla. Noi siamo tra questi.

l’evento verrà presentato domattina (ven 29/1) all’Hotel Vittoria ore 12.30
con preghiera di massima diffusione
vi aspettiamo
Rino Marino
Sit - In a Trapani alla "Loggia" davanti il Palazzo Cavarretta
25 Aprile 1945
Liberazione dell'Italia

2 Giugno 1946
Proclamazione della Repubblica

25 Giugno1946
Insediamento dell'Assemblea Costituente

27 Dicembre 1947
Promulgazione della Costituzione

La nostra Costituzione è nata dalle macerie della guerra, sotto la spinta dell'unità antifascista, nel momento di più alta coesione nazionale.
Popolari, socialisti, liberali, comunisti, liberi pensatori, pur avendo ideali e visioni diverse, hanno voluto e saputo scrivere le basi e le regole della Democrazia, trovando la giusta convergenza per darci una Carta Costituzionale che è sempre stata giudicata tra le migliori al mondo.

Oggi assistiamo al tentativo di modificare profondamente la Costituzione piegandola ad interessi di parte se non personali.
L'attuale situazione italiana di contrapposizione frontale violenta e faziosa è l'esatto contrario del clima che ha ispirato nel 1947 l'approvazione della Carta Costituzionale.
Per questo oggi diciamo LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA!
Siamo pronti a fare nostro l'auspicio che Piero Calamandrei lanciò ai giovani italiani dopo l'approvazione della Costituzione
"ORA E SEMPRE RESISTENZA"

30 Gennaio 2010
Difendiamo la Costituzione

Il comitato organizzatore "Il 30 Gennaio sit-in in tutta Italia a difesa della Costituzione" di Trapani

« L'Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore. »
(Umberto Terracini)

La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà.
(Luigi Sturzo, in un discorso al Senato della Repubblica, 27 giugno 1957)

Guarda l'evento su facebook

lunedì, gennaio 25, 2010

Giornata della memoria: conferenza, film e testimonianza, per ricordare la Shoah.

Una conferenza, un film ed il racconto di un sopravvissuto per celebrare la “Giornata della memoria”. L’amministrazione comunale di Castellammare del Golfo, guidata dal sindaco Marzio Bresciani, si rivolge soprattutto agli studenti, ma anche a tutti i cittadini, in occasione del Giorno della memoria che si celebra il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz. Per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, mercoledì 27 gennaio, gli assessorati alla Cultura e Turismo, hanno organizzato una conferenza sulla vita ed il martirio di Edith Stein: “Memoria di Auschwitz: la testimonianza di Edith Stein”. La conferenza si terrà alle ore 11,30 presso l’aula magna del Liceo classico Vivona. Relazionerà il professore Antonio Bellingreri. Alle ore 17,30, al Teatro Apollo, Vito Maiorana, sopravvissuto alla deportazione in un campo nazista, racconterà la sua esperienza. Seguirà, alle 18, la proiezione del film “La Rosa Bianca”, nome assunto da un gruppo di studenti cristiani che si opposero in modo nonviolento al regime della Germania nazista. Il 28 gennaio, alle ore 9,30, al teatro Apollo, spettacolo teatrale per le scuole, organizzato dall’istituto Pitrè, con il patrocinio del Comune: “Buon compleanno Anne”, della compagnia teatrale Ananke. “Anche quest’anno, per la Giornata della Memoria, l'Amministrazione ha organizzato alcuni momenti di riflessione per contribuire a tenere vivo, soprattutto nelle coscienze dei più giovani, il ricordo della Shoah e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti -dice l’assessore alla Cultura, Daniela Di Benedetto-. Per il profondo significato della ricorrenza ed il valore formativo delle iniziative promosse, invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare”.

IL PORTAVOCE DEL SINDACO
(Annalisa Ferrante)

venerdì, gennaio 22, 2010

Quando i ladri inseguono le guardie

Una volta, alla morte dei giudici, i mafiosi brindavano in carcere. Oggi dei senatori irridono in aula il giudice antimafia Ingroia sotto protezione. Ci sarà un legame? Forse un legame storico? Delle affinità elettive accomunano il Senato e l'Ucciardone di Palermo?
"da Resoconto stenografico intervento sen. Li Gotti: "Sapevamo della felicità dei mafiosi in carcere e del boato di giubilo quando la radio diffuse la notizia della morte di Giovanni Falcone e poi di Paolo Borsellino. Eravamo a questo. Eravamo a questa torbida conoscenza. Oggi abbiamo qualcosa di altro: una parte dell'Aula del Senato, ieri, ha fatto un coretto di irrisione alla pronuncia del nome di Antonio Ingroia, di un magistrato che la mafia vuole uccidere e di cui organizza l'eliminazione fisica."

