lunedì, gennaio 27, 2014

La politica dei "Tappabuche"

Quando un'immagine dice più di mille parole...
(Castellammare del Golfo: Esempio di sistemazione del manto stradale..."creativa")


venerdì, gennaio 24, 2014

Attivato lo Sportello Donna

Su iniziativa della commissione Pari Opportunità è stato attivato il servizio Sportello Donna, attivo presso il Centro Duchessa. Scopo di tale sportello è quello di raccogliere e accogliere le donne vittima di violenza, con funzioni di ascolto e orientamento. I servizi offerti sono infatti: consulenza psicologica, legale, agli immigrati e assistenza sociale.
Gratuitamente offrono le proprie consulenze alcuni professionisti: le psicoterapeute Rosanna D’Ancona, Marcella Foderà, Marcella Sottile,Cinzia La Mantia; l’assistenza sociale la Dott. Maria Elena Mulè e le questioni legali l’avvocato Domenico Grassa.
“Anche per il front office si sono proposti volontari che hanno svolto un corso di formazione mirato all’accoglienza di chi si rivolge allo sportello, Lo sportello è aperto il lunedì, mercoledì e venerdì mattina dalle 9. 30 alle 13. 30. Il giovedì è aperto di pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30. Il numero di telefono è 328 6639464″- ad annunciarlo è stato proprio il sindaco della cittadina, Nicola Coppola.
La Presidente della Commissione Patrizia Gioia dice “ Lo Sportello Donna oggi è una realtà nata da un forte  impegno della Commissione Pari Opportunità che, nel succedersi delle due Amministrazioni, ha trovato la collaborazione per poter attivare un servizio assente nel territorio, la cui necessità è dimostrata dalle varie richieste di aiuto che ci sono già pervenute. La professionalità a disposizione dello Sportello è una risorsa di grande valore a servizio di chi soffre, di chi sente il  bisogno di parlare dei propri problemi e cerca sostegno per trovare la possibile soluzione . ”
Interamente tratto da Alqamah.it

mercoledì, gennaio 22, 2014

L'accordo bipolare

Finalmente sta per arrivare una nuova legge elettorale penseranno in molti. In effetti il popolo Italiano sta invecchiando aspettando che si faccia questa provvidenziale riforma, dalla quale ci si auspica che possa attribuire una parvenza di credibilità alla politica dei nostri giorni. Finalmente un nuovo personaggio nello scenario politico, a detta di molti, che in pochissimo tempo sta mettendo in piedi una nuova legge elettorale! Ma siamo sicuri che è tutto oro ciò che luccica? E soprattutto, è tutta farina del suo sacco? Ovviamente no, e l'accordo stipulato con il "Cavaliere" (detto Lazzaro), con il quale c'è grande intesa, ne è la prova evidente. Già soltanto questo dovrebbe farci riflettere sul fatto che non ha senso il bipolarismo tanto acclamato sia da Renzi che dal "Cavalier Lazzaro" quando le due predominanti forze politiche antagoniste vanno a braccetto.
Siamo di fronte ad un bipartitismo assoluto che entra in conflitto con la Costituzione Italiana. Se tutto ciò di cui abbiamo sentito raccontare in questi giorni dovesse sul serio diventare legge porterà alla formazione di due sole forze politiche di grande dimensione e con un semplice calcolo matematico la coalizione che otterrà il 35% dei voti si accaparrerà un premio di maggioranza del 18%, arrivando ad un bel 53%, niente male!
L’effetto speculare e sicuramente non vantaggioso per gli elettori sarà che il 65% di coloro che avranno votato contro la coalizione che incassa un premio, si divideranno solo il restante 47%, gli avanzi. È ingannevole adottare un sistema proporzionale che permette solo con il 35% dei voti ad una coalizione di raggiungere il 53%, nella sostanza cambia ben poco rispetto alla legge Calderoli, anche per questo ribattezzata Porcellum.
La Corte costituzionale della Repubblica Italiana ha già sancito che "ciascun voto deve contribuire potenzialmente, e con pari efficacia, alla formazione degli organi elettivi e quindi, il margine di differenza tra voti e seggi non può compromettere il principio dell’uguaglianza del voto." Se i parametri utilizzati con l' Italicum sono questi (soglia bassa per il premio di maggioranza, liste bloccate, soglia di sbarramento alta per i singoli partiti...) certamente siamo fuori dalla Costituzione. La loro proposta non solo si prende gioco della sentenza della Corte costituzionale, ma è fatta esclusivamente per il tornaconto di quei due grandi partiti, come se tutto il resto della varietà politica, sociale ed economica non fosse mai esistita.
l’ Italicum viola l’articolo 49 della Costituzione che stabilisce il diritto dei cittadini di associarsi in partiti.
In buona sostanza si sta cercando di rendere a tutti i costi il confronto politico nazionale "bipolare", imbastendo un sistema che favorisce ad hoc soltanto i poteri forti, e che induce necessariamente le restanti forze politiche a coalizzarsi per superare una soglia percentuale di sbarramento fissata all'8% per le liste non coalizzate.
L'obiettivo principe di una riforma elettorale dovrebbe essere sicuramente quello di dar voce ai cittadini, ma come lo si può raggiungere  con uno strumento che già in partenza è orientato verso altri traguardi? Dove sta la novità tanto attesa con il nuovo segretario del PD se si reintroduce il principio che la volonta degli elettori è insignificante?
Ancora una volta il tentativo di concretizzare una riforma solo ed esclusivamente per ricordare alla collettività che qualcosa è stato fatto ma che a malicuore non porterà novità sostanziali, anzi forse per qualcuno si... Il solito modo di fare che abbiamo sempre visto nella politica nazionale italiana, e questa volta è bastato "mascherare un suino".

