lunedì, febbraio 28, 2011
Ovviamente è una ipotesi del tutto fantastica
Su Segnalazione del Prof. Albeggiani Ferdinando, ordinario della Cattedra di diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, che ringraziamo vivamente, pubblichiamo un discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III Congresso dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (Adsn), a Roma l’11 febbraio 1950.
Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori, si dice, di quelle di stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere.
Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.
(Pubblicato sulla rivista “Scuola democratica”, 20 marzo 1950).
domenica, febbraio 27, 2011
Campane moleste: le chiese producono inquinamento acustico all’esterno. Possono farlo?
Chi si trova a convivere con un vicino di casa così invadente spesso si sente esasperato e impotente, esiste comunque una normativa in materia che si trova a questo link www.uaar.it/laicita/campane
Abbiamo chiesto proprio ai rappresentanti dell’Uaar lumi in materia. Ci ha risposto Silvano Vergoli, responsabile comunicazione esterna dell’Uaar:
“purtroppo viviamo in un Paese che ha sottoscritto un concordato con la Chiesa Cattolica generando una contraddizione nella carta costituzionale poiché non si può essere laici (ovvero garantire la separazione tra stato e chiesa) e contemporaneamente favorire costituzionalmente una confessione religiosa. Questa ambiguità si trova anche nelle sentenze dei tribunali chiamati in causa da cittadini esasperati, alcune vanno in una direzione altre in un'altra. Se è vero che a Genova un nostro socio è riuscito ad ottenere la riduzione dell'impatto acustico, pochi giorni fa ad Avio il prete è stato assolto”.
Quella che è stata ribattezzata “La guerra delle campane” è però già aperta e i giornali cominciano ad occuparsene. Da una rapida ricerca sul web, ad esempio, si legge:
1.LAVAGNA (Genova). Lo scampanio eccessivamente rumoroso ed i rintocchi troppo frequenti hanno fatto condannare una parrocchia al risarcimento di 60mila euro a favore di una donna che abitava a pochi metri dalla chiesa.
2. BOLZANO. E’ "guerra delle campane". Da una parte i residenti bolzanini, dall'altra i frati della Chiesa di Gries, colpevoli di "scampanare" a più non posso a tutte le ore della notte e del primo mattino, fracassando le orecchie e mandando a pezzi il sonno dei poveri abitanti della zona.
3. MERANO. «A Bolzano si lamentano per le scampanate alle sette di mattina, ma cosa dovremmo dire noi, che il parroco di Maia Bassa ci “bombarda” già alle sei»? C’è aria di rivolta a causa dello sgradito concerto che i residenti sono costretti a sorbirsi quotidianamente prima dell’alba.
4. QUARTO OGGIARO (MILANO). Chiamano i fedeli a raccolta e annunciano i momenti importanti per la comunità cristiana. Ma quando si vive a meno di trenta metri da una chiesa, il suono delle campane può trasformarsi in un incubo. E se, accanto agli scampanellii, ci si mettono pure i rintocchi dell’orologio, puntuali ogni mezz’ora, si capisce il dramma!
5. TOSCANA. Campane rumorose, mille euro di multa al parroco. Un parroco della periferia di Prato dovrà pagare oltre mille euro di multa per il suono delle campane: gli è stata contestata per inquinamento ambientale dall'Arpat.
Un susseguirsi di articoli che raccontano l’invadenza acustica ci danno l’idea che cambiare la situazione è possibile. Proprio per questo l’Uaar ha predisposto un modulo, che si può richiedere scrivendo a soslaicita@uaar.it. Nel caso il rumore superi la soglia di tolleranza stabilita fissata dal DPCM 11 novembre 1997, infatti, è possibile passare alle vie legali nei confronti della parrocchia e richiederne l’adeguamento!
L’amministrazione presenta ricorso alla Regione per il piano paesaggistico.
