lunedì, gennaio 30, 2012
Impianto a biomasse a Castellammare del Golfo, dubbi e perplessità
In data 9.12.2011 il comune di Castellammare del Golfo ha partecipato ad una Conferenza di servizi, convocata presso "l'Assessorato Regione Sicilia- Dipartimento dell’Energia-Servizio 3 – Autorizzazioni e Concessioni", per dare un parere circa la collocazione nel proprio territorio di un Impianto per la produzione di Energia Elettrica alimentata da Biomasse con potenza nominale di 998 KW.
La notizia è importante in quanto altri comuni, a cui era stata fatta la stessa richiesta, hanno dato parere negativo per una serie di motivazioni che riteniamo alquanto condivisibili e che in seguito vi illustrerò.
Per capire cosa sono le biomasse potete cliccare questo link che vi porterà alla definizione data da wikipedia.
Come potete leggere lo sfruttamento di energia da biomassa ha dei vantaggi ma anche dei svantaggi da non sottovalutare, ma su tale tema non mi sento di svolgere particolari riflessioni in quanto non ho molte competenze.
Tuttavia non mi sento di non dare particolare importanza ai vantaggi positivi di questi impianti, ma attenzione vantaggi che vi possono essere solo nel momento in cui l'installazione dello stesso avvenga nell'ottica di un piano energetico quantomeno di carattere regionale.
Con ciò voglio dire che se ne facciamo uno in un posto a caso non risolviamo il problema energetico ne tantomeno il problema dello smaltimento delle biomasse.
Come già detto, altri comuni sono stati interpellati e tra questi figura il comune di Calatafimi-Segesta che non soltanto ha dato parere negativo ma ha anche trasmesso tutti gli atti alla Procura della Repubblica di Trapani.
Ma vediamo un pò quali sono stati i punti, per lo meno quelli più critici, evidenziati dalla amministrazione di Calatafimi e che ci fanno sorgene qualche dubbio anche a noi:
1) che in fase di esercizio non vengono valutate opportune campagne di monitoraggio, sia
iniziali che scanditi duranti l’attività dell’impianto, dei dati di immissione nell’atmosfera di
sostanze eventualmente dannose come nanoparticelle e/o similari attraverso apparecchiature
tecnologicamente adatte alla rilevazione degli stessi o dei dati inerenti all’inquinamento acustico .
Con questa critica l'amministrazione evidenzia che il progetto non è supportato da studi che individuano il livello di inquinamento che può produrre questo impianto sia inizialmente che in fase di esercizio con specifico riferimento alle nano-particelle che, per le loro peculiari caratteristiche, vengono assorbite dal corpo umano con estrema facilità.
2)non si ha conoscenza del piano di smaltimento dei residui: ceneri con/senza carbone.
Ed infatti dove vanno a finire i rifiuti? Chi ha visto il progetto ci ha riferito che la società proponente non ha previsto in alcun modo le modalità di smaltimento delle ceneri.
3)dalla visura camerale in allegato, la società proponente
la realizzazione dell’impianto ha un capitale sociale esiguo ( € 10.000,00) a garantire la copertura
finanziaria di eventuali danni ambientali o ripristino dei luoghi alla dismissione della stessa.
Orbene, questa è una delle critiche che ci fa allarmare di più.
Ed infatti per costruire tale impianto ci vorranno milioni di euro e noi ci dobbiamo fidare di un'azienda con un capitale sociale di soli 10.000 euro?
Ed ancora in altri punti si evidenzia come manchino provvedimenti regionali necessari a consentire l'installazione di impianti di questo tipo.
Insomma tale progetto non pare realizzato con la dovuta cautela e attenzione del caso, tra l'altro nella nostra intervista il sindaco sembra già aver individuato la zona dove potrebbe essere installata e cioè Balata di Baida.
A tal riguardo anche tale mossa mi sembra azzardata visto e considerato che già in quella zona la percentuale dei tumori è abbastanza alta (per qualche strano motivo) e non vorremmo ulteriormente innalzarla con scelte che una volta prese difficilmente possono consentire di tornare indietro.
anche l'Associazione Rifiuti Zero si è espressa in maniera contraria all'installazione di questo impianto, infatti potete leggere il loro comunicato in questo link
Voi che ne pensate?
P.S. Castello Libero insieme a Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie ha già fatto istanza di accesso agli atti per saperne ancora di più, quindi vi daremo ulteriori delucidazioni.
La satira delle vignette di Allegra tra Sicilia e attualità
Per
anni – attraverso le pagine de La
Reppublica - ha disegnato una classe politica siciliana
raffigurandola con le fattezze di topi e un sindaco (quello di Palermo, Diego
Cammarata da poco dimessosi) completamente invisibile, di cui si nota la
presenza solo attraverso una racchetta sospesa nel vuoto. Lui è Gianni Allegra
- pittore, illustratore e autore satirico – oggi ospite virtuale nelle pagine di
RAC Notizie e Affari.
Salve Allegra, onorati di ospitare un
maestro della satira. Lei ha lavorato per anni per redazioni come Comix, Linus, L'Unità, Avvenimenti, Cuore e poi Tango e Smemoranda. Adesso le sue caustiche vignette
possono essere assaporate nelle pagine di Repubblica Palermo. Quale rivista
ricorda con più affetto?
Ho un ricordo bello di tutte le collaborazioni. Quella per I
Siciliani è legata a Pippo Fava, al suo sacrificio, alle sue idee. E anche ad
una sua frase che mi colpì moltissimo. Appena ricevuti i miei disegni, era
l'aprile o il maggio del 1983,
mi chiamò e mi disse: Mai visti mafiosi disegnati così.
Nacque una collaborazione istantanea! Ma ricordo con affetto il compianto
quotidiano del pomeriggio L'Ora, che pubblicò per otto anni tutti i giorni le
mie vignette antimafia. E come non ricordare Linus che nel 1985 mi lanciò come nuovo
autore del sud?
Le dimissioni di
Diego Cammarata da sindaco di Palermo hanno offerto nuovi spunti?
Ho imparato a fare satira anche in condizioni non propizie:
lavorando con i quotidiani devi trovare un'idea anche quando non accade nulla
di particolarmente interessante. Certo, la perdita della racchetta sospesa del
sindaco, mi mancherà, ma vedrete che ci saranno altri spunti che cattureranno
la mia attenzione.