Alessandro Stabile

martedì, gennaio 21, 2014

W l'Italia che #CambiaVerso!

Squillino le trombe! Gioite! Esultate!
L'Italia cambia verso, come annunciato a fine 2013!! E mica fanno promesse da marinaio, quelli là...

Ci avevano promesso che avrebbero cambiato in brevissimo tempo la vergognosa legge elettorale comunemente detta "Porcellum" con una nuova, scintillante legge elettorale?

Detto fatto, eccola qua!

Si chiama Italicum e prevede le liste bloccate, come il Porcellum, solo un po' più corte.
Ci sono alte soglie di sbarramento, come nel Porcellum, solo un po' più alte.
La soglia di sbarramento è più alta se ti presenti da solo, come il Porcellum.
C'è un sostanzioso premio di maggioranza, come nel Porcellum, ma solo se superi il 35% dei voti (una rivoluzione!).
E uno dei padri nobili di questa mirabile legge che donerà alla Repubblica rinnovata democrazia e stabilità di governo è Silvio Berlusconi, come il Porcellum.

Evviva! L'Italia #cambiaverso!


Ps: carissimo Matteo Renzi (e relativo fan club), quando i cittadini italiani chiedevano di cambiare la legge elettorale detta Porcellum non intendevano mica che la si cambiasse con una qualsiasi altra puttanata simile. Noi si chiedeva di cambiarla con una MIGLIORE! Se cambi una porcata con un'altra porcata, non hai nulla di che essere felice e soddisfatto...

Pps: RIDATEMI I MIEI 2€!!

Politica, partecipazione e indignazione



Politica e partecipazione. Binomio ormai consolidato ma nello stesso tempo obsoleto. Politica è partecipazione. Non si può parlare di politica senza la partecipazione del popolo, nelle piazze, nei palazzi del potere, nelle strade, sul web. La partecipazione del popolo dovrebbe essere alla base di una costruzione politica, di un progetto d’insieme per il bene comune. Non per forza dobbiamo identificarla nei partiti. Come cittadini dobbiamo fare politica in prima persona, come rappresentanti di noi stessi, per far valere i diritti dei singoli, ma soprattutto comuni.

