martedì, novembre 20, 2012

La DIA di Trapani confisca i beni di Mariano Saracino e Giuseppe Pisciotta.


Riportiamo qui un articolo uscito sulle agenzie di stampa e ripreso da diversi siti d'informazione locale riguardante la confisca dei beni a due nostri concittadini. Vi ricordiamo che con il provvedimento di confisca i beni prima sottoposti a sequestro diventano proprietà dello Stato. Ci congratuliamo con la Magistratura e le Forze dell'Ordine per il risultato raggiunto e ci auguriamo che questi beni possano presto essere restituiti alla collettività, alla quale sono stati illecitamente sottratti.

La Direzione investigativa Antimafia di Trapani ha confiscato beni per oltre 45 milioni di euro riconducibili a due imprenditori di Castellammare del Golfo, Mariano Saracino, 65 anni, e Giuseppe Pisciotta, 69 anni, soci nella gestione di imprese per costruzioni edili e produzione e commercio di conglomerati cementizi.   
Saracino è indiziato mafioso e ritenuto a disposizione della “famiglia” di Castellammare del Golfo ma anche dell'area palermitana, poiché avrebbe messo a disposizione propri immobili per nascondigli di latitanti e per riunioni di mafia. L'imprenditore è stato più volte condannato, con sentenze passate in giudicato, per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e altro. Ha svolto la sua attività imprenditoriale sfruttando il cosiddetto "metodo mafioso", attraverso l'illecita ingerenza nel settore degli appalti pubblici. Confiscati imprese, immobili, terreni, veicoli e altri beni. 
Nel luglio del 2011 Pisciotta e Saracino erano stati raggiunti da un'ordinanza di sequestro - a cui oggi fa seguito la confisca - che comprendeva tanti beni, tra cui il capitale sociale e i beni aziendali della Calcestruzzi  Castellammare s.r.l.,  Scopello Costruzioni s.r.l., CO.SI. s.r.l. e Del Ponte s.r.l.;  la quota sociale nella LA Ferula s.r.l., con sede a Castellammare del Golfo, avente ad oggetto la promozione, la propaganda e sviluppo nello sport; 35 appezzamenti di terreni siti in aree edificabili di note località; 12 fabbricati di recente realizzazione; 9 autoveicoli/motoveicoli;  6 società di capitali ( capitale sociale e capitale aziendale); 11 deposti bancari; 10 polizze assicurative; 5.246 quote di fondi d’investimento. [...]
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1 commento:

Emanuel Butticè ha detto...

Si legge anche che Saracino "ha spesso fornito rifugio a latitanti come Giovanni Brusca, Vincenzo Milazzo e Nicolò Scandariato."