Chi fa satira ha
un occhio più attento ai cambiamenti, perciò lo chiediamo a lei (che
sicuramente attraverso le sue vignette si appresta già a raccontarlo) cosa ci
si aspetta nel futuro di Palermo e della Sicilia?
Nell'immediato non mi aspetto nulla di particolarmente
significativo. La mia parte, la sinistra, boccheggia ed è frantumata più che
divisa: mi costringe a farle fare da bersaglio per i miei strali satirici. Un
bersaglio immobile, direi. Poi, a destra, non si finisce mai di trovare appigli
piccoli e grandi per fare satira anche piuttosto facile. Preferisco le
situazioni più ambigue, più torbide. Non che mi piacciano nella vita: anzi.
Nella satira, per quanto mi riguarda, il guizzo scatta nelle situazioni
"paludose".
La sua vasta produzione satirica è raccolta
in sei libri (“I gattopardi”; “La prima repubblica non si scorda mai”;
“Centonove vignette”; “Poveri ma brutti”; “Lo statuto dei disoccupati”;
“L’isola di Cuffaro”; “Contro la mafia a vignette”, con il quale ha vinto il
premio per la satira politica “Pino Zac” a Forte dei Marmi. La sua matita non
si ferma mai… sta pensando già a nuove produzioni editoriali?
No, non mi fermo: almeno fino a che avrò idee che mi
consentano di realizzare nuovi progetti. Per adesso langue la pittura. Ma
presto, spero, di ripropormi con altre mostre in Italia e all'estero. Sto
lavorando alle ultime tavole di un graphic novel scritto da Marcello Benfante,
"Diario della pioggia", che uscirà in primavera.
Con la caduta di Berlusconi sembra
chiudersi la seconda repubblica, quella più mediatica, fors’anche urticante e
grottesca. Qual è stato il personaggio politico che l’ha più intrigata (nel
bene o nel male) in queste due tormentate repubbliche?
Senza dubbio Andreotti, Cuffaro e Berlusconi.
Dove trovarla sul web?
Facebook è un ottimo veicolo. Ma adopero un blog a cui tengo
molto che si chiama Il Sole e le Nuvole che si trova al sito www.gianniallegra.blogspot.com.
Prossimi appuntamenti che la coinvolgono e
che vuole condividere con i nostri lettori?
Venerdì 20 aprile alla Feltrinelli di Palermo presenterò con
Benfante, "Diario della pioggia". Non mancate!
Fabio Barbera
sabato, gennaio 28, 2012
Un'autonomia dimenticata
In
queste ultime settimane, si è molto parlato (più sui social network che sui
media nazionali, in verità) del “Movimento dei Forconi”, una sorta di
associazione spontanea di agricoltori, allevatori, pescatori e altre categorie
lavorative come gli autotrasportatori, che ha messo in atto una protesta contro
il rincaro del costo del lavoro causato dalle manovre finanziarie del Governo.
Protesta che ha portato, come noi siciliani ben sappiamo, al blocco delle
principali industrie della nostra regione, del trasporto di merci e carburanti,
il che ha provocato notevoli disagi.
Non
voglio entrare nel merito delle motivazioni, più o meno condivisibili e/o
giustificabili, che stanno alla base di tale protesta, né dire la mia sulle
polemiche riguardo il presunto colore politico del movimento. Vorrei invece
prendere spunto da alcuni temi mossi durante questa settimana di protesta per
parlare di un argomento del quale mai si è parlato, colpevolmente, e che invece
riveste la sua importanza: l’autonomia finanziaria della Regione Siciliana.
La
Sicilia, come tutti sanno, è una Regione a Statuto Speciale; questo significa
che la nostra regione gode, o meglio, dovrebbe godere di un’ampia autonomia
politica, amministrativa e finanziaria. La Regione, infatti, ha competenza
legislativa esclusiva in alcuni ambiti molto importanti (agricoltura, pesca,
turismo), nonché in materia fiscale. Come si evince leggendo l’articolo 37
dello Statuto della Regione Siciliana (approvato con Regio Decreto nel 1946,
quindi prima che l’Italia divenisse una Repubblica Costituzionale), “Per le imprese industriali e commerciali,
che hanno la sede centrale fuori del territorio della Regione, ma che in essa
hanno stabilimenti ed impianti, nell'accertamento dei redditi viene determinata
la quota del reddito da attribuire agli stabilimenti ed impianti medesimi.
L'imposta, relativa a detta quota, compete alla Regione ed è riscossa dagli
organi di riscossione della medesima.”
In
parole povere, i tributi dovuti dalle imprese allo Stato, nel caso in cui la
produzione delle stesse abbia luogo negli stabilimenti siti nel territorio
regionale, sono trattenuti e riscossi dalla Regione. Per fare un esempio, le
raffinerie di petrolio che operano fra Siracusa ed Augusta, che producono quasi
il 60% del carburante distribuito e utilizzato in tutta Italia, dovrebbero
versare i loro contributi nelle casse regionali, non in quelle statali. Fin qui
tutto bene; c’è solo un “piccolo” problema. Infatti, questa disposizione
statutaria, in realtà, non è stato mai attuata; con la conseguenza che tali
aziende, che prevalentemente hanno sede legale in altre regioni italiane,
finiscono col pagare i tributi direttamente allo Stato, o comunque li versano
nelle casse di regioni nelle quali non avviene la produzione. Tutto ciò ha
comportato, e comporta tutt’ora, un’ingente sottrazione di risorse che
legalmente spetterebbero alla nostra regione; e badate bene, qui non si tratta
di bruscolini, ma di milioni di euro all’anno; il che, moltiplicato per gli
anni in cui questa norma è rimasta disattesa, corrisponde ad un’ingente danno
per le casse regionali. Alla faccia dei leghisti che sostengono che la Sicilia
sottrae risorse allo Stato…
Ma, a questo punto,
qualcuno potrebbe dire che comunque lo Stato finanzia la Regione attraverso
altri canali, quindi in un modo o nell’altro, questi soldi tornano alla base;
leggiamo quindi l’articolo 38 dello Statuto. “Lo Stato verserà annualmente alla Regione, a titolo di solidarietà
nazionale, una somma da impiegarsi, in base ad un piano economico, nella
esecuzione di lavori pubblici. Questa somma tenderà a bilanciare il minore
ammontare dei redditi di lavoro nella Regione in confronto della media
nazionale. Si procederà ad una revisione quinquennale della detta assegnazione
con riferimento alle variazioni dei dati assunti per il precedente computo.”