IL PORTAVOCE DEL SINDACO
(Annalisa Ferrante)
venerdì, febbraio 25, 2011
''Così la mafia si ricompra le case confiscate''
http://tv.repubblica.it/copertina/cosi-la-mafia-si-ricompra-le-case-confiscate/62821?video
giovedì, febbraio 24, 2011
Autorità Garante della Privacy assolve Castello Libero
Fino ad ora non vi avevamo parlato mai di un procedimento amministrativo dell'Autorità Garante della Privacy, a carico degli amministratori del Blog Castello Libero, avviato su denuncia del nostro simpatico amico Gi. Sa.
Ve ne diamo notizia ora in quanto riteniamo maturi i tempi e per tranquillizzare chi ancora,pur sapendo della notizia della denuncia e del pedissequo procedimento, non ha avuto notizia della sua archiviazione.
Chi è abituale lettore del blog sa benissimo che siamo stati tormentati da diversi mesi da un tizio che ci accusava delle più svariate cose, ma sopratutto di non aver dato spazio a certe notizie riguardanti presunti abusi edilizi perpetrati nella frazione di Scopello.
Ed invero la prima volta che fummo notiziati dei presunti abusi dal signor Gi. Sa. gli chiedemmo di darci maggiori informazioni in maniera tale da scrivere un post circostanziato e basato su notizie fondate, in maniera tale da evitare conseguenze penali e civili derivanti dalla pubblicazione di notizie infondate o addirittura false.
Ed invero egli non ci diede maggiori informazioni ne tantomeno volle scrivere un articolo di suo pugno (più volte invitato) ma continuò ad accusarci sul blog con commenti scritti in forma anonima di coprire qualcuno o comunque di fare una informazione distorta della realtà.
Altresì il signor Gi.Sa. si preoccupò di denunciarci ai vertici di Libera adducendo il fatto che noi non eravamo degni di rappresentare l'associazione per le posizioni politiche che spesso alcuni dei nostri autori assumevono in certi post.
Ma a questo punto voi vi chiederete:ma come facevate a sapere che l'autore dei commenti anonimi molesti era il signor Gi.Sa.?
Semplice! I commenti scritti in forma anonima vertevano su argomenti che a sua volta erano stati oggetto di discussione prima tra il Gi. Sa. e un nostro collaboratore, e poi tra il Gi. Sa. e i vertici di Libera che ci hanno richiesto spiegazioni in merito alle sue numerose lamentele.
Ciononostante, egli decise di denunciarci all'Autorità Garante della privacy assumendo che noi avevamo illecitamente ricavato la sua identità tramite l'indirizzo I.P. del suo computer.
Insomma cose da hacker! Mi vien da ridere in quanto il software più complesso che so usare è Microsoft Word, ma quello 2003 in quanto quello 2007 ma chi lo conosce???!!!
Ed inoltre tali tipi di informazioni possono essere fornite dai provider soltanto dietro apposita autorizzazione dell'Autorità Giudiziaria, e non esistono altri modi!
Ma comunque lo staff di Castello Libero si è difeso facendosi rappresentare da me con due memorie difensive corredate da copiosa documentazione così convincendo l'Autorità Garante della buona fede e della correttezza dell'operato degli amministratori del Blog e soprattutto della mala fede del denunciante.
Tra l'altro a ciò si aggiunge che sui presunti abusi fatti a Scopello si è pronunciato il T.A.R. ritendo insussistente alcuna illegittimità urbanistica.
Ma questa è un'altra storia di cui non mancheremo di parlare.
Vi faremo sapere di eventuali sviluppi sempre più convinti e senza farci intimorire da nessuno.
saluti
mercoledì, febbraio 23, 2011
Pubblicità ingannevole: il giurì condanna forum nucleare
Ecowiki e’ stato uno dei primi a dire che lo spot del forum nucleare italiano era ingannevole. Il Giurì dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria lo ha confermato, costringendo il forum a sospendere la messa in onda della pubblicità “E tu sei a favore o contro l’energia nucleare o non hai ancora una posizione?”.
“Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che la pubblicità contestata non è conforme all’art. 2 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale (Comunicazione commerciale ingannevole), letto ed applicato alla luce delle ‘Norme preliminari e generali’ e integrato dal disposto dell’art. 46, e ne ordina la cessazione nei sensi di cui in motivazione.”
In rete si era scatenata una bella gara a cambiare l’audio dello spot e il video in testa al nostro articolo ne e’ un esempio: la controinformazione e’ stata molto veloce e virale. Il Giurì e’ arrivato con i suoi tempi, ma ha aggiunto un po’ di autorevolezza a quello che il resto del mondo sosteneva da tempo: i nuclearisti hanno investito 6 milioni in uno spot per guadagnare consensi in modo illegittimo.
Secondo l’articolo 2, una comunicazione commerciale e’ ingannevole quando fa uso di “…dichiarazione o rappresentazione che sia tale da indurre in errore i consumatori, anche per mezzo di omissioni, ambiguità o esagerazioni non palesemente iperboliche,…”
L’articolo 46 riguarda gli appelli al pubblico
È soggetto alle norme del presente Codice qualunque messaggio volto a sensibilizzare il pubblico su temi di interesse sociale, anche specifici, o che sollecita, direttamente o indirettamente, il volontario apporto di contribuzioni di qualsiasi natura, finalizzate al raggiungimento di obiettivi di carattere sociale.
Tali messaggi devono riportare l’identità dell’autore e del beneficiario della richiesta, nonché l’obiettivo sociale che si intende raggiungere.
I promotori di detti messaggi possono esprimere liberamente le proprie opinioni sul tema trattato, ma deve risultare chiaramente che trattasi di opinioni dei medesimi promotori e non di fatti accertati.
FONTE: http://www.ecowiki.it/pubblicita-ingannevole-il-giuri-condanna-forum-nucleare.html
martedì, febbraio 22, 2011
Consigli comunali Castellammare Del Golfo 28 Febbraio, 3 & 10 Marzo
Giuseppe Cruciata
Castellammare del golfo consigli comunali 28 Febbraio, 3 & 10 Marzo
Anche la politica fa le bolle
La crisi finanziaria ed economica ha contribuito a diffondere il termine di bolla finanziaria. In realtà questi eventi si sono sempre manifestati da quando è stato possibile l’investimento in valori mobiliari e immobiliari, ma l’estensione e il volume delle transazioni finanziarie, oggi, hanno aumentato enormemente il loro numero e la loro intensità. La formazione delle bolle finanziarie è legata a una componente più emozionale che razionale dell’animo umano, infatti quando vengono a formarsi condizioni economiche e finanziarie che alimentano aspettative di crescita dei valori mobiliari (azioni, obbligazioni) e immobiliari (prezzi degli immobili) i risparmiatori sono spinti ad approfittare del momento favorevole per comperare questi titoli e questi beni contribuendo così a farne aumentare il valore. In questo modo, si viene a formare un processo euforico che si autoalimenta illudendo tutti che questa condizione positiva non finirà mai e così il mercato comincia a vivere, sempre più, una sua vita indipendente dalla realtà, la bolla finanziaria. Fino a quando qualcuno comincia a vendere in modo da invertire la tendenza e così si precipita nella paura e nel caos delle perdite, che rendono quasi tutti perdenti.
Le bolle, però, per la loro natura emozionale, sono estensibili a tutti quei settori dove l’uomo viene condotto a decidere da fattori emozionali più che da quelli razionali; la sensibilità a questo tipo di messaggi ha ispirato, spesso, le campagne di marketing delle imprese orientandole verso un modello di consumismo diffuso. L’attenzione al consumo di beni e servizi, spesso voluttuari, non è dettato da un bisogno razionale ma dall’emozione che l’acquisto genera. Questa modalità emozionale dell’acquisto, promossa da una pubblicità che genera modelli di benessere illusorio, fa stare bene perché aiuta a identificarsi in un’immagine di se stessi che non corrisponde alla realtà ma ne anestetizza la possibile percezione dolorosa.
