venerdì, dicembre 28, 2012

Voltiamo pagina?


Che lo sport più diffuso tra i Castellammaresi (molti, non certo tutti) sia la critica e/o lamentela dal divano di casa, è cosa risaputa. Frasi come "si stannu (i politici) manciannu lu paisi", "fanno tutti schifo", sono all'ordine del giorno e, per carità, non posso dire di essere in disaccordo. Piuttosto mi da fastidio la critica non seguita da un'azione, o non preceduta da un'autocritica.

D'altronde è impossibile dare torto a chi si lamenta della classe politica locale e nazionale (con le dovute eccezioni), alla quale ci si riferisce come se fosse composta da marziani venuti dal cielo. Ma...quel Consiglio Comunale qualcuno lo avrà votato o no? E quel Parlamento? (la Legge Elettorale non vale come scusante). Siamo in grado per una volta di assumerci almeno una parte delle colpe dell'ennesimo sfacelo, ed imparare dagli errori?

Solo se ammetteremo che il tempo del clientelismo e della delega è finito potremo risollevare le sorti della nostra terra e voltare pagina.

Alessio Navarra

giovedì, dicembre 20, 2012

Un risultato di cui andiamo fieri!


Sabato 22 Dicembre 2012 alle 18:30 a Castellammare del Golfo presso il teatro Apollo (Corso B.Mattarella) si svolgerà la cerimonia di assegnazione del bene confiscato alle mafie, in favore dell'associazione "Castello Libero" in partenariato col presidio “Piersanti Mattarella” di Castellammare del Golfo dell’associazione “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, "AGESCI" ed "Antiracket Castellammare". L'evento è di rilevante importanza poiché un bene confiscato torna ad essere un bene comune e Libera si è impegnata per ottenere tale risultato.

Nel corso dell’incontro verranno esposti i lavori necessari per la sistemazione della struttura, sita in C/da Crociferi, e le attività a scopo sociale che verranno svolte in tale sede una volta che i lavori saranno ultimati e la struttura restituita ai cittadini.

Ci auspichiamo una grande partecipazione da parte della cittadinanza, vista l’importanza dell’evento.

martedì, dicembre 11, 2012

Erice: CRITICITA´ E BUONE PRASSI DELLE AZIENDE CONFISCATE ALLA MAFIA

Sabato 15 dicembre, alle ore 10, nel Comune di Erice (TP) si terrà la quarta tappa del ciclo itinerante di conferenze “Nei luoghi della legalità ritrovata: percorsi virtuosi e criticità della lotta alla mafia sul territorio”, un progetto di Germana Altese e Giuseppe Crapisi, in collaborazione con “Il Paese delle idee” coop. soc., l’ass. “New Corleone” e le amministrazioni comunali interessate.
Nei locali dell'Istituto Alberghiero “Ignazio e Vincenzo Florio” (via M. Barresi, 26) si dibatterà sul tema: “Criticità e buone prassi delle aziende confiscate alla mafia”.
In seno alla conferenza si raccoglieranno le firme per la campagna “IO RIATTIVO IL LAVORO”, relativa alla legge di iniziativa popolare sulle aziende confiscate, promossa dalla CGIL.
Parteciperanno il sindaco Giacomo Tranchida, il Sen. Giuseppe Lumia, componente della Commissione Parlamentare Antimafia, Andrea Tarondo, Sostituto Procuratore di Trapani,
Giacomo Messina, presidente della Cooperativa Calcestruzzi Ericina, e Dino Paternostro, coordinatore del Dipartimento Legalità della CGIL Palermo. Modererà il giornalista Rino Giacalone.
A margine dei lavori è infine prevista la visita, con le scolaresche, all'ex gioielleria Virga, bene confiscato alla mafia.

domenica, dicembre 09, 2012

Bando pubblico Cooperativa per la gestione dei beni confiscati

Con grande soddisfazione comunichiamo che è stato indetto il bando per la costituzione di una cooperativa che andrà a gestire dei terreni confiscati alle mafia siti nella provincia di Trapani. La cooperativa sarò dedicata alla memoria di Rita Atria Per maggiori info e per scaricare il bando cliccate questo link: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7509#.UMRNfDTQ5UY.facebook

