lunedì, ottobre 26, 2020

“Cemento del Golfo”, condanne anche in appello per Mariano Saracino e altri tre

PALERMO. Confermata la sentenza di primo grado nei confronti del boss castellammarese Mariano Saracino e degli altri tre soggetti arrestati durante l’operazione antimafia denominata “Cemento del Golfo”. Lo scorso 22 ottobre la Corte di Appello di Palermo, Seconda Sezione Penale, ha dichiarato inammissibile l’appello proposto contro la sentenza di primo grado emessa lo scorso 15 gennaio dal Tribunale di Trapani.

La corte di Appello ha quindi confermato le condanne per Saracino Mariano, Badalucco Vito, Badalucco Martino e Artale Vincenzo, condannandoli al pagamento delle spese processuali. Inoltre sono stati tutti condannati a risarcire le parti civili: Comune di Castellammare del Golfo, Libero Futuro – Associazione Antiracket Libero Grassi Onlus, Associazione Castello Libero onlus, Centro Studi ed iniziative Culturali Pio La Torre onlus e Sicindustria Trapani, tutte dovranno essere risarcite della somma di 1300 euro, oltre al rimborso delle spese processuali in favore dell’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese.

Condannati in solido anche al pagamento delle spese processuali delle parti civili Parisi Vito srl per la somma di 1300 euro. Fissato in 90 giorno il deposito della motivazioni.

Gli imputati, in primo grado, sono stati tutti condannati per estorsione aggravata dall’articolo 7 D.L. n°152/91, ovvero per aver agevolato l’attività dell’associazione denominata Cosa nostra: la famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo.

La sentenza di primo grado, confermata in Appello, ha inflitto 10 anni e 2 mesi di reclusione e 4000€ di multa per il boss castellammarese Mariano Saracino, già in passato condannato per mafia, a cui è stata esclusa l’appartenenza alla mafia per gli anni oggetto dell’indagine. 8 anni e 6 mesi di reclusione e 3000€ di multa per Martino Badalucco, 8 anni di reclusione e 2800€ di multa per Vito Badalucco, 3 anni di reclusione e 1050€ di multa per l’imprenditore alcamese Vincenzo Artale.

Fonte Alqamah.it

venerdì, marzo 06, 2020

Luigi Ciotti scrive ai giovani


Cari Amici, 
come da sempre sottolineiamo, il 21 marzo, “Giornata della Memoria e dell’Impegno”, è una tappa – certo importante, di alto valore simbolico – di un percorso quotidiano, segmento di un cammino che sin dalla nascita di Libera, venticinque anni fa, è scandito da tre ingredienti fondamentali: la continuità, la corresponsabilità, la condivisione. Più che mai è vero quest’anno, costretti come siamo a rimandare l’incontro con Palermo e la Sicilia – terra a cui ci lega affetto e riconoscenza – per i noti motivi legati all’emergenza sanitaria nazionale. L’incontro è però solo rinviato a ottobre, per la precisione ai giorni 23 e 24, fermo restando che essendo il 21 marzo data segnata nelle coscienze prima che nei calendari, anche quest’anno sarà per tutti noi occasione di riflessione e approfondimento. Sì, perché mai come in questo frangente storico, nonostante il grande impegno di magistratura e forze di polizia, le mafie sono forti e potenti. Potenti perché insediate in un sistema economico-finanziario che, se non criminale, è criminogeno, e che, se non ha accolto le mafie, non ha fatto certo nulla per impedirne l’accesso, in un intreccio di omissioni, “distrazioni” e complicità. Ed ecco non solo le “zone grigie” ma l’osmosi che si è creata fra legale e illegale: da un lato mafie in “guanti bianchi”, flessibili, reticolari, imprenditrici e sempre più globali, dall’altro la corruzione e la “mafiosizzazione” di vaste parti di società e dei poteri che le rappresentano.
È evidente allora che la lotta alle mafie ha bisogno non solo di un maggiore impegno ma di un nuovo paradigma, preso atto che un paradigma non è uno “schema” ma una sintesi sempre aperta e mobile di un modo d’essere e di vivere l’impegno, dettato da nuove e più profonde consapevolezze.
Ecco perché quest’imprevisto ma necessario rinvio della “Giornata” di Palermo può e deve essere vissuto come un’occasione. Per continuare nel nostro cammino con maggiore determinazione nella consapevolezza che il contrasto alle organizzazioni criminali prima che repressivo dev’essere sociale, educativo e culturale, a cominciare dalle scuole di cui molti di voi rappresentano un prezioso patrimonio e dalla conoscenza di cui tutti voi siete affamati. Ma continua, il nostro cammino, anche nella convinzione che c’è una cosa, nel corso degli anni, che deve restare invece immutata: lo sforzo di camminare insieme, di unire le forze, di essere un “noi” non solo di nome ma di fatto, un “noi” consapevole e solidale.

