giovedì, febbraio 28, 2013

Una minaccia che avanza: il gioco d’azzardo.



Mappa dei Clan attivi in Italia legati agli affari del gioco d'azzardo.

Questo post cerca di aprire una finestra sul gioco d’azzardo e sugli enormi affari che la mafia ottiene. L’intento è quello di rendere alla portata di tutti dati e analisi relative al gioco d’azzardo e a quanto frutta alla criminalità organizzata. Una momento di riflessione ma nello stesso tempo, si spera, di discussione.
Le cifre riportate sono tratte dal dossier “Azzardopoli” dell’associazione “Libera”.

Il gioco d’azzardo, certamente non è una novità, viene ricollegato alla criminalità organizzata in tutto il Paese. Un gioco che in Italia è in continua crescita. Una crescita che desta parecchia preoccupazione e lascia immaginare scenari davvero sconfortanti, in cui la mafia sguazza incontrastata. Dal 2003 la spesa delle famiglie destinata al gioco è aumentata vertiginosamente toccando i 17,3 miliardi di euro. Negli anni successivi l’incremento è stato davvero poderoso: si è passati a 35,4 miliardi nel 2006, per arrivare ai 54,4 nel 2009 e per il 2010 si è toccata cifra 60 miliardi. Cifre paragonabili a colossi come Fiat, Enel e Telecom. La crescita delle entrate dello Stato è inversamente proporzionale allo sviluppo del gioco: si è vista una riduzione del prelievo erariale del 16% nel 2009. Le newslot, capaci di raccogliere nell’ultimo anno oltre 25 miliardi di euro, ma in realtà raccolgono il doppio della cifra, gli altri 25 miliardi sfuggono alle registrazioni. In Italia i controlli sono davvero scadenti e praticamente la mafia inserisce direttamente il sistema di gioco d’azzardo in circuiti “legali”. Del resto basta guardare al numero di Procure impegnate su questo tema nell’ultimo anno, ben 12, Catania, Palermo, Caltanissetta, Potenza, Ancona, Reggio, Napoli, Roma e Firenze, Genova, Torino e Milano. È un business che non conosce confini.
La mafia guadagna tantissimi soldi riciclando denaro sporco, estorcendo somme ai gestori di macchinette affinché le tarocchino e converte in vincite regolari quelle realizzate inserendo nelle slot banconote false o provenienti da rapine. Per non parlare delle l’usura verso giocatori incalliti. In Italia, secondo il dossier “Azzardopoli” dell’associazione “Libera”, ogni anno si spendono circa 1.260 euro procapite (neonati compresi) per tentare la fortuna. I dipendenti da gioco d’azzardo sono 800 mila e quasi due milioni i giocatori a rischio. Per un fatturato di 76,1 miliardi di euro all'anno, pari alla somma del debito finanziario dei Comuni a fine 2010. Con questa cifra l'Italia occupa il primo posto in Europa e il terzo posto tra i Paesi che giocano di più al mondo.
Tra le regioni italiane, quella che segna il maggior numero di fatturato illegale è la Lombardia con 2 miliardi e 586 mila di euro, seguita dalla Campania con un miliardo e 795 mila euro. Soldi che girano grazie alle 400mila slot machine presenti in Italia.
In Italia il riciclaggio è pari al 10% del Pil.

Recentemente un’indagine della polizia in Emilia Romagna ha mostrato il giro d’affari che la ‘ndrangheta gestiva con le slot machine. Ma la cosa più sconcertante, sono le minacce al giornalista Giovanni Tizian che indagava sugli affari delle cosche in Emilia. Dalle intercettazioni si intuisce chiaramente la volontà di “spare in bocca” al giornalista se avrebbe continuato a indagare.
Stiamo parlando di un fenomeno, quello del gioco d’azzardo in preoccupante crescita.
In pochissimi anni in ogni paese, anche nei più piccoli, le sale Bingo, le scommesse clandestine, i videopoker, le slot machine sono vertiginosamente aumentate.

È possibile leggere il dossier “Azzardopoli” di Libera al seguente link: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5741
Emanuel Butticè

mercoledì, febbraio 27, 2013

Consiglio comunale aperto per parlare di legalità


 CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Si è svolto ieri mattina il Consiglio Comunale aperto richiesto dall' associazione Libera presidio "Piersanti Mattarella", dall’ associazione Antiracket ed antiusura di Castellammare e da Castello Libero. L’intero consiglio si è incentrato sugli atti criminosi che si sono verificati nei mesi scorsi a Castellammare e sulla legalità. In aula erano presenti oltre alle forze dell'ordine le classi quinte dell'Istituto dell’I.I.S.S. Mattarella -Dolci di Castellammare.