venerdì, dicembre 07, 2012

COMUNICATO STAMPA OPERAZIONE MANDAMENTO

Trapani, 7 dicembre 2012 COMUNICATO STAMPA L’ODIERNA OPERAZIONE “MANDAMENTO” CONDOTTA DAI CARABINIERI DEL COMANDO PROVINCIALE DI TRAPANI E DA QUELLI DEL ROS FRUTTO DI UN LAVORO INVESTIGATIVO INTENSO E BENE COORDINATO DAI MAGISTRATI DELLA PROCURA DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI PALERMO CONFERMA ULTERIORMENTE QUANTO DA NOI QUOTIDIANAMENTE DENUNCIATO E CIOE’ DELL’AVVENUTA TRASFORMAZIONE DELLA MAFIA CHE CONTINUANDO AD INTERESSARSI DEI SUOI VECCHI AFFARI ADDIRITTURA OGGI HA A DISPOSIZIONE PROFESSIONISTI POLITICI COLLETTI BIANCHI IN GRADO DI APRIRE A COSA NOSTRA LE PORTE DI NUOVE FRONTIERE IN QUESTO CASO ENERGETICHE QUALI SONO GLI IMPIANTI EOLICI, FOTOVOLTAICI SINO A TOCCARE QUELLO CHE DI NUOVO VA EMERGENDO NEGLI STUDI SULLE ENERGIE ALTERNATIVE COME LE BIOMASSE. I CARABINIERI HANNO SAPUTO FERMARE CERTAMENTE UNA GROSSA SFERA DI INTERESSI ILLECITI E QUESTO VA TRADOTTO ANCHE IN TERMINI DI SOTTRAZIONE DI FINANZIAMENTI PUBBLICI CHE SENNO’ COSA NOSTRA AVREBBE POTUTO TRANQUILLAMENTE CONTROLLARE SOTTRAENDOLI ALLA SOCIETA’ CIVILE. PER QUESTA RAGIONE L’ASSOCIAZIONE LIBERA ESPRIME IL PROPRIO PLAUSO AI MAGISTRATI DELLA DDA DI PALERMO E AI CARABINIERI DEL COMANDO PROVINCIALE DI TRAPANI E DEL ROS DI PALERMO, AL COMANDANTE COLONNELLO NAZZARO E AGLI UFFICIALI E MILITARI TUTTI DEL NUCLEO OPERATIVO E DEL REPARTO OPERATIVO SPECIALE. SAPPIAMO MOLTO BENE – DICE SALVATORE INGUI’ COORDINATORE PROVINCIALE DI LIBERA – QUALI SACRIFICI ANCHE PERSONALI VENGONO SPESI DA QUESTI INVESTIGATORI COSì COME DA QUELLI APPARTENENTI AD ALTRE FORZE DELL’ORDINE PER QUESTO VORREMMO CHE MAGGIORE ATTENZIONE VENGA DEDICATA DAL GOVERNO ALLE LORO PROBLEMATICHE CHE SE RISOLTE INDUBBIAMENTE NON POTRANNO CHE GARANTIRE ANCORA ULTERIORI POSITIVI RISULTATI SUL FRONTE DELLA LOTTA ALLE MAFIE ED AI COMPLICI DEI MAFIOSI. NON MANCHIAMO POI DI SOTTOLINEARE COME ANCHE L’ODIERNA OPERAZIONE ANTIMAFIA EVIDENZIA IL RICORSO A SISTEMI DI CORRUZIONE RAGIONE QUESTA PER LA QUALE LIBERA TORNA A CHIEDERE MAGGIORE RIGORE LEGISLATIVO CONTRO I CORROTTI E LE CONFISCHE DEI LORO BENI. LIBERA COORDINAMENTO PROVINCIALE TRAPANI

sabato, dicembre 01, 2012

Grande partecipazione per la seconda edizione del torneo “Un Calcio alla mafia”



Grande partecipazione dei ragazzi delle scuole per la seconda edizione del torneo di calcio a 5 “Un calcio alla mafia” organizzato da Libera Castellammare e Castello Libero. Tanta la partecipazione ma soprattutto tanta la soddisfazione. Soddisfazione sottolineata dagli organizzatori dell’evento che per la seconda volta propongono un torneo di calcio all’insegna della legalità. Una mattinata all’insegna dello sport ma soprattutto un modo nuovo di avvicinare i ragazzi alle istituzioni. La polizia, i carabinieri, la magistratura, spesso sono viste come presenze estranee, fuori dalla quotidianità e quindi lontani da noi, quello che si è cercato di fare oggi è mettere insieme il divertimento, la voglia di cambiare la nostra terra, il nostro paese, tutti insieme con un unico obiettivo: dare un calcio al fenomeno mafioso.  
Al torneo hanno partecipato  i carabinieri, la PS di Castellammare, i Magistrati di Trapani, Libera Castellammare, i docenti delle scuole superiori di Castellammare e 2 squadre composte dei ragazzi dell’istituto “Piersanti Mattarella” e del liceo classico “F.Vivona”. I vincitori ufficiali del torneo sono stati i magistrati e la squadra degli studenti del “Piersanti Mattarella”, ma i veri vincitori sono tutti i ragazzi presenti a fare il tifo per i propri insegnati, per i propri compagni e soprattutto per le forze dell’ordine.
Il referente di Libera Castellammare Domenico Grassa dichiara che “il senso di questo giorno è stato quello di avvicinare i giovani alle istituzioni che giorno per giorno combattono la mafia.
Perché non si sentano mai soli in questa battaglia e per dimostrare alla mafia che i giovani castellammaresi stanno dalla parte dei giusti, e cioè dei poliziotti, dei carabinieri, dei magistrati e degli insegnanti, lavoratori che fanno i mestieri più difficili al mondo.” Con queste parole si sottolinea ancora una volta l’importanza di questo evento e la presenza così numerosa di giovani castellammarese e non solo. Oggi è difficile riuscire ad avvicinare le istituzioni ai giovani, e questi momenti sono fondamentali per poter ribadire ancora una volta che la mafia si può sconfiggere, ma soltanto se lottiamo insieme.