Ciao. Vi auguro di riempire la vostra vita di vita, di senso, di significato, di speranza. 
Luigi Ciotti

Fonte: Libera.it

mercoledì, marzo 04, 2020

Rinviata la Giornata della Memoria e dell'Impegno prevista il 21 marzo a Palermo


Per motivi di sicurezza sanitaria e per i rischi causati dalla presenza del Coronavirus sul territorio nazionale Luigi Ciotti e Leoluca Orlando hanno deciso di comune accordo di spostare al 23-24 ottobre l'appuntamento della “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, manifestazione che è giunta alla 25esima edizione e che si sarebbe dovuta svolgere nel capoluogo siciliano il 21 marzo.

“La città di Palermo, come ogni anno, era pronta per accogliere al meglio con grande cura e in spirito di condivisione e solidarietà la presenza di migliaia di persone. Ma sarà pronta altrettanto ad ottobre per fare memoria ed esprimere gratitudine alle vittime innocenti delle mafie abbracciando i loro familiari”. Lo dichiarano Don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera e il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.   “Anche la nuova data - concludono Luigi Ciotti e Leoluca Orlando - sarà una occasione per sottolineare l'importanza della cultura della legalità, della responsabilità che ha coinvolto e coinvolge insieme società civile e istituzioni”.

Fonte: Libera

venerdì, febbraio 28, 2020

Castellammare, concluso il laboratorio sui beni confiscati


CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Si è concluso ieri il laboratorio Beni sequestrati e confiscati  del progetto “CastelloLab” dell’Associazione Castello Libero Onlus. Gli studenti ieri hanno presentato  il progetto di riutilizzo di alcuni beni confiscati siti a Castellammare del Golfo all’Amministrazione Comunale.
Il progetto è stato presentato all'amministrazione Comunale, nello specifico al Sindaco Nicolò Rizzo e dell'Assessore Enza Ligotti che hanno apprezzato il lavoro svolto dagli studenti dell’Istituto “Matterella-Dolci” coinvolti nel progetto.
Nello specifico gli studenti hanno focalizzato la loro sulla realizzazione di attività alberghiera o extralberghiera in maniera diffusa sui beni confiscati, concretamente da individuare previo sopralluogo e studio accurato di fattibilità.  
I ragazzi hanno spiegato che "tale idea nasce dall’esperimento laboratoriale che ci ha consentito di evidenziare ancora una volta la vocazione turistica della città di Castellammare del Golfo. E quindi senza alcun dubbio i beni confiscati possono costituire un valido strumento per consentire sviluppo e benessere in favore di quei soggetti che, per le più svariate ragioni, faticano a entrare in un settore (quello turistico) assai competitivo e che richiede importanti investimenti di tipo economico".
“Il laboratorio sul riuso sociale dei beni confiscati alle mafie ed è stato effettuato seguendo un percorso formativo di orientamento tra normativa ed innovazione, e ciò nell’ottica che i beni confiscati e sequestrati possano intendersi quali strumenti di sviluppo economico e sociale” – hanno spiegato gli organizzatori.
Gli studenti, oltre a studiare la normativa relativa al sequestro, alla confisca e al successivo riutilizzo sociale, hanno avuto la possibilità di visitare diverse aziende del territorio che gestiscono patrimoni confiscati alla mafia con la collaborazione del progetto Libera Terra: la Cooperativa Rita Atria di Castelvetrano, la Cooperativa Placido Rizzotto di San Cipirrello  e la Calcestruzzi Ericina di Trapani.