Fonte: www.antoniodipietro.it

lunedì, gennaio 18, 2010

Non sempre l'anonimo è cattivo (dedicato ai blogger che gli danno la caccia :-) )

Questo è un commento anonimo di un post passato, molto affine allo striscione che è spuntato (e poi censurato) a Rosarno durante la manifestazione antirazzismo. Questo è il commento: Vista la profondità del pensiero, mi sembra giusto ribadirlo sotto forma di post:

Io sono un sognatore, uno di quelli a cui piacerebbe dire “c’era una volta la mafia”… si, una cosa di altri tempi, una cosa narrata sui libri di storia , viva nella memoria popolare…. C’era una volta (ha un bel suono, vero?!). Credo che il lavoro svolto ogni giorno da giovani, associazioni che si impegnano e lavorano giorno per giorno per seguire un ideale,un obbiettivo comune, solo con la speranza che in questa bellissima terra le cose possano cambiare, ma non un giorno, come si suol dire, ma oggi, domani… che le potenzialità ci sono e le abbiamo e non dobbiamo andare altrove per metterle in atto.

Poi ci sono giorni che mi sento un coglione, si… uno di quelli con la testa per aria, che gli ideali sul quale crede vengono a mancare, cadono come un castello di carte e nella mia mente si inizia a sentire sempre più forte una domanda “ma a me… chi lo fa fare??! Ma a me, che minchia minni futti??! (giusto per usare il nostro intercalare)
Questa mattina, andando su internet ho trovato un sacco di gruppi che inneggiano alla mafia e esaltano le grandi doti di gente del calibro di totò riina o altri mafiosi… e poi un gruppo “Peppino Impastato: se si fosse fatto gli affari suoi sarebbe ancora vivo”
Cosa da non crederci, da restare di stucco… ma ho letto bene??? E qui casca il mio castello di carte… e tutti i miei ideali, ma può essere che c’è gente, ragazzi che la pensano in questo modo?? Io non so che dire, pensare, mi verrebbe di mandare a fanculo tutto e chi si è visto si è visto… ma vero la vogliamo la mafia??? Penso che sul gesto di alcune persone, giudici, magistrati, alcune morte per seguire un ideale, per portare avanti un progetto, un pensiero comune lo si può avere, no??
M poi però, quando vedo gli sguardi, gli occhi di quei ragazzi che ogni giorno portano avanti un progetto, un ideale, un valore che dovrebbe essere in tutti noi, allora lì ritorno a sognare che magari non per oggi… ma piano piano qualcosa può andare cambiando…

VOLLEY: TRIS DI VITTORIE DEL CENTRO CARNE


Davvero buono l'inizio della stagione agonistica per il Centro Carne Castellammare che nel campionato di volley di I^ divisione femminile grazie a tre vittorie consegutive sembra potere recitare un ruolo da protagonista. Superate nell'ordine i team della Belicina Castelvetrano, Meeting Partanna e Fortitudo Buseto le ragazze guidate da Luigi Fundarò sono attese adesso alla gara esterna che le vedrà opposte all'Imex Marsala. Il Centro Carne Castellammare tornerà tra le mura amiche della comunale " M. Bonanno " domenica 31 gennaio alle ore 17,30 per un non facile confronto con il Club De Asisis Salemi.

sabato, gennaio 16, 2010

Attività Riserva dello Zingaro 2010

Questo è il calendario delle attività che la riserva dello zingaro propone per l'anno in corso 2010 per ulteriori informazioni potete visitare il sito della riserva www.riservazingaro.it spero di vedervi in riserva ciao maria rosa

