mercoledì, settembre 26, 2012

Castellammare del Golfo ricorda il Capitano Paolo Ficalora.


Il Capitano Paolo Ficalora, una vittima della mafia a lungo dimenticata e, peggio, infangata dalle solite "voci" messe in giro ad arte. Per anni si è detto in giro che Paolo Ficalora fosse colluso con una certa fazione mafiosa e che fosse rimasto vittima della guerra tra i Corleonesi e gli altri; tutte balle! Ha, invece, contrastato apertamente l'arroganza mafiosa, come dovrebbe fare qualsiasi Cittadino; è grazie all'impegno e alla tenacia dei familiari di Paolo Ficalora che oggi ne possiamo ricordare l'alto valore morale. E l'Amministrazione Comunale vuole rendere omaggio ad un concittadino dal quale abbiamo tutti moltissimo da imparare.
A seguire il comunicato stampa dell'Amministrazione. 


COMUNE DI CASTELLAMMARE DEL GOLFO
Provincia Regionale di Trapani
Gabinetto del Sindaco
Comunicato Stampa n° 89, 25 settembre 2012


In ricordo di Paolo Ficalora: nel ventennale della morte l’amministrazione ricorda il capitano di lungo corso ucciso dalla mafia.
Commemorazione al cimitero ed all’aula consiliare.

Nel ventennale della morte, l’amministrazione comunale ricorda Paolo Ficalora il capitano di lungo corso ucciso dalla mafia il 28 settembre del 1992. Paolo Fiacalora, capitano di mercantili in pensione, aveva 59 anni quando i sicari lo uccisero sotto gli occhi della moglie, davanti il villaggio turistico che gestiva a Guidaloca. Per anni aveva resistito alle pressioni della mafia che avrebbe voluto sottrargli il residence. Paolo Ficalora è stato riconosciuto vittima di mafia solo circa 10 anni dopo la sua morte, e nel 2004 il Comune ha deciso di intitolargli una via nei pressi del bevaio Merla. Nel ventesimo anniversario dell’omicidio di Paolo Ficalora,venerdì 28 settembre 2012, alle ore 9,30, l’amministrazione comunale deporrà una corona di fiori sulla tomba del capitano, all’interno della cappella costruita dai familiari nel terreno ceduto dal Comune. Alle ore 10,30 nell’aula consiliare di corso Bernardo Mattarella, il capitano Paolo Ficalora sarà ricordato dal sindaco Marzio Bresciani, dalla moglie Vita D’angelo, dai figli e dalle testimonianze di quanti lo hanno conosciuto. Nel corso dell’incontro sarà proiettato il video “Paolo Ficalora. Un eroe per caso”, realizzato dagli studenti dell’istituto “Ignazio e Vincenzo Florio” di Erice. «A vent’anni dalla morte ricordiamo il nostro cittadino ucciso dalla mafia poiché Paolo Ficalora, così come altri nostri concittadini illustri, ha pagato con la vita il suo impegno in difesa della legalità  -afferma il sindaco Marzio Bresciani-. Paolo Ficalora è un esempio di integrità morale e di attaccamento al dovere che deve essere preso ad esempio e conosciuto dalle nuove generazioni perché il suo sacrificio e il dolore della famiglia, non siano vani. Per questo motivo abbiamo coinvolto le scuole nella giornata commemorativa: per noi si tratta di non dimenticare e di avere coraggio, per gli studenti si tratta di conoscere e capire qual è la giusta via da seguire per un cammino di vita libero, senza violenza e imposizioni della criminalità organizzata».

IL PORTAVOCE DEL SINDACO(Annalisa Ferrante)