L’ente pubblico, secondo il principio di sussidiarietà, dovrebbe essere la nostra seconda casa. Quello che succede dentro i palazzi del governo locale, o nazionale, ci riguarda direttamente. In un certo qual modo siamo responsabili in parte delle scelte, giuste o sbagliate che siano, commesse da chi ha il potere nelle mani. Chi ha il potere amministrativo gestisce i nostri soldi, quindi è a noi che deve dar conto. 

Abbiamo la piena facoltà di indignarci. Di lamentarci. Di dire: “non ci sto!” possiamo e dobbiamo farlo. Quando sentiamo che in un momento di crisi un Sindaco (il nostro) aumenta lo stipendio (tra l’altro già importante) di circa 850 euro mensili (per un totale di tredici mensilità) alla segretaria comunale, dovrebbe farci sussultare sulla sedia in quanto cittadini e contribuenti. In questo momento di profonda crisi, tale cifra comporta un schiaffo ad ognuno di noi. Uno per uno siamo stati schiaffeggiati tutti. L’aumento in questione comporta una spesa pubblica di circa 11 mila euro l’anno in più. L’aumento che poteva esserle corrisposto andava dal 10% al 50% e hanno scelto di optare per la percentuale più alta. Ma potevano anche non farlo. La questione è: era veramente necessario questo aumento visto lo stipendio già importante percepito dalla nostra segretaria comunale? Siamo liberi di indignarci, ma possiamo anche non farlo e restare in silenzio. Porsi la domanda vuol dire fare politica e partecipare alla vita cittadina, mostrando anche un minimo di indignazione.

C’è chi tira avanti la carretta con poco più di 800 euro al mese (chi anche con meno) e deve pagare TARSU, affitto, benzina e altre tasse che si aggiungono al lungo elenco. C’è gente che non lavora da mesi. C’è gente che non paga le tasse da mesi perché non ha soldi e sta lentamente scivolando in fondo. C’è gente che non mangia da giorni per pagare la bolletta. C’è gente che fa i salti mortali, rinunciando a qualcosa di importante, per pagare una tassa in un dato termine. C’è gente che non si indigna se una tassa viene postergata a scadenza già avvenuta, quindi dopo aver fatto i salti mortali per adempiere al pagamento. C’è gente convinta che la politica dell’ “amicizia” è quella giusta, che comporta la scorciatoia per arrivare al benessere finale. C’è gente che crede ancora nella “legge uguale per tutti” senza scorciatoie.

C’è gente arrabbiata, ma stanca di lottare. C’è gente che lotta ma troppo arrabbiata per continuare. C’è gente che lotta ma è stanca di gridare. C’è gente che grida perché è stanca di lottare. C’è chi lotta in silenzio per spirito di partecipazione ed infine c’è l’indignato rassegnato che non costruisce più nulla di concreto.

Torniamo a partecipare, anche e soprattutto con l’indignazione. Tutto il resto si costruisce automaticamente, partecipando alla vita politica e sociale del nostro, amato e martoriato, paese. 

Emanuel Butticè

domenica, gennaio 19, 2014

C'erano una volta Istituzioni autorevoli e politici credibili. O forse no.

"Non ho mai sostenuto che Davide Faraone o le altre persone coinvolte nell'indagine sui rimborsi all'Assemblea regionale si debbano dimettere da qualsiasi incarico. Sarebbe perfino la fine della democrazia, una indagine non legittima alcuna richiesta di questo tipo, però va rispettata: 'dura lex sed lex'". (Rosario Crocetta, Presidente della Regione Sicilia, sulla questione delle indagini a carico di 84 tra deputati ed ex deputati all'Ars relative ai rimborsi ai gruppi parlamentari)


"Senza tirare in ballo il solito fuorviante discorso su garantismo e giustizialismo, parole ormai completamente travisate, crediamo fortemente che il rispetto per un'istituzione pubblica che rappresenta gli interessi di tutti i cittadini, quale è il Consiglio Comunale, venga prima di qualsiasi altra considerazione politica o, peggio, personale; questo rispetto verso l'Istituzione deve considerarsi doveroso per qualsiasi cittadino, ma in misura ancora maggiore per chi ricopre un ruolo istituzionale.
Un rappresentante delle istituzioni elettive che viene raggiunto da pesanti sospetti di vicinanza a Cosa Nostra rischia di danneggiare l'immagine dell'intera istituzione di cui fa parte." (Ass. Castello Libero ONLUS sulla questione delle accuse di favoreggiamento alla mafia rivolte all'allora Consigliere Comunale Girolamo Genna)


Quale credibilità e autorevolezza ha un'Assemblea Regionale Siciliana composta in larga parte da persone su cui pende un'accusa così odiosa e grave?

