mercoledì, dicembre 03, 2014

Condannato Diego "u nicu" Rugeri

“Condannato a 15 anni e 4 mesi di reclusione il rampollo della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo Diego “u nicu” Rugeri arrestato nel 2012 durante l’operazione “Crimiso”.”

TRAPANI. Il tribunale di Trapani presieduto dalla Dott. Alessandra Camassa e dai magistrati Dott. Samuele Corso e dalla Dott. Chiara Balduccio ha emesso questo pomeriggio la sentenza di condanna nei confronti di Diego Rugeri, arrestato nel 2012 durante l’operazione antimafia denominata “Crimiso” che mise in ginocchio la famiglia mafiosa di Alcamo, ritenuto organico alla cosca mafiosa di Castellammare del Golfo. Il tribunale di Trapani ha condannato quindi Diego Rugeri per tutti i delitti ascrittigli e, unificati i suddetti delitti nel vincolo di continuazione, alla condanna di 15 anni e 4 mesi di reclusione e 5350 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali e a quelle del proprio mantenimento in carcere per il periodo della custodia cautelare, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
I Pubblici Ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Carlo Marzella e Antonino Sgarrella avevano chiesto 18 anni di reclusione e 18 mila euro di multa accessoria per tutti i capi di imputazione.

L’attività di intercettazione, i servizi di pedinamento, le indagini della squadra mobile di Trapani e del Commissariato di Castellammare del Golfo, e grazie anche alle testimonianze di alcuni degli imprenditori taglieggiati, hanno evidenziato come Diego Rugeri si era gettato a capofitto nell’attività di taglieggiamento nei confronti di diversi imprenditori e commercianti. Dalle indagini erano emerse anche precise frizioni e contrasti dentro la cosca, Rugeri infatti aveva deciso di scalzare il capo del clan, Michele Sottile. In precedenza con riti alternativi erano stati condannati Michele Sottile, 8 anni e 2 mesi, Vincenzo Campo e Nino Bonura, 8 anni, Nicolò Pidone 6 anni e 6 mesi, Sebastiano Bussa e Rosario Tommaso Leo 6 anni, Giuseppe Sanfilippo 5 anni e 2 mesi, 4 anni per Salvatore Mercadante e Vincenzo Bosco. 

Il tribunale di Trapani ha inoltre condannato Diego “u nicu” Rugeri al risarcimento dei danni alle parti civili costituite: Buscemi Salvatore, D’Angelo Gaspare, Blunda Giuseppe, Centro Studi e Iniziative Culturali Pio La Torre Onlus di Palermo, Associazione Antiracket e Antiusura di Alcamo e Castellammare del Golfo, F.A.I. (Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane), Associazione Antiracket Libero Futuro, Associazione Castello Libero Onlus di Castellammare del Golfo, Associazione Antimafie e Antiracket Paolo Borsellino Onlus, Confindustria Trapani, Associazione Onlus “Comitato Addiopizzo”, Comune di Alcamo e Comune di Castellammare del Golfo.
Fissato in novanta giorni il termine per la deposizione della motivazione.


Emanuel Butticè
(www.alqamah.it)

martedì, dicembre 02, 2014

Intervista a Pino Maniaci: "L'auto incendiata?Una bravata, non mi fermo e le prossime inchieste toccheranno anche l’antimafia."

Telejato. Auto incendiata a Pino Maniaci. Lui rassicura: E’ una bravata, non mi fermo e le prossime inchieste toccheranno anche l’antimafia.

Accade a Partinico, terra spigolosa dove prosegue il lavoro dell’emittente di controinformazione Telejato diretta da Pino Maniaci e supportata da un team di giovani tra cui figurano anche i figli di Pino. Non è la prima volta che la stessa auto viene vandalizzata per fini intimidatori e, mentre i Carabinieri indagano analizzando le immagini di videosorveglianza che potrebbero avere ripreso movimenti sospetti nella zona, il combattivo direttore dell’emittente partinicese non si ferma e annuncia nuove inchieste interessanti da poter seguire attraverso i suoi telegiornali. Abbiamo raggiunto Pino al telefono per saperne di più..

Salve Pino, bentornato sulle nostre pagine, sei a lavoro?
Ciao Fabio, sempre a lavoro!
Quindi, l’ennesimo attacco incendiario ad un’auto di Telejato?
Diciamo che più che altro si tratta di un attacco di “scassapagghiaro”, così l’ho definito, visto che si tratta di una macchina già quasi demolita. Abbandonata sì, ma sempre una macchina storica di Telejato: quella automobile ha accompagnato in galera vari padrini, vari boss mafiosi, come i Lo Piccolo (padre e figlio), come Nicchi, come tanti altri che sono stati appunto accompagnati dalle telecamere con questa macchina all’interno del loro habitat naturale, cioè la galera. Quindi ci tenevo più che altro per questo, ma già era in disuso da qualche anno, messa nello spiazzale lì di fronte la sede di Telejato, dove l’avevano già danneggiata: a qualcuno che gli serviva qualche pezzo ha fatto spesa e se l’è pure portato, qualche altro che s’è divertito a rompere i fanali e adesso gli hanno fatto esalare l’ultimo respiro con l’accendino che ha messo fine a questa autovettura. Lo definisco più che altro un atto di vandalismo, più che un attacco alla mia persona!
Ecco, Pino, da quando è nata Telejato hai fatto tanta informazione, inchieste, indagini sul campo e questo viene ritenuto fastidioso soprattutto da chi non vuole far sapere le cose per agire indisturbato. Così di “atti di vandalismo” ne hai ricevuti parecchi, tanto da rendere necessaria una scorta per continuare a fare il tuo lavoro in modo sicuro. Facciamo un elenco, ricordi le ritorsioni più eclatanti che hai ricevuto da quando hai messo in piedi l’emittente ad oggi?
Beh fino ad oggi sono tre le macchine che sono andate in fiamme, tanto che ci stiamo attrezzando per qualche macchina ignifuga. Vediamo se la stanno costruendo. Poi ovviamente danneggiamenti, vetri spaccati, lettere anonime, i freni tagliati, il tentato omicidio attraverso il nodo della mia cravatta da parte del figlio del boss mafioso.. non ci siamo fatti mancare nulla. Abbiamo un buon curriculum!
Come prosegue l’attività dell’emittente, ci dai qualche anticipazione o qualche notizia in anteprima?
Partiamo dal fatto che per adesso ci stiamo occupando di un’inchiesta molto delicata, per cui qualcuno, anche qualche magistrato, ha detto che non mi ammazza la mafia ma l’antimafia: ci stiamo occupando di beni sequestrati e beni confiscati, di amministratori giudiziari, di giudici collusi e del perché una percentuale altissima di queste aziende vanno a finire in fallimento proprio perché queste persone, quasi parallelamente come una cosca mafiosa, ne succhiano le risorse e buttano in mezzo alla strada migliaia di persone, riconsegnando questi beni totalmente svuotati e falliti, mentre avvocati da quattro soldi si arricchiscono.
Sempre interessante, quindi conviene seguire Telejato anche attraverso il sito www.telejato.it. Un saluto a te, Pino, alla redazione e alla bella famiglia Maniaci!
Grazie, grazie sempre. Salutami i ragazzi del sito!

