
CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Si è svolto ieri mattina il
Consiglio Comunale aperto richiesto dall' associazione Libera presidio
"Piersanti Mattarella", dall’ associazione Antiracket ed antiusura di
Castellammare e da Castello Libero. L’intero consiglio si è incentrato sugli
atti criminosi che si sono verificati nei mesi scorsi a Castellammare e sulla
legalità. In aula erano presenti oltre alle forze dell'ordine le classi quinte
dell'Istituto dell’I.I.S.S. Mattarella -Dolci di Castellammare.

Ad esordire è stato il presidente del consiglio comunale
Giuseppe Crociata che ha parlato degli atti concreti effettuati dal consiglio
per contrastare la criminalità organizzata e soprattutto per combattere l’usura
e il racket. A prendere la parole successivamente sono stati il vicesindaco
Carlo Navarra e il presidente dell’Antiracket Castellammare Sebastiano Cruciata.
Quest’ultimo esprime tutta la sua soddisfazione per essere riuscito ad
affrontare un argomento così difficile in un contesto così importante.


Per il presidio di Libera “Piersanti Mattarella” interviene
Domenico Grassa: “Ritengo che quanto accaduto sia frutto di un modo di pensare
mafioso, a prescindere dalla natura di tali gesti. Parte del lavoro di Libera
consiste proprio nel tentare di cambiare questi atteggiamenti anche attraverso
la formazione nelle scuole. –continua utilizzando le parole del Magistrato
Livatino - non basta solo essere onesti ma bisogna anche apparire onesti. Per
questo motivo riteniamo che tutti quei politici che hanno problemi con la
giustizia dovrebbero, per amore delle istituzioni che rappresentano, fare un
passo indietro”.
l’intervento intendeva
fare riferimento a tutti i politici che dal Parlamento a scendere hanno
problemi con la giustizia. Molti consiglieri però hanno interpretato questo
intervento come attacco nei confronti del consigliere comunale Girolamo Genna
presente in aula (ricordiamo che Genna ha ricevuto un avviso di garanzia
durante l’Operazione Crimiso). Questo non ha preoccupato minimamente
l’interessato, ma quello dei suoi colleghi Bucca, Mercadante e Cusenza. Tutti hanno
incentrato il loro intervento sul collega con dichiarazioni di solidarietà nei
suo confronti. Sia Bucca che Mercadante sono sicuri dell’onestà del collega,
più volte confermata dal suo impegno e dalla sua voglia di fare e quindi
rispettano la sua scelta e attendono con serenità che la giustizia faccia in
suo corso.
Una cosa preme sottolineare: l’intervento di Grassa è stato
interrotto da un fortissimo applauso che ha lasciato immaginare che le sue
parole sono state condivise da tutti i presenti. Altra cosa, durante gli
interventi di solidarietà nei confronti di Genna, molti in aula commentavano:
“doveva dimettersi per dare segnale forte, per rispetto, per dignità, per
lealtà, per rispetto nelle istituzioni…” ma forse sono solo commenti persi nel
vuoto che mai nessuno ascolterà.
Emanuel Butticè
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