Questo “fondo di solidarietà
nazionale”, chiamato anche “fondo perequativo”, era destinato a finanziare le
spese in conto capitale sostenute dal Governo regionale, quindi aveva
l’importante funzione di sostenere ed incrementare il PIL, notoriamente molto
basso nel nostro territorio. Ma pensate che questa disposizione sia stata e sia
ancora rispettata? Secondo i dati, tale fondo ammontava a circa 1800 milioni di
euro annuali fino alla fine degli anni ’80; successivamente, tale somma è stata
progressivamente decurtata, fino a giungere ad un minimo di 400 mila euro
nell’anno 1998. Una notevole riduzione, ma c’è di più; nel periodo compreso fra
il 1999 e il 2002, la Regione non ha più ricevuto questo fondo da parte dello
Stato! Nel 2003 poi è stata ripresa la normale erogazione, ma sempre in
quantità minore; l’ultimo dato risale al 2010, in cui l’ammontare del fondo è
pari a 20 milioni di euro.
A dire la verità, per ben
due volte la Regione ha presentato ricorso contro lo Stato, davanti la Corte
Costituzionale, per i tagli al fondo di solidarietà nazionale; ma in entrambi i
casi, prima nel 1987, poi 5 anni dopo, nel 1992, la pronuncia dei giudici
costituzionali è stata negativa, ritenendo che il contributo “per quanto
costituisca un obbligo costituzionale, non è vincolato sia per quanto riguarda
l’ammontare che le modalità di erogazione, ad alcuna garanzia costituzionale” e
che “l’ulteriore riduzione degli accantonamenti per il contributo di
solidarietà è frutto di una valutazione non irragionevole del legislatore
statale, in quanto riflette l’urgenza di arginare l’espansione del deficit
pubblico senza alterare la complessiva rispondenza tra bisogni fondamentali
della Regione e mezzi finanziari per farvi fronte” (cito testualmente dalle due
sentenze emesse dalla Corte).
Un’autonomia concessa sulla
carta, ma mai veramente attuata; una violazione di norme di rango
costituzionale, grave, ma mai punita in quanto tale. Con questo, non voglio
dire che la colpa della crisi (che dalle nostre parti è iniziata ben prima del
crollo della Lehmann Brothers) sia da addossare interamente allo Stato; anzi,
purtroppo per noi, i nostri amministratori regionali si sono sempre distinti
per lo spreco del denaro pubblico. Ma allo stesso tempo, credo che sia doveroso
denunciare la mancata attuazione di questa parte del nostro Statuto, la quale
ha tolto e continua a togliere moltissime risorse alla Regione, e quindi
pregiudica gli investimenti, i finanziamenti, e inoltre tradisce l’essenza
stessa dell’autonomia, che dovrebbe rappresentare una marcia in più, e non un
handicap.
Roberto Odisseo
Castelli insultato da un operaio e lascia lo studio di Servizio Pubblico
Un acceso dibattito tra Roberto Castelli e un gruppo di operai sardi, nella puntata di Servizio Pubblico. Il
parlamentare prima di lamenta con Michele Santoro per “il pubblico
schierato” in studio, che lo contesta, poi parla delle “aziende del Nord
che chiudono”, mentre uno degli operai gli dice: “Castelli tu a me non
mi devi rompere i coglioni”. Poi l’ex viceministro ai Trasporti lascia
lo studio. L'operaio sardo si concede uno sfogo che, a mio avviso, sembra fare eco ai milioni di italiani che si trovano nelle stesse condizioni.
Emanuel Butticè
Emanuel Butticè
mercoledì, gennaio 25, 2012
Intervista al Sindaco di Castellammare
1. Sindaco Bresciani, come sicuramente ricorderà, in un’intervista che le facemmo noi di Castellolibero più di un anno fa, le fu chiesto come (e se) la sua amministrazione intendeva risolvere il problema del depuratore (inattivo). Lei ci rispose che essendo nel suo programma elettorale, si trattava assolutamente di una priorità per la sua amministrazione. Ci parlò delle intenzione di realizzare un nuovo impianto “in galleria” alla radice della diga foranea e che, (sue testuali parole) “fra la gara e l’inizio dei lavori dovrebbe passare ancora un anno”. Tutto ciò avvenne più di un’ anno fa…. e oggi…?
Allora, abbiamo percorso tutto l’iter che è necessario per cambiare il sito, lei sa che noi facciamo parte dell’ATO idrico quindi si è dovuto anche, all’interno dell’ATO, muoversi per far conoscere le nostre nuove intenzioni e valutazioni e poi ci siamo mossi con l’Assessorato, prima in maniera informale, per far valutare ai tecnici quali erano le intenzioni e successivamente abbiamo predisposto un progetto preliminare di un depuratore modulare messo in caverna alla radice della diga foranea: è un depuratore al cui scarico esce acqua che potrebbe essere utilizzata per i servizi del porto, ovviamente acqua non potabile. Il progetto preliminare è stato presentato a tutti gli enti interessati per quanto riguarda l’approvazione, l’importo del progetto è dicirca 18 milioni di euro. Poi è andato alla programmazione dell’ufficio programmazione della Regione ed è stato valutato favorevolmente dal nucleo di valutazione, adesso è andato al dipartimento rifiuti, e a breve dovrebbe arrivare la comunicazione della conferenza dei servizi, a cui parteciperanno tutti gli enti che devono dare il loro parere Il progetto in questo momento è al ministero dell’ambiente per il finanziamento totale o parziale. È chiaro chese sarà un finanziamento totale potremo già predisporre un bando di gara perl’appalto, se sarà un finanziamento parziale dovremo studiare una soluzione che ci consenta di realizzarlo. Sul depuratore abbiamo lavorato molto, i ritardi sono imputabili ai tempi di determinate procedure.
2. Sempre in quell’intervista, parlando di raccolta differenziata, lei stesso lamentò delle inefficienze, così come molti cittadini. Ad oggi pensa che le cose siano cambiate? Come? Potrebbe darci un po’ di dati o percentuali sulla raccolta differenziata a Castellammare?