Di Fabio Barbera

Libera Castellammare e Castello Libero sugli incendi dolosi:”Temiamo una crescente diffusione di una cultura violenta”


Comunicato stampa.
Il presidio “Piersanti Mattarella” di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e l’associazione Castello Libero intendono esprimere grave preoccupazione per la crescente frequenza con cui si sono verificati atti incendiari negli ultimi tempi nel territorio di Castellammare del Golfo.
Tali attentati ai danni di automobili, case, attività commerciali, veicoli da lavoro e altro segnalano una propensione sempre più spinta di alcuni soggetti a “risolvere” questioni di vario tipo attraverso atti violenti e intimidatori; molti di questi atti, negli ultimi anni, sono stati messi in pratica da soggetti direttamente collegati con la locale cosca mafiosa – come è stato appurato nel corso del processo Crimiso – e per scopi funzionali agli interessi mafiosi. Altri casi, invece, sono ancora tutti da decifrare, così come sono ancora da individuare i responsabili.
L’aumento di episodi di questo tipo fa temere una crescente diffusione nella popolazione di una cultura della violenza, dell’arroganza e della prevaricazione – tipica delle organizzazioni mafiose – in cui prevale il più forte e soccombe il più debole. A questa cultura incivile e barbara, Libera e Castello Libero cercano di contrapporre la cultura della convivenza civile, della non violenza, della corresponsabilità sociale, cercando di condividere gli sforzi con tutte quelle persone, associazioni, istituzioni che sono quotidianamente impegnate nella medesima sfida di crescita culturale e sociale.
Alla luce degli ultimi episodi violenti, è nostro dovere di cittadini impegnarci ancora di più nella diffusione di valori sociali più sani e giusti di quelli veicolati da chi pensa di essere scaltro distruggendo un bene altrui.
Invitiamo pertanto i cittadini, le associazioni, le istituzioni locali e qualunque altro soggetto pubblico o privato a mobilitarsi per contrapporre alla cultura della distruzione e della morte la cultura della costruzione comune e della vita.


Presidio Piersanti Mattarella di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie

Associazione Castello Libero

venerdì, novembre 07, 2014

Potatura degli ulivi al bene confiscato alla mafia a Castellammare

“Sono stati potati gli alberi di ulivo al bene confiscato alla mafia di Contrada Crociferi dalle associazioni che gestiscono il bene in collaborazione con l’associazione “Porte Aperte” di Palermo”.
CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Nei giorni scorsi si è svolta la potatura degli alberi di ulivo al bene confiscato alla mafia di contrada Crociferi. Le associazioni Castello Libero Onlus, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie presidio “Piersanti Mattarella” di Castellammare, Antiracket e Antiusura di Castellammare del Golfo, il gruppo scout Agesci Castellammare 1 hanno accolto l’associazione “Porte Aperte” di Palermo che ha provveduto alla potatura degli alberi di ulivo. Il mese scorso l’uliveto è stato protagonista della raccolta delle olive che ha portato a produrre circa 100 litri di ottimo olio che sarà utilizzato per finalità sociali.
L’associazione “Porte Aperte” ha recentemente ottenuto un finanziamento Europeo per la realizzazione di un progetto di inserimento lavorativo rivolto a persone con disagi psichici. Il progetto prevede 900 ore di formazione d'aula e 900 ore di work experience nel settore agricolo e vivaistico. Il progetto si chiama Te.M.la (Team di Mediazione al lavoro e sarà attuato dall’Associazione Porte Aperte in collaborazione con i seguenti enti partner: Centro Siciliano per la Formazione Professionale CE.SI.FO.P; Società Cooperativa Sociale "Immagine" Onlus; lstituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza Azienda Socio Sanitaria di Assistenza alle Persone A.S.S.A.P. "Istituto Principe di Castelnuovo e Villaermosa"; Fondazione per le Opere di Carità " Rosalia Gentile".
I partecipanti - disabili psichici che stanno facendo o hanno concluso percorsi terapeutici - hanno già preso in cura e rimesso in produzione alcuni orti e frutteti abbandonati a Palermo e svolto altre importanti attività pratiche sui terreni di varie aziende nella provincia di Palermo, sempre seguiti da tutor psicologi, agronomi ed esperti in agricoltura. Il loro sogno è creare una cooperativa agricola e coltivare la terra, magari anche confiscata alle mafie
In questi giorni sono in provincia di Trapani per continuare la loro esperienza di formazione al lavoro. Sono stati alla Riserva dello Zingaro per imparare a riconoscere le varie piante tipiche della macchia mediterranea e poi al bene confiscato alla mafia di Contrada Crociferi per sperimentare le tecniche di potatura degli ulivi che hanno appreso in aula.
Il bene e il rispettivo uliveto affidato alle associazioni castellammaresi dalla scorsa amministrazione comunale guidata dall’ex Sindaco Marzio Bresciani (sul quale le suddette associazioni hanno attenuto recentemente un finanziamento per la ristrutturazione e per lo svolgimento delle attività all’interno dello stesso, ndr), si è trasformato, anche se per un solo giorno, in un laboratorio di formazione rivolto a persone che hanno attraversato varie difficoltà nella vita e che, grazie al team del progetto Te.M.la, stanno provando a ricostruirsi una vita dignitosa attraverso il lavoro in campagna.
“È esattamente quello che volevamo che diventasse quando abbiamo scritto il progetto per l'assegnazione del bene – spiegano i ragazzi di Castello Libero - e che abbiamo poi specificato meglio anche nel progetto che ci ha finanziato il Dipartimento della Gioventù. Speriamo di realizzare altre attività del genere in futuro coinvolgendo anche le scuole locali. Alla fine della giornata, - sottolineano soddisfatti i ragazzi che gestiscono il bene -  non possiamo far altro che ringraziare i partecipanti del progetto Te.M.la per l’ottimo lavoro svolto; per l’entusiasmo che ci hanno trasmesso tramite la forza e la voglia immensa che hanno di farcela e per la speranza che hanno alimentato in noi. Siamo loro grati per aver trasformato un bene sottratto alla mafia in un luogo di crescita collettiva, di dignità, di solidarietà e di speranza”.
Articolo del 7 novembre 2014 tratto da Alqamah

Potatura degli ulivi al bene confiscato alla mafia a Castellammare

“Sono stati potati gli alberi di ulivo al bene confiscato alla mafia di Contrada Crociferi dalle associazioni che gestiscono il bene in collaborazione con i ragazzi del Progetto Te.M.La. Palermo”.


CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Nei giorni scorsi si è svolta la potatura degli alberi di ulivo al bene confiscato alla mafia di contrada Crociferi. Le associazioni Castello Libero Onlus, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie presidio “Piersanti Mattarella” di Castellammare, Antiracket e Antiusura di Castellammare del Golfo, il gruppo scout Agesci Castellammare 1con i ragazzi del Progetto Te.M.La. di Palermo”. che hanno provveduto alla potatura degli alberi di ulivo. Il mese scorso l’uliveto è stato protagonista della raccolta delle olive che ha portato a produrre circa 100 litri di ottimo olio che sarà utilizzato per finalità sociali.


Il Progetto  Te.M.La.- finanziato con fondi del Programma Operativo Obiettivo Convergenza 2007-2013, Fondo Sociale Europeo, Regione Siciliana, Avviso n. 1 del 2011 per la realizzazione di progetti volti all’inclusione socio-lavorativa di soggetti in condizioni di disagio ed esclusione sociale (Priorità A) - è stato attuato, grazie ad una sinergica attività progettuale tra diversi Enti partner quali: l’Associazione Porte Aperte, Centro Siciliano per la Formazione Professionale CE.SI.FO.P.; Società Cooperativa Sociale "immagine" Onlus; Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza " Istituto Principe di Castelnuovo e Villaermosa"; Fondazione per le Opere di Carità" Rosalia Gentile".


Il progetto si è sviluppato attraverso 900 ore di formazione d'aula svolte dal CESIFOP  dove si sono approfonditi, con professionisti  del settore, gli aspetti teorici delle varie discipline agronomiche e 900 ore di work experience  svolte presso l’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza " Istituto Principe di Castelnuovo e Villaermosa, dove i ragazzi hanno potuto realizzare un orto biologico seguendo le varie fasi dalla semina alla raccolta dei prodotti, oltre che il ripristino di ampi superfici di agrumeto in stato di abbandono riportandole allo status di produzione. Inoltre presso la Società Cooperativa Sociale "Immagine" Onlus la work experience si è incentrata sul settore della floricultura e del vivaismo in coltura protetta, con la costruzione da parte dei ragazzi di una vera e propria serra, senza tralasciare l’aspetto zootecnico con la possibilità di accudire ed allevare alcuni tipi di animali da fattoria .

I partecipanti - disabili psichici che stanno facendo o hanno concluso percorsi terapeutici - hanno già preso in cura e rimesso in produzione alcuni orti e frutteti abbandonati a Palermo e svolto altre importanti attività pratiche sui terreni di varie aziende nella provincia di Palermo, sempre seguiti da tutor psicologi, agronomi ed esperti in agricoltura. Il loro sogno è creare una cooperativa agricola e coltivare la terra, magari anche confiscata alle mafie. La creazione di una cooperativa è parte integrante del progetto e la Fondazione per le Opere di Carità" Rosalia Gentile"  seguirà i ragazzi nelle diverse fasi dell’avvio di impresa.

Il Progetto prevede delle visite didattiche presso Aziende agricole per consentire ai ragazzi  di sperimentare pratiche agronomiche in prima persona ed apprendere tecniche di potatura, tecniche di coltivazione biologica, produzione e raccolta dell’olive da olio e riconoscere specie vegetali sia spontanee che coltivate.

In questi giorni sono in provincia di Trapani per continuare la loro esperienza di formazione al lavoro. Sono stati alla Riserva dello Zingaro per imparare a riconoscere le varie piante tipiche della macchia mediterranea e poi al bene confiscato alla mafia di Contrada Crociferi per sperimentare le tecniche di potatura degli ulivi che hanno appreso in aula.


Il bene e il rispettivo uliveto affidato alle associazioni castellammaresi dalla scorsa amministrazione comunale guidata dall’ex Sindaco Marzio Bresciani (sul quale le suddette associazioni hanno attenuto recentemente un finanziamento per la ristrutturazione e per lo svolgimento delle attività all’interno dello stesso, ndr), si è trasformato, anche se per un solo giorno, in un laboratorio di formazione rivolto a persone che hanno attraversato varie difficoltà nella vita e che, grazie al team del progetto Te.M.la, stanno provando a ricostruirsi una vita dignitosa attraverso il lavoro in campagna.

“È esattamente quello che volevamo che diventasse quando abbiamo scritto il progetto per l'assegnazione del bene – spiegano i ragazzi di Castello Libero - e che abbiamo poi specificato meglio anche nel progetto che ci ha finanziato il Dipartimento della Gioventù. Speriamo di realizzare altre attività del genere in futuro coinvolgendo anche le scuole locali. Alla fine della giornata, - sottolineano soddisfatti i ragazzi che gestiscono il bene -  non possiamo far altro che ringraziare i partecipanti del progetto Te.M.la per l’ottimo lavoro svolto; per l’entusiasmo che ci hanno trasmesso tramite la forza e la voglia immensa che hanno di farcela e per la speranza che hanno alimentato in noi. Siamo loro grati per aver trasformato un bene sottratto alla mafia in un luogo di crescita collettiva, di dignità, di solidarietà e di speranza”.


Emanuel Butticè

giovedì, novembre 06, 2014

Chiesta condanna per Diego “u nicu” Rugeri arrestato durante l’operazione “Crimiso”


Interamente tratto dal sito www.alqamah.it di Emanuel Butticé
Chiesti 18 anni di reclusione e 18 mila euro di multa per il rampollo della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo.