lunedì, settembre 24, 2012

Roba da record

Un record davvero niente male ha interessato il Comune di Castellammare del Golfo: la tela colorata più lunga del mondo realizzata proprio nel golfo è entrato nel libro dei Guinness! L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione “Arte & Cultura- Art in Progress”, in collaborazione con il Comune e realizzata grazie al supporto e l’aiuto di più di seicento persone. Un record che rimarrà nella storia e che è stato verificato nella giornata di domenica 23 settembre da un giudice del Guinness world record. “L’obiettivo principale dell’evento è quello di presentare e di raccontare la Sicilia, ed in particolare le peculiarità di Castellammare del Golfo, in un’unica tela di 390 metri quadri. Il Records management team controlla e garantisce ogni singolo guinness con assoluta imparzialità e grande impegno al serviziodell’autenticità - spiegano gli organizzatori - per questo il primato riconosciuto da Guinness world record non è un compito facile. Occorrono molta preparazione, organizzazione e cura di ogni particolare”. Professionisti del settore, artisti e locali maestri, ma anche gente comune, si sono cimentati in questa gara singolare che ha coinvolto 373 persone tra le quali anche numerosi ragazzi appartenenti a diverse scuole della Sicilia che, con l’ausilio di pennelli e colori, sono riusciti a far conoscere al mondo il golfo di Castellammare e la Sicilia. A fine evento la tela è stata tagliata e venduta, il ricavato sarà devoluto in beneficenza e le immagini della vicenda, con la storia che racconta la sua realizzazione, saranno inserite all’interno del libro dei record: una pubblicazione colossale con oltre 100 milioni di copie vendute in 100 paesi diversi e tradotta in ben 37 lingue, il Guinness World Records è di fatto il libro soggetto a copyright più venduto al mondo! Si ringrazia Annalisa Ferrante per la segnalazione. L’articolo completo, con le foto e le immagini realizzate da Salvatore Giallo, lo trovate sul prossimo numero di RAC Notizie e Affari, la rivista di Radio Alcamo Centrale.
Fabio Barbera

venerdì, settembre 21, 2012

“Obiettivo Castellammare”: concorso fotografico per valorizzare e conoscere il territorio cittadino

“Obiettivo Castellammare”: è il concorso fotografico promosso dall’assessorato alla Cultura guidato da Rosanna Fasulo. Il concorso mira “alla conoscenza e valorizzazione del territorio di Castellammare del Golfo, dai piccoli scorci ai grandi panorami, dagli angoli nascosti ai luoghi pubblici, dalle architetture ed opere d’arte alle attività artigianali e folkloristiche”. L’iscrizione al concorso è gratuita ed ogni autore può partecipare con un massimo di due fotografie per categoria, che dovranno essere inedite e contenute in Cd- rom. Il cd con le fotografie e il modulo d’iscrizione devono essere consegnati all’ufficio della Proloco di Castellammare del Golfo, in Corso Bernardo Mattarella n. 31, aperto tutte le mattine dal martedì alla domenica 9-13), e i pomeriggi del giovedì e sabato (ore 16-19). Premi in denaro per i primi classificati di ogni categoria ( 1° premio: € 250 – 2° premio: € 150 – 3° premio: € 100). La giuria è composta dal sindaco, dall’assessore alla Cultura e da tre esperti in ambito fotografico. “I criteri di valutazione -si legge nel bando- terranno conto del soggetto, dell’ impatto emotivo, della creatività, della qualità e della tecnica fotografica”. Sul sito internet del Comune, all’indirizzo http://www.castellammaredelgolfo.org/ , è possibile scaricare il modulo d’iscrizione al concorso e visionare il regolamento.

I termini per l'iscrizione al concorso sono stati prorogati, come ci segnala Stefano Donatuti. La nuova scadenza è prevista per il 30 Novembre. La premiazione avrà luogo invece il 9 Dicembre.

IL PORTAVOCE DEL SINDACO
(Annalisa Ferrante)

venerdì, settembre 14, 2012

Ars, "Liste pulite" addio si ricandidano anche gli arrestati

Consiglio di leggere questo articolo scritto da Emanuele Lauria per La Repubblica. A mio parere, più di un semplice articolo, una vera e propria mappa della situazione politica siciliana e non solo. Stiamo parlando delle elezioni regionali del dopo Lombardo, del cambiamento, della politica che cambia e che si rinnova. Ma dove? Tutto questo non esiste, in Sicilia tutto sembra essere tale e quale. Il 28 Ottobre spetta a noi decidere, intanto invito tutti a leggere l'articolo.
Emanuel Butticè

Cateno De Luca
Quattro dei sei deputati uscenti che, durante la legislatura appena conclusa, erano finiti in cella, riprovano a conquistare il seggio. Tentati dal ritorno a Sala d'Ercole anche condannati eccellenti come l'ex presidente della Regione Giuseppe Drago. Ecco, partito per partito, i casi che imbarazzano gli aspiranti governatori.