Dunque, qualcosa sta cambiando, nel senso che noi siamo partiti discretamente, però poi c’è stata una grossa marcia indietro. Da qualche tempo abbiamo ripreso la questione attivando dei controlli più decisi e mirati; adesso vediamo se riusciamo ad organizzare (non è una promessa) una nuova campagna di sensibilizzazione, perché per molti non è stata sufficiente oppure è passato l’entusiasmo iniziale, su questo stiamo ponendo la nostra attenzione per migliorare la situazione. Con un dato possiamo dire che attualmente siamo al 30% circa, decisamente basso dopo un anno e mezzo di raccolta differenziate.
3. Da voci di corridoio sembra che sia stato presentato un progetto che prevede la realizzazione di una centrale a biomasse sul territorio castellammarese. Ci conferma questa notizia ed eventualmente sa darci qualche dettaglio?
Si, un progetto del genere c’è, attualmente noi abbiamo fermato il tutto perché, insieme al Consiglio, vorremmo valutare un po’ le aree in cui queste centrali possono essere realizzate. Una centrale a biomasse in genere, non è un impianto particolarmente inquinante sotto il profilo ambientale, però è chiaro che bisogna studiare bene. Se, in queste centrali, si usano tutti i materiali provenienti dall’agricoltura può essere una situazione interessante. La localizzazione quindi è molto importante, questa richiesta dovrebbe riguardare più o meno l’area industriale di Balata di Baida. Però è chiaro che va attenzionata bene e mi piacerebbe che fosse sia l’Amministrazione che il Consiglio a dare un indirizzo su questo.
4. Come sappiamo tutti il porto di Castellammare è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza il 26 Maggio 2010. Un anno dopo (precisamente quest’estate) il cantiere è stato in parte dissequestrato, ma i lavori non sono mai realmente iniziati. Successivamente c'è giunta voce che la Commissione Europea si è interessata alla questione del porto e sta indagando sull’utilizzo dei fondi pubblici. L'Amministrazione Comunale cosa sta facendo in merito alla questione? Ci può chiarire meglio questa vicenda?
L’Amministrazione Comunale sta facendo il possibile tenendosi al corrente e sollecitando, là dove si può sollecitare. La situazione del porto è un po’ complessa, a seguito del sequestro penale del cantiere, ci sono state una serie di indagini sui calcestruzzi. È stato richiesto un incidente probatorio da parte dell’impresa, che si è concluso lo scorso 9 Dicembre del 2011. Il consulente del gip ha fatto le sue valutazioni e l’impresa ha fatto le sue contro valutazioni, però l’incidente probatorio si è chiuso, poi potranno esserci cause civili ma comunque si è chiuso. In attesa di sentenza, l’assessorato ha chiesto il dissequestro del cantiere perché, teoricamente non esistono più motivi di alterazioni. Nel frattempo l’impresa, ha chiesto una perizia di variante suppletiva non di poco conto, di circa 2 milioni di euro, soprattutto per quanto riguarda il molo turistico che poteva essere completato ma che per problemi tecnici non è avvenuto. Che io sappia questa perizia suppletiva era all’approvazione del responsabile unico del procedimento, il quale mi ha assicurato che l’avrebbe approvata nel giro di una settimana. Adesso dovrebbe essere di nuovo alla gestione, infatti a breve andrò a parlare con la gestione per vedere a che punto sono e se ci sono problemi. Per l’impresa l’approvazione della perizia di variante è la condizione per riprendere i lavori a pieno ritmo. Io spero che non ci siano altri problemi e altre questioni, perché c’è sempre il problema di un’impresa fallita con dei debiti e questo non ti da lacertezza che tutto giri perfettamente. Dal punto di vista dei lavori, l’impresa fallita non è più quella che prosegue l’attività. Il cantiere una volta dissequestrato potrebbe consentire la ripresa dei lavori.
5. Quindi, di fatto, per poter riprendere i lavori, che tempi di attesa si prevedono?
Ovviamente i tempi sono molto lunghi, la perizia di variante, dopo essere stata presentata, viene approvata in linea tecnica, poi deve essere approvata dalla gestione in linea amministrativa cioè finanziata, successivamente il direttore dell’Assessorato che deve emettere il decreto del finanziamento. In fine il decreto passa alla Corte dei Conti che lo esaminerà per vedere la legittimità e quindi passerà un po’ di tempo, ci sono i tempi della burocrazia che sono un po’ lunghi, quindi se tutto va bene ci sono almeno 4 mesi, incrociando le dita, verso Aprile/Maggio dovrebbero riprendere i lavori, spero di sbagliarmi e che riprendano prima.
Signor Sindaco grazie per il suo tempo e arrivederci.
Grazie a voi, arrivederci.
E. Butticè, A. Navarra
lunedì, gennaio 16, 2012
Appello Giù le mani dall'acqua e dalla democrazia
Giorno 19 gennaio 2012 è stato convocato il Consiglio dei ministri per emettere il decreto sulle liberalizzazioni.
Apprendiamo con disappunto che è intenzione del governo disattendere i risultati del referendum sull'acqua vanificando così la forte mobilitazione del popolo italiano su un diritto di cui è stato ribadito l'importanza e il fondamentale carattere universale.
Anche la cittadinanza castellammarese ha espresso con una percentuale dei SI del 97% la sua opinione e il tutto rischia di essere vanificato nei prossimi giorni.
Castello Libero non ci sta e per questo sottoscrive e vi propone di aderire all'appello lanciato dal forum italiano dei movimenti per dell'acqua che troverete qui sotto:
Il 12 e 13 giugno scorsi 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto.
Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è espressa in ogni territorio, dimostrando la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e Stato attraverso la politica.
Il voto ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti.
A questa straordinaria esperienza di democrazia il precedente Governo Berlusconi ha risposto con un attacco diretto al voto referendario, riproponendo le stesse norme abrogate con l’esclusione solo formale del servizio idrico integrato.
Adesso, utilizzando come espediente la precipitazione della crisi economico-finanziaria e del debito, il Governo guidato da Mario Monti si appresta a replicare ed approfondire tale attacco attraverso un decreto quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull’acqua, forse addirittura in parallelo ad un analogo provvedimento a livello di Unione Europea che segua la falsariga di quanto venne proposto anni addietro con la direttiva Bolkestein. In questo modo si vuole mettere all’angolo l’espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano, schiacciare ogni voce critica rispetto alla egemonia delle leggi di mercato ed evitare che il “contagio” si estenda fuori Italia.
Noi non ci stiamo.
L’acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato.
I beni comuni sono l’humus del legame sociale fra le persone e non merci per la speculazione finanziaria.