TRAPANI. I Pubblici Ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo hanno chiesto la condanna per Diego “u nicu” Rugeri, arrestato nel giugno del 2012 durante l’operazione antimafia denominata “Crimiso” che mise in ginocchio la famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo e Alcamo. I P.M., Dott. Carlo Marzella e Dott. Antonio Sgarrella, durante la requisitoria hanno chiesto per il giovane rampollo della famiglia castellammarese 18 anni di reclusione, 18 mila euro di multa e pene accessorie. La condanna è stata chiesta per tutti i capi d’imputazione.
Le indagini
L’attività di intercettazione, i servizi di pedinamento, i controlli attraverso i sistemi satellitari installati sulle vetture dei suoi coimputati (tutti condannati lo scorso dicembre,ndr), condotte dalla DDA di Palermo, dalla squadra mobile di Trapani e dal Commissariato di P.S. di Castellammare del Golfo, e grazie anche alle testimonianze di alcuni degli imprenditori taglieggiati, hanno dimostrato che Diego “u nicu” Rugeri si è reso protagonista di una reiterata e capillare attività di estorsione ai danni di numerosi imprenditori e commercianti di Alcamo e Castellammare del Golfo.
In particolare i delitti contestati a Diego “u nicu” Rugeri emersi nel corso delle indagini sono di estorsione compiuta nel dicembre 2009, in concorso con Nicolò Pidone, a danno dei fratelli Michele e Salvatore Lombardo, gestori del ristorante “Egestamare” di Castellammare, costringendoli ad assumere la fidanzata dello stesso Rugeri; alla tentata estorsione commessa in concorso con Vincenzo Bosco nell’aprile del 2010 sempre ai danni dei gestori del ristorante “Egestamare”, collocando un copertone e una bottiglia contenente liquido infiammabile all’ingresso del ristorante e successivamente inviando un sms al gestore con cui gli intimavano di “mettersi apposto”; al tentativo di incendio e la connessa violazione di domicilio dell’abitazione di Salvatore Buscemi, consumati l’11 agosto 2010 in concorso con Giuseppe Sanfilippo; alla tentata estorsione commessa in concorso con Giuseppe Sanfilippo nell’aprile del 2010 a danno di Gaspare D’Angelo all’epoca titolare del bar “Vogue”, chiedendo a quest’ultimo diverse somme di denaro “sennò sarebbe successo qualcosa di grave”; al tentativo di incendio dell’abitazione di Salvatore Magaddino, consumato il 4 agosto 2010 in concorso con Giuseppe Sanfilippo; all’estorsione consumata in epoca precedente alla riunione del 16 ottobre 2010 in danno di Salvatore Scuderi, gestore del bar pasticcera “La Sorgente” di Castellammare del Golfo; alla tentata estorsione commessa il 27 gennaio 2009 a danno dell’imprenditore castellammarese Giuseppe Blunda; all’estorsione tentata il 13 gennaio 2012 a danno dei due fratelli Luigi e Giacomo Impastato di Montelepre.
Il summit e lo scontro con Michele Sottile
Lo scontro tra Diego “u nicu” e Michele Sottile è stato l’argomento principale del summit celebrato nella campagne di Castellammare del Golfo, in contrada Inici, il 16 ottobre 2010; riunione che aveva i contorni di un vero e proprio “processo” a carico di Diego Rugeri. Il summit, intercettato dagli inquirenti, ha permesso di evitare una faida interna che sembrava proprio dietro l’angolo. Proprio per evitare che si arrivasse ad uno scontro più acceso tra i due, Rosario Tommaso Leo è stato mandato a “mediare” e a mettere pace tra i due, che non condividevano i modi di operare all’interno della famiglia mafiosa.
Gli altri imputati
Con la sentenza del gup di Palermo dello scorso mese di dicembre sono state emesse le condanne per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Le condanne più pesanti sono state inflitte a Michele Sottile condannato a 8 anni e 2 mesi, a Vincenzo Campo 8 anni e ad Antonino Bonura (considerato il capo della famiglia mafiosa di Alcamo) 8 anni. Nicolò Pidone 6 anni e 6 mesi, Sebastiano Bussa e Rosario Tommaso Leo 6 anni, Giuseppe Sanfilippo 5 anni e 2 mesi, 4 anni per Salvatore Mercadante e Vincenzo Bosco. Quest’ultimo accusato di tentata estorsione (con l’aggravante di aver favorito Cosa nostra) invece tutti gli altri sono stati chiamati a rispondere di associazione mafiosa dai Pubblici Ministeri della Procura di Palermo, Carlo Marzella e Laura Vaccaro.
L’unico assolto è l’ergastolano Antonino Bosco. Il suo avvocato è riuscito a dimostrare che le intercettazioni con il cognato riguardavano dissidi interni e non c’entravano niente con la famiglia mafiosa di Alcamo.
Le parti civili
Oltre a due dei danneggiati si sono costituiti parte civile l’ associazione Castello Libero Onlus di Castellammare, il Comuni di Castellammare e di Alcamo, la Federazione antiracket italiana, Confindustria Trapani, Addio Pizzo, le associazioni antiracket di Alcamo, Castellammare e Marsala e il Centro Studi Pio La Torre.
L’associazione Castello Libero Onlus sottolinea che: “Siamo presenti come parte civile in questo processo per rappresentare la società civile organizzata di questo paese, quella società civile che ripudia il pensiero mafioso. Castello Libero tenta di costruire e comunicare un modello di vita senza la mafia, senza le oppressioni e la cultura dell’omertà che, di contro, i vertici mafiosi ed i gregari cercano di affermare quotidianamente, perché la loro forza è la stessa paura della gente siciliana. In questo scenario, il rafforzamento dei clan sul territorio, confermata dalle tante operazioni (che hanno avuto rilievo anche nazionale e non esclusivamente territoriale) lede il prestigio dell’associazione Castello Libero perché vanifica i risultati di una lotta complessa e costosa in termini di sforzi associativi e di vite umane coinvolte. Ci riteniamo parti danneggiate in quanto la presenza di cosa nostra ci impone di fare di più”.
 La richiesta di condanna
Per tutti i capi di imputazione i Pubblici Ministeri della Procura della Repubblica di Palermo, dr. Carlo Marzella e il  dr. Antonio Sgarrella hanno chiesto la pena di anni 18 di reclusione e 18 mila euro di multa. Si chiede inoltre la condanna dell’imputato alle pene accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

domenica, ottobre 05, 2014

Depuro si, depuro no...la terra dei cachi

Aggiornamenti nel campo lavori pubblici a Castellammare del Golfo. La travagliata avventura di due talpe rincorse da dieci escavatori e quattro betoniere sta forse compromettendo il naturale iter per l'appalto del tanto desiderato depuratore?
In questo articolo qualche delucidazione.

venerdì, settembre 26, 2014

Castello Libero e Libera escono dall'Osservatorio per la Legalità del Comune.

I rappresentanti delle associazioni “Libera: associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, presidio “Piersanti Mattarella” di C/mare del Golfo, e “Castellolibero Onlus” all’interno dell’Osservatorio per la legalità, Pietro Ingoglia, Roberto Odisseo (in qualità di rappresentanti effettivi), Domenico Grassa ed Elena Labita (rappresentanti supplenti) hanno provveduto in data odierna a presentare le proprie dimissioni dalla carica assunta all’interno del suddetto organismo.

Le motivazioni alla base di questa scelta risalgono ad una riflessione riguardo l’inoperatività dell’Osservatorio e la conseguente mancanza di condizioni per proseguire nell’attività al suo interno. Infatti, l’Osservatorio, nato dalla volontà del Comune di C/mare, in particolare nella persona dell’assessore alla legalità avv.Rossana Agugliaro, nei mesi successivi alla data della propria costituzione ufficiale, avvenuta nel mese di gennaio 2014, non ha effettivamente dato seguito ai buoni propositi con i quali era stato costituito. Propositi che hanno spinto non solo le presenti associazioni, ma anche altre realtà presenti sul territorio (Associazione antiracket e antiusura, Ecologisti democratici, Commissione pari opportunità, nonché tutte gli istituti scolastici del territorio c/marese) ad entrare a far parte di questo istituto.
Ad oggi, infatti, l’Osservatorio, cui il Comune aveva affidato, a norma dello statuto, compiti di controllo sulla legittimità dell’azione amministrativa, nonché di proposta e sensibilizzazione sui temi della legalità e dell’antimafia, non è stato messo nelle condizioni di operare in maniera proficua, né di avere accesso ai documenti amministrativi, né, in taluni casi, di avere un confronto diretto con la stessa Amministrazione comunale, che spesso si è dimostrata insensibile alle istanze promosse dall’Osservatorio.