di Emanuele Lauria
 
Un mantra della campagna elettorale già calpestato dai partiti: "Liste pulite", hanno urlato a turno aspiranti governatori e leader delle forze politiche in corsa per le Regionali. Ma gli elenchi dei candidati che si vanno definendo in queste ore tradiscono quelle promesse. Non mancano condannati, rinviati a giudizio e indagati, fra i partecipanti alla gara per un seggio a Palazzo dei Normanni: uno scenario che si presenta in netta continuità con la legislatura appena conclusa, che ha visto quasi un parlamentare su tre finire sotto inchiesta. Quattro dei sei onorevoli finiti agli arresti negli ultimi anni ritentano la strada dell'elezione. Cateno De Luca, "Scateno" per autodefinizione e leader della Rivoluzione siciliana, arrestato (ingiustamente, secondo la Cassazione) nel giugno del 2011 e ancora indagato per tentata concussione e abuso d'ufficio, prova addirittura a candidarsi alla presidenza della Regione. "L'unico giudizio che conta, per me, è quello che a fine ottobre daranno gli elettori", ha urlato di recente "Scateno" nel corso della sua convention palermitana.
Così sia. Chissà cosa penseranno gli elettori, invece, del ritorno in campo di Roberto Corona e Fabio Mancuso. Il primo, esponente messinese del Pdl, era stato arrestato a dicembre nell'ambito di un'inchiesta su polizze fideiussorie false condotta dalla Procura di Roma. Corona, cui solo tre mesi fa è stato revocato l'obbligo di dimora, si accinge ad affrontare un processo che comincerà il 15 ottobre, tredici giorni

prima delle elezioni. Lui si ricandida per l'Ars nella lista del Pdl. E nei manifesti già comparsi in provincia chiede il voto in nome di "una buona politica". Mancuso, invece, ha subito un provvedimento di custodia cautelare per bancarotta. Ha lasciato il Pdl e si appresta a candidarsi per il Partito dei siciliani di Lombardo. E nel Pds, alla corte di Lombardo, dovrebbe riproporsi anche Riccardo Minardo, altro deputato finito agli arresti nella legislatura appena chiusa (è stato rinviato a giudizio per truffa).
La lista degli aspiranti deputati alle prese con guai giudiziari è lunga e mette in imbarazzo i candidati alla presidenza. Nello Musumeci, che ha messo nel suo slogan elettorale la parola "onestà", dovrà spiegare non solo il caso-Corona. A Messina, per dire, nella sua coalizione ci riprova Giuseppe Buzzanca, prima sindaco, poi deputato, poi entrambe le cose, rimasto aggrappato al doppio ruolo grazie a una leggina ad personam dell'Ars e, in passato, condannato a sei mesi per peculato. Dall'altra parte della Sicilia, a Trapani, un altro ex sindaco, Girolamo Fazio, corre per l'Assemblea con alle spalle una condanna a 4 mesi per violenza privata (commutata in una multa). A Palermo riecco Salvino Caputo, iperproduttivo deputato uscente che ha avuto la "sfortuna" di imbattersi - quand'era sindaco di Monreale - in una condanna a due anni (pena sospesa) per abuso d'ufficio e falso: Caputo nel 2004 avrebbe dispensato dal pagamento di multe automobilistiche un assessore e l'autista del vescovo. E nella Catania di Musumeci si riaffaccia nella competizione elettorale, nel Pdl o nella lista Forza Sicilia, l'ex assessore regionale Domenico Rotella, condannato a due anni e tre mesi per falso in bilancio. Peccati gravi o veniali, a volte.
Ma la situazione non cambia spostandosi nel Pid. Innocenzo Leontini, che proprio ieri ha lasciato il Pdl per il movimento di Saverio Romano, porta con sé anche i sospetti legati a un'inchiesta su falsi attestati di invalidità che lo vedrebbe fra gli indagati, malgrado lui smentisca con forza qualsiasi coinvolgimento. La notizia più rilevante, nel Ragusano, è quella del possibile ritorno in campo di Giuseppe Drago, ex presidente della Regione condannato in via definitiva a tre anni per l'utilizzo improprio dei fondi riservati di Palazzo d'Orleans. L'interdizione dai pubblici uffici è scaduta e Drago ha confidato ai suoi amici l'intenzione di ricandidarsi per il Pid. Il cui capogruppo, Rudy Maira, è indagato a Caltanissetta per associazione a delinquere finalizzata alla gestione degli appalti pubblici.
La questione morale sta per irrompere anche nello schieramento di Micciché, dove Fli tenta di imporre un codice etico che farebbe a pugni con alcune candidature degli alleati. Grande Sud è alle prese con la volontà di Franco Mineo di ricandidarsi, malgrado un processo a suo carico per intestazione fittizia dei beni di un boss. E malgrado le già accennate candidature, nelle liste del Pds, di deputati indagati o inquisiti. "Vedremo alla fine chi, fra me e Crocetta, avrà le liste più pulite", aveva detto Micciché. Scommessa difficile da vincere, quella lanciata dall'ex forzista al candidato di Udc e Pd. Che qualche grana, però, l'ha già: come l'inchiesta per voto di scambio che a Marsala coinvolge l'ex eurodeputata Eleonora Lo Curto, passata dall'Mpa all'Udc. Una macchia lieve, forse, ma che anche nel centrosinistra pone il tema della limpidezza delle candidature.
(13 settembre 2012) La Repubblica