- INCONTRI COL MITO
Sono itinerari brevi guidati dove la voce narrante della guida vi condurrà alla conoscenze delle leggende legate al mondo delle piante e dei fiori. Inoltre immersi nella magia della natura avranno sapore di favola racconti toccanti di vite vissute in questo territorio.
Durata: due ore circa
Dal 1 marzo al 30 maggio
Dal 1 settembre al 30 novembre
Tutti i martedì
Partenza lato nord (lato S. Vito lo Capo) ore 09:00
Partenza lato sud (lato Scopello) ore 09:00
Dal 1 giugno al 31 agosto
Tutti i sabati
Partenza ingresso nord, (lato S. Vito lo Capo) ore 17:30
Partenza ingresso sud, (lato Scopello) ore 17:30
Tutte le domeniche
Partenza ingresso sud (lato Scopello) ore 17.30

8.1.2010 - TREKKING GUIDATI
Sono tre gli itinerari proposti dalle guide dello Zingaro. L'intento è di fornire le chiavi di lettura per una conoscenza più facile del territorio. Il trekking è scandito da ampi paesaggi che si inseriscono in un contesto rimasto incontaminato, ricco di natura, storia e tradizioni.
Tutti i sabati
Partenza Sentiero costiero-
Grado: facile-
durata: 4 ore circa
Partenza ingresso nord (lato San Vito Lo capo)
Ingresso sud (lato Scopello) ore 09:00.
Da vedere: musei, calette, grotta preistorica dell'Uzzo, attività tradizionale dell'ingresso delle fibre vegetali

Tutti i giovedì
Sentieri di mezza costa
Grado: media difficoltà
Durata: 5 ore circa
Ingresso sud (lato Scopello) ore 08:30.
Da vedere: Centro visite con esposizione permanente dei manufatti in fibre vegetali, paesaggi e caseggiati rurali
Tutte le domeniche
Sentiero alto e di mezza costa
Grado: difficile
Durata: 6 ore circa
Partenza ingresso nord (lato San Vito Lo capo)
Ingresso sud (lato Scopello) ore 09:00.
Da vedere: paesaggi, caseggiati rurali, grotte, morfologie carsiche.

8.1.2010 - TREKKING ALLO ZINGARO
Un trekking nel cuore della Riserva percorrendo sentieri battuti dai pastori, che attraversano vallate e pianori, caratterizzati da caseggiati rurali e antichi coltivi. Una passeggiata in simbiosi con la storia del territorio, immersi in un paesaggio mutevole e affascinante.
Durata un giorno – N° persone max 20
Calendario:
14 marzo 2010 –
10 ottobre 2010

8.1.2010 - IL SENTIERO DELLE ORCHIDEE
Questa passeggiata mira al riconoscimento delle orchidee, è come una caccia al tesoro, lungo i sentieri dello Zingaro immersi nelle numerose fioriture primaverili.Un'orchidea, senza nulla togliere alla bellezza degli altri fiori, è una pianta particolare ed è sempre un piacere vederla e saperla riconoscere.In riserva ne esistono circa 25 specie.Il percorso scelto è di pari bellezza, uno dei sentieri più spettacolari delloZingaro.
Durata 6 ore circa—Max 15 persone
DATA:28 marzo 2010

8.1.2010 - POETI NELLA NOTTE
Associazione triquetra
Questa attività, a cura dell'Associazione Triquetra e del Cenacolo di poesia siciliana "Vincenzo Ancona è un omaggio che si vuole porgere alla poesia e alla cultura della nostra terra. Si svolge nel suggestivo scenario dello Zingaro durante il solstizio d'estate. Dall'oscurità della sera fino alle prime luci dell'alba.
Attività adatta a tutte le età.
DATA: __20 giugno

29.12.2009 - A LUME DI LUNA
Sono passeggiate notturne dalla durata massimo di 3 ore che coinvolgono gruppi di non più di 20 persone. Un misterioso personaggio vi condurrà nel labirinto della notte rischiarato dalla luna. I fruscii e i suoni della natura intesseranno il percorso di mistero e magia. Celati nel buio come da una maschera sarà facile indulgere a momenti di riflessione e capire che il labirinto è un facile sentiero immerso nella quiete della natura.
DATA:
08 luglio 2010
06 agosto 2010

29.12.2009 - AD ACQUERELLO DIPINGO LA NATURA.
Corso di acquerello naturalistico per acquisire semplici tecniche per dipingere le piante, le rocce e i paesaggi della Riserva.Avrà luogo presso il centro visitatori dove a conclusione del laboratorio verranno esposte in una piccola mostra le opere prodotte.Il corso verrà tenuto da una esperta acquerellista.
DATA:
21 e 22 agosto 2009