Date queste condizioni, nonostante in primis il presidente eletto, Nino Bonanno, che cogliamo l’occasione di ringraziare per il suo operato, e anche altri rappresentanti dello stesso, abbiano tentato di rilanciare l’azione dell’Osservatorio, in maniera peraltro non fruttuosa, i rappresentanti di Libera e Castellolibero ritengono che non sussistano più i presupposti per proseguire il proprio impegno in tal senso.


Ad ogni modo, qualora gli amministratori, rendendosi conto dell’effettivo abbandono dell’Osservatorio, intendessero dare finalmente spinta all’azione dello stesso, le associazioni Libera e Castellolibero, attraverso i loro rappresentanti, si riservano di fare le proprie valutazioni in merito.

domenica, agosto 31, 2014

Sulle minacce a Don Luigi Ciotti

Davanti alle minacce di morte di Riina nei confronti di don Luigi Ciotti c'è solo una risposta da dare: stringerci attorno al nostro presidente e rinnovare il nostro impegno quotidiano contro le mafie perché si affermino legalità democratica e giustizia sociale. Un impegno concreto che da vent'anni vede Libera e il suo fondatore promuovere la confisca e l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie; difendere la memoria delle vittime innocenti delle mafie e il diritto alla verità dei loro familiari; diffondere nelle scuole e nelle università una cultura dell'antimafia ispirata ai principi della nostra Costituzione; sostenere nelle aule dei tribunali, costituendoci come parte civile, il lavoro dei magistrati impegnati perché si faccia davvero giustizia; contrastare nei territori, ogni giorno, il potere mafioso; denunciare le troppe collusioni che ancora oggi rendono forti le mafie; proporre le risposte possibili. Lo facciamo consapevoli dei nostri limiti e animati da quel senso di corresponsabilità che è il cuore del nostro impegno. Perché è sempre il noi che vince, anche davanti alle minacce di morte". 

Ufficio di Presidenza

venerdì, luglio 11, 2014

Comunicato stampa Coordinamento Salviamo Monte Inici

Il coordinamento "Salviamo Monte Inici", composto dalle associazioni Circolo Metropolis, CastelloLibero, CAI, Libera, Volontari forestali, Sviluppo e Lavoro, CambiaMenti e da liberi cittadini, esprime soddisfazione per la decisione dell'amministrazione comunale di presentare denuncia contro ignoti, dichiarandosi parte lesa per gli incendi che hanno distrutto Monte Inici nei giorni scorsi. Questa è stata una delle richieste che il nostro coordinamento aveva presentato all'amministrazione durante il consiglio comunale aperto che si è svolto giorno 8 Luglio presso l'aula consiliare. Riteniamo che tutta la popolazione castellammarese abbia subito un grave danno a causa degli incendi e quindi siamo soddisfatti che il sindaco abbia accettato questa nostra proposta. Auspichiamo che l'amministrazione comunale possa farsi portavoce delle altre nostre proposte che mirano alla salvaguardia delle NOSTRE montagne; tra queste vogliamo ricordarne alcune che possono essere già applicate nell'immediato quali: l'attuazione dell'ordinanza per la pulizia dei terreni privati, l'istituzione di una sorveglianza nei punti di accesso alla montagna con registrazione del documento di identità ed il controllo tramite videosorveglianza.
Riteniamo inoltre che la NOSTRA montagna debba essere gestita in maniera diversa da come è stato fatto fino a questo momento e quindi speriamo che l'amministrazione Coppola possa, con lungimiranza, attuare delle politiche che mirino a valorizzarla e preservarla. Il Coordinamento "Salviamo Monte Inici" è disponibile a collaborare col sindaco e con l'amministrazione per raggiungere quest'importante obiettivo, nel caso in cui ci dovesse essere la volontà politica di raggiungerlo.
Coordinamento Salviamo Monte Inici

martedì, luglio 01, 2014

I Castellammaresi a difesa della LORO Montagna

Vista la forte emergenza incendi che ha colpito il nostro territorio, consapevoli che si tratta di una vera e propria strategia criminale e non di fatti casuali, le associazioni: Volontari Forestali, Circolo Metropolis, CambiaMenti, CastelloLibero, Libera, Cai, e Sviluppo e Lavoro, insieme ad alcuni cittadini, a seguito della riunione svoltasi oggi 1/7/2014 presso i locali dell'aula consiliare, hanno creato un coordinamento per presidiare i punti sensibili di tutte le aree boschive del comprensorio. 

Il coordinamento, convinto che il bosco è un bene comune del territorio da tutelare collettivamente, lancia una campagna di vigilanza e controllo per prevenire gli incendi.
Tutti i cittadini sono i invitati ad unirsi ai gruppi che presidieranno i punti sensibili della zona a partire da giovedì 3 luglio, in previsione dell’ondata di scirocco che investirà l’isola.
Il punto di coordinamento sarà la sede del CAI, circonvallazione di fronte il Bar Tropical. Per le adesioni volontarie recarsi lì mercoledì 2 luglio dalle 18 alle 20 o contattare le singole associazioni.
Per info: 3389214485, 3282756832



La famosa questione della strada che non c'è a Scopello

Non esiste asse viario, né alcuna strada attorno al Baglio di Scopello. Lo ha ribadito il Tribunale di Trapani, Sezione Civile che ha, ancora una volta, respinto tutte le richieste avanzate dal Comune di Castellammare del Golfo secondo cui sarebbe esistita una strada attorno all’edificio che fu residenza di caccia di Ferdinando II di Borbone.
La vicenda ebbe inizio nel 2010 allorquando il Comune - al fine di consentire un uso pubblico su una strada che ben due diversi organi di giustizia poi hanno affermato essere inesistente - rimosse una catena istallata, da oltre 50 anni, su un fondo privato.
Le proprietarie del fondo, sig.re Plaia, a tutela dei propri diritti intrapresero una azione giudiziaria per reintegra in possesso dinanzi alla sezione Distaccata di Alcamo del Tribunale di Trapani che accolse il ricorso condannando il Comune al ripristino dello stato dei luoghi mediante reinstallazione della catena e dei paletti di sostegno nella medesima posizione in cui si trovavano al momento dello “spoglio” operato dal Comune.
Il Comune, insistendo nella propria pretesa, propose giudizio di merito che a distanza di quattro anni ha visto ancora soccombente l’Ente pubblico.
Anche in questo secondo giudizio – scrive in sentenza il Giudice Cicorella – il Comune non è stato in grado di dimostrare alcun intervento sul fondo privato idoneo a farne ritenere la demanialità, né il Comune ha dimostrato la concreta idoneità della presunta strada a soddisfare esigenze di transito della comunità territoriale.
Soddisfazione per l’esito del giudizio ha espresso l’avv. Giuseppe Novara, procuratore in giudizio delle proprietarie del fondo, il quale ha visto accolte tutte le proprie deduzioni in particolare quella secondo cui non è sufficiente il solo inserimento di un’area nell’elenco delle pubbliche vie a provare l’automatica ed irreversibile trasformazione e destinazione all’uso pubblico con conseguente acquisizione al demanio comunale.