venerdì, settembre 07, 2012

Ingroia, la memoria si sa non è il forte di questo paese

Vi consiglio questo interessantissimo articolo che ho appena letto. E' scritto da Corrado Fortuna, l'attore siciliano che ricorderete nel film "My name is Tanino", di Paolo Virzì, girato proprio a Castellammare.

Bene, bravi bis. Ci siete riusciti, grazie ad anni di interventi velenosi, di penne affilatissime, e di arte oratoria da novelli Ciceroni, con quel sorriso ammiccante stampato sulla faccia, pronti a farvi difensori del politicamente scorretto, esperti nel giudicare Retorica ogni rimando al passato e alla storia di questo paese, la quale, che vi piaccia o no, è una storia di mafia, la storia di un paese dove la mafia l’ha sempre fatta da padrona e continua a farlo nonostante certi proclami deliranti. (Sgarbi che sostiene che la mafia siciliana non esiste più, tanto per fare un esempio). Ci siete riusciti: insultare gratuitamente oggi Antonio Ingroia, è diventata una moda. Attaccare Saviano è ormai prassi diffusa in ambienti e salotti sopratutto inclinati verso una certa Sinistra un po’ sinistra. Sui social network vince chi spara il veleno più acido sul pool di Palermo. Bene, bravi, bis. Continuiamo a farci del male.
Ingroia ha fatto il red carpet a Venezia! Scandalo! Magistratura da avanspettacolo!
Dovreste essere più attenti, voi che avete le penne affilate, attenti perchè non siete soli e il veleno nel vostro inchiostro rischia di danneggiare molta gente, specie i più giovani, specie quelli che non ricordano. Attaccare i magistrati che cercano di uscire dal buio e dal silenzio vischioso che li rende più deboli e più soli, è stupido, se non una cattiveria in mala fede. Attenti, perchè attaccare Ingroia denuncia memoria corta, non coraggio da giovane reporter ambizioso. Attenti, perchè prima di fare un errore grosso e grossolano come quello di Sciascia sui professionisti dell’antimafia, dovete prima essere Sciascia, dovete dare prova che il vostro non è un errore in malafede e dovete farlo con una vita di impegno.
Io mi ricordo. Mi ricordo per esempio della famosa puntata del Maurizio Costanzo show da Palermo. E a parte i celeberrimi deliri del giovane Totò Cuffaro mi ricordo quello che ne seguì. Insulti a Falcone come se piovesse. Accuse di cercare la popolarità in televisione. Di essere prossimo alla politica. Mi ricordo gli attacchi per le sue interviste, per il suo libro intervista scritto a quattro mani con Marcelle Padovani “cose di cosa nostra” che oggi è per tutti una bibbia dell’antimafia. Mi ricordo di un magistrato (Carnevale) che di Falcone appena morto diceva “io i morti li rispetto, ma certi morti no” dopo che da vivo si era distinto per “ammazzare” in cassazione le sentenze del pool di Palermo. Quel magistrato (che è rimasto al suo posto fino alla fine della carriera) ha fatto scuola, sia sul piano mediatico che su quello giuridico, (è stato un suo “allievo” a rimandare dalla cassazione al secondo grado di giudizio la sentenza Dell’Utri per un vizio di forma).
Ingroia va in Guatemala! Scandalo!
In quella stessa puntata del Costanzo Show, mi ricordo con non poco dolore gli interventi di Alfredo Galasso, un uomo per il quale nutro stima; si è distinto tutta la vita per le sue battaglie antimafia, ed è anche stato il mio professore di diritto privato all’università di Palermo. Il professor Galasso, non aveva ancora capito perchè Falcone avesse deciso di andare a Roma, accettando quell’incarico grazie al quale oggi esiste una procura nazionale antimafia. Non lo aveva capito e da quel palcoscenico si arrabbiava molto con l’amico Falcone dicendogli ad un certo punto qualcosa che suonava più o meno così: “Giovà, a me questa cosa che te ne vai a Roma non mi piace, mettiamola così!”
Se certe cose le poteva dire un amico come Galasso, o altri “amici” come Leoluca Orlando, che pure lui ebbe più volte da ridire sull’operato di Falcone, figuriamoci gli altri, quelli che amici non erano. In tv e sui giornali si parlava solo di Falcone, ma non del suo operato, dei suoi geniali ed innovativi metodi investigativi, per i quali è osannato oggi in tutto il mondo, ma per attaccarlo, per ridurne lo spessore intellettuale ed umano davanti ad un’opinione pubblica che in quegli anni brancolava nel buio e non sapeva niente, proprio come oggi, di quello che in realtà stava accadendo in Italia.
Ma la memoria, si sa, non è il forte di questo paese. E parlo della memoria vera, non quella memoria di plastica per cui oggi, tutti, a destra e sinistra, inneggiano a Falcone e Borsellino. Tutti, soprattutto quelli che ai tempi li attaccavano. E allora, giù ad infangare un uomo come Ingroia, che oltre ad essere stato un “allievo prediletto” di Borsellino, ha come il suo maestro dedicato interamente la sua vita per riportare un briciolo di dignità alle istituzioni di questo paese.
Mi sembra che in Italia tutti vogliano la verità a patto che questa non tocchi i poteri forti. Quindi tutti a difendere Napolitano, chè il presidente della Repubblica non si tocca. Tutti a scrivere in sua difesa e a riempire i giornali di inchiostro velenoso. Non entro nemmeno nel merito della questione, perchè non è compito mio giudicare l’operato di un magistrato o di un’istituzione che pare proprio avere qualcosa da nascondere viste le reazioni. Non entro nel merito perchè secondo me chi ha dimostrato facendo il suo lavoro e rischiando la propria vita di essere un uomo dello Stato, merita rispetto e applausi. Pure sul red carpet, dove secondo me Ingroia aveva sulle spalle le mani leggere dei suoi maestri. 