29.12.2009 - TRAME ED ORDITI DELLA NATURA
Da diversi anni è presente all'interno della Riserva dello Zingaro la scuola di intreccio delle fibre vegetali, nata per tutelare quest'arte antica che è stata da sempre una tradizione di questo territorio.Certo è impossibile in così breve tempo riuscire a creare un manufatto, ma è possibile sviluppare la propria manualità entrando in simbiosi con queste preziose fibre, guidati da esperti artigiani dello Zingaro. In questo seminario, ospitato nel laboratorio della scuola, saranno presentate le essenze con le quali si lavora, i metodi di essiccamento e conservazione, le tecniche dell'intreccio attraverso prove pratiche e momenti creativi.
Durata 2 giorni
Max 15 persone
DATA:Tutti i fine settimana (Sabato e Domenica) da aprile a ottobre.

29.12.2009 - CONOSCERE LE ERBE
Quest'attività è un primo approccio al riconoscimento e all'uso delle piante medicinali, incluse le tecniche di conservazione.Un giorno di ricerca sul campo in totale immersione fra piante e fiori "curiosi per natura un po' alchimisti, elaboratori di salute". L'attività prevede una fase dedicata al riconoscimento delle piante officinali e una all'apprendimento dei primi elementi di base per una corretta preparazione ed uso appropriato.Il corso sarà condotto da esperti nel settore delle piante officinali.
Calendario:
DATA:17 e 18 aprile 2010

domenica, gennaio 10, 2010

Parlano di noi su www.nuovasocieta.it

E' con un certo orgoglio che pubblichiamo questo post, che è un estratto dell'articolo uscito sul sito www.nuovasocieta.it di Torino.
Il sito è la versione "on-line" del quotidiano diretto da Diego Novelli, ex-deputato ed ex-europarlamentare, oggi giornalista.

Trenta ragazzi contro la mafia

"Castellammare del Golfo: un comune di circa 15.000 abitanti, situato nella provincia di Trapani, incastonato tra l’azzurro del mare e il giallo delle montagne arse dal sole. Il paesino, dai viottoli stretti e scoscesi e dai colori caldi, sembra descritto in tutto il suo splendore ascoltando i versi di Rino Gaetano sul nostro amato sud.

Si tratta di una realtà straordinaria: meta turistica di molti durante i mesi estivi; luogo di ritorno per gli altrettanti che, pur non essendo nati tra il “verde bruciato”, si armano di valigie e biglietti aerei per tornare, il più spesso possibile, nel luogo d’origine...a casa! Un miscuglio di tradizione e avanguardia: tra vigneti, uliveti e fichi d’india (come piace al nostro stereotipo! Ma d’altronde, che bello stereotipo!!!!), tra l’azzurro cristallino delle acque, zolle di terra secca e rocce, vive una realtà dalle molte contraddizioni.

Azzardare stime, ipotizzare densità e concentrazione non è forse il modo più veritiero per trattare l’argomento mafia. Il fenomeno, nelle sue sfumature e nei suoi mille sottintesi, è senza dubbio parte integrante dalla realtà locale. "
"Il presidio di Libera Castellammare nasce il 22 Gennaio 2008 come reazione a quello che in molti iniziavano ad avvertire come un “preoccupante e assordante silenzio”. Coordinatrice per la provincia di Trapani Margherita Asta, figlia e sorella delle vittime della Strage di Pizzolungo, ordita a danno del sostituto procuratore Carlo Palermo, avvenuta il 2 Aprile 1985. Ragazzi dai 17 ai 25 anni, desiderosi di rivalsa, libertà, indipendenza e legalità fondano quello che appare attualmente un polo di confronto e discussione. L’iniziativa sorge in risposta agli accadimenti del 2006: giunta e consiglio comunale vengono sciolti per infiltrazione mafiosa. Il 2007 risulta un anno fondamentale: con l’attentato alla ditta di calcestruzzo Celso S.r.l. di Castellammare hanno inizio i primi veri e propri moti di ribellione."
"

Un paradiso naturalistico dalle forti contraddizioni sociali: un problema che coinvolge molte aree del sud Italia, e non solo! Come sempre le connessioni e le reti risultano più fitte! Un luogo di rara bellezza, che non può che fare innamorare per l’affascinante rudezza della sua natura, del suo spirito! La forza dei giovani del luogo, la determinazione, i valori che diffondono non possono che essere d’esempio per molti! Il dovere di un aiuto, nel tracciare progetti e future direzioni, è il minimo riconoscimento che gli si può offrire!"