Ad esordire è stato il presidente del consiglio comunale Giuseppe Crociata che ha parlato degli atti concreti effettuati dal consiglio per contrastare la criminalità organizzata e soprattutto per combattere l’usura e il racket. A prendere la parole successivamente sono stati il vicesindaco Carlo Navarra e il presidente dell’Antiracket Castellammare Sebastiano Cruciata. Quest’ultimo esprime tutta la sua soddisfazione per essere riuscito ad affrontare un argomento così difficile in un contesto così importante.
Per il presidio di Libera “Piersanti Mattarella” interviene Domenico Grassa: “Ritengo che quanto accaduto sia frutto di un modo di pensare mafioso, a prescindere dalla natura di tali gesti. Parte del lavoro di Libera consiste proprio nel tentare di cambiare questi atteggiamenti anche attraverso la formazione nelle scuole. –continua utilizzando le parole del Magistrato Livatino - non basta solo essere onesti ma bisogna anche apparire onesti. Per questo motivo riteniamo che tutti quei politici che hanno problemi con la giustizia dovrebbero, per amore delle istituzioni che rappresentano, fare un passo indietro”.  l’intervento intendeva fare riferimento a tutti i politici che dal Parlamento a scendere hanno problemi con la giustizia. Molti consiglieri però hanno interpretato questo intervento come attacco nei confronti del consigliere comunale Girolamo Genna presente in aula (ricordiamo che Genna ha ricevuto un avviso di garanzia durante l’Operazione Crimiso). Questo non ha preoccupato minimamente l’interessato, ma quello dei suoi colleghi Bucca, Mercadante e Cusenza. Tutti hanno incentrato il loro intervento sul collega con dichiarazioni di solidarietà nei suo confronti. Sia Bucca che Mercadante sono sicuri dell’onestà del collega, più volte confermata dal suo impegno e dalla sua voglia di fare e quindi rispettano la sua scelta e attendono con serenità che la giustizia faccia in suo corso.
Una cosa preme sottolineare: l’intervento di Grassa è stato interrotto da un fortissimo applauso che ha lasciato immaginare che le sue parole sono state condivise da tutti i presenti. Altra cosa, durante gli interventi di solidarietà nei confronti di Genna, molti in aula commentavano: “doveva dimettersi per dare segnale forte, per rispetto, per dignità, per lealtà, per rispetto nelle istituzioni…” ma forse sono solo commenti persi nel vuoto che mai nessuno ascolterà.
Emanuel Butticè

L’Italia bugiarda del giorno dopo


Il giorno dopo è sempre il più difficile. Difficile certamente per molti che non si aspettavano un tale risultato. Un risultato bugiardo e osceno. Stiamo parlando di persone con problemi diversi e soprattutto di regioni diverse che hanno votato, ancora una volta, tutti in un’unica direzione, la solita. Ma la comune volontà, in realtà è quella di non cambiare niente. Come si dice da noi: “Megghiu u' tintu canusciutu ca u bonu a' canusciri.” Possiamo dire con certezza che si è votato con questa consapevolezza.

Purtroppo parliamo di qualcosa che apparentemente sembra non toccarci personalmente, ma in realtà è qualcosa che abbiamo contribuito a creare ma nello stesso tempo ad amare. Si, ad amare. Anche se molti non lo dimostrano, amano la politica che ci ha governato in questi vent’anni di berlusconismo. Molte persone hanno fatto finta di non apprezzare più le politiche di Berlusconi e soprattutto di essere stanchi di continuare su quella strada. Ma poi sarà il fascino del bambino di settantasei anni (come lo ha chiamato un grande saggio) che riesce ad incollare le facce di milioni di italiani sullo schermo delle tv (le sue), rimanendo ipnotizzati dalle sue promesse e dalla sua vecchia politica. Sarà il fascino delle sue barzellette o ancora quello delle sue prodezze che suscitano turbolenti movimenti all’interno di molte coscienze. Magari molti hanno votato con un pizzico di malinconia. La paura di diventare un paese “normale” avrà fatto scivolare la matita in una direzione che fino a quel momento, in modo bugiardo, si era criticato ed ostentato.

Parliamoci chiaro, chi fino ad ora non aveva esclamato “basta, ancora lui?”. Tanti, ma poi ecco che si finisce dritti nella rete del solito venditore di spazzatura. Spazzatura sinonimo di leggi ad personam, disastro economico, fatti e misfatti raccapriccianti, leggi e persone candidati ad hoc. Lui che ha candidato chiunque, lui che ha detto tutto e poi contrattato, lui che ha promesso tutto, lui che ha lasciato L’Aquila nell’oblio, lui che ci ha venduto una politica di protagonismo e di pornografia sociale e culturale, lui che ha spolverato le sedie, lui, che molti hanno amato e che amano ancora.

