venerdì, gennaio 30, 2015

DEPURATEVI DAI NERVOSISMI

"...E PORCA BUTTANA..." (cit. il Sindaco a conclusione del suo intervento in C.C.)

Nella giornata di ieri 29.01.2015 si è tenuto il Consiglio Comunale durante il quale, grazie all'assist del consigliere Asaro, il Sig. Sindaco Nicolò Coppola ha avuto modo di raccontare la Verità sulla situazione riguardante il nuovo impianto di depurazione. Supportato da una dettagliata relazione fornita e congiuntamente suggerita dal Resp. III Settore LL.PP. (come nei migliori teatri), il Sindaco ha ripercorso il sofferto e tribolato iter progettuale e amministrativo del depuratore, che ha consentito al
la nostra cittadina di vedere, quantomeno sulla carta, ben tre progetti:
  1. progetto di manutenzione dell'esistente (scelta abbandonata dall'amministrazione Bresciani per ovvi motivi di decoro urbano, igiene pubblica e inadeguatezza del sito);
  2. progetto per la realizzazione dell'impianto in caverna (troppo lungimirante per le umili menti castellammaresi);
  3. progetto per la realizzazione dell'impianto in trincea poco distante dall'esistente (alla portata del modesto ingegno nostrano).
Cioè dopo quarant'anni di scagazzare dietro il porto siamo stati capaci di elaborare in quattro anni ben tre progetti senza realizzarne neanche uno.
Per intenderci speriamo e preghiamo che almeno uno si faccia.
Il punto tre rappresenta la soluzione ad oggi caldeggiata dall'attuale Amministrazione per cui tecnici interni ed esterni stanno lavorando alacremente. Nonostante ciò si registra un notevole nervosismo da parte del Sig. Sindaco, come se la scelta fatta dall'amministrazione Coppola - e ci sarà sicuramente un atto giuridicamente vincolante che ratifica tale scelta - non fosse ritenuta la migliore possibile. "...io l'avrei rifatto dov'è quello attuale..." disse il Sindaco.
Nervosismo che si taglia con il coltello nell'aula consiliare, con pugni sbattuti sul tavolo, sventolio di relazioni contenenti Verità assolute, linguaggio poco consono al luogo e alla carica rappresentata. Perchè mai tutto questo nervosismo se ha la Verità in mano?
Come dichiarato nella seduta di ieri a dare fastidio sono state le parole dell'ex Sindaco Marzio Bresciani, che in TV avrebbe dichiarato che, se ci fosse stato lui, i lavori per la realizzazione del depuratore sarebbero già partiti e che comunque non sarebbe entrato nel merito delle scelte compiute dall'attuale amministrazione, ribadendo il concetto che ognuno è responsabile delle proprie scelte.
D'altronde un Sindaco esperto (e Coppola il Sindaco lo sa fare) non dovrebbe sapere di essere facile bersaglio oggetto di molteplici critiche? Possiamo mai immaginare che le poche parole di Bresciani lo abbiano ferito tanto da reagire così? Non capiamo come mai un Sindaco che ha la Verità tra le mani non si faccia scivolare addosso come acqua le critiche di chicchessia.
L'unica cosa che ci rende ancora speranzosi sulla buona riuscita dell'impianto di depurazione è che Nicolò Coppola, sempre nella stessa seduta di ieri ha dichiarato: "...io su questo progetto mi ci gioco la testa..."
Tra toni alti e richiami del Presidente del Consiglio crediamo di aver sentito che l'eventuale fallimento sul depuratore provocherebbe le spontanee dimissioni del Sindaco.

Sappiamo adesso che la Verità è nelle sue mani...per cui... per dirla alla Renzi #Nicolastaisereno.

giovedì, gennaio 08, 2015

Je suis Charlie. Io sono Charlie Hebdo. Lo sono e lo sarò sempre.

Quello di ieri non è stato un semplice attentato terroristico. Come per l' 11 settembre, ieri abbiamo assistito ad un cambiamento radicale del modo di pensare e di agire. Un evento come quello di ieri, paragonabile, se pur in parte, a quello delle torri gemelle, è in grado di segnare intere generazioni di giovani giornalisti e vignettisti. Quella di ieri è la condanna a morte  della libertà d'informazione, della libertà di stampa, della libertà d'espressione. Da oggi siamo tutti un po' più soli.

Charlie Hebdo: la sottile linea che separa libertà d'espressione e violenza; violenza che genera morte e dolore in nome di (un) dio. Un dio che sicuramente non avrebbe voluto questo.

Come si può uccidere per una vignetta? Per della satira? La satira, da strumento per la pace, è stata trasformata in strumento per seminare morte per le vie di Parigi. Soltanto per delle vignette.

Mentre scrivo mi viene da pensare ai tanti giornalisti uccisi in Italia dalla criminalità organizzata e li elevo ad eroi. Oggi aggiungo nuovi eroi nel mio personale epitaffio di dolore. Eroi perchè credevano in un mondo diverso. Un mondo tutto da ridere, anche nel dolore della quotidianità. Eroi nella loro eccezionale semplicità ed ironia.

Questa mattina, oltre al dolore, mi sono svegliato con una consapevolezza: oggi siamo tutti un pò più soli e meno liberi di esprimere il nostro pensiero. Inevitabilmente verranno prese nuove misure di sicurezza e, purtroppo, verranno messe in atto nuove forme di autocensura. Una sorta di autobavaglio all'informazione libera per paura di nuovi atti terroristici. Questo attentato ha innescato una forma di censura indiretta per chi svolge il delicato lavoro di informare, anche con una vignetta. Oggi quindi siamo tutti un pò più soli ma uniti nel dolore.

Mi preme sottolineare un secondo aspetto di questa triste vicenda: La scia di odio e ignoranza che porta questo evento nel nostro paese. Matteo Salvini continua a ribadire che abbiamo "il male in casa" riferendosi ai continui sbarchi di immigrati sulle nostre coste. Salvini sta commettendo il più grosso degli errori: generalizzare. Non tutti gli immigrati sono terroristi come non tutti gli italiani sono mafiosi. Per intenderci, noi italiani di attentati ce ne intendiamo bene. Abbiamo commesso stragi in giro per l'Italia (Strage di Bologna, Capaci, Via D'Amelio, Firenze e tante altre non meno importanti in cui persero la vita uomini e donne servitori dello Stato e tanti innocenti). Ma non per questo siamo tutti mafiosi o terroristi. Quindi la generalizzazione di Matteo Salvini serve solo a seminare odio perchè, in questo momento di profonda crisi, il malcontento può degenerare in atti di violenza e razzismo (come già accaduto in passato).

Je suis Charlie. Io sono Charlie Hebdo. Lo sono e lo sarò sempre.

Emanuel Butticè