Oggi a Palermo si è tenuta un’assemblea di Ateneo presso la Facoltà di Architettura per discutere della legge 133 (Brunetta-Tremonti), in particolare alcuni articoli che riguardano direttamente l’università italiana.
Questa legge, approvata a giugno nel completo silenzio della stampa, prevede sostanziosi tagli agli atenei d’Italia e in particolare:
- Riduzione progressiva per il quinquennio 2009/2013 del Fondo di finanziamento ordinario;
- Riduzione al 20% del turn over del personale per il triennio 2009/2011 e al 50% per il 2012;
- Introduzione della possibilità per gli atenei di trasformarsi in fondazioni di diritto privato.
Tutto questo comporta una drastica riduzione delle risorse economiche dell’università, obbligando gli atenei ad un aumento delle tasse che potrebbe rivelarsi insostenibile per molte famiglie oppure una drastica riduzione dell’offerta formativa (meno corsi di laurea, tutti a numero chiuso). Inoltre, la riduzione del turn over impedirà il necessario ricambio di personale, garanzia di una maggiore qualità nella ricerca e nella didattica, considerando anche che a moltissimi lavoratori precari dell’università (ricercatori, docenti a contratto, assegnisti di ricerca, personale tecnico amministrativo, operai) non verrà rinnovato il contratto e non verranno mai stabilizzati. L’ipotesi di trasformare gli atenei in fondazioni private (autonome finanziariamente) creerebbe ulteriori problemi in quanto comporterebbe l’aumento delle tasse universitarie di qualche migliaio di euro l’anno per singolo studente, negando definitivamente il diritto allo studio e facendo diventare la formazione accademica un
bene di lusso accessibile a pochi.
Per difendere la qualità della formazione accademica e l’accessibilità ai corsi, le assemblee delle facoltà di Ingegneria, Scienze e Lettere e filosofia hanno compilato un documento, approvato anche dall’assemblea d’ateneo, con il quale tutta l’Università degli Studi di Palermo (compresi il rettore uscente Silvestri e il prossimo rettore Lagalla) esprime il suo dissenso nei confronti di tali assurdi provvedimenti. Si sta procedendo alla raccolta di sottoscrizioni a tale documento (che trovate sul sito
www.protestaunipa.info) e all’organizzazione di varie forme di protesta tra cui l’oscuramento dei siti dell’università e delle facoltà, assemblee di facoltà e cortei di protesta.
Si sta delineando un quadro disastroso per il sistema dell’istruzione pubblica italiana, al quale questo governo, in continuità con i precedenti governi da vent’anni a questa parte, sta infliggendo un colpo letale che va in direzione di una progressiva dequalificazione di uno dei servizi primari dello Stato.
È necessario attivarsi per fermare questo progetto scellerato!Per questo invito tutti a partecipare ai cortei di protesta previsti per il 20/10/2008 (alle 8.30 davanti la facoltà di Lettere e filosofia, arrivo a piazza Marina dove è attesa la ministra Gelmini) e per il 21/10/2008 (ore 11 davanti la facoltà di Ingegneria, dopo la conclusione delle assemblee di facoltà previste per le ore 9).
Inoltre, vista la gravità del problema, invito anche gli studenti delle scuole superiori – prossimi universitari – ad unirsi alla protesta che vede già coinvolti centinaia di migliaia tra studenti, docenti, rettori, ricercatori, precari di tutta Italia. Riunitevi nelle vostre scuole, parlate di questa legge vergogna, scendete in piazza, coinvolgete i vostri genitori – che dovranno mantenervi agli studi – e cercate di far sentire il vostro dissenso!
L’Università di Palermo è determinata a lottare contro tutto questo, anche a costo di sospendere le attività didattiche fin quando non arriverà una risposta positiva dal governo.
Vincenzo Desiderio