Corrado Fortuna

Fonte: ilfattoquotidiano.it

mercoledì, settembre 05, 2012

GIOVANI, TERRITORIO, INNOVAZIONE, IMPRENDITORIALITÀ... CONTRO LE MAFIE E PER LO SVILUPPO

Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie e l'Università di Palermo in collaborazione con la Prefettura, l'Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati, il Consorzio Agrigentino per la legalità e lo sviluppo, la Diocesi di Agrigento, il progetto Policoro, la Camera di Commercio di Agrigento, il Consorzio Arca, il dipartimento DEMS e l'agenzia Cooperare con Libera Terra, organizzano dal 17 al 21 Settembre presso la base scout "Saetta" bene confiscato di Robadao - Naro (AG) la Summer School "GIA - Giovani Imprenditoria ed Innovazione - Innovare il territorio e diffondere l'imprenditorialità tra i giovani. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati quale opportunità di sviluppo". ******* Liberare le potenzialità legate alla cultura, all'ambiente, alle tradizioni di un territorio significa contribuire al suo sviluppo ed alla sua crescita civile edeconomica, alla sua educazione nel senso etimologico del termine. Se vogliamo far sviluppare i territori dell'interno della nostra Regione è necessario creare le condizioni per accrescere il loro dinamismo imprenditoriale. E' però impossibile realizzare ciò senza un pieno coinvolgimento dei giovani e, in particolare, di quelli più preparati. Il progressivo depauperamento delle aree interne della creatività e delle energie dei giovani le condanna ad una progressiva emarginazione (il fenomeno, a dire il vero, già investe anche tuttal'Isola). Molti giovani sono rassegnati al fatto che il loro futuro debba essere lontano dai luoghi dove sono nati e cresciuti o, peggio, vengono meno in loro ragioni di fiducia e di speranza nel futuro. Il crescente disagio giovanile che percepiamo è infatti in prevalenza legato allamancanza di prospettive per il futuro. E invece la chiave di volta per la costruzione del futuro dei giovani e dei territori più emarginati dell'Isola è proprio nell'affidare le potenzialità del territorio alle energie e creatività imprenditoriali dei suoi giovani migliori. E' per questo che l'educazione dei territori passa attraverso l'educazione all'imprenditorialità dei giovani. Ed è bene convincersi di ciò. La linfa vitale di qualunque programma di sviluppo territoriale si genera con il pieno coinvolgimento di ampie fasce di giovani mobilitando intelligenza, passione e volontà per il cambiamento. (Umberto La Commare - Università di Palermo). Questi processi consentono anche di stimolare quell'impegno pubblico per la legalità che si traduce in processi di governance partecipata a contrasto dei poteri criminali. E'il caso di quelle forme di gestione di beni confiscati, ai sensi della legge d'iniziativa popolare 109/96, che è stata voluta all'indomani del periodo di sangue che ha visto nei primi anni '90 "Cosa Nostra" siciliana dichiarare guerra aperta allo Stato attraverso una serie di attentati