Quale credibilità e autorevolezza ha un Presidente della Regione sedicente rivoluzionario che addirittura teme per la tenuta della democrazia a causa delle inchieste giudiziarie? E quando lo stesso Crocetta invocava le dimissioni di Cuffaro, Lombardo e altri perché sotto indagine per vari motivi, non stava dalla parte della democrazia?

Noi vorremmo gente rispettosa delle Istituzioni, soprattutto quando ne sono membri, perché da loro dipende l'autorevolezza e la credibilità delle Istituzioni. E questo a prescindere dalla casacca che indossano.
All'ARS si decide il destino della Sicilia e non possono deciderlo presunti arraffoni e pezzenti.

Per noi dovrebbero dimettersi tutti, anche quelli che intanto sono stati eletti altrove. 

Probabilmente, fino a non molto tempo fa il Presidente Crocetta sarebbe stato d'accordo con noi.

giovedì, gennaio 16, 2014

Quale turismo?



Quello che viene sversato in mare (cala Petrolo)

CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Troppo spesso sentiamo parlare di turismo da valorizzare ed incentivare, ma questo porta a distogliere lo sguardo dai problemi, reali, che impediscono lo slancio turistico di Castellammare. Non si possono fare paragoni con San Vito Lo Capo, Castellammare potrebbe avere il doppio dei turisti che ha la sua concorrente. La spiaggia di San Vito è stata al primo posto tra le migliori spiagge d’Italia. Le meravigliose cale, spiagge e fondali di Castellammare sono inferiori? Assolutamente no. Il problema è che loro sanno valorizzare quel “poco” che hanno, noi no.


Non possiamo parlare di turismo se abbiamo le strade impraticabili, piene di buche che ogni anno, con le prime piogge, tornano alla luce. Non possiamo parlare di turismo se non risolviamo il problema del randagismo, sempre più in crescita. Non possiamo parlare di turismo se il porto (in parte dissequestrato) resta ancora avvolto nel mistero. Non possiamo parlare di turismo se non ci rendiamo conto di quello che ogni giorno viene sversato in mare, a cala Petrolo (piena di topi). Ma ne siamo consapevoli. Infatti, da anni, con l’arrivo delle prime piogge, il comune emana un’ordinanza con cui vieta il bagno a cala Petrolo, perché? Semplice, la conduttura che sfocia in mare, con le prime piogge, sversa di tutto e di più. Acqua nera, blu, gialla, con relativi “odori” fognari per tutta la zona. Vogliamo ancora parlare di turismo? Questi sono limiti che impediscono il buon funzionamento del settore. 
Una delle tante buche

 Altro tasto dolente per il turismo castellammarese sono i parcheggi. Un turista che viene per la prima volta a Castellammare con la famiglia, paga 3€ circa per il parcheggio in spiaggia (ci sono anche le strisce blu ma l'importo per qualche ora è sempre quello), 3€ circa per il parcheggio di Guidaloca, 3€ circa per il parcheggio di Cala Mazzo di Sciacca, 3€ (se non di più) per accedere alla Tonnara di Scopello, 3€ per il parcheggio di Scopello paese. Siamo a circa 15€ per aver fatto un bagno almeno una volta nella maggiori attrazioni turistiche. È normale? Anche per un solo caffè a Scopello (quindi per una sosta di 10 minuti) spendi 1€ per il caffè e 3€ per il parcheggio. Quindi non siamo tanto più economici delle città d’arte italiane. 