Anni di manifestazioni, proteste, petizioni, battaglie su tutti i fronti non sono bastate a fermare l’accozzaglia di bugie e false speranza. Anni di lotte studentesche, di proteste dei lavoratori, anni di violenze che hanno segnato alcune delle pagine più buie del nostro paese. Anni di battaglie democratiche, anni di cambiamenti, anni di speranze, buttate via al vento, in cambio di un pugno di mosche.

Anni di duri attacchi alla nostra Costituzione. Ma forse questo non importa a nessuno.

La Sicilia come sempre si è dimostrata serva del Pdl. Un partito che a Trapani dal 1994 porta al Senato Tonino D’Alì (imputato con il rito abbreviato per concorso esterno in associazione mafiosa), una Sicilia che in silenzio ha votato nuovamente quella politica, quella che ha fatto finta di disprezzare per anni. Adesso cari siciliani moralisti, cari siciliani perbenisti, cari siciliani che in silenzio avete votato ancora una volta per Berlusconi, vergognatevi in silenzio, come avete fatto fino ad oggi.
Per non parlare dei 4720 siciliani che hanno votato Lega Nord. Avranno votato a loro insaputa.

Se da un lato il vortice Grillo ha ricevuto largo consenso, dall’altro la sinistra ancora una volta non è stata capace di dare la svolta giusta per ribaltare le elezioni. Il buon vecchio Silvio ha comprato gli italiani più deboli, quelli più disperati che si sono attaccati alle promesse di cartapesta proclamate a gran voce, alla luce del sole.

Siamo riuscito a riporte nuovamente sul podio la politica che abbiamo disprezzato in questi anni. In poche parole: cambiare tutto per non cambiare niente. Saremo ancora una volta tempestati della volgare e viscida politica che ci ha accompagnati al voto. E lo saremo ancora per tanto tempo, visti i presupposti, anche in futuro gli scenari non sono dei migliori.

Un’ultima cosa, gli astenuti si astengano dal lamentarsi. Chi torna indietro abbia il coraggio di prendersi le sue responsabilità, ormai il danno è stato fatto.
Emanuel Butticè

domenica, febbraio 24, 2013

Inaugurata la sede di CambiaMenti



“Tondi si nasce, quadrati si diventa!” questo è lo slogan della nuova associazione CambiaMenti che ieri ha fatto la sua prima uscita pubblica dopo l’invasione di pallini su Facebook. La presentazione è avvenuta presso la sede dell’associazione nel  corso Garibaldi di Castellammare del Golfo, e, nonostante fosse riservato ad amici e parenti, più di un centinaio di persone erano presenti a quest’aperitivo inaugurale.

Durante l’aperitivo hanno preso la parola alcuni soci di CambiaMenti che hanno spiegato le ragioni che li hanno portati a presentarsi come alternativa alla politica castellammarese. Hanno infatti spiegato come hanno messo da parte colori politici e simboli di partito per potersi occupare, tutti insieme e con senso civico, della cosa pubblica. Per proporsi come alternativa alla politica classica non hanno infatti cominciato dai candidati, ma hanno creato un programma realizzabile nei prossimi cinque anni, si sono divisi in sottogruppi, a seconda delle competenze, ed hanno cercato i problemi e proposto delle soluzioni reali. Questo programma verrà presentato alla popolazione castellammarese nelle prossime settimane e sarà modificabile nel caso in cui ci dovessero essere delle proposte alternative. Insomma, hanno deciso di puntare sui contenuti e non sulle persone per creare un modo alternativo di fare politica in un paese che, non sempre, è stato ben amministrato.


Oltre ai soci anche persone esterne sono intervenute per esprimere la propria simpatia nei confronti del movimento e per incoraggiarli a continuare sulla strada intrapresa.

Certo non si può dire già da adesso che sarà la vera alternativa, ma sicuramente questi ragazzi hanno creato qualcosa di diverso che si spera davvero possa portare ad un CAMBIAMENTO.

Eva Calvaruso

sabato, febbraio 23, 2013

I faraglioni di Scopello candidati a diventare patrimonio dell’Unesco.