Molto importate anche la presenza del Sindaco di Castellammare del Golfo Marzio Bresciani e l’assessore alle politiche giovanili e allo sport Alessandra D’Aguanno che hanno mostrato la loro vicinanza e quella di tutta l’amministrazione all’evento.
Emanuel Butticè

giovedì, novembre 29, 2012

2° edizione del torneo “Un calcio alla mafia”

La 2° edizione del torneo “Un calcio alla mafia” avrà luogo giorno 1 dicembre 2012 a partire dalle ore 9:00 presso le strutture dell’Olimpia Club, sito in C/da Bocca della Carrubba.

Il suddetto torneo vedrà sfidarsi una rappresentanza del comando di Polizia dello Stato e una del comando dei Carabinieri di C/mare del Golfo, una rappresentanza di Magistrati e Pubblici Ministeri del Tribunale di Trapani, una rappresentanza di alunni e una dei professori dell’Istituto Superiore “Piersanti Mattarella” e infine una rappresentanza dei componenti del presidio comunale di Libera e Castellolibero.

Tale attività, che gode del patrocinio del Comune di Castellammare del Golfo, si propone di sensibilizzare sui temi dell’antimafia, della cultura alla legalità e della lotta alla criminalità attraverso un momento ludico e ricreativo.

martedì, novembre 20, 2012

Troppi incendi dolosi in breve tempo, preoccupazione a Castellammare



Negli ultimi tempi a Castellammare succedono cose davvero strane. Sembra che si sia rotto l’equilibrio di una tranquillità, che da tempo preoccupava. La tranquillità, anche se apparente, metteva paura e non lasciava trapelare nessun commento, nessuna certezza, niente, solo una tiepida considerazione: “si stanno organizzando”. Adesso qualcosa si è rotto e di conseguenza si sta muovendo.
A Castellammare gli incendi dolosi non sono una novità, col tempo ci siamo abituati. C’è stato un periodo che erano all’ordine del giorno, ed oggi la crescita così violenta di incendi dolosi in così breve tempo rischia di provocare non poca paura tra i cittadini. E non solo. Infatti, questi incendi, tutti di natura dolosa, apparentemente sembra portare a delineare la linea del racket, che a Castellammare sicuramente è un problema importante da non sottovalutare. Quello che preoccupa maggiormente è il breve tempo in cui si sono verificati gli eventi. L’incendio di un’auto ha seguito quello di un capannone rurale e di alcuni mezzi dello stesso proprietario e a distanza di pochi giorni un’altra auto incendiata. Non si esclude che gli eventi siano collegati, e ci sono tutti i presupposti per pensare che siano legati alla criminalità organizzata. Infatti i recenti arresti hanno permesso di delineare la rete del racket e hanno dimostrato che la mafia a Castellammare continua ad essere forte nonostante sia ormai priva dei suoi capi storici. Adesso, dopo gli arresti, le scarcerazioni, la calma apparente, sembra che si stiano delimitando nuovamente i territori, magari da altri che tentano di appropriarsi di territori lasciati “vuoti” o magari si cerca di marcare ancora una volta la propria forza sul territorio. Qualunque cosa sia, la cosa certa è che qualcosa sta accadendo e sta venendo allo scoperto, pronta a tessere la sua ragnatela. Quindi non rimane che aspettare le indagini, sperando che ci aiutino a capire cosa ci sia dietro a questi incendi dolosi, che in poche settimane hanno risvegliato una seria preoccupazione.
Emanuel Butticè

La DIA di Trapani confisca i beni di Mariano Saracino e Giuseppe Pisciotta.


Riportiamo qui un articolo uscito sulle agenzie di stampa e ripreso da diversi siti d'informazione locale riguardante la confisca dei beni a due nostri concittadini. Vi ricordiamo che con il provvedimento di confisca i beni prima sottoposti a sequestro diventano proprietà dello Stato. Ci congratuliamo con la Magistratura e le Forze dell'Ordine per il risultato raggiunto e ci auguriamo che questi beni possano presto essere restituiti alla collettività, alla quale sono stati illecitamente sottratti.