Le zone periferiche e limitrofe sono in balìa dei rifiuti. Basta fare un giro in contrada Fraginesi per assistere ad uno spettacolo vergognoso. Basta farsi una passeggiata sulle stradine che portano a Cala Bianca, per assistere a distese di amianto e rifiuti di ogni genere. Ogni giorno vengono depositati rifiuti nuovi, sempre più pericolosi, nell’indifferenza generale. Questo è il turismo?
l'amianto di Cala Bianca

Per concludere, se veramente abbiamo a cuore il futuro del nostro paese, smettiamola di parlare di turismo se prima non mettiamo a posto certe "situazioni" imbarazzanti. La stagione estiva è alle porte, ma le porte sono ancora chiuse.
Emanuel Butticè




2 topi che passeggiano sulla riva del mare (da notare il mocio sulla sinistra)







Castellammare, finanziamenti europei per i beni confiscati alla mafia



Palermo – Sono stati approvati con decreto della Regione Siciliana i finanziamenti europei (Programma Operativo Regionale FESR 2007/2013) per la riqualificazione dei beni confiscati a Cosa nostra in Sicilia. È stata pubblicata sul sito della Regione la graduatoria per l’avviso pubblico “Riqualificazione e riconversione dei beni confiscati alla mafia nei centri urbani e aree marginali”. A Castellammare sono stati tre i progetti finanziati: due riguardano i beni confiscati a Salvatore Palazzolo e l’altro riguarda il centro Don Pino Puglisi gestito dall’associazione Jus Vitae. Uno dei progetti “Giovani Insieme”(finanziato per 319950,82 €) riguarda la ristrutturazione del bene di contrada Crociferi confiscato alla mafia e assegnato lo scorso anno all’associazione Castello Libero Onlus, in partnership con l’antiracket di Castellammare, il gruppo scout Agesci Castellammare 1. Il bene, assegnato dall’amministrazione comunale guidata dall’ex Sindaco Marzio Bresciani per trent’anni alle associazioni locali, sarà ristrutturato con finanziamenti europei e riutilizzato per finalità sociali. Il secondo terreno, in attesa di assegnazione perché in costruzione, diventerà un centro diurno per disabili (finanziato per 350000,00 €). Il sogno di Pio La Torre: Togliere i beni ai boss e utilizzarli per finalità  sociali, a Castellammare del Golfo, si sta realizzando.
Emanuel Butticè

mercoledì, gennaio 15, 2014

I buoni, i brutti e i pezzenti. Politica e cittadinanza al tempo dei rimborsi elettorali.

Alla fine, lo scandalo dei rimborsi ai gruppi parlamentari che ha toccato i consigli regionali di quasi tutte le regioni italiane è approdato anche in Sicilia. Prevedibile. Si potrebbe dire che lo si aspettava da tempo e che sembrava quasi strano che tardasse così tanto.

Anche al parlamento più antico d'Europa, i deputati hanno un po' frainteso la destinazione d'uso di quei soldi arrivati ai rispettivi gruppi parlamentari e partiti; 83 su 90 deputati dell'Assemblea Regionale Siciliana hanno usato quei soldi per qualsiasi cosa (cene, viaggi, auto, regali di matrimonio, borse e abiti griffati, gioielli, etc.) esattamente come i loro colleghi che compongono i consigli regionali di Lombardia, Lazio, Piemonte, Liguria, Campania, Molise (che quando si tratta di sperperi esiste eccome!), Calabria e altre.

Come definire costoro, che mentre approvano tagli a welfare, sanità, istruzione e altro, riforme "lacrime e sangue", bilanci da paura e leggi di stabilità da brividi per evitare il default, sperperano quattrini pubblici perfino per mutande verdi (€40, Piemonte), barattoli di Nutella (€15, Lombardia), pacco di sigarette e caffè al bar (€5, Lazio), collezione di fumetti di Diabolik (€179, Sicilia)?

Pezzenti.

Nessun altro aggettivo mi viene in mente per definire chi incassa stipendi mensili da almeno 10.000€ - a cui si sommano vari altri benefit e indennizzi - e poi chiede il rimborso di piccole spesucce, che non rientrano neppure tra quelle rimborsabili.