Ma sorge, a questo punto, una enorme e fondamentale questione che riguarda la democrazia: nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.
Chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa.
Chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano.
Chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di sottoscrivere questo appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.
Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia.
Per adesione cliccate questo link:
http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_petitions&view=petition&id=181&Itemid=111
Dragotto con Pino Maniaci: “Acquisto le attrezzature per Telejato”
Finalmente una buona notizia!!
“Telejato non deve chiudere. Ecco perché ho deciso di finanziare personalmente l’acquisto delle apparecchiature per la trasmissione in digitale dell’emittente di Pino Maniaci”.
Lo ha annunciato Tommaso Dragotto, leader del Movimento Impresa Palermo e candidato sindaco per le prossime elezioni amministrative nel capoluogo siciliano.
Dopo che l’attrice Sabina Guzzanti si è messa a disposizione per collegare la vicenda dell’emittente a quella dei teatri in rivolta e l’associazione “Siamo tutti Telejato”, insieme con le associazioni antimafia “Rita Atria”, “Peppino Impastato” e “Libera Palermo” hanno lanciato un appello alle grandi firme del giornalismo italiano, da Michele Santoro a Fabio Fazio, da Gad Lerner a Marco Travaglio,fino a Roberto Saviano e Lilli Gruber, Tommaso Dragotto ha ritenuto che fosse fondamentale e necessario intervenire immediatamente.
“Ho incontrato sabato scorso il giornalista Pino Maniaci – ha spiegato Dragotto – ed abbiamo discusso sulla necessità concreta di non permettere che l’emittente televisiva chiuda i battenti, in quanto bisogna salvaguardare il suo ruolo di informazione libera in un territorio difficile com’è quello in cui trasmette. Telejato – ha concluso il leader del Movimento- continuerà a svolgere la sua fondamentale attività per riscattare la nostra Isola dalla peste mafiosa. Non è una promessa ma un dato di fatto”.
Fonte: Movimento Impresa Palermo
Emanuel Butticè
“Telejato non deve chiudere. Ecco perché ho deciso di finanziare personalmente l’acquisto delle apparecchiature per la trasmissione in digitale dell’emittente di Pino Maniaci”.
Lo ha annunciato Tommaso Dragotto, leader del Movimento Impresa Palermo e candidato sindaco per le prossime elezioni amministrative nel capoluogo siciliano.
Dopo che l’attrice Sabina Guzzanti si è messa a disposizione per collegare la vicenda dell’emittente a quella dei teatri in rivolta e l’associazione “Siamo tutti Telejato”, insieme con le associazioni antimafia “Rita Atria”, “Peppino Impastato” e “Libera Palermo” hanno lanciato un appello alle grandi firme del giornalismo italiano, da Michele Santoro a Fabio Fazio, da Gad Lerner a Marco Travaglio,fino a Roberto Saviano e Lilli Gruber, Tommaso Dragotto ha ritenuto che fosse fondamentale e necessario intervenire immediatamente.
“Ho incontrato sabato scorso il giornalista Pino Maniaci – ha spiegato Dragotto – ed abbiamo discusso sulla necessità concreta di non permettere che l’emittente televisiva chiuda i battenti, in quanto bisogna salvaguardare il suo ruolo di informazione libera in un territorio difficile com’è quello in cui trasmette. Telejato – ha concluso il leader del Movimento- continuerà a svolgere la sua fondamentale attività per riscattare la nostra Isola dalla peste mafiosa. Non è una promessa ma un dato di fatto”.
Fonte: Movimento Impresa Palermo
Emanuel Butticè
sabato, gennaio 14, 2012
Un progetto per ripristinare Torre Bennistra: un nuovo Belvedere a Scopello
Il borgo di Scopello – si legge nella relazione del Comune -
si inserisce in un contesto territoriale di notevole valore storico, artistico,
monumentale, per la presenza di beni architettonici “patrimonio” e “simbolo” del
territorio, quali la Tonnara
di Scopello (nonostante sia considerata proprietà privata) con i suoi
faraglioni in mare, il Baglio Isonzo con il
portale di accesso di notevole
valenza architettonica, l’antica fontana in pietra prospiciente il Baglio e i
rimanenti resti di un antico mulino ad acqua antistante il Baglio Isonzo: tutti
elementi caratterizzanti le principali
risorse economiche derivanti appunto dalla pesca e dalla agricoltura. Il
ripristino di questi e altri monumenti,
oltre ad essere un’importante azione finalizzata alla tutela e alla
conservazione di un patrimonio utile alla memoria storica, offre così numerosi
elementi di richiamo turistico per coloro
che visitano le nostre zone. L’idea di recuperare quelle zone di
interesse storico tutelandone l’immagine e attrezzandole per l’utilizzo finalizzato
alla degustazione dei prodotti locali, la proposizione di procedimenti
tradizionali di lavorazione dei prodotti agricoli e la promozione del
territorio stesso, rappresenta un notevole e insperato passo avanti.
Il più grosso intervento di recupero riguarderà così Torre
Bennistra, il monumento deve probabilmente il suo nome alla deformazione del termine
“Bellavista”, in quanto essa ‘vede’ ed è vista da un’ampia porzione del
territorio interno e del Golfo di Castellammare, nonché dalle altri torri
costiere. Questa sua straordinaria peculiarità le permetterebbe (attraverso
l’operazione di ripristino) di offrire una veduta panoramica affascinante,
completa e indimenticabile e pertanto si porrebbe come stimolo alla fruizione
turistica.