La Direzione investigativa Antimafia di Trapani ha confiscato beni per oltre 45 milioni di euro riconducibili a due imprenditori di Castellammare del Golfo, Mariano Saracino, 65 anni, e Giuseppe Pisciotta, 69 anni, soci nella gestione di imprese per costruzioni edili e produzione e commercio di conglomerati cementizi.   
Saracino è indiziato mafioso e ritenuto a disposizione della “famiglia” di Castellammare del Golfo ma anche dell'area palermitana, poiché avrebbe messo a disposizione propri immobili per nascondigli di latitanti e per riunioni di mafia. L'imprenditore è stato più volte condannato, con sentenze passate in giudicato, per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e altro. Ha svolto la sua attività imprenditoriale sfruttando il cosiddetto "metodo mafioso", attraverso l'illecita ingerenza nel settore degli appalti pubblici. Confiscati imprese, immobili, terreni, veicoli e altri beni. 
Nel luglio del 2011 Pisciotta e Saracino erano stati raggiunti da un'ordinanza di sequestro - a cui oggi fa seguito la confisca - che comprendeva tanti beni, tra cui il capitale sociale e i beni aziendali della Calcestruzzi  Castellammare s.r.l.,  Scopello Costruzioni s.r.l., CO.SI. s.r.l. e Del Ponte s.r.l.;  la quota sociale nella LA Ferula s.r.l., con sede a Castellammare del Golfo, avente ad oggetto la promozione, la propaganda e sviluppo nello sport; 35 appezzamenti di terreni siti in aree edificabili di note località; 12 fabbricati di recente realizzazione; 9 autoveicoli/motoveicoli;  6 società di capitali ( capitale sociale e capitale aziendale); 11 deposti bancari; 10 polizze assicurative; 5.246 quote di fondi d’investimento. [...]
Leggi l'articolo completo su Marsala.it

lunedì, novembre 19, 2012

Revocato il 41 bis al Boss Gino Calabrò

Desta molto preoccupazione la notizia che in questi giorni è stato revocato il 41 bis al boss mafioso castellammarese Gino Calabrò, autore di diverse stragi ivi compresa quella che ha visto quali vittime la famiglia Rizzo-Asta. Non comprendiamo le ragioni di tale scelta, come può essere successo che il braccio destro di Matteo Messina Denaro, un uomo che non ha minimamente esitato di uccidere una donna in stato interessante, venga trattato come un qualsiasi altro detenuto?. Non riesco a scrivere altro, sono rimasto senza parole. Per favore, aiutatemi voi a trovare le altre...

venerdì, novembre 16, 2012

Inaugurazione del presidio di Libera ad Alcamo

Invitiamo la cittadinanza a partecipare all'inaugurazione del Presidio di Alcamo di Libera, Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie, che si terrà giorno 18 Novembre 2012 alle ore 11:00 presso il Collegio dei Gesuiti ad Alcamo. Il Presidio di Alcamo verrà intitolato ai due giovani carabinieri uccisi nella casermetta di Alcamo Marina nel Gennaio 1976. Un gesto simbolico che vuole ricordare queste due giovani vittime innocenti e cercare di ripristinare al più presto la verità sulla vicenda. Programma - Inizio ore 11:00 Introduce: Salvatore Inguì, Coordinatore Provinciale di Libera Interventi: Marcello Contento, Presidio Libera Alcamo Rino Giacalone, Giornalista Libera Informazione Miriam Labita, Presidio Libera Alcamo Saluti Istituzioni e Forze dell'ordine Conclude: Umberto Di Maggio, Coordinatore Regionale Libera Sicilia

mercoledì, ottobre 31, 2012

Chi sono i nove deputati della Provincia di Trapani

La Provincia di Trapani ha espresso i suoi 9 deputati eletti all’Assemblea Regionale Siciliana:

BALDO GUCCIARDI(PD): nato a Salemi, in passato è stato dirigente all’USL, risulta il più votato della provincia di Trapani con ben 7982 voti di preferenza. Questa sarà per lui la terza legislatura. Vicino alle posizioni del Senatore Papania, ottiene il maggior numero dei consensi nel Comune di Mazara del Vallo (1605 voti), grazie all’aiuto di Vito Torrente (candidato nelle scorse elezioni con Raffaele Lombardo). Gucciardi ricopre da diversi anni la carica di segretario provinciale di Trapani del PD.
ANTONELLA MILAZZO (PD): vive a Marsala ed è laureata in legge. Eletta nel listino del Presidente Rosario Crocetta con ben 182 voti di preferenza. Il neo-onorevole è vicesegretario del PD in Provincia di Trapani e vicina alle posizioni del Senatore Papania e di Baldo Gucciardi.
NINO ODDO (PSI): nato a Erice, è stato eletto nel listino del candidato presidente Rosario Crocetta con un numero di poco inferiore rispetto alla sua collega di “listino”, Antonella Milazzo; il suo traguardo è di 50 voti nel collegio di Palermo. E’ stato già deputato nella XV legislatura con “uniti per la sicilia”. Alle regionali del 2008 si è candidato, nel collegio di Trapani, raggiungendo circa 1.900 voti preferenza.
MIMMO TURANO(UDC): alcamese, laureato in legge, figlio di Vito Turano (ex Sindaco di Alcamo), ha ottenuto 6.106 voti di preferenza. Mimmo Turano, Presidente uscente della Provincia di Trapani, è già stato tre volte deputato regionale con il CDU e poi con l’UDC.
GIROLAMO FAZIO (PDL): cresciuto nel quartiere di Fulgatore, è stato 10 anni sindaco di Trapani con Forza Italia prima e PDL dopo. Con 6.283 voti approda per la prima volta all’Ars. Fazio è  stato, in passato, vicino alle posizioni del Sen. D’Alì, ma negli ultimi anni pare che questo rapporto si sia raffreddato.
PAOLO RUGGIRELLO (LISTA MUSUMECI): nato a Trapani, già con due legislature alle spalle nelle file del MPA, è stato eletto con 6.693 voti di preferenza. Ruggirello è un dirigente d’azienda.
GIOVANNI LO SCIUTO (MPA): nato a Castelvetrano, medico, è stato eletto con 6.119 voti di preferenza. In passato è stato Consigliere Provinciale e Assessore Provinciale, alle ultime competizioni è stato lo sfidante di Felice Errante (attuale sindaco di Castelvetrano).
VALENTINA PALMERI (M5S): nata ad Alcamo, lavora nell’azienda di famiglia, è stata la seconda più votata in Provincia di Trapani con 6.852 voti di preferenza. Per lei, la prima esperienza in politica.
SERGIO TROISI (M5S): è nato ad Erice, ingegnere elettronico; con 2.901 voti di preferenza ha conquistato il secondo seggio dei grillini in Provincia di Trapani. Anche lui alla prima esperienza politica.

interamente tratto da Alqamah.it

domenica, ottobre 28, 2012

Libera contro il gioco d' azzardo

Libera rilancia la proposta della campagna nazionale "Mettiamoci in gioco" e invita a mandare la comunicazione, che segue, all'indirizzo email segreteriadelportavoce@governo.it. 
L'indirizzo email a cui inviarle è: segreteriadelportavoce@governo.it
QUESTO IL TESTO DELL'EMAIL:
All'attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti 
Egr. Presidente, sono molto preoccupato per le dimensioni e le caratteristiche che il gioco d'azzardo sta assumendo nel nostro paese. I costi sociali e sanitari che comporta sono di gran lunga superiori ai vantaggi che lo Stato ne ricava: problemi di abuso e dipendenza e relativi oneri per il servizio sanitario nazionale, difficoltà economiche e indebitamento per chi sperpera quantità eccessive di denaro nei giochi, separazioni, oneri per le spese legali, riciclaggio e infiltrazioni della criminalità organizzata... Per questo trovo inadeguate le misure previste nel decreto Sanità varato dal Suo Governo. Ho apprezzato l'inserimento del gioco d'azzardo patologico nei Lea, voluto dal Ministro Balduzzi. Ma da un Governo tecnico di così alto profilo mi attendevo una ben maggiore tutela del diritto alla salute dei cittadini, anche di fronte a lobby potenti e agguerrite. Personalmente, condivido quanto espresso in merito da Mettiamoci in gioco, campagna nazionale contro i rischi del gioco d'azzardo, di cui trova qui sotto la presa di posizione. 

Distinti saluti 
FIRMA

COMUNICATO STAMPA 
Gioco d'azzardo, il Governo fa cilecca
 Presa di posizione della campagna Mettiamoci in gioco, promossa da Istituzioni, terzo settore e sindacati (Roma, 6 settembre 2012)
 Deludente e inadeguato. "Mettiamoci in gioco", campagna nazionale contro i rischi del gioco d'azzardo boccia il decreto Sanità approvato ieri in Consiglio dei ministri per la parte riguardante proprio l'azzardo. 
La campagna - promossa da ACLI, ADUSBEF, ALEA, ANCI, ANTEAS, ARCI, AUSER, Avviso Pubblico, CGIL, CISL, CNCA, CONAGGA, Federconsumatori, FeDerSerD, FICT, FITEL, Fondazione PIME, Gruppo Abele, InterCear, Libera, UISP - valuta positivamente il fatto che, dopo anni di immobilismo, si sia finalmente deciso di legiferare in merito ai costi sociali, economici e psicologici provocati dalla diffusione incontrollata dei più diversi giochi d'azzardo. Ed esprime il proprio apprezzamento per il fatto che il gioco d'azzardo patologico sia stato inserito nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), permettendo così alle persone dipendenti di ricevere cure e assistenza dal servizio sanitario nazionale. Tuttavia, le criticità restano notevoli: 1. L'inserimento del gioco d'azzardo patologico nei Lea non è accompagnato da una copertura finanziaria: come faranno i servizi sanitari e socio-sanitari a far fronte a queste nuove dipendenze con delle risorse già oggi gravemente insufficienti? Ci attendiamo che nella definizione del nuovo Patto per la salute e dei Lea la questione venga sciolta positivamente. 2. I limiti alla pubblicità sono poco incisivi perché calibrati esclusivamente sui minorenni, quando è noto che il gioco d'azzardo è diffuso tra tutte le età. Inoltre, rimane il problema di un controllo più stringente sui messaggi pubblicitari lanciati dai concessionari, che finiscono spesso per illudere con l'idea di una vincita "a portata di mano". 3. Non viene dato alcun reale potere ai sindaci rispetto alla regolamentazione di concessioni, luoghi e orari di gioco sui propri territori. La possibilità di segnalare le sale da chiudere è ben poca cosa. 4. Non viene posto alcun limite all'introduzione di nuovi giochi, la cui continua proliferazione costituisce una strategia fondamentale per conquistare nuovi giocatori o conservare quelli già attivi. 5. Rimane, infine, il limite di distanza per i nuovi giochi da scuole, ospedali e chiese, per quanto abbassato a 200 metri. Una misura meno che simbolica. 
Di fatto, si è persa l'occasione di ridurre lo spazio disponibile, su un territorio, per il gioco d'azzardo. Il Governo, insomma, ha fatto cilecca. Mettiamoci in gioco chiede perciò ai parlamentari e alle forze politiche di migliorare il testo del decreto, privilegiando la tutela della salute dei cittadini alla pressione delle lobby.