Adesso, però, parliamo di noi. Su questi fatti, ho letto commenti di sdegno, disgusto, indignazione, disprezzo da parte di cittadini spesso alle prese con disoccupazione, precariato, pensioni da fame. Gente che si scontra ogni giorno con la povertà. Come non condividere le loro emozioni e sentimenti? Certo, potrei affermare che una certa parte di questi prova più invidia che indignazione, ma anche io sono piuttosto incazzato.

Eppure, non condivido alcune cose.

La prima cosa è questa distinzione così netta ed esasperata tra Noi e Loro. Noi irreprensibili e Loro ladruncoli. Non credo che sia così netta la differenza tra Noi e Loro, come tra bianco e nero, giorno e notte. In fondo, Loro mica vengono da Marte...
Qualche amico mi avrebbe già bloccato con un "E no, Vicè! Distinguere per non confondere!"
Vero. Ma esiste una scala di grigi tra il bianco e il nero.
Dovremmo ripensare a tutte quelle volte che abbiamo fatto i furbetti perché "così fan tutti" e "tanto non mi beccheranno mai" o "che vuoi che sia"; tutte quelle volte che ci siamo lasciati andare a piccole e grandi bastardate perché "intanto guardo a me stesso e chi se ne frega degli altri"; tutte le volte che abbiamo accettato di colludere con chi intendeva fare una piccola frode al grido di "che mi importa della ricevuta, mi ha fatto lo sconto del 20%"; tutte le volte che non ci siamo ribellati a soprusi e vessazioni, alimentando un sistema iniquo, ingiusto e immorale perché "meglio 600€ in nero che nulla".
Noi non siamo così diversi da Loro, non ancora almeno. Dobbiamo ancora cogliere del tutto la sfida etica di praticare la responsabilità sociale, la giustizia sociale e la cooperazione e sforzarci di essere giusti in ogni nostro comportamento pubblico o privato, solitario o condiviso. Non ci siamo ancora schierati veramente da una parte, la parte giusta che pratica la convivenza civile nel rispetto reciproco.

La seconda cosa che non condivido è il distacco disgustato dalla politica. Ok, il disgusto lo condivido...
Ma la risposta giusta a tutto questo non è "non cercatemi, non vi voto, io non voglio avere a che fare con la politica perché fatta da gentaglia"; la risposta giusta è "io mi occupo di politica, la pratico, la faccio".
Se Noi ci allontaniamo dalle stanze della Politica perché abitate da gente poco raccomandabile - e da pezzenti - perché mai la politica dovrebbe cambiare? Pensate che si redimeranno da soli?
Noi abbiamo il dovere civico di riportare una ventata di etica nelle stanze della politica, nelle istituzioni elettive e non, nei movimenti e nei partiti, in una continua e costante ricerca del benessere diffuso e della Giustizia sociale; Noi dobbiamo diffondere l'etica nella politica e nelle istituzioni, provando su noi stessi e sperimentando insieme il necessario rigore morale della corresponsabilità. Se non lo facciamo Noi, chi lo deve fare?

Insomma, il benessere sociale non è un compito facile e, soprattutto, non è compito di pochi. Venir meno alla propria responsabilità di costruire il benessere sociale ci fa diventare più simili a Loro, ci rende vulnerabili e passivi, vittime del più scaltro e senza scrupoli. E ci spinge a diventare carnefici alla prima occasione utile.
Per questo l'etica va praticata tutti i giorni, nella propria quotidianità, nel proprio lavoro, nel rapporto con gli altri; si diventa più resistenti ed è difficile abbandonare la strada giusta per inseguire sirene di facili prebende. E poi l'etica va predicata ovunque e con chiunque, va diffusa, portata in dono a tutti quelli che ne hanno scordato la bellezza o non hanno mai avuto la sorte di conoscerla.

