E’ appena trascorso Carnevale, la festa dove una volta il semplice suddito poteva diventare re e il re uno straccione, anche se solo per un giorno. Una festa piena di risate, divertimento, scherzi… ma a quanto pare a Castellammare lo spirito carnevalesco non viene recepito, visto che, nel nostro paese, al posto di scene festose si vedono scene simili a quelle delle guerriglie urbane!
Nel nostro paese, si sa, non c’è mai stata una vera e propria cultura del Carnevale, come magari vi è nella nostra regione in paesi come Acireale, Sciacca o Carini; da un paio di anni si è ripresa la “tradizione” della sfilata per le vie del paese, ma essa sicuramente non ha l’importanza e l’attrattiva degli avvenimenti nei paesi di cui sopra.
A Castellammare la vera tradizione è quella di andare ad “arruciare”; per chi non fosse pratico del dialetto, “arruciare” vuol dire bagnare, in sostanza fare scherzi carnevaleschi consistenti nello svuotare addosso alle persone siringhe o “pomponi” pieni di acqua o nel tirare addosso alla gente palloncini. E fino a qui, nulla di strano: sono usanze che si possono riscontrare anche nei paesi limitrofi al nostro e che comunque rientrano nel sano spirito carnevalesco.
Ma la cosa che fa rabbrividire è come dallo scherzo si sia passati alla quasi guerriglia; nelle sere di Carnevale non si vedevano più i gruppi di “cavatoli” vestiti in maschera andare in giro per le varie feste, come si faceva una volta, ma vere e proprie bande di persone in maschera, armati della qualsiasi: palloncini pieni di candeggina, ammoniaca, birra e addirittura urina, per non parlare delle uova marce… naturalmente da tirare addosso alle persone! Ora, lasciando perdere il fatto che si è perso il vero e proprio spirito del Carnevale, perché una persona che lancia un palloncino di candeggina o un uovo addosso ad un suo simile lo fa perché vuole fare del male e non per scherzo, queste bestie (perché definirle persone è eccessivo) hanno idea dei danni che si possono provocare alle persone? Non serve un chimico per spiegare che la candeggina o l’ammoniaca, oltre a scolorire i vestiti, “chi fussi la menu spisa” per dirla terra terra, se vengono a contatto con la pelle o con gli occhi possono provocare danni permanenti… ma evidentemente questi animali non lo capiscono!
Questa è una storia che a Castellammare va avanti da anni, e, se non si prendono provvedimenti seri, la situazione rischia di degenerare!
Cosa si può fare? In primis, come già hanno fatto alcuni castellammaresi, andare a denunciare alle autorità competenti questi atti di vandalismo; potrebbe sembrare una soluzione un po’ drastica ed eccessiva, ma se non si comincia a porre un freno alla questione, sollevando l’interesse delle forze dell’ordine (che, dopo aver ricevuto delle denuncie, durante la sfilata di martedì erano in giro a controllare e sequestrare palloncini e altro), si darà sempre più corda a questi “maliuti”. Se poi, come da sempre accade in Italia, vogliamo lasciare che le cose vadano avanti fino a quando non ci scappa il morto o il ferito grave…
Potrà sembrarvi un argomento stupido, contornato da motivazioni ancora più stupide, ma penso che, se veramente noi giovani vogliamo cambiare questo paese e farlo crescere all’insegna della cultura della legalità e del rispetto, prima di interessarci alle istituzioni, dobbiamo rivolgerci ai ragazzi, partendo anche dalle piccole cose.
Roberto Odisseo