martedì, ottobre 23, 2012

Finanziato il recupero di Scopello, finestra aperta sull’infinito

Adesso è ufficiale: è stato interamente finanziato il progetto da ottocentocinquemila euro per lo sviluppo culturale ed economico dell’antico borgo di Scopello e della sua torre d’avvistamento. Un incentivo finalizzato a ridare lustro ad un territorio che rappresenta (e potrà rappresentare a lavori ultimati) un fiore all’occhiello del patrimonio storico di Castellammare del Golfo.

Un’antica torre del XV secolo osserva imponente il borgo sottostante, vigila sul mare, sulle coste, sulla Riserva dello Zingaro e sul bosco che si trova alle sue spalle: è torre Bennistra che adesso si appresta a tornare all’antico splendore grazie ad un progetto di recupero da 805.000 euro avviato dal Comune di Castellammare del Golfo con il supporto dell’assessorato regionale delle Risorse Agricole ed Alimentari (dipartimento Interventi Infrastrutturali per l’Agricoltura). Torre Bennistra è stata costruita nel XV secolo su un cocuzzolo a sud del baglio ad una altitudine di 202 metri sul livello del mare e domina l’intero Golfo di Castellammare dal suo eccezionale punto di osservazione. Il suggestivo borgo di Scopello è circondato, infatti, da torri saracene che facevano parte di un sistema che permetteva di trasmettere, in pochissimo tempo, qualsiasi notizia di carattere militare: le torri comunicavano di notte per mezzo di fuochi e di giorno con il fumo.  Ne abbiamo parlato con la giornalista e portavoce del primo cittadino, Annalisa Ferrante che ci ha messo in contatto proprio con il Sindaco Marzio Bresciani che, ai microfoni di Radio Alcamo Centrale per la trasmissione Liberamente Radio, ha affermato: «E’ un momento importante per il nostro paese poiché ottenere l’intero finanziamento per il recupero di un immobile di interesse storico. Il borgo di Scopello si inserisce in un contesto territoriale di pregio e di notevole valore storico-monumentale per la presenza di beni architettonici simbolo del territorio trapanese». A gennaio l’amministrazione comunale, tramite l’ufficio Tecnico e lo sportello Europa, aveva presentato il progetto con una richiesta proprio di ottocentocinquemila euro, adesso finanziati nell’ambito del PSR Sicilia 2007/2013 per lo “sviluppo e rinnovamento dei villaggi”, risultando al sesto posto della graduatoria regionale. Il progetto prevede anche la sistemazione delle strade, della fontana sita in Piazza Nettuno, dei locali delle Poste e della guardia medica e altri interventi di interesse collettivo.  

Uno sguardo alla storia del territorio: Scopello!