A questo punto – prosegue l’Avv. Giuseppe Novara – sarebbe opportuno individuare quali reconditi motivi hanno indotto l’Ente Comune a porre in essere degli atti che due diversi Giudici hanno ritenuto lesivi del diritto di proprietà.

domenica, giugno 29, 2014

Libera e CastelloLibero si esprimono sugli incendi

Il presidio Piersanti Mattarella di Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie e l'associazione di volontariato Castello Libero esprimono solidarietà alle persone che hanno subito danni a causa degli incendi di questi giorni e profonda indignazione per l'ennesimo atto di devastazione del nostro territorio.
Da diversi giorni questi incendi distruggono non solo le nostre montagne con ingenti danni alla flora e alla fauna, ma anche i centri abitati mettendo in pericolo la vita dei castellammaresi e dei nostri operatori anti-incendio.
Chiediamo a sua Eccellenza il Prefetto, sempre attento alle istanze provenienti dal territorio, che si faccia portavoce della richiesta di aiuto dei castellammaresi che chiedono maggiori risorse per garantire una efficace azione di prevenzione e repressione di tale fatti che, senza alcun dubbio, producono effetti devastanti anche per l'economia del territorio.


Il referente di Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie
Nicolò Prosa

Il presidente dell'associazione CastelloLibero
Antonino Maniaci

venerdì, giugno 27, 2014

Colpi di scena... in un consiglio comunale vuoto
Come in molti non sapranno mercoledì sera c'è stato un altro consiglio comunale, e ancora una volta l'aula consiliare era vuota, o quasi, c'erano i soliti 3 - 4 spettatori, anche se effettivamente verso le 20 si è raggiunto il picco di 5 spettatori contando pure l'usciere...

A parte le solite liti tra alcuni consiglieri d'opposizione e il presidente che non applica alla lettera il regolamento, e a parte le urla, mercoledì sera è successa una cosa importante, un atto di indirizzo proposto dai consiglieri di Lavoro e Sviluppo non è passato, cioè la maggioranza non ha avuto i numeri in consiglio per vincere. L'atto di indirizzo è uno strumento dei consiglieri per dare un'indicazione politica all'amministrazione, nello specifico quest'atto diceva all'amministrazione che i grossi appalti era meglio "suddividerli" in opere più piccole da affidare alle imprese locali per permettere ai castellammaresi di guadagnarsi questi soldi, le opposizioni erano contrarie perché questo tipo di atto non sarebbe in linea con la normativa nazionale. Fino a quel momento l'atto sarebbe passato perché i consiglieri di maggioranza erano di più di quelli di opposizione, purtroppo al momento del voto i consiglieri Ancona e Di Bartolo hanno avuto un urgente impegno alla Cantina Aurelia e sono dovuti scappare, comunque nulla di grave perché alla fine della votazione sono rientrati, ma questo piccolo intoppo ha fatto si che ci fossero 8 voti favorevoli e 8 (dell'opposizione) contrari quindi l'atto d'indirizzo non è passato. Giusto per completare il quadro i consiglieri Ancona e Di Bartolo ieri sera hanno presentato due interpellanze all'amministrazione e si sono dichiarati insoddisfatti delle risposte. Non sarà mica che nella maggioranza c'è qualche malumore? Non sarà che c'è qualche mossa che non è completamente condivisa?

Noi restiamo con questi dubbi, ma vedremo cosa accadrà nella prossima puntata che sarà mercoledì prossimo alle 18.

martedì, maggio 27, 2014

Per non dimenticare le vittime della strage di via dei Georgofili

Oggi ricorre l'anniversario della strage di via Georgofili a Firenze in cui ebbe un ruolo determinante il tristemente noto concittadino Gioacchino Calabrò. 

Ci eravamo occupati già di lui in occasione della notizia lanciata dall'Ansa avente ad oggetto la revoca del carcere duro dopo 19 anni di reclusione al 41 bis.

Una soluzione ritenuta inaccettabile dal Presidio di Libera P.Mattarella di Castellammare del Golfo e dall'associazione Castello Libero visto e considerato il calibro criminale del soggetto in questione.
In tale occasione l'associazione Vittime della strage dei Georgofili definì Gioacchino Calabrò come uno che ha lo stragismo nel DNA.
In tale comunicato viene ribadito che "Gioacchino Calabrò non è stato solo colui che, ad ampio spettro, si è occupato della strage di via dei Georgofili il 27 Maggio 1993, è stato colui che ha ordinato a Giuseppe Ferro di mandare il figlio Vincenzo a Prato dallo “zio  Messana” affinchè fosse caricato il pulmino FIAT di esplosivo presso il suo garage.


Gioacchino Calabrò ha organizzato a livello operativo ed esecutivo tutta la strage di via dei Georgofili, scientemente ha detto a Giuseppe Ferro che allo zio Messana bisognava fare una proposta che non poteva non accettare,  per far si che Caterina, Nadia, Dario, Fabrizio e Angela fossero massacrati all’1,04 dentro e di fronte a quella Torre che è costata lacrime e sangue e a tutti noi".
Non possiamo che condividere quanto affermato dai familiari delle vittime, con la promessa di organizzare un momento di riflessione e commemorazione il prossimo anno a Castellammare del Golfo per ribadire l'importanza di fare memoria in un paese dove facilmente si tende a dimenticare.