La torre realizzata in pietrame calcareo locale, risulta
oggi quasi totalmente crollata e pertanto l’intervento di recupero dovrà essere
radicale. Da ricerche effettuate in archivi storici si evince che la torre di
forma circolare presentava un’apertura di accesso dal lato sud-est e una di
avvistamento dal lato nord-ovest, con la parte terminale di copertura
caratterizzata dalla presenza di merli anch’essi in pietra. La ricostruzione –
secondo quanto riportato nella relazione - verrà eseguita mediante l’utilizzo
di pietra locale e legante di calce idraulica, recuperando le porzioni di torre
ancora esistente mediante apposita listiatura eseguita con calce idraulica,
mettendo in evidenza le zone di ricostruzione della torre con le parti
esistenti attraverso la messa in opera di mattoni in cotto fatti a mano al fine
di evidenziare e datare nel tempo l’intervento in questione. Gli infissi
saranno creati con un semplice telaio in legno a sostegno delle vetrate di
adeguato spessore, mentre il solaio di copertura verrà realizzato in legno,
rivestito da una pavimentazione esterna in mattoni di cotto fatti a mano; la
facciata interna ed esterna verrà lasciata a vista senza alcuna finitura di
intonaco e messa in risalto mediante la collocazione di apposita illuminazione;
lo spiazzale antistante la torre verrà sistemato e livellato attraverso la
collocazione di basole in pietra locale ed inoltre - al fine di renderlo
sicuro, considerata la posizione e il
notevole dislivello - sarà collocato un parapetto con telaio in acciaio e
lastre di vetro trasparente così da creare anche meno impatto visivo e tutelare
il visitatore da eventuali pericoli. Il collegamento tra la torre e il
borgo verrà consentito attraverso la
realizzazione di un sentiero pedonale naturalistico a terrazzamenti adattati
alla roccia esistente e mediante l’inserimento di eventuali traverse in legno,
corde e staccionate per agevolarne la fruizione, nel rispetto dell’andamento
naturale del terreno. Sarà prevista inoltre
la collocazione di fari a luce indiretta alla base della torre e attorno
al belvedere, al fine di creare un effetto scenografico suggestivo e
perfettamente in simbiosi con il paesaggio esistente attorno.
Altri interventi sul territorio di Scopello riguarderanno la
manutenzione straordinaria sugli immobili comunali siti nella Piazza Nettuno,
utilizzati in parte dall’Asl come guardia medica estiva e in parte dalle Poste
Italiane come sportello per il pubblico.
Si
ringrazia per la segnalazione: Annalisa Ferrante. Foto: Oliver Tringham
A Guidaloca, un’altra Torre di avvistamento rischia il crollo!
Intanto una segnalazione ci arriva da Guidaloca dove
un’altra storica torre d’avvistamento rischia di affrontare le stesse peripezie
che hanno coinvolto Torre Bennistra. La torre di Guidaloca è vittima di
periodici crolli (come mostrano le immagini realizzate a dicembre di
quest’anno) e lasciata all’incuria e all’abbandono. Nonostante la struttura sia
legata a vincoli con la
Soprintendenza di Trapani, attualmente non è opportunamente
monitorata e rimane a tutt’oggi priva di tutela.
venerdì, gennaio 13, 2012
Università di Palermo - Concorsi pubblici: "Architettura di famiglia"
Riporto qui di seguito un post che è stato pubblicato nei giorni scorsi su un blog palermitano (www.palermoreport.it) e che sta suscitando grande scalpore:
In un momento storico in cui la famiglia è al centro del dibattito sociale e politico, sia per la fenomenologia disgregativa che evolutiva in coppie di fatto e non etero, la Sicilia riscopre la sua indole conservatrice e forse un pò bigotta. Ed ecco che il nucleo familiare torna centrale, un fortino da difendere e preservare nella sua piena accezione componentistica, marito, moglie e figli. Uno dei baluardi di questo credo sembra essere proprio la culla del sapere; l'Università degli Studi di Palermo e nel caso specifico, di questa nostra prima riflessione, la Facoltà di Architettura.
Il fato, la casualità e forse un pò di fortuna sembrano aiutare questo attaccamento alla famiglia tradizionale, perchè solo di questi fattori eterei si può parlare, visto che all'Università da che mondo e mondo si entra nella gerarchia delle docenze solo dopo un concorso PUBBLICO.
Il caso infatti ha voluto che: Il Prof. Bibi Leone e la moglie Prof.ssa Teresa Cannarozzo, docenti ordinari, rispettivamente di Progettazione e Urbanistica, abbiano avuto la fortuna di vedere il figlio, Manfredi Leone, vincere il concorso di ricercatore. Oggi, infatti, risulta ricercatore di Assetto del Paesaggio. L'attuale Preside della Facoltà, Angelo Milone, ordinario di Fisica Tecnica, è stato anche più fortunato, poiché ha visto entrare il figlio, come ricercatore nella sua stessa disciplina, e la figlia Manuela, come ricercatrice di Rappresentazione. Ma se di fortuna si tratta, non può lamentarsi neanche il Professor Alberto Sposito, ordinario di Tecnologia, che ha avuto la fortuna di avere visto suo figlio, Cesare Sposito, entrare in Facoltà come ricercatore nella sua stessa disciplina. Ma colui il quale è da ritenersi il più fortunato in assoluto è il Professor Giuseppe Carta, ordinario di Urbanistica, andato da poco in pensione. Per puro caso, il professor Carta ha assistito alla folgorante carriera del figlio Maurizio (già assessore al centro storico del Comune di Palermo), che nel giro di pochi anni, sempre in Urbanistica, è diventato prima ricercatore sul filo del rasoio del dottorato, poi associato ed infine ordinario (uno dei più giovani d'Italia). Nel frattempo, anche sua nuora, la moglie di Maurizio, è diventata per puro caso ricercatrice in Urbanistica. A tutela del diritto di "famiglia tradizionale" e con un pò di fortuna ben quattro concorsi universitari (tre per il figlio ed uno per la nuora) sono andati in casa Carta, quando si dice baciati dalla fortuna.
Ora, come disse qualcuno, probabilmente scettico e non fortunato nella vita, a pensar male si fa peccato.....ma molto spesso ci si azzecca!!! Noi non pensiamo male, crediamo nei concorsi pubblici e nella loro totale trasparenza, però un'esclamazione goliardica ci giunge spontanea.... che culo ragazzi!
giovedì, gennaio 12, 2012
La Camera salva Nicola Cosentino.
La Camera dei Deputati con 298 sì e 309 no, salva il deputato del Pdl Nicola Cosentino, accusato dai pm di riciclaggio e corruzione con l'aggravante di essere il "referente politico dei Casalesi". Alla Camera si festeggia con baci e abbracci mostrando, ancora una volta, un triste spettacolo.
Roberto Saviano: "Gravissimo il voto omertoso per Cosentino".
L'intervista allo scrittore:
Emanuel Butticè
Roberto Saviano: "Gravissimo il voto omertoso per Cosentino".