Un borgo con un nome che rispecchia perfettamente la sua identità: Scopello (dal greco Skopelos, che vuol dire scoglio, o dal latino Scopulus, con il significato più generico di rupe)  fu l’antica Cetarea, un borgo marinaro chiamato così per l’abbondanza di tonni e costruito dai Fenici che, a cavallo tra l’undicesimo e il decimo secolo, occuparono tutti i promontori e le isolette siciliane utili agli scali commerciali, mentre le zone interne erano abitate dagli indigeni (Sicani) che vivevano sparsi nelle campagne e si riunivano in gruppi nei monti solo in caso di guerre. A circa 2 km da Cetarea, risalendo il canalone dove scorre il torrente di Guidaloca, si trovano grotte che riportano al loro interno i segni degli antichi insediamenti e accanto una necropoli scavata nella roccia marmosa. Si pensa che nelle grotte sottostanti si praticavano sacrifici, infatti gli aspetti più caratteristici del culto erano la prostituzione sacra e il sacrificio dei bambini in connessione con la religiosità sacra e l’uso funebre della cremazione, negli anni seguenti talvolta la vittima era sostituita da un agnello. La Cetarea in seguito venne distrutta da un fortissimo maremoto che la fece sprofondare. Nel IX secolo D.C. gli Arabi ristrutturarono la tonnara fatta dai Fenici e chiamarono Scopello Iscubul Iakut. Furono questi ultimi a dare il nome di Baglio (Bahal) ai cortili a forma quadrata circondata da magazzini, stalle e alte mura. Nel 1200 i Normanni costruirono una torre in cima ad un faraglione e guardia della tonnara per difenderla dalle ciurme corsare; mentre torre Bennistra e la torre di Guidaloca si pensa che siano state costruite nel XVI secolo per difendere la costa dai pirati. Una parte importante della storia di Scopello è del 1500, quando lo stato africano inizia ad avere successo sugli spagnoli allora dominanti in Sicilia. Anche la minaccia della Turchia appoggiata dalla Francia diventa un pericolo per i territori spagnoli nel Mediterraneo, così nel 1531 gli spagnoli cominciano a provvedere alla fortificazione delle coste con una serie di torri che, vedendosi l’una con l’altra, potevano comunicare e controllare il territorio.


Fabio Barbera

sabato, ottobre 20, 2012

Elezioni Regionali Sicilia: Imparare dagli errori

Tra poco più di una settimana (giorno 28 Ottobre) si svolgeranno le elezioni regionali, per la nomina del presidente della Regione Sicilia e dei membri dell'Assemblea Regionale Siciliana (ARS). La campagna elettorale al momento sembra avere due facce: quella chiassosa e forse anche eccessiva delle città siciliane tappezzate di manifesti, riportanti sempre gli stessi volti da decenni, che è quella che abbiamo sotto gli occhi soltanto noi siciliani; ma vi è anche un'altra faccia che è quella silenziosa dei media nazionali. Già, perchè queste elezioni si stanno avvicinando nel totale disinteresse da parte delle TV e dei giornali nazionali, se non fosse per qualche servizio su Grillo che attraversa lo stretto a nuoto.
Eppure la Sicilia ha sempre avuto un ruolo importante nella definizione degli equilibri politici nazionali, tanto che non mi sembra eccessiva la frase che è circolata negli ultimi tempi: "Cambiare la Sicilia per cambiare l'Italia".

La Sicilia attraversa uno dei periodi più bui della sua storia tanto a livello economico quanto culturale. Da un lato infatti si è spenta ogni speranza da parte di noi giovani di trovare un lavoro nella nostra terra. Io per primo sono tra quelli che stanno cercando fortuna fuori, e non potete immaginare (o forse si) quanto mi faccia incazzare questa classe politica che mi ha privato del diritto di vivere nella mia terra.
Poi per quanto riguarda l'aspetto culturale, è sotto gli occhi di tutti la difficoltà di sconfiggere fenomeni come il clientelismo o l'idea che bisogna cercare una raccomandazione per lavorare, "tanto lo fanno tutti, io chi sugnu cchiù minchia?".

Mi piacerebbe che i miei conterranei, prendessero coscienza di questi problemi e si ponessero alcune domande: perchè ci troviamo in questa situazione? chi l'ha creata? chi l'ha cavalcata? chi l'ha peggiorata nel tempo? come possiamo porvi rimedio?
Penso che soltanto in seguito ad una presa di coscienza di questo tipo sia possibile svegliarsi dal torpore e cambiare lo stato attuale dei fatti.

Quando andrete a votare, fatelo col cervello. Pensate alle conseguenze che si avrebbero scegliendo ancora una volta i governanti sbagliati. Non voglio con questo post dare indicazioni di voto, ma piuttosto dare un consiglio: votate per qualcuno dopo aver valutato bene qual'è il suo passato, qual'è il suo curriculum (cosa ha fatto di buono fino adesso), quali sono le sue proposte e soprattutto se ha fatto parte della classe politica che ci ha portato dove siamo adesso.

Sono convinto che quante più persone esprimeranno un voto ponderato, tanto maggiore sarà la possibilità di vivere "domani" in una Sicilia migliore.

In bocca al lupo Sicilia...

Alessio Navarra

domenica, ottobre 07, 2012

Il coraggio di chi scrive.



“… la guerra in Cecenia continua. È quello di cui hanno bisogno le autorità. Il paese vive una volta di più secondo i modelli imposti dai servizi segreti, che ancora una volta sono al di sopra della legge. Noi continuiamo a seminare Putin per raccogliere Stalin. Non è una sensazione piacevole. Mi chiedo spesso se sia possibile abituarsi all’idea che ci siano assassini al soldo dello stato.” Anna Politkovskaja tratto da: “Cecenia. Il disonore russo.”