sanguinari, in cui persero la vita, tra gli altri, numerosi magistrati, giornalisti ed uomini delleforze dell'ordine. Forme d'impresa, queste, dove l'attivismo antimafia converge verso la responsabilità sociale. Tali prassi consentonodi attivare forme d'imprenditorialità creativa ed innovativa in netto contrasto con le pratiche assistenzialistiche che hanno caratterizzato le politiche pubbliche, per il Mezzogiorno d'Italia, dei decenni trascorsi e riescono, tramite l'indotto economico generato e grazie al lavoro sinergico svolto dagli enti locali, dalla magistratura, dall'associazionismo e dalla cooperazione, adottenere un forte consenso che genera fiducia in un futuro migliore. (Umberto Di Maggio - Libera Sicilia) Domanda di ammissione Le domande devono pervenire entro il 10/09/2012 presso la segreteria organizzativa (info@liberasicilia.org) e vanno corredate da un unico file allegato, contenente: 1. una lettera di motivazione, in cui si spiegano le ragioni della candidatura; 2. un curriculum vitae aggiornato. La comunicazione del giudizio della commissione avverrà via posta elettronica entro il 14/09/2012. Profilo del candidato Studenti, laureati, ricercatori in materie in aree di interesse afferenti la gestione d'impresa, l'innovazione e lo sviluppo locale partecipato come strumento di contrasto alla criminalità organizzata con profili professionali legati a discipline diversificate (es. dall'economia alla sociologia, dall'ingegneria alla psicologia) Quadri di aziende private, di amministrazioni pubbliche o di organizzazioni del terzo settore interessati a progetti di formazione imprenditoriale e di sviluppo economico Insegnanti impegnati in percorsi avanzati di docenza e formazione Esponenti delle forze dell'ordine e della polizia municipale Personale dell'amministrazione della giustizia Giornalisti e operatori dell'informazione Amministratori e consiglieri di enti locali Liberi professionisti specificamente interessati al tema Membri di associazioni di volontariato attive nella promozione della legalità e dell'innovazione sociale ed economica Posti disponibili La partecipazione è gratuita. Saranno riservati 15 Posti agli allievi dell'Università di Palermo di cui al punto 1 ed altri 10 posti alle categorie di cui ai punti 2-3-4-5-6-7-8-9. Calendario e frequenza Il corso si terrà tutti i giorni dalle 9.30 alle 20.00 dal 17 al 21 Settembre presso la Base Saetta sita in contrada Robadao a Naro (AG) (coordinate GPS - 37.289901 / 13.749728) Segreteria didattica ed organizzativa info@liberasicilia.org / +39.328.0039292 Crediti formativi Il corso rilascia un attestato di partecipazione. Per gli studenti dell'Università di Palermo la partecipazione alla Summer School comporta l'acquisizione di massimo tre crediti formativi per chi sosterrà l'esame di valutazione finale Coordinamento scientifico Phd. Umberto Di Maggio - Associazione Libera - umberto.dimaggio@libera.it Prof. Umberto La Commare - Università di Palermo - umberto.lacommare@unipa.it