Dobbiamo fare in modo che Etica e Politica diventino un binomio indissolubile e che questo possa essere sempre visibile nella prassi quotidiana di chi ha il compito di rappresentare i cittadini e di governare la Res Pubblica.

giovedì, gennaio 09, 2014

Trapani 10 Gennaio 2014 h 16.30 Palazzo Cavarretta/ Piazzetta Notai - Castello Libero ADERISCE

Falcone ebbe a dire qualche tempo prima di morire: “La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”.
In qualità di cittadini, facenti parte di associazioni e movimenti, chiediamo che le forze migliori delle istituzioni trapanesi siano tutelate affinché queste possano svolgere il proprio lavoro e possano proteggere i cittadini che ogni giorno combattono personali lotte quotidiane di contrasto alla mafia ed alla mentalità mafiosa.

Chiediamo che il procuratore Marcello Viola, il pm Andrea Tarondo, il presidente del Tribunale delle misure di prevenzione Piero Grillo, e tutti i magistrati e giudici che trattano procedimenti di criminalità organizzata, appartenenti alla procura e al tribunale di Trapani, che da mesi sono oggetto di atti intimidatori, siano tutelati e non siano lasciati soli.

Chiediamo che la Commissione Nazionale Antimafia accenda i suoi riflettori su Trapani dove il fenomeno mafioso ha lasciato e ancora oggi continua a lasciare segni indelebili rimasti indecifrati come: le stragi di Pizzolungo; dei carabinieri della stazione di Alcamo Marina; i delitti del pm Ciaccio Montalto, del giornalista Mauro Rostagno, del giudice Alberto Giacomelli e dell'agente Giuseppe Montalto; il tentato omicidio del questore Rino Germanà.
Non meno rilevante e da chiarire in ogni aspetto è la certificata presenza a Trapani dei centri di Gladio.
E ancora: a Trapani la loggia segreta e coperta Iside 2 ha oggi suoi eredi e ci ha lasciato perfettamente in carriera molti colletti bianchi, professionisti e appartenenti a certa politica.
Non evochiamo “fantasmi” ricordando la Iside 2 ma denunciamo che a Trapani resta purtroppo imperante l’azione sprezzante di pochi, di pochissimi,che pretendono di determinare le sorti delle città, di decidere i destini del territorio, l’affidamento di pubblici incarichi, la gestione dei Palazzi delle istituzioni, delle imprese, dell’economia, schiacciando così la Democrazia, il libero mercato, i diritti e i doveri di ogni cittadino.
Falcone e Borsellino negli anni '80 dicevano che: se a Palermo c'e' la mafia militare a Trapani c'e' quella economica. Riteniamo che lo scenario oggi non sia cambiato.
La Iside 2 fece da camera di compensazione tra mafia, politica e impresa e guidato la nascita di quella che oggi definiamo mafia imprenditrice, la mafia sommersa che non uccide più ma oggi sa fare ben sentire la propria “pesante” presenza.

Tutti noi ci impegniamo e ci impegneremo a tenere alta l’attenzione circa il degrado civile, politico ed economico della nostra città; quel degrado che ci fa vivere in un clima di calma apparente, ma nello stesso tempo, come sopra un vulcano, pronto ad esplodere in qualsiasi momento.

E’ doveroso ricordare anche le parole di Pippo Fava : "A che serve vivere, se non si ha il coraggio di lottare?".
Noi vogliamo lottare per una città libera da giochi, ricatti, intimidazioni, poteri forti e colletti bianchi.
Vogliamo che tutti possano essere liberi di manifestare il proprio pensiero, vogliamo che un giornalista che racconta non sia per certuni una “camurria” come i mafiosi dissero di Mauro Rostagno, che nessuno sia più costretto a pagare il pizzo o qualche altra quota associative a Cosa nostra per aprire un’attività economica.
Che tutti siano liberi di chiedere e ricevere ciò che gli spetta di diritto.

Vogliamo poter godere delle bellezze del nostro territorio, vogliamo che i nostri figli ci rimangano su questo territorio. Vogliamo che i nostri nipoti, un giorno conoscano della mafia solo il termine, ma non il fenomeno.