La morte è arrivata troppo presto, troppo velocemente. In un piccolo quartiere di Mosca 6 anni fa, esattamente il  7 ottobre 2006 moriva Anna Politkovskaja, uccisa nell’ascensore del suo palazzo.  Anna muore, tra le buste della sua ultima spesa, dentro un ascensore, da sola, senza un grido, senza una parola. Giornalista coraggiosa che ha sfidato il governo russo riuscendo a raccontare gli orrori della “guerra” in Cecenia , che senza di lei non avrebbero avuto voce.  

Raccontando meticolosamente i retroscena della cruda realtà cecena è andata contro il sistema che imponeva il silenzio, la bugia ed è riuscita a rendere di tutti delle storie crude, di odio, di terrore, di torture e di menzogne. Senza esitazione, ha denunciato le barbarie compiute dal governo di Putin, senza arrendersi mai, neanche davanti alle tante minacce di morte ricevute. “A volte la gente paga con la propria vita per dire ad alta voce ciò che pensa”, e questo Anna lo sapeva bene, sapeva che era solo questione di tempo. Però il destino a volte è davvero strano, Anna è stata uccisa il 7 ottobre, lo stesso giorno il presidente Putin festeggia il suo compleanno; c’è chi vede questo come un regalo verso il presidente, lo stesso presidente che Anna denunciava e accusava, lo stesso di sempre. Ancora oggi il colpevole dell’omicidio rimane sconosciuto, come spesso, purtroppo, accade in Russia. Sono passati 6 anni dalla sua scomparsa ed io voglio ricordarla con semplicità e rendere universale il suo messaggio. Un messaggio di speranza e soprattutto di pace. 

Come un pugno nello stomaco ho letto molti scritti di Anna, li ho trovati crudi, freddi, spesso anche difficili da digerire ma proprio per questo li ritengo essenziali. Nel suo libro “Cecenia. Il disonore russo” possiamo carpire quella voglia di raccontare la verità che ormai sembra diventata una rarità nel sistema intrinseco di corruzione e di soggezioni che certi sistemi impongono alla stampa e all’informazione in generale. Il suo raccontare, storia dopo storia, verità dopo verità, ha alimentato le voci, ormai strazianti, delle migliaia di donne, uomini e bambini costretti alle peggiori torture nella propria terra, nella propria casa, nel proprio letto. Ogni pezzo doveva aiutare qualcuno, contrastare un’ingiustizia o semplicemente raccontare come stavano le cose. La sua attività non era solo giornalistica, ma umanitaria. Aveva deciso di smascherare le menzogne del suo paese, guardando negli occhi i responsabili, partecipando ai processi per cercare di dare giustizia a donne violentate, uomini torturati, bambini orfani… 

 Anna lavorava in condizioni economiche non proprio favorevoli ma nonostante tutto non si è arresa, è andata sul campo a raccontare le sue storie e renderle alla portata di tutti. È proprio questo che ha ucciso Anna Politkovskja, l’aver trasformato delle storie di guerra da dimenticare in storie aperte a tutti, e hanno suscitato non poca rabbia verso un governo che per anni ha mentito e taciuto. Le parole di Anna sono diventate scomode e per questo ha pagato con la vita. Per non dimenticare e per tenere vivo il ricordo di tutte quelle persone che ancora oggi si battono per i diritti degli uomini e per salvaguardare la libera informazioni, mi sento di tenere vivo il ricordo, di una giornalista coraggiosa che non ha mai smesso di vivere.



Oggi, il coraggio dei suoi scritti e il suo sacrificio estremo fanno di Anna Politkovskaja un simbolo della libertà di pensiero e di parola.


“Contrariamente a quanto affermano medici, neurologi e psichiatri sulle nostre infinite possibilità, ogni uomo dispone di una resistenza morale limitata al di là della quale si apre il suo abisso personale. Non è necessariamente la morte. Ci possono essere situazioni peggiori, ad esempio la perdita totale della propria umanità, come unica risposta alle innumerevoli nefandezze della vita. Nessuno può sapere ciò di cui sarebbe capace in guerra.” - Anna Politkovskaja


“… come si fermano le guerre? Le guerre finiscono precisamente quando i nostri sentimenti di odio cedono il passo. Altrimenti, come tanti condannati a morte, aspettiamo il nostro turno, perché abbiamo affidato il nostro paese a persone che non hanno paura di sterminare i loro simili, innocenti.” - Anna Politkovskaja


Fonti: “Cecenia. Il disonore russo” e “Proibito parlare”.
 A questo link l’ultimo articolo di Anna “Ti chiamiamo terrorista”: http://it.peacereporter.net/articolo/6479/

Emanuel Butticè