L'intervista allo scrittore:
Uniti intorno a Don Cozzi
Pubblichiamo un Comunicato di Libera e ne condividiamo totalmente il contenuto:
Le notizie pubblicate dalla stampa locale confermano che, come più volte ribadito da Libera Basilicata, la cosca dei Basilischi si è mossa, in questa regione, come una vera organizzazione mafiosa, senza risparmiarsi nell'uso delle armi e in tutte quelle attività proprie dell'agire mafioso: dall'estorsione all'intimidazione, dalla corruzione alla collusione, ai vischiosi rapporti con la politica. La storia del povero Tiziano Fusilli, ucciso per dare "l'esempio" e dimostrare il livello di ferocia dell'organizzazione che cercava di accreditarsi nel panorama meridionale delle mafie che contano, è emblematica. Non può essere presa sotto gamba l'idea, altrettanto mafiosa, di "attenzionare" coloro che in prima persona e quotidianamente si battono contro il sistema mafioso e criminale, attraverso la costruzione di quella rete di persone e associazioni che costituisce l'ossatura di Libera, un concreto e resistente argine alla mafia. Come Libera Basilicata siamo molto preoccupati delle notizie di questi giorni sulla rivelazione che esponenti della malavita locale volevano l'eliminazione fisica di don Marcello Cozzi e non possiamo non ricollegare questo disegno criminale all'episodio intimidatorio di due anni fa, quando gli vennero recapitati due proiettili in busta chiusa. Nel ricordare che è in corso un procedimento contro i Basilischi nel quale don Cozzi è parte offesa, ci chiediamo come mai, a fronte di queste dichiarazioni, non si sia ritenuto opportuno avvisare il diretto interessato e, soprattutto, non si sia provveduto ad attivare forme di protezione in sua tutela. Auspichiamo che, in tempi brevi, le autorità competenti adottino le azioni che riterranno più opportune per salvaguardare l'incolumità di chiunque si trovi nel mirino delle organizzazioni criminali.
Libera è unita intorno a don Marcello e non si lascerà intimidire da nessuno.
Il coordinamento di Libera Basilicata
sabato, gennaio 07, 2012
venerdì, gennaio 06, 2012
La Parola ai Castellammaresi
Quale opera andrebbe realizzata nell'immediato a Castellammare?
Con l'inizio del 2012, noi simpaticoni dello staff di Castellolibero, abbiamo lanciato su Facebook un sondaggio. E' stato chiesto ai Castellammaresi di esprimersi riguardo alle opere pubbliche, di IMMEDIATA NECESSITA', verso le quali il Comune dovrebbe rivolgere la propria attenzione.
L'iniziativa ha mostrato un'ottima partecipazione da parte del popolo del web, infatti alla domanda: Quale opera andrebbe realizzata nell'immediato a Castellammare? un centinaio di cittadini hanno voluto rispondere dicendo la loro.
Con questo post mi limito a riassumere i risultati (secondo me molto interessanti) del sondaggio, riportando qui di seguito le risposte che hanno riscosso maggior successo:
- Manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade urbane ed extraurbane 28 voti
- Realizzazione di un impianto di trattamento delle acque reflue 21 voti
- Porto 15 voti
- Ristrutturazione e recupero architettonico e botanico della villa comunale 7 voti
- Realizzazione del polo fieristico più grande in Sicilia, intercettando fondi europei 6 voti
- Realizzazione di uno spazio destinato alla pratica artistica(musica,teatro,cinema) 6 voti
Altre idee che sono venute fuori dalla discussione sono state: "Convertire Palazzo Crociferi in un luogo di cultura", "Realizzazione di un centro congressi", " Realizzazione di un Polo Multiculturale per esposizioni permanenti" e infine......"Civilizzare i Castellammaresi che non rispettano le regole".
Riporto anche alcuni commenti seguiti, sempre sul social network, al sondaggio:
P.S. scrive "aggiustare un pò di strade bombardate......invece di piantare alberi",
P.G. scrive "votato ankio x il rifacimento del manto stradale....sembra un campo di battaglia dopo un
bombardamento"
R.G. scrive "Nell'immediato un depuratore, poi completare il porto, poi iniziare a fare manutenzione a strade e spazi pubblici. Che bello sognare .... È gratis ;)"
E.B. scrive "sono stufo di fare lo slalom con la macchina per il paese...tra le buche che già c'erano e i lavori per il metano (che praticamente se le buche le lasciavano era lo stesso) le strade sembrano uno scolpasta...io dico ma quale grande esperto ci vuole? ps. per non parlare delle perdite che ci sono per tutto il paese..."
Sempre E.B. scrive " la cosa più urgente (a mio parere): Fare chiarezza sulla "questione porto"
G.G. scrive " Più che un opera andrebbe rilanciata una operazione culturale tale nel giro di pochi anni di creare una nuova classe dirigente capace ed onesta."
Bene, io l'ho buttata lì, nella speranza che l'Amm. Comunale ascolti la voce dei Castellammaresi...
Alessio Navarra
giovedì, gennaio 05, 2012
Gli evasori d'Ampezzo
Il servizio di Alessandro Sortino mostrato a Piazza Pulita, la7, realizzato prima dell'operazione della finanza a Cortina d'Ampezzo
32° Anniversario dell'uccisione di Piersanti Mattarella
Castellammare del Golfo. Venerdì 6 Gennaio la commemorazione di Piersanti Mattarella al cimitero comunale.
Una corona di fiori sulla tomba di Piersanti Mattarella, nel cimitero di Castellammare del Golfo. Anche quest’anno l’amministrazione comunale, nel trentaduesimo anniversario dell’uccisione, commemora Piersanti Mattarella, nato a Castellammare del Golfo nel 1935 ed ucciso a Palermo il 6 gennaio del 1980, quando era presidente della Regione siciliana. Nella giornata dell’Epifania, venerdì 6 gennaio 2012, alle ore 12, il sindaco Marzio Bresciani, deporrà una corona di fiori sulla tomba di Mattarella; seguirà la benedizione di Don Franco Giuffrè. «Commemoriamo il nostro concittadino per mantenerne vivo il ricordo. Oltre all’anniversario dell’uccisione, infatti, organizziamo incontri e convegni per ricordarne la figura in occasione dell’anniversario della nascita - afferma il sindaco Marzio Bresciani-. Vorremmo che si comprendesse che Mattarella, che ha pagato con la vita il suo impegno per la legalità, è un esempio per i giovani ma anche per gli uomini di Governo. Continueremo le commemorazioni perché il nostro messaggio venga recepito e ci sia ampia partecipazione dei cittadini». Le commemorazioni per Piersanti Mattarella sono iniziate nel 2010, in occasione del trentennale dell’uccisione. Nel settantacinquesimo anniversario della nascita, il 24 maggio 2010, l’amministrazione e la presidenza del consiglio comunale hanno organizzato un concorso per le scuole, “Ricordare per non dimenticare”, ed un convegno che ha tracciato la figura di Piersanti Mattarella attraverso le testimonianze di coloro che lo hanno conosciuto. Anche lo scorso anno, nell’anniversario della nascita, l’amministrazione ed il consiglio comunale hanno ricordato Piersanti Mattarella, con la testimonianza di un suo collaboratore, nell’aula magna dell’istituto tecnico intitolato proprio al presidente della Regione ucciso per mano mafiosa. Le iniziative saranno ripetute quest’anno.