di Stefanie Marchese


Per leggere l'articolo completo andare su http://www.nuovasocieta.it/inchieste/3904-stefanie-marchese.html

martedì, gennaio 05, 2010

26 anni fa veniva assassinato Giuseppe Fava

26 anni fa veniva ucciso, per mano mafiosa, Giuseppe Fava.
In ricordo di questo personaggio ucciso semplicemente perchè svolgeva senza timori reverenziali il suo lavoro di giornalista, vi racconto chi ERA (fonte wikipedia):

"Giuseppe Fava detto Pippo(Palazzolo Acreide, 15 settembre 1925Catania, 5 gennaio 1984), è stato uno scrittore, giornalista e drammaturgo italiano, oltre che saggista e sceneggiatore.
Fu un personaggio carismatico, apprezzato dai propri collaboratori per la professionalità e il modo di vivere semplice. È stato direttore responsabile del Giornale del Sud e fondatore de I Siciliani, secondo giornale antimafia in Sicilia. Il film Palermo or Wolfsburg, di cui ha curato la sceneggiatura, ha vinto l'Orso d'oro al Festival di Berlino nel 1980. È stato ucciso nel gennaio 1984 e per quel delitto sono stati condannati alcuni membri del clan mafioso dei Santapaola. È stato il secondo intellettuale ad essere ucciso da Cosa nostra dopo Giuseppe Impastato."

L'omicidio:
"Alle ore 22 del 5 gennaio 1984 Giuseppe Fava si trovava in via dello Stadio e stava andando a prendere la nipote che recitava in Pensaci, Giacomino! al Teatro Verga. Aveva appena lasciato la redazione del suo giornale. Non ebbe il tempo di scendere dalla sua Renault 5 che fu freddato da cinque proiettili calibro 7,65 alla nuca"

Chiudo con una sua frase:
« A che serve vivere, se non c'è il coraggio di lottare? »

Alessio Navarra

La Celebrazione eucaristica in ricordo di Piersanti Mattarella

La Celebrazione eucaristica in ricordo di Piersanti Mattarella avrà luogo in
Chiesa Madre alle 10,30 e sarà presieduta dal Vicario della terza zona
pastorale Mons. Antonino Treppiedi alla presenza delle autorità. Grazie.
Don Fabiano

(con l'occasione vi invitiamo ad andare a rivedere questo nostro vecchio post: http://castellolibero.blogspot.com/2008/09/perch-bernardo-e-non-piersanti.html
Saluti)

Oggi è l'anniversario della nascita di Peppino Impastato

Nasce a Cinisi il 5 gennaio 1948 da Felicia Bartolotta e Luigi Impastato. La famiglia Impastato è bene inserita negli ambienti mafiosi locali: si noti che una sorella di Luigi ha sposato il capomafia Cesare Manzella, considerato uno dei boss che individuarono nei traffici di droga il nuovo terreno di accumulazione di denaro. Frequenta

il Liceo Classico di Partinico ed appartiene a quegli anni il suo avvicinamento alla politica, particolarmente al PSIUP, formazione politica nata dopo l'ingresso del PSI nei governi di centro-sinistra. Assieme ad altri giovani fonda un giornale, "L'Idea socialista" che, dopo alcuni numeri, sarà sequestrato: di particolare interesse un servizio di Peppino sulla "Marcia della protesta e della pace" organizzata da Danilo Dolci nel marzo del 1967: il rapporto con Danilo, sia pure episodico, lascia un notevole segno nella formazione politica di Peppino. In una breve nota biografica Peppino scrive:

"Arrivai alla politica nel lontano novembre del '65, su basi puramente emozionali: a partire cioè da una mia esigenza di reagire ad una condizione familiare ormai divenuta insostenibile. Mio padre, capo del piccolo clan e membro di un clan più vasto, con connotati ideologici tipici di una civiltà tardo-contadina e preindustriale, aveva concentrato tutti i suoi sforzi, sin dalla mia nascita, nel tentativo di impormi le sue scelte e il suo codice comportamentale. E' riuscito soltanto a tagliarmi ogni canale di comunicazione affettiva e compromettere definitivamente ogni possibilità di espansione lineare della mia soggettività. Approdai al PSIUP con la rabbia e la disperazione di chi, al tempo stesso, vuole rompere tutto e cerca protezione. Creammo un forte nucleo giovanile, fondammo un giornale e un movimento d'opinione, finimmo in tribunale e su tutti i giornali. Lasciai il PSIUP due anni dopo, quando d'autorità fu sciolta la Federazione Giovanile. Erano i tempi della rivoluzione culturale e del "Che". Il '68 mi prese quasi alla sprovvista. Partecipai disordinatamente alle lotte studentesche e alle prime occupazioni. Poi l'adesione, ancora na volta su un piano più emozionale che politico, alle tesi di uno dei tanti gruppi marxisti-leninisti, la Lega. Le lotte di Punta Raisi e lo straordinario movimento di massa che si è riusciti a costruirvi attorno. E' stato anche un periodo, delle dispute sul partito e sulla concezione e costruzione del partito: un momento di straordinario e affascinante processo di approfondimento teorico. Alla fine di quell'anno l'adesione ad uno dei due tronconi, quello maggioritario, del PCD'I ml.- il bisogno di un minimo di struttura organizzativa alle spalle (bisogno di protezione ), è stato molto forte. Passavo, con continuità ininterrotta da fasi di cupa disperazione a momenti di autentica esaltazione e capacità creativa: la costruzione di un vastissimo movimento d'opinione a livello giovanile, il proliferare delle sedi di partito nella zona, le prime esperienze di lotta di quartiere, stavano lì a dimostrarlo. Ma io mi allontanavo sempre più dalla realtà, diventava sempre più difficile stabilire un rapporto lineare col mondo esterno, mi racchiudevo sempre più in me stesso. Mi caratterizzava sempre più una grande paura di tutto e di tutti e al tempo stesso una voglia quasi incontrollabile di aprirmi e costruire. Da un mese all'altro, da una settimana all'altra, diventava sempre più difficile riconoscermi. Per giorni e giorni non parlavo con nessuno, poi ritornavo a gioire, a riproporre: vivevo in uno stato di incontrollabile schizofrenia. E mi beccai i primi ammonimenti e la prima sospensione dal partito. Fui anche trasferito in un. altro posto a svolgere attività, ma non riuscii a resistere per più di una settimana: mi fu anche proposto di trasferirmi a Palermo, al Cantiere Navale: un pò di vicinanza con la Classe mi avrebbe giovato. Avevano ragione, ma rifiutai.

Mi trascinai in seguito, per qualche mese, in preda all'alcool, sino alla primavera del '72 ( assassinio di Feltrinelli e campagna per le elezioni politiche anticipate ). Aderii, con l'entusiasmo che mi ha sempre caratterizzato, alla proposta del gruppo del "Manifesto": sentivo il bisogno di garanzie istituzionali: mi beccai soltanto la cocente delusione della sconfitta elettorale. Furono mesi di delusione e disimpegno: mi trovavo, di fatto, fuori dalla politica. Autunno '72. Inizia la sua attività il Circolo Ottobre a Palermo, vi aderisco e do il mio contributo.
Mi avvicino a "Lotta Continua" e al suo processo di revisione critica delle precedenti posizioni spontaneistiche, particolarmente in rapporto ai consigli: una problematico che mi aveva particolarmente affascinato nelle tesi del "Manifesto" Conosco Mauro Rostagno : è un episodio centrale nella mia vita degli ultimi anni. Aderisco a "Lotta Continua" nell'estate del '73, partecipo a quasi tutte le riunioni di scuola-quadri dell'organizzazione, stringo sempre più o rapporti con Rostagno: rappresenta per me un compagno che mi dà garanzie e sicurezza: comincio ad aprirmi alle sue posizioni libertarie, mi avvicino alla problematica renudista. Si riparte con l'iniziativa politica a Cinisi, si apre una sede e si dà luogo a quella meravigliosa, anche se molto parziale, esperienza di organizzazione degli edili. L'inverno è freddo, la mia disperazione è tiepida. Parto militare: è quel periodo, peraltro molto breve, il termometro del mio stato emozionale: vivo 110 giorni di continuo stato di angoscia e in preda alla più incredibile mania di persecuzione"