venerdì, gennaio 31, 2020

Don Ciotti agli studenti di Castellammare: “Siate curiosi, perché il sapere rende liberi”

CASTELLAMMARE DEL GOLFO. L’istituto Mattarella-Dolci di Castellammare del Golfo ha aderito, come ogni anno, alla XXV edizione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, che si svolgerà a Palermo, piazza nazionale, il prossimo 21 marzo. Gli studenti hanno accolto questa mattina il Presidente nazionale di Libera don Luigi Ciotti per avvicinarsi al 21 marzo con una consapevolezza maggiore. Infatti, come ha sottolineato la Dirigente scolastica Dott.ssa Anna Bica, l’incontro di don Luigi Ciotti serve soprattutto per “smuovere le coscienze dei ragazzi”. Arrivato intorno alle 10:30, don Luigi ha incontrato in aula magna alcune classi dell’Istituto che parteciperanno il 21 marzo alla marcia di Palermo insieme ai referenti locali del presidio di Libera “Piersanti Mattarella” e dell’Associazione Castello Libero onlus.
All’incontro presenti anche le forze dell’ordine con il Dott. Giulio Pisani, Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Alcamo, il Dott. Luigi Gargaro, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Castellammare del Golfo e il Dott. Giovanni Modica, dirigente del Commissariato di Polizia di Stato di Castellammare del Golfo. Presente anche il Sindaco della città Nicola Rizzo.
Don Luigi ha raccontato alcune di quelle che lui ha definito “storie che graffiano le coscienze”. Rivolgendosi direttamente agli studenti ha affermato: “La cultura è fondamentale per combattere le mafie. Conoscere per essere più responsabili, partendo dalle scuole. Soltanto così si può arrivare al vero cambiamento della società. Siate curiosi, perché il sapere rende liberi. Le emozioni non devono rimanere tali, ma vanno trasformate in sentimenti. Quell’ “io” deve diventare un “noi”. Qui, oggi, non è venuto don Luigi Ciotti, ma questa mattina rappresento un noi. Diffidate – ha sottolineato – da chi vi dice di sapere tutto. Diffidate dai navigatori solitari.”
Don Ciotti instancabile “prete di strada” che ogni giorno gira l’Italia da nord a sud per incontrare gli studenti, ha ricordato il prezioso lavoro svolto dal gruppo Abele, con cui lavora e vive da 55 anni, e delle tantissime realtà rappresentate in Italia dai movimenti civici, associazioni di volontariato, comunità, parrocchie, sempre al fianco degli ultimi e degli indifesi. “Anche io sono stato povero, ho vissuto in una baracca, ma non ho mai perso la dignità. La povertà si combatte con il lavoro e con i servizi. Uno stato che non investe nei servizi e nella scuola e uno stato che non investe sul proprio futuro. Vi auguro - ha affermato don Ciotti ai ragazzi - una sana testardaggine; abbiate sempre sani obiettivi e non abbassate mai la testa. Non arrendetevi alla prima difficoltà se l’obiettivo è sano e puro. Non cercate mai la strada più semplice”.
Tra i temi trattati dal Presidente di Libera il lavoro, la cultura, le mafie, la corruzione, la tossicodipendenza e la politica. “Quella vera è al servizio del bene comune. Non ci deve mai essere un divorzio tra politica ed etica. C’è troppo sapere di seconda mano, troppo “sentito dire”. Non basta trovare delle informazioni su internet. Non fermatevi alla superficie, andate in profondità, scavate, approfondite, conoscete, siate curiosi. Libera è nata così.”
“Il 21 marzo – ha sottolineato don Ciotti – finalmente è diventata legge dello stato. La prima giornata di primavera sarà ricordata per sempre come la giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie. Noi siamo di passaggio, ma la memoria resterà per sempre. Ricordatevi che mafie e corruzione interessano tutti noi perché creano disuguaglianze, povertà e diritti negati. La mafia con la Chiesa non ha nulla a che fare, i mafiosi, infatti, sono scomunicati. Ed è un messaggio forte ribadito in diverse occasioni anche da Papa Francesco. Proprio lui ci ha indicato la strada giusta: il comandamento “non uccidere” non si riferisce più soltanto alla violenza diretta, ma anche a quella indiretta. Perché oggi si uccide anche l’omertà, l’indifferenza, l’isolamento, la rassegnazione. Non dobbiamo delegare nessuno, ognuno deve fare la propria parte anche in piccolo.”
“Abbiamo bisogno di una vera rivoluzione culturale. Il mio è un impegno – ha aggiunto don Ciotti agli studenti – per la giustizia sociale. Continuate a sognare e scegliere da che parte stare e ricordatevi che il primo testo antimafia italiano è la Costituzione.”
Infine don Ciotti ha ricordato i tanti e preziosi progetti portati avanti nella provincia di Trapani, tra questi quello della giustizia minorile partito proprio da Marsala, grazie al lavoro di Salvatore Inguì, e oggi diventato un esempio per molte altre realtà italiane. Un pensiero anche per tutti quei giornalisti di periferia che ogni giorno raccontano con meticoloso impegno la verità e illuminano le periferie, soprattutto in quei territori difficili dove subiscono continue minacce e intimidazioni. Don Ciotti li ha definiti “veri pilastri della democrazia”. In particolare ha citato il giornalista trapanese e direttore di Alqamah.it Rino Giacalone.
Il Sindaco Nicola Rizzo ha concluso la mattinata sottolineando l’importanza della legalità non soltanto come “bandiera da sventolare”, ma come atto concreto quotidiano, prima da cittadini e poi come amministratori pubblici. Rizzo ha ricordato inoltre la figura di Piersanti Mattarella come esempio di buona politica. Proprio in queste settimane l'Amministrazione sta portando avanti un progetto con gli studenti del Mattarella-Dolci per riscoprire la memoria di Piersanti con testimonianze e incontri.