Tale modalità di comunicazione si è da tempo estesa alla comunicazione politica, indistintamente per partiti e per paesi; i politici hanno imparato a fare appello ai desideri degli elettori invece di proporre politiche in cui credevano. Gli elettori finiscono per scegliere quei candidati che dicono quello che loro desiderano, ma non necessariamente la verità, che può essere dolorosa e quindi da evitare. In questo modo, come nelle bolle finanziarie, il consenso va crescendo su aspettative illusorie ma non realistiche e i due fattori si alimentano a vicenda. Come nelle bolle finanziarie, però, si corre il rischio che le aspettative promesse possano essere sempre più lontane dalla realtà e la loro distanza può crescere fino a creare una bolla politica che, prima o poi, inesorabilmente scoppia, facendo aumentare la distanza tra paese ed istituzioni. Già Tocqueville rimarcava il rischio di un potere politico che penetrando insensibilmente nell’interiorità degli individui potesse dirigerne le azioni, orientarne le scelte e indebolirne le volontà.
Il rischio di un evento di questo genere in una fase di grande confusione e incertezza dovrebbe indurre tutti a una maggiore prudenza nei comportamenti e nelle dichiarazioni, al fine di favorire un dialogo e un confronto costruttivo. Le risposte a una crisi che ha un risvolto economico immediato ma un’origine più profonda e lontana, legata a un modello di società che è diventata sempre più individualista e antiegalitaria, vanno ricercate attuando comportamenti più collaborativi e condivisi al fine di ricomporre le diversità verso un bene comune non solo dichiarato ma anche realizzato.
23 febbraio: ad Erice conferenza sul tema dell’Audiovisivo e le Scuole Alfamediali.
Lo diceva Karl Popper che proponeva la patente ai professionisti del tubo catodico, ma la domanda è: la tv può realmente insegnarci qualcosa? La tv – ci ricorda Antonio Ricci - sa informare, non insegnare, perché tratta forme, non sostanze. Quotidianamente riversa addosso dell’inerme spettatore una quantità enorme di immagini in movimento, un ragionamento non può avere i tempi televisivi (lui – lo spettatore - sì che dovrebbe prenderla la patente). Essendo inadeguata all’insegnamento è difficile anche che dalla tv scaturiscano nozioni che rendano edotti gli spettatori sui metodi di autodifesa. “E’ vero, l’ho visto in tv”, è una frase pericolosa che si può sentire soprattutto dai bambini. Per questo è nata ad Erice una scuola primaria che insegna ad adoperare, riconoscere e capire gli strumenti mediatici e che mercoledì 23 febbraio invita tutti ad Erice Casa Santa (Sala Biagio Amico) per un interessante convegno sul tema dell’Audiovisivo, attraverso i contributi dei bambini, l’intervento di sostenitori del progetto e l’approfondimento sulle scuole Alfamediali che vogliamo continuare a raccontarvi.
Un’interessante sperimentazione, divenuta adesso progetto istituzionalizzato, è stata avviata ad Erice e si sta diffondendo su tutta la penisola: è l’alfamedializzazione dell’istruzione. In un’era definita post-moderna, che ha visto avviarsi in modo veloce ed esponenziale - già con la nascita dell’industria culturale - un passaggio piuttosto repentino dalla civiltà alfabetico-tipografica della carta alla civiltà audivisivo-multimediale dello schermo, l’iniziativa ericina si insinua come necessaria ad una società proveniente da un ‘900 mediatico, definito dal gruppo di ricerca del responsabile pedagocico Tullio Sirchia (che ha avviato, promosso e diffuso l’iniziativa) “Il secolo dell’audiovisivo o secolo AV”, per entrare in un ventunesimo secolo dove l’audivisivo si amalgama anche e soprattutto con la multimedialità del web, il quale ne cannibalizza i molteplici aspetti e li rende propri: si pensi come, attraverso il web, sia diventato sempre più semplice acquistare prodotti, diffondere un’opinione, realizzare o promuovere una ricerca, trovare dati e informazioni, ascoltare o fare la radio, consultare un’enciclopedia, vedere o trasmettere la tv attraverso lo streaming, costruire un’identità virtuale o programmare un viaggio.