Nel 1975 organizza il Circolo "Musica e Cultura", un'associazione che promuove attività culturali e musicali e che diventa il principale punto di riferimento por i giovani di Cinisi. All'interno del Circolo trovano particolare spazio ìl "Collettivo Femminista" e il "Collettivo Antinucleare" Il tentativo di superare la crisi complessiva dei gruppi che si ispiravano alle idee della sinistra "rivoluzionaria" , verificatasi intorno al 1977 porta Giuseppe Impastato e il suo gruppo alla realizzazione di Radio Aut, un'emittente autofinanziata che indirizza i suoi sforzi e la sua scelta nel campo della controinformazione e soprattutto in quello della satira nei confronti della mafia e degli esponenti della politica locale. Nel 1978 partecipa con una lista che ha il simbolo di Democrazia Proletaria, alle elezioni comunali a Cinisi. Viene assassinato il 9 maggio 1978, qualche giorno prima delle elezioni e qualche giorno dopo l'esposizione di una documentata mostra fotografica sulla devastazione del territorio operata da speculatori e gruppi mafiosi: il suo corpo è dilaniato da una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani. Le indagini sono, in un primo tempo orientate sull'ipotesi di un attentato terroristico consumato dallo stesso Impastato, o, in subordine, di un suicidio "eclatante".
Nel gennaio 1988 il Tribunale di Palermo invia una comunicazione giudiziaria a Badalamenti. Nel maggio del 1992 il Tribunale di Palermo decide l’archiviazione del “caso Impastato”, ribadendo la matrice mafiosa del delitto ma escludendo la possibilità di individuare i colpevoli e ipotizzando la possibile responsabilità dei mafiosi di Cinisi alleati dei “corleonesi”. Nel maggio del 1994 il Centro Impastato presenta un’istanza per la riapertura dell’inchiesta, accompagnata da una petizione popolare, chiedendo che venga interrogato sul delitto Impastato il nuovo collaboratore della giustizia Salvatore Palazzolo, affiliato alla mafia di Cinisi. Nel marzo del 1996 la madre, il fratello e il Centro Impastato presentano un esposto in cui chiedono di indagare su episodi non chiariti, riguardanti in particolare il comportamento dei carabinieri subito dopo il delitto. Nel giugno del 1996, in seguito alle dichiarazioni di Salvatore Palazzolo, che indica in Badalamenti il mandante dell’omicidio assieme al suo vice Vito Palazzolo, l’inchiesta viene formalmente riaperta. Nel novembre del 1997 viene emesso un ordine di cattura per Badalamenti, incriminato come mandante del delitto. Il 10 marzo 1999 si svolge l’udienza preliminare del processo contro Vito Palazzolo, mentre la posizione di Badalamenti viene stralciata. I familiari, il Centro Impastato, Rifondazione comunista, il Comune di Cinisi e l’Ordine dei giornalisti chiedono di costituirsi parte civile e la loro richiesta viene accolta. Il 23 novembre 1999 Gaetano Badalamenti rinuncia alla udienza preliminare e chiede il giudizio immediato. Nell’udienza del 26 gennaio 2000 la difesa di Vito Palazzolo chiede che si proceda con il rito abbreviato, mentre il processo contro Gaetano Badalamenti si svolgerà con il rito normale e in video-conferenza. Il 4 maggio, nel procedimento contro Palazzolo, e il 21 settembre, nel processo contro Badalamenti, vengono respinte le richieste di costituzione di parte civile del Centro Impastato, di Rifondazione comunista e dell’Ordine dei giornalisti.
Nel 1998 presso la Commissione parlamentare antimafia si è costituito un Comitato sul caso Impastato e il 6 Dicembre 2000 è stata approvata una relazione sulle responsabilità di rappresentanti delle istituzioni nel depistaggio delle indagini.
Il 5 marzo 2001 la Corte d'assise ha riconosciuto Vito Palazzolo colpevole e lo ha condannato a 30 anni di reclusione. L'11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti è stato condannato all'ergastolo. Badalamenti e Palazzolo sono successivamente deceduti.
Il 7 dicembre 2004 è morta Felicia Bartolotta, madre di Peppino.

