Saracino è indiziato mafioso e ritenuto a disposizione della “famiglia” di Castellammare del Golfo ma anche dell'area palermitana, poiché avrebbe messo a disposizione propri immobili per nascondigli di latitanti e per riunioni di mafia. L'imprenditore è stato più volte condannato, con sentenze passate in giudicato, per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e altro. Ha svolto la sua attività imprenditoriale sfruttando il cosiddetto "metodo mafioso", attraverso l'illecita ingerenza nel settore degli appalti pubblici. Confiscati imprese, immobili, terreni, veicoli e altri beni.
Nel luglio del 2011 Pisciotta e Saracino erano stati raggiunti da un'ordinanza di sequestro - a cui oggi fa seguito la confisca - che comprendeva tanti beni, tra cui il capitale sociale e i beni aziendali della Calcestruzzi Castellammare s.r.l., Scopello Costruzioni s.r.l., CO.SI. s.r.l. e Del Ponte s.r.l.; la quota sociale nella LA Ferula s.r.l., con sede a Castellammare del Golfo, avente ad oggetto la promozione, la propaganda e sviluppo nello sport; 35 appezzamenti di terreni siti in aree edificabili di note località; 12 fabbricati di recente realizzazione; 9 autoveicoli/motoveicoli; 6 società di capitali ( capitale sociale e capitale aziendale); 11 deposti bancari; 10 polizze assicurative; 5.246 quote di fondi d’investimento. [...]
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