In questo quadro va ad orientarsi il rinnovamento dell’istruzione attraverso l’iniziativa del gruppo di ricerca di Tullio Sirchia; la scuola alfamediale risulta così in continuo aggiornamento e in simbiosi con la realtà che ci circonda, ripercorrendo anche quelle immancabili otto competenze base, scaturite dalla “Strategia di Lisbona”, che un cittadino europeo deve possedere per definirsi adeguatamente istruito: saper comunicare in madrelingua, saper comunicare utilizzando lingue straniere, avere competenza matematica e competenze di base in scienze e tecnologie, possedere competenza digitale, imparare ad imparare, avere competenze sociali e civiche, possedere spirito di iniziativa e imprenditorialità, essere in possesso di consapevolezza culturale.
Sotto questi variegati e molteplici aspetti e continue sollecitazioni la Scuola Alfamediale si pone come adeguato strumento di istruzione, anticipando il necessario rinnovamento del settore scolastico repentinamente chiamato a reagire per adeguarsi ad una società che richiede sempre più tre competenze imprescindibili: una cultura umanistica, una cultura scientifica e una cultura multimediale (le tre più potenti culture storiche del nostro tempo e sicuramente del nuovo millennio); nella Scuola Alfamediale quest’ultimo aspetto (quello della multimedialità) s’intende anche come Cultura dello Spettacolo, ovvero dei linguaggi integrati del corpo e delle cose (movimento, suono, immagine) e della parola (parlata, scritta, stampata). Così, per imparare a leggere, scrivere, comprendere, realizzare ed emettere i linguaggi e i contenuti integrati della multimedialità, gli studenti delle scuole alfamediali fanno contestualmente, oltre alle ordinarie attività di studio, numerose altre attività come presentare dei progetti dinnanzi un pubblico, produrre attività illustrate (come giornali scolastici e manifesti), realizzare servizi video, imparando le tecniche per stare davanti e dietro la telecamera e, dunque, ad entrare con tutta la loro corporeità e verbalità dentro lo schermo. La lezione diventa così attiva ed interattiva, lo studente non è più passivo ricettore di nozioni ma attivo produttore di una cultura viva e in continuo movimento.
Non solo: in una scuola alfamediale si imparano tecniche tipografiche (dalla realizzazione di un testo giornalistico, alla composizione di una pagina, alla messa in stampa); vengono insegnati percorsi di formazione, realizzazione e diffusione di un qualsivoglia prodotto mediale (dalla carta allo schermo, dall’autore che scrive al conduttore che appare in video); vengono acquisite le competenze e la padronanza sull’uso degli strumenti digitali (dal pc, ad Internet, alla Play Station).
A tutto ciò si aggiunge l’analisi più teorica dell’approccio agli strumenti mediali scaturita dal dibattito filosofico tra gli apocalittici (che come Umberto Eco vedono nello strumento televisivo l’avvicinarsi di un nuovo regime fatto di accondiscendenza, asservimento al potere mediatico, edonismo che si trasforma in egocentrismo, fors’anche in cinismo e consumismo incontrollabile) e gli integrati (che vedono nell’audiovisivo un valido supporto alla diffusione di conoscenza, cassa di risonanza della realtà in continua evoluzione e strumento utile in mano all’uomo e non viceversa).
Queste rinnovate attività scolastiche insegnano così alle nuove generazioni ad integrare testi provenienti da diversi strumenti, ad acuire il senso critico e la curiosità e a comprendere, recepire ed emettere diversi codici e linguaggi che rientrano nei settori della comunicazione e della creatività.