Fonte: www.peppinoimpastato.com

domenica, gennaio 03, 2010

Messa per l'anniversario di Piersanti Mattarella

Ciao a tutti, scrivo per comunicare che Mercoledì 6 Gennaio alle 17.30 in Chiesa Madre celebreremo la S. Messa nel 30° anniversario dell'uccisione di Piersanti Mattarella. E' il nostro modo per ricordare e non dimenticare un uomo della nostra terra castellammarese che si è battuto per la legalità e la trasparenza nella politica, valori in cui crediamo e ci impegniamo come credenti e cittadini. Chi non ha memoria non ha futuro.
Un saluto, don Fabiano

sabato, gennaio 02, 2010

Al boss Graviano “ammorbidito” il 41bis. Lumia (Pd): “Comprato il suo silenzio”

PALERMO – E’ quel Graviano che si avvale della facoltà di non rispondere in merito al presunto patto Stato-mafia, nell’ambito del quale viene citato anche il nome di Silvio Berlusconi, colui il quale a partire da oggi esce dall'isolamento assoluto che gli imponeva il regime del carcere duro nella struttura milanese di Opera, dove sta scontando l’ergastolo.

Al capomafia del quartiere palermitano di Brancaccio, il boss Giuseppe Graviano, fratello di Filippo, la Corte d'assise d'appello di Palermo ha infatti revocato una parte delle prescrizioni previste dal 41 bis. In particolare, l’uomo ‘d’onore’ non sarà più sottoposto all'isolamento diurno e potrà così fare vita comune con i detenuti che non abbiano condanne per mafia e usufruire dell'ora d'aria. I giudici hanno accolto il ricorso del suo avvocato, Gaetano Giacobbe, contro la decisione della procura generale di prorogare l'isolamento, assunta a settembre, all'indomani della condanna definitiva del boss ad altri due ergastoli.

Una richiesta spiegata dal legale di Graviano dal fatto che esiste un tetto massimo di tre anni per l'isolamento assoluto e che la proroga non poteva essere applicata, in quanto le nuove condanne si riferivano a fatti accaduti prima dell'arresto del boss, avvenuto il 27 gennaio '94.

Il provvedimento stabilito dai giudici, soprattutto in considerazione della tempistica con cui esso viene assunto, scatena le immediate reazioni da parte dei parenti delle vittime di mafia e del mondo politico. Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, afferma infatti che “Graviano non ha diritto a nessuno sconto né di giorno né di notte. Le leggi durante questi sedici anni troppo spesso sono andate in una sola direzione, in favore della mafia terrorista, e oggi si vedono i risultati”.

Per Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori: “Se il buongiorno si vede dal mattino, 'mala tempora currunt'. Il nuovo anno non inizia bene”. L’ex pm definisce l’ammorbidimento del regime di detenzione di Graviano come “un segnale inquietante, pochi giorni dopo il silenzio omertoso del boss e, al di là delle intenzioni, rischia di apparire come una ricompensa”.

Lo scorso 11 dicembre, infatti, davanti ai giudici della Corte d'appello di Palermo che stanno giudicando il senatore Marcello Dell'Utri, Giuseppe Graviano - sentito insieme al fratello Filippo - aveva lamentato uno stato di salute precario, a suo dire provocato dai rigori del 41 bis, e per questo si era avvalso della facoltà di non rispondere alle domande dell'accusa sulla veridicità delle dichiarazioni rese dal pentito Gaspare Spatuzza, che aveva parlato di rapporti tra il senatore e i due fratelli Graviano tirando in ballo anche il premier Silvio Berlusconi. Ma il boss condannato all'ergastolo aveva spiegato che la decisione poteva essere rivista qualora le sue condizioni fossero migliorate, lasciando intendere che questo sarebbe dipeso dal miglioramento del regime carcerario. Filippo Graviano, invece, aveva smentito la ricostruzione fatta da Spatuzza circa le stragi mafiose del '93 a Firenze, Roma e Milano.

E se il vicepresidente della commissione Antimafia, Fabio Granata (Pdl), chiede al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, di “accertare la legittimità delle procedure”, il senatore siciliano del Pd Giuseppe Lumia, commenta duramente il provvedimento. “Con la revoca dell’isolamento diurno – afferma Lumia – gli si lancia [a Graviano ndr.] un messaggio e si apre di fatto una trattativa tesa a comprare il suo silenzio su quanto è avvenuto realmente durante la stagione stragista 92/93”. “Bisogna reagire con fermezza – continua il senatore del Pd – e chiedere subito il ripristino della misura”. Questa decisione, conclude Lumia, “la dice lunga su quanto si voglia realmente fare luce sulle collusioni mafiose”.

Fonte: dazebao.org