CASTELLAMMARE – Ieri presso l’aula consiliare si è tenuta la presentazione ufficiale della candidatura dei faraglioni di Scopello, della riserva naturale dello Zingaro e delle terre dei Borboni a diventare patrimonio dell’Umanità. Organizzato dal Rotary Club, distretto di Castellammare del Golfo e Calatafimi Se gesta presieduto da Antonio Fundarò.
Hanno partecipato all’importante giornata Antonino Fundarò, Maria Caterina Lentini, Vincenzo Nuzzo presidente del centro studi Don Rizzo, l’assessore Rosanna Fasulo e il magnifico rettore dell’Università IULM di Milano e dell’Università Kore di Enna, Gianni Antonio Pugliesi, presidente anche del Teatro Biondo di Palermo e del Banco di Sicilia. Lo stesso Puglisi è anche presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco. Tutto questo in un’aula strapiena di persone, gran parte partecipanti ad un corso dell’Europol.
“Spesso di dice che le riserve naturali sono la palla al piede, ma in realtà sono una risorsa” con queste parole Vincenzo Nuzzo sottolinea l’importanza di questa candidatura.
“L’auspicio è che questa importante candidatura serva a far conoscere la nostra terra nel mondo”.
Emanuel Butticè

Chiusa la campagna elettorale del Pd a Castellammare.

CASTELLAMMARE - Presso il teatro Apollo di Castellammare del Golfo si è chiusa la campagna elettorale del Partito Democratico, a parlare dal palco sono stati i rappresentanti del Pd castellammarese Salvo Bologna e Salvatore Galante e altri tre candidati, tra cui la candidata al Senato Pamela Orrù e Dario Safina candidato alla Camera dei Daputati.

“La  sfida del Pd è riportare l’Itala in alto per trasformala nel Paese che vogliamo”. Sono tante le proposte avanzate e tanti dovranno essere gli interventi per riportare l’Italia in alto. Non potevano mancare le critiche a Berlusconi. Safina, critica duramente il governo Berlusconi per la recente falsa delle primarie, più volte rimandate ma mai effettivamente realizzate perché era già chiaro l’intendo del “caimano” di riproporsi, come ha fatto per vent’anni. “Il voto utile non è una scatola vuota, ma una piena di proposte: equità e solidarietà” come questa frase Dario Safina sottolinea quali sono i punti cardine del programma del Partito Democratico. Sicuri di riuscire a battere Berlusconi, che durante i suo governi ha reso i ricchi più ricchi e i poveri più poveri, ribadisce la volontà del suo partito di non voler lasciare nessuno indietro: “Tutti saranno aiutati, partendo dalle scuole, dalla lotta all’evasione, nel creare posti di lavoro e dare quello che manca da parecchi anni: Una proposta vera. Diffondere la cultura nelle scuole per dare gli strumenti alle giovani generazioni per decidere il proprio futuro.” Conclude rispondendo a tutti quelli che si chiedono cosa abbia fatto il Pd fino ad oggi: “Abbiamo fatto cadere il governo Berlusconi.”

Pamela Orrù in particolare si sofferma sull’importanza di valorizzare la pesca, l’agricoltura, il turismo e soprattutto le infrastrutture nella nostra Sicilia. Continua parlando delle pari opportunità tra anziani e giovani, tra lavoratori e soprattutto sottolinea l’importanza della proposta di Bersani, che manderà in Parlamento il 40% delle donne.
Emanuel Butticè

venerdì, febbraio 22, 2013

Francesco Poma (Pri) chiude la sua campagna elettorale.