La sperimentazione quasi trentennale della scuola alfamediale – partita negli anni ’70 – ha ricevuto parecchi consensi. La Rete Scuole Alfamediali (RSA) ha il suo fulcro ad Erice e comprende 23 scuole di ogni ordine e grado (16 siciliane, 2 liguri e 2 laziali). Un’iniziativa che introduce così insegnamenti interattivi di cultura multimediale in una scuola che preme all’innovazione.
lunedì, febbraio 21, 2011
LA G.S. CASTELLAMMARE VOLA VERSO I PLAY-OFF
Colgo l’occasione per invitare tutti a seguirci numerosi con l’ augurio che la gente nel nostro paese, possa riavvicinarsi alla pallacanestro, sport che in passato è stato motivo di vanto per noi castellammaresi e che negli ultimi anni si sta un po’ perdendo.
sabato, febbraio 19, 2011
Scherzare sulle cadute di stile di mister B.? Riflettiamoci
Vito Faz
Ho appena scoperto che non sono il solo a pensarla così...
Leggete questo interessante articolo:
Le Iene sono di sinistra o sono la foglia di fico delle TV di Berlusconi? Prima le foglie di fico erano di più, ormai è stato allontanato anche Mentana e ci sono rimasti loro e Antonio Ricci.
Sono pochi quelli che si pongono la domanda : la canzone che Luca e Paolo hanno cantato a Sanremo è frutto del loro sacco, cioè satira, oppure fa parte di una strategia sofisticata di disinformazione messa in piedi dagli specialisti in comunicazione di Berlusconi?
Ecco il testo della canzone di Luca e Paolo “Ti sputtanerò”
Ti sputtanerò
al Giornale andrò
con in mano foto dove tu sei con un trans.
Ti consegnerò le intercettazioni
e alle prossime elezioni sputtanato sei.
Ti sputtanerò con certi filmini che darò alla Boccassini dove ci sei tu.
E le mostrerò donne sopra i cubi e ci metto pure Ruby che ti fotterò
E se Emilio/Fede /non si/ vede /ce lo aggiungo col Photoshop.
Ho già sentito Lele/Mora/ che dichiara/cosa?/ tutto!
Ti sputtanerò sarà un po’ il mio tarlo
con la casa a Montecarlo dei parenti tuoi… mogli e buoi…tutti tuoi!
e ti sto sputtanando …dove? In questura!/ pure! /porto anche la Santanché.
Le ragazze stanno dalla parte mia
e so che mi sostengono se l’affitto in via dell’Olgettina è intestato a me.
Tuo cognato già lo sai io lo dimostrerò
che la casa al Principato appartiene a lui.
Ti sputtanerò farò l’inventario
con Noemi e la D’Addario dei festini tuoi
Ti sputtanerò dirò a D’Agostino
che tua suocera e Bocchino han gli inciuci in Rai.
E se tu intercetti la Nicole Minetti
c’è Ghedini che intercetterà te.
Ti sto sputtanando…dove? da Santoro… quando? Ora. Chiamo.
Ti sputtanerò. Non mi butti giù.
Sì ma il 6 aprile in aula ci vai solo tu.
Le vicende attuali vengono descritte dalla canzone come risultato di un conflitto tra Fini e Berlusconi. Tuttavia Fini viene attaccato molto più duramente dell’altro.
Infatti si insinua che Fini potrebbe avere avuto rapporti con trans (il che agli occhi di molti è peggio che avere rapporti con minorenni; starebbe in combutta con la Boccassini e farebbe circolare foto false ritoccate con il photoshop).
Le accuse a Berlusconi, in confronto, sono molto più lievi, ma “il 6 aprile in aula” ci andrà solo lui!
Si suggerisce in tal modo la tesi che, in fin dei conti Berlusconi, sarebbe solo un puttaniere come ce ne sono tanti, mentre Fini sarebbe mezzo gay, traditore e spione.
Ci chiediamo come mai Masi in RAI fà censura preventiva a suon di telefonate in diretta, contratti non firmati, disposizioni per la composizione del pubblico, dichiarando guerra ai Santoro, ai Floris e alle Dandini, che si rivolgono ad un pubblico già schierato e politicizzato. Si cerca di limitare e sabotare la libertà di trasmissioni e di conduttori che tutto sommato non spostano voti, se non in minima parte.
