“Sono stati potati gli
alberi di ulivo al bene confiscato alla mafia di Contrada Crociferi dalle
associazioni che gestiscono il bene in collaborazione con i ragazzi del
Progetto Te.M.La. Palermo”.
CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Nei giorni scorsi si è svolta la potatura
degli alberi di ulivo al bene confiscato alla mafia di contrada Crociferi. Le
associazioni Castello Libero Onlus, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro
le mafie presidio “Piersanti Mattarella” di Castellammare, Antiracket e
Antiusura di Castellammare del Golfo, il gruppo scout Agesci Castellammare 1con
i ragazzi del Progetto Te.M.La. di Palermo”. che
hanno provveduto alla potatura degli alberi di ulivo. Il mese scorso l’uliveto
è stato protagonista della raccolta delle olive che ha portato a produrre circa
100 litri di ottimo olio che sarà utilizzato per finalità sociali.
Il Progetto Te.M.La.- finanziato con fondi del Programma
Operativo Obiettivo Convergenza 2007-2013, Fondo Sociale Europeo, Regione
Siciliana, Avviso n. 1 del 2011 per la realizzazione di progetti volti
all’inclusione socio-lavorativa di soggetti in condizioni di disagio ed
esclusione sociale (Priorità A) - è stato attuato, grazie ad una sinergica
attività progettuale tra diversi Enti partner quali: l’Associazione Porte
Aperte, Centro Siciliano per la Formazione Professionale CE.SI.FO.P.; Società
Cooperativa Sociale "immagine" Onlus; Istituzione Pubblica di
Assistenza e Beneficenza " Istituto Principe di Castelnuovo e
Villaermosa"; Fondazione per le Opere di Carità" Rosalia
Gentile".
Il progetto si è sviluppato attraverso 900 ore di formazione
d'aula svolte dal CESIFOP dove si sono approfonditi, con professionisti
del settore, gli aspetti teorici delle varie discipline agronomiche e 900
ore di work experience svolte presso l’Istituzione Pubblica di Assistenza
e Beneficenza " Istituto Principe di Castelnuovo e Villaermosa, dove i
ragazzi hanno potuto realizzare un orto biologico seguendo le varie fasi dalla
semina alla raccolta dei prodotti, oltre che il ripristino di ampi superfici di
agrumeto in stato di abbandono riportandole allo status di produzione. Inoltre
presso la Società Cooperativa Sociale "Immagine" Onlus la work
experience si è incentrata sul settore della floricultura e del vivaismo in
coltura protetta, con la costruzione da parte dei ragazzi di una vera e propria
serra, senza tralasciare l’aspetto zootecnico con la possibilità di accudire ed
allevare alcuni tipi di animali da