venerdì, maggio 09, 2014

Comunicato del sindaco: la risposta di CambiaMenti

"Con riferimento alle affermazioni del Sindaco, contenute nel comunicato di replica al nostro articolo, riguardante l’affidamento dell’incarico esterno di progettazione all’Arch. Irene Cavarretta, ci preme sottolineare quanto segue:
se da un lato il Sindaco adduce tutte le motivazioni che lo hanno, a suo avviso,legittimamente portato all’affidamento dell’incarico, che sul piano formale non è mai stato da noi messo in discussione, di contro lo stesso Sindaco, volutamente non dichiara nulla, riguardo la vera questione che è stata posta nell’articolo, ossia l’assoluta, a nostro avviso, inopportunità politica dell’affidamento alla luce dei fatti esposti.
Riguardo invece l’accusa che ci viene rivolta dal Sindaco della “brutta caduta di stile per aver spulciato nella vita privata delle persone” rimandiamo al mittente la stessa, in quanto ci siamo semplicemente limitati alla lettura di atti pubblici, consultabili da chiunque, ivi compresa la stessa amministrazione comunale.
Ad ogni modo facciamo notare che la dottoressa Cavarretta non è citata nei verbali“solo perché all’epoca era fidanzata con un consigliere comunale di Salemi”, come sostiene il sig. Sindaco, ma viene esplicitamente indicata come una delle persone controllate dal Giammarinaro, e fidanzata del Melchiorre Angelo (anch’egli consigliere comunale, anch’egli controllato dal Giammarinaro, stando a quanto riportato nella Proposta del Questore per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti del Giammarinaro). Se c’è qualcuno che sta avendo una caduta di stile nel difendere il proprio operato, non è di certo l’Associazione Cambiamenti.
Clicca qui per prendere visione del documento dell’inchiesta della questura di Trapani sul caso Giammarinaro."

giovedì, maggio 08, 2014

Il sindaco di Castellammare del Golfo risponde a Cambiamenti sugli incarichi professionali.

COMUNE DI CASTELLAMMARE DEL GOLFO
Provincia di Trapani
Comunicato Stampa N 558 maggio  2014
Incarichi professionali. Il sindaco:  “Affidati esclusivamente sulla base della professionalità”

«Preciso che gli uffici affidano gli incarichi esclusivamente sulla base della professionalità dimostrata attraverso i curriculum trasmessi, delle informazioni prefettizie e dei certificati rilasciati dal tribunale, così come la legge prescrive». 
Lo afferma il sindaco Nicolò Coppola in riferimento al comunicato stampa diffuso dal Movimento "Cambiamenti" sull'incarico affidato all'architetto Irene Cavarretta.
«La stimata professionista di Salemi, della cui collaborazione si è avvalsa anche la commissione presieduta dall’attuale Prefetto di Trapani Leopoldo Falco, è stata incaricata dall’ufficio tecnico comunale sul quale questa amministrazione ha piena fiducia, perché aveva già collaborato durante la precedente amministrazione, alla redazione del progetto per la messa in sicurezza del costone roccioso di viale Zangara, senza alcun compenso -sottolinea il sindaco Nicolò Coppola-. Questa amministrazione, inoltre, per la professionalità dimostrata, ha chiesto all'architetto la disponibilità a rimodulare tale progetto, in modo da ridurre il costo dell'intervento,  ed a collaborare per la redazione di altri progetti. Preciso inoltre che il responsabile del III settore, nell'affidamento degli incarichi professionali, a parte gli incarichi affidati con procedure di evidenza pubblica, ha sicuramente privilegiato i tecnici locali, con particolare attenzione ai giovani professionisti con studio in Castellammare (circa 35), rispettando l’indirizzo politico di questa amministrazione comunale».

martedì, aprile 29, 2014

Le Associazioni Castellammaresi contro i pontili davanti al castello

Nella giornata del 26/04/2014 si è svolto un incontro di rappresentanti di più associazioni attive, secondo diverse finalità, a Castellammare del Golfo.

Queste le associazioni rappresentate:


A.C.A.L.

ASSOCIAZIONE ACTIO
ASSOCIAZIONE ALBERGATORI CASTELLAMMARE-SCOPELLO
ASSOCIAZIONE BIG BANG di Castellammare Del Golfo
ASSOCIAZIONE C.I.C.I.
ASSOCIAZIONE FIORE DAPHNE
ASSOCIAZIONE GENITORI DI BUONA VOLONTÀ
ASSOCIAZIONE GIOVANNI BOSCO
ASSOCIAZIONE LAURUS CULTURA E AMBIENTE
C.A.I. - SOTTOSEZIONE DI CASTELLAMMARE DEL GOLFO
CAMBIAMENTI
CASTELLO LIBERO
FARE AMBIENTE LABORATORIO DI CASTELLAMMARE DEL GOLFO
MOVIMENTO 5 STELLE
POPOLO DEI FORCONI
PRO LOCO
SALVIAMO IL BONIFATO
SOCIETÀ OPERAIA E DI MUTUO SOCCORSO

Alla presenza del presidente del consiglio del comune di Castellammare del Golfo e di altri rappresentanti dell’amministrazione si è discusso, con concitazione e con forte preoccupazione, sull’installazione di un pontile e di alcuni campi boa dinanzi il castello di Castellammare del Golfo. I rappresentanti delle associazioni, dopo avere ascoltato il Presidente del Consiglio Comunale Mimmo Bucca, presente all'incontro unitamente ad altri rappresentanti del consiglio Comunale, hanno stabilito di appoggiare pienamente l'azione intrapresa dal Sindaco Coppola e appoggiata anche dall'On. Valentina Palmeri, unendosi con forza alla richiesta avanzata all'Assessorato Territorio Ambiente, per l'immediata revoca della concessione rilasciata e l'annullamento di ogni altro atto concessorio.
In mancanza, inoltre, di tempestivi provvedimenti revocatori da parte di chi di competenza, le suddette associazioni e movimenti si sono trovati unanimemente concordi nell'intraprendere con urgenza incisive azioni di ferma protesta e di mobilitazione della cittadinanza tutta a salvaguardia estetica dell’immagine simbolo del nostro comune e dell’identità storica e culturale che il castello proteso all’orizzonte marino (e non sui pontili) custodisce da sempre.


Comunicato stampa Ass. CambiaMenti

giovedì, aprile 24, 2014

No del demanio alla revoca delle concessioni

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa n. 45 del Comune di Castellammare del Golfo sulla questione delle autorizzazioni per i nuovi pontili.

Dietrofront del demanio per le concessioni nell'area portuale.
L’assessorato regionale non revocherà quelle già rilasciate.

Il sindaco: “Non possiamo consentire questo sfregio ambientale. Promuoverò ogni altra azione prevista dalla legge”   