Poi la RAI permette stranamente una canzone così a Sanremo, dove si fa il 50% di share e viene visto dal pubblico meno politicizzato.
La canzone punta in effetti al bersaglio grosso del pubblico più influenzabile e popolare – che non legge i giornali e di certe cose sa solo per sentito dire – facendo passare la tesi che tutti i politici sono colpevoli, quindi nessuno è realmente colpevole. Tradotto in linguaggio popolare : il pulito ci ha la rogna!
Il Giornale di Sallusti nel frattempo fa finta di scagliarsi contro le Iene che a Sanremo farebbero propaganda di sinistra : ciò sostiene la tesi che in Italia non ci sarebbe regime mediatico e che invece tutti si accaniscono contro il premier. (significativi i commenti dei lettori sul sito WEB de Il Giornale)
Solo qualche commentatore o blogger più attento fà rilevare che l’operazione potrebbe essere una sofisticata operazione di disinformazione.
I maggiori giornali – anche Repubblica – sembrano esserci cascati completamente. Vuol dire che le opposizioni non hanno ancora capito con chi hanno a che fare e non sanno riconoscere gli schemi narrativi ad uso del grosso pubblico che gli spin doctors della comunicazione berlusconiana preparano di volta in volta.
Diamoci un svegliata : il Grande Fratello orwelliano è all’opera per diffondere le sue verità, si avvale di grandi risorse e di strumenti comunicativi sofisticati e Berlusconi si sta giocando il tutto per tutto.
Fonte: http://svistasocialclub.wordpress.com/
venerdì, febbraio 18, 2011
VOLLEY: IL CENTRO CARNE AL GIRO DI BOA
martedì, febbraio 15, 2011
Parliamo, da semplici cittadini, di questione morale
Notizia di oggi: Re Silvio è stato rinviato a giudizio con rito immediato con l'accusa di concussione e prostituzione minorile; secondo il gip Cristina Di Censo che lo ha stabilito, sussistono evidenti prove di reato. Spero di averlo scritto bene...
domenica, febbraio 13, 2011
sabato, febbraio 12, 2011
GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE PER LA DIGNITA’ DELLE DONNE
vorrei invitarti a partecipare con me, domenica 13 febbraio alle ore 11,00
in piazza Ciullo, al sit-in(con caffè)
per la giornata nazionale per la dignità e la libertà delle donne.
Francesca Messana
Assessore alla Cultura Comune di Alcamo
SE NON ORA, QUANDO?
Io parlo per ver dire, non per odio d’altrui nè per disprezzo (Petrarca)
GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE PER LA DIGNITA’ DELLE DONNE
Una cultura diffusa propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici. Questa mentalità ed i comportamenti che ne derivano, stanno inquinando la convivenza sociale e l’immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione. Così, senza quasi rendercene conto, abbiamo superato la soglia della decenza.
Il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni.
Chi vuole continuare a tacere, sostenere, giustificare, ridurre a vicende private il presente stato di cose, lo faccia assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale.
http://www.petizionepubblica.
L’APPUNTAMENTO AD ALCAMO E’
DOMENICA 13 FEBBRAIO ORE 11,00
PIAZZA CIULLO per prenderci un caffè
L’ITALIA E’ ANCHE NOSTRA!
lunedì, febbraio 07, 2011
LA PROTESTA AD ARCORE PER CHIEDERE LE DIMISSIONI DI BERLUSCONI
venerdì, febbraio 04, 2011
Via Peppino Impastato - vittima della mafia
Ci giunge notizia, direttamente dal Presidente della Commissione Toponomastica Giovanni Portuesi, che la commissione ha approvato - insieme ad altre - la richiesta di intitolare una via di Castellammare del Golfo a Peppino Impastato. Si chiamerà Via Peppino Impastato - vittima della mafia e a quanto pare hanno già individuato anche la strada da intitolare.