Domani il presidio di Libera di Castellammare del Golfo intitolato allo stesso Piersanti Mattarella e Castellolibero parteciperanno alla commemorazione ed invitiamo tutti a partecipare.
Emanuel Butticè
Una corona di fiori sulla tomba di Piersanti Mattarella, nel cimitero di Castellammare del Golfo. Anche quest’anno l’amministrazione comunale, nel trentaduesimo anniversario dell’uccisione, commemora Piersanti Mattarella, nato a Castellammare del Golfo nel 1935 ed ucciso a Palermo il 6 gennaio del 1980, quando era presidente della Regione siciliana. Nella giornata dell’Epifania, venerdì 6 gennaio 2012, alle ore 12, il sindaco Marzio Bresciani, deporrà una corona di fiori sulla tomba di Mattarella; seguirà la benedizione di Don Franco Giuffrè. «Commemoriamo il nostro concittadino per mantenerne vivo il ricordo. Oltre all’anniversario dell’uccisione, infatti, organizziamo incontri e convegni per ricordarne la figura in occasione dell’anniversario della nascita - afferma il sindaco Marzio Bresciani-. Vorremmo che si comprendesse che Mattarella, che ha pagato con la vita il suo impegno per la legalità, è un esempio per i giovani ma anche per gli uomini di Governo. Continueremo le commemorazioni perché il nostro messaggio venga recepito e ci sia ampia partecipazione dei cittadini». Le commemorazioni per Piersanti Mattarella sono iniziate nel 2010, in occasione del trentennale dell’uccisione. Nel settantacinquesimo anniversario della nascita, il 24 maggio 2010, l’amministrazione e la presidenza del consiglio comunale hanno organizzato un concorso per le scuole, “Ricordare per non dimenticare”, ed un convegno che ha tracciato la figura di Piersanti Mattarella attraverso le testimonianze di coloro che lo hanno conosciuto. Anche lo scorso anno, nell’anniversario della nascita, l’amministrazione ed il consiglio comunale hanno ricordato Piersanti Mattarella, con la testimonianza di un suo collaboratore, nell’aula magna dell’istituto tecnico intitolato proprio al presidente della Regione ucciso per mano mafiosa. Le iniziative saranno ripetute quest’anno.
Domani il presidio di Libera di Castellammare del Golfo intitolato allo stesso Piersanti Mattarella e Castellolibero parteciperanno alla commemorazione ed invitiamo tutti a partecipare.
Emanuel Butticè
martedì, gennaio 03, 2012
Castellammare: Un campo di battaglia!!
Le strade di castellammare sembrano un vero e proprio campo di battaglia.
Saranno stati i botti di Capodanno a ridurre le strade così? Non credo proprio.
I lavori per il metano hanno lasciato un segno indelebile per tutto il paese
(diciamo che i buchi si potevano sistemare meglio). Lo scenario è degno di un
film di guerra.
Le strade sono ridotte così soprattutto per le recenti piogge che hanno bersagliato l'intera Sicilia ma ad incrementare i danni la scarsa manutenzione (anche se non sono mai realmente state in ottime condizioni, ma lasciamo stare). Quindi le auto ed i motorini sono costretti a percorrere un lungo percorso ad ostacoli per le vie cittadine. L'auspicio è che il comune intervenga nel più breve tempo possibile per evitare ulteriori danni, soprattutto alle auto e alle persone.
Ecco alcune foto delle buche in questione:
un ordigno esploso ai 4 canti!!
via Giuseppe Verdi-angolo Via Segesta
Via Segesta nei pressi della chiesa di Santa Rita
Via Segesta
Via Segesta-angolo Viale Umberto I
Contrada Duchessa
Contrada Duchessa
Via Don Giovanni Minzoni
Via Guglielmo Marconi (in curva)
Via Alberto Mario (in curva)
Emanuel Butticè
Le strade sono ridotte così soprattutto per le recenti piogge che hanno bersagliato l'intera Sicilia ma ad incrementare i danni la scarsa manutenzione (anche se non sono mai realmente state in ottime condizioni, ma lasciamo stare). Quindi le auto ed i motorini sono costretti a percorrere un lungo percorso ad ostacoli per le vie cittadine. L'auspicio è che il comune intervenga nel più breve tempo possibile per evitare ulteriori danni, soprattutto alle auto e alle persone.
Ecco alcune foto delle buche in questione:
un ordigno esploso ai 4 canti!!
via Giuseppe Verdi-angolo Via Segesta
Via Segesta nei pressi della chiesa di Santa Rita
Via Segesta
Via Segesta-angolo Viale Umberto I
Contrada Duchessa
Contrada Duchessa
Via Don Giovanni Minzoni
Via Guglielmo Marconi (in curva)
Via Alberto Mario (in curva)
Emanuel Butticè
lunedì, gennaio 02, 2012
Anno nuovo…tasse nuove!
Se fino ad ora fare
benzina è stato un problema, state tranquilli da oggi è quasi impossibile: Andate
a piedi!!
Tra i primi rincari del
nuovo anno c’è la benzina che sfiora quota 1,80 al litro, soprattutto al sud. Da
ieri sono scattate le addizionali regionali in cinque regioni : la Toscana ha
aumentato l`imposizione fiscale sulla benzina di 5 centesimi, il Lazio di 2,6
centesimi, la Liguria di 2,5 centesimi, le Marche di 5 centesimi, l’Umbria di 4
centesimi.
Da ieri è anche scattata la
tassazione per le vincite superiori a 500€.
E per risparmiare un pò, si va a fare benzina in Svizzera:
Emanuel Butticè
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