«Non possiamo consentire lo sfregio ambientale nella zona di cala marina e cala petrolo. E’ un fatto allarmante. Chiederemo un’audizione alla commissione regionale Ambiente, rimarcando l’opportunità della sospensione del rilascio di concessioni demaniali. Promuoverò ogni altra azione prevista dalla legge a tutela del patrimonio paesaggistico. Ho ribadito formalmente la richiesta di ritiro della concessione rilasciata. Su quelle in itinere l’amministrazione esprime la propria ferma volontà, manifestata anche con atti deliberativi della giunta e del consiglio comunale, di sospendere il rilascio di concessioni demaniali su specchio acqueo e terraferma, che creano problemi ai lavori portuali in corso ed a tutela del paesaggio attorno al castello». Lo afferma il sindaco Nicolò Coppola dopo la conferenza di servizi riguardante le concessioni demaniali nel tratto di costa che va dal castello fino a cala petrolo.
Nella precedente conferenza di servizi convocata dal sindaco perché venisse sospeso il rilascio di nuove concessioni demaniali, capitaneria di porto, soprintendenza, genio civile e demanio, avevano ritenuto legittime le richieste dell’amministrazione, concordando sull'opportunità della sospensione del rilascio di concessioni demaniali. In particolare il demanio regionale si era impegnato a verificare “la possibilità di sospendere i procedimenti non ancora conclusi”. Ieri, invece, il responsabile dell’Arta Demanio, Salvatore Di Martino, ha sottolineato che in un particolare caso (pontile sotto castello) “con dispiacere, l’ufficio ritiene non procedibile la richiesta di revoca della concessione rilasciata”. Per le istruttorie in corso, invece, è stata richiesta, entro il 12 maggio, “formale relazione all'amministrazione, sulle ragioni che contrasterebbero con il rilascio delle relative concessioni”. La Regione sembra decisa ad andare avanti: “se le argomentazioni prodotte non saranno ritenute esaustive, l’ufficio procederà all'iter istruttorio, previa comunicazione”. Il presidente del consiglio comunale, Domenico Bucca sta già convocando un consiglio straordinario urgente “a tutela dell’immagine di Castellammare. Non si può svendere e sfregiare l’immagine della città per 3.800  “denari” - ha affermato il presidente del consiglio comunale -. Il demanio non tiene in considerazione il parere negativo della soprintendenza e la mancanza del parere della soprintendenza del mare. Una vera contraddizione: perché  per l'approvazione del progetto di messa in sicurezza del porto, il Comune ha dovuto osservare una precisa prescrizione della soprintendenza, cioè la realizzazione del molo soffolto, mentre in questa occasione il demanio ritiene di non dovere tenere conto del parere negativo della soprintendenza, espresso a tutela del paesaggio”.

giovedì, aprile 10, 2014

Cambiamenti: Castellammare o sul Pontile

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell'Associazione Cambiamenti.

Un paio di anni fa l’Amaro Montenegro ha scelto Castellammare del Golfo come location per il suo spot pubblicitario preferendola ad altre cittadine spagnole e greche; ad oggi crediamo che inorgoglisce tutti i castellammaresi vedere in tv quello scorcio di paese così bello e magico, con il castello da sempre simbolo del nostro territorio.

Ebbene quel simbolo, che ci appartiene e che è di tutti, per di più origine stessa del nucleo abitativo castellammarese, sta per essere deturpato da un manipolo di privati che ha avuto in concessione lo spazio antistante il castello per la posa di un pontile di 80 mt, 2 campi boa e un lido in zona Marinella, sugli scogli tra il castello e Petrolo.
Questa concessione e’ stata rilasciata dall’Assessorato Territorio e Ambiente, dietro esito favorevole dell’istruttoria rilasciata dall’Ufficio Provinciale del Demanio, e  nonostante il parere negativo della Soprintendenza ai Beni Paesaggistici e Culturali.

Così noi castellammaresi non solo dobbiamo assistere inermi al continuo slittamento del ri-inizio dei lavori del porto, eterno incompiuto, che sarebbe  una risorsa per la collettività ma adesso dovremmo pure sopportare centinaia di motoscafi ormeggiati fuori dal porto. Oltre al danno la beffa!!!!
Così adesso noi castellammaresi dovremmo assistere ad un altro stupro della cala marina, come se non fosse bastata  la costruzione di un depuratore mai messo in funzione o la colata di cemento nella Vasca della Regina.
E non ci vengano a parlare adesso di sviluppo turistico, perché sfregiare un territorio non è sviluppo turistico, non è sviluppo per il territorio, non porta a niente, questi sono interessi economici di qualcuno punto e basta.
E che non si dica che pontili e boe essendo strutture precarie non disturbano l’ambiente, perché sono una taglio in faccia al nostro paese, alla nostra faccia.

Noi dell’ associazione Cambiamenti già a Ottobre abbiamo cominciato ad interessarci della questione, ma abbiamo commesso un errore, ci siamo fidati della parola del Sindaco Coppola e di un suo Assessore, evidentemente il classico “si provvederemo” che il sindaco  distribuisce a tutti come caramelle ai bambini.
Nel mese di Gennaio in Consiglio Comunale è stata votata all’unanimità una mozione di indirizzo che impegnava l’Amministrazione a tutelare la zona del porto. Tempo perso!!!
Si può accettare che enti come il Demanio e l’Assessorato Territorio e Ambiente concedano la distruzione del nostro territorio nonostante il parere negativo della Soprintendenza e del SUAP? Quest'ultimo però si era espresso unicamente sulla concessione dello spiazzale ex vasca regina come parcheggio ad uso esclusivo dei nuovi impianti.
Si può accettare che si indica una conferenza di servizi a lavori già iniziati quando si era a conoscenza del progetto già dal mese di ottobre?

Anche perché poi si inizia a pensare male, due sono le ipotesi che vengono in mente: a) che l’Amministrazione non sia in grado di imporsi presso gli enti regionali e quindi non conti niente; b) che l’amministrazione non abbia voluto imporsi, forse perché vicini a questo o quell’imprenditore, forse perché ignari della solenne “porcata” che questo progetto rappresenta, in quanto antepone gli interessi di pochi, pochissimi a quelli di una cittadina intera.

Ma quante cambiali deve ancora pagare il nostro territorio alla mala politica?

Cambiamenti

lunedì, aprile 07, 2014

Una partita per dire no al razzismo, Libera Castellammare insieme ai migranti

"Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Di unire la gente. Parla una lingua che tutti capiscono. Lo sport può creare la speranza laddove prima c'era solo disperazione". (Nelson Mandela)

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Si è svolta ieri una partita amichevole tra i ragazzi di “Libera. Associazioni nomi e numeri contro le mafie” presidio “Piersanti Mattarella” di Castellammare del Golfo e i ragazzi migranti ospiti del centro Sicilia 1 di Castellammare. Un pomeriggio diverso, passato tra tiri in porta, abbracci e gol. Insieme per dire no al razzismo. Tanta soddisfazione per i ragazzi di “Libera” che dichiarano “è stato un momento davvero importante, un modo per ribadire la nostra vicinanza a questi ragazzi africani in difficoltà. Non bisogna lasciare nessuno indietro. Il calcio è sicuramente un buon mezzo per avvicinare i popoli e le culture”. Squadre miste e tanti sorrisi hanno reso la giornata indimenticabile. “Ringraziamo i gestori del centro Sicilia 1 per la disponibilità ma soprattutto i gestori del circolo del tennis che ci hanno ospitato” sottolineano soddisfatti i ragazzi di “Libera”.
A fine partita, tra strette di mano, abbracci e sorrisi, anche tanti “grazie” da parte dei migranti ai ragazzi di “Libera”. “Grazie a voi, good luck”.

Emanuel Butticè