mercoledì, gennaio 29, 2020

“100 passi verso il 21 marzo”, don Luigi Ciotti incontra gli studenti di Castellammare del Golfo



CASTELLAMMARE DEL GOLFO. In prossimità della giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie organizzata dall’associazione Libera, il Presidio “Piersanti Mattarella” di Castellammare del Golfo, in collaborazione con l’istituto “Mattarella-Dolci”, ha organizzato un incontro tra gli studenti e il Presidente nazionale di Libera don Luigi Ciotti.

Quest’anno l’evento avrà come piazza nazionale la vicina città di Palermo e don Luigi Ciotti da settimane sta incontrando tantissimi studenti delle scuole siciliane. L’incontro è in programma per venerdì 31 gennaio dalle ore 9:30 alle 13:35 presso l'Aula Magna dell’istituto “Matterella-Dolci”. L’assemblea di istituto tratterà tra i punti all’ordine del giorno proprio la partecipazione della scuola alla manifestazione di Palermo in programma per il prossimo 21 marzo, primo giorno di primavera.

La giornata del 21 marzo, diventata legge dello Stato dopo l’approvazione del Senato il 1 marzo 2017, si celebra dal 1996 in tutta Italia. Ogni anno in una città diversa (e in tante altre contemporaneamente) grazie alla partecipazione di Libera, Avviso Pubblico, delle realtà del terzo settore, delle scuole e dei cittadini, le centinaia di familiari delle vittime innocenti delle mafie si ritrovano per ricordare nome per nome tutti gli innocenti morti per mano mafiosa.