Vogliamo dire ai magistrati ed ai giudici trapanesi che la città è con loro, che noi cittadini abbiamo alzato la testa, che abbiamo compreso che è tempo di andare avanti, non con sterili declamazioni e non più confidando sull'impegno straordinario di pochi, ma con il doveroso impegno ordinario di tutti in una battaglia che può e deve essere vinta.

Vogliamo restituire dignità civile e culturale al territorio di Trapani impegnandoci in prima persona nelle nostre attività quotidiane affinché si passi dal degrado economico, culturale e politico ad un risveglio economico, culturale, politico e democratico.

Siamo consapevoli che la lotta contro la mafia è una questione civile di democrazia che non può essere lasciata solo nelle mani di chi è esposto in prima linea ma che riguarda tutta la società civile.

Vogliamo che questo nostro territorio, insieme con il nostro futuro, piuttosto che essere gestito da uomini di successo sia invece vissuto da donne e uomini di valore!

Lottiamo e non ci arrendiamo!

Trapani 10 Gennaio 2014 h 16.30
Palazzo Cavarretta/ Piazzetta Notai

Aderiscono:

Fondazione Erice Arte
Associazione M - Arte Matta
Associazione Arkè Arte Archeologia
Udi - Unione donne in Italia
Trapani Cambia
Trapani per il futuro
Libera numeri e nomi contro le mafie
Movimento Agende Rosse
Movimento 5 Stelle
Articolo 21
Coordinamento Provinciale Sel
Circolo Sel Danilo Dolci
Legambiente Egadi
Osservatorio Civico Paceco
Calcestruzzi Ericina Libera
Amalatesta Circolo Arci
Libero Futuro Trapani
Circolo Mauro Rostagno Rifondazione Comunista
Osservatorio per la legalità Trapani
Associazione Culturale 50 metri
Associazione Saman
Associazione Culturale Marettimo
AlfaOmega Associazione Culturale universitaria
Fondazione Benvenuti in Italia
Uisp
Comitato “Grazie Sodano”
Castello Libero
Associazione Nino Via- Eroe contemporaneo
Addiopizzo
Confindustria Trapani
Cgil Trapani
Azione Cattolica Diocesana
Partito Democratico
Pallacanestro Trapani
Associazione Nazionale Partigiani
Un’Altra Storia
Alpha Omega onlus
Associazione antiracket Trapani
Wigwam Club Mare Dentro
Lunae Dies Teatro Collettivo di Ricerca Teatrale
Associazione Antiracket Marsala
Osservatorio veneto sul fenomeno mafioso
Ossermafia Italia - Uniti in memoria di Paolo e Agnese Borsellino
Ciao Mauro
Alqhamah
Movimento per la difesa del cittadino
Flmu- Cub
Cst Uil Trapani
Antimafia Duemila
Comitato delle Donne
Associazione Pluto Club
Pallavolo Trapani
Circolo Big Bang - Adesso Trapani
Ordine degli Architetti
Associazione Pantelleria internet
Coordinamento “9 dicembre” Trapani
O'Leo Prodotti Natura Cultura


Hanno deciso altresì di aderire anche a titolo personale:

Prefetto Fulvio Sodano
On. Claudio Fava
On. Davide Mattiello
Sen. Vincenzo Maurizio Santangelo
Sen. Pamela Orrù
Avv. Marco Campagna
Elisabetta Roveri
Maddalena Rostagno
Pier Vittorio Demitry
Prof. Enzo Guidotto
Dott. Elena Ferraro
Dott. Nicola Clemenza
Dott. Gregory Bongiorno
Prof. Ignazio Buttitta
Avv. Giuseppe Gandolfo
Arch. Vito Corte
Dott. Santo Della Volpe
Avv. Valerio Vartolo
Dott. Francesco La Licata
Avv. Valentina Villabuona
On. Rita Borsellino
Don Baldassare Meli
On. Baldo Gucciardi
On. Antonella Milazzo
Dott. Marco Rizzo
Dott. Nino Grignano
Avv. Francesco Brillante
Giulio Cavalli
On. Paolo Ferrero
On. Erasmo Palazzotto
Dott. Massimo Fundarò