CASTELLAMMARE DEL GOLFO- Francesco Poma, terzo candidato al Senato della Repubblica per il Partito Repubblicano Italiano ha concluso ieri al sua campagna elettorale presso il teatro apollo di Castellammare del Golfo.
Erano presenti Riccardo Bruno, portavoce nazionale dello storico partito, Gino Calvo segretario regionale e l’avvocato Luigi Bartolini candidato anche lui.
“Con il coraggio attraverso la storia!” questo lo slogan che accompagna lo storico Pri alle elezioni nazionali. Durante la presentazione viene evidenziato che la politica degli ultimi anni, passando da Berlusconi fino a Prodi, non è stata in grado di cambiare realmente le cose. Questi “nuovi” repubblicani si sentono lontani dall’attuale politica e vogliono andare oltre, distanziandosi da Grillo e da tutti quelli che si professano  portatori di “cambiamento” e/o “rivoluzione”. Prevalentemente provengono dal centrodestra e delusi, hanno sposato la causa repubblicana che ha una storia importante. Pur consapevoli di essere un partito di minoranza sono convinti che la loro sia la reale rivoluzione e chiaramente non ambiscono a grandi livelli ma sono sicuri che con il tempo riusciranno ad occupare spazi importanti all’interno della vita politica del Paese. L’importante è farsi trovare pronti. Proprio per questo sono felici di avere tra i candidati una persona come Francesco Poma, che a Castellammare, riuscirà sicuramente a ritagliarsi spazi importanti anche in vista delle prossime elezioni amministrative per eleggere il nuovo sindaco. Poma infatti non nasconde la sua quasi certa candidatura alla poltrona di sindaco.
L’intervento del giovane avvocato Luigi Bartolini è stato particolarmente importante. Ha rivolto dure critiche al governo Monti, colpevole a suo dire di aver agito solo ed esclusivamente per il bene delle banche. Critiche anche all’attuale presidente della regione Crocetta e con la frase “ricordiamoci che Falcone e Borsellino non sono morti a Palermo ma a Roma” ha sottolineato ancora una volta che la vera rivoluzione non è quella di Grillo e tanto meno quella di Ingroia. Proprio quest’ultimo colpevole di avere tra le sue file l’attuale sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ritenuto inadatto per colpa del padre, in passato indagato per mafia e quindi inadatto a sostenere Ingroia proprio per essere stato allievo dei grandi maestri dell’antimafia. Sostanzialmente sono state tante le critiche rivolte a destra ma anche a sinistra, quest’ultima considerata inadatta a governare l’Italia, ma sono state introdotte anche tante proposte che mirano soprattutto al lavoro, sviluppo, economia e turismo.
Francesco Poma, emozionato, ringrazia tutti i concittadini che credono in lui e nella sua professione. Convinto in un impegno civile e nella forza delle sue idee, ribadisce che non saranno servi di nessuno, anzi parteciperanno alla vita politica con impegno, sperando che la forza antica del Partito Repubblicano Italiano avvicini i giovani che da tempo sembrano essersi allontanati dalla vita politica.
Emanuel Butticè (Pubblicato su Alqamah.it)

giovedì, febbraio 21, 2013

Il depuratore e le fogne di Scopello cominciano a prendere forma.



CASTELLAMMARE- Il tanto atteso depuratore che al paese manca ormai da più di quarant’anni sembra assumere contorni sempre più marcati. Infatti dopo i finanziamenti ottenuto tempo addietro per il nuovo depuratore e per le fogne di Scopello, oggi siamo davvero agli ultimi accorgimenti. Dopo anni sembra proprio che si siamo.
Ad oggi Castellammare del Golfo non possiede un depuratore, quello di contrada Cerri costruito negli anni 70 non è mai entrato in funzione, di fatto in questi anni i liquami sono stati riversati in mare con una condotta sottomarina.

Nella giornata di ieri il Sindaco Marzio Bresciani ha espresso tutta la sua soddisfazione per il risultato raggiunto:“Manca appena l’ultimo passaggio, cioè la redazione del progetto esecutivo, già richiestoci dalla Regione e finalmente Castellammare avrà il suo depuratore e la nostra bellissima Scopello avrà il sistema fognario”. Una traguardo raggiunto dopo anni travagliati che finalmente trovano concretezza. I fondi in numeri sono di Diciottomilioni e trecentomila euro che serviranno per la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione da ubicare in caverna alla radice del molo foraneo, con relativi emissari e condotta sottomarina, gli altri cinque milioni per la realizzazione della rete fognaria nel centro di Scopello e zone limitrofe, finanziati con delibera Cipe
L’ultimo passaggio è la redazione del progetto cantierabile, richiesto dal dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, dopo l’accordo di fine gennaio, tra il Ministero dello sviluppo Economico, dell’Ambiente e delle Infrastrutture, con la Regione. “Per il nostro paese questo è un traguardo storico, poichè consentirà di  risolvere il problema fognario al quale abbiamo lavorato fin dall’insediamento in modo da porre fine all’emergenza ambientale, causa della procedura di infrazione comunitaria cui rientra Castellammare, per il suo depuratore mai entrato in funzione. Oggi possiamo dire di essere più che soddisfatti, poiché mancano le ultime procedure ed il nostro progetto diventerà realtà -continua il sindaco Marzio Bresciani.- Un iter lungo e difficoltoso, seguito con attenzione dal vicesindaco Carlo Navarra, che ha portato ad un risultato importantissimo per Castellammare che ha ottenuto il finanziamento totale del progetto. Traguardo altrettanto importante è quello di essere riusciti ad ottenere un’altra grande cifra, pari a 5 milioni di euro, per un’area di pregio qual è  Scopello, dove ci sarà finalmente la rete fognaria”.
Emanuel Butticè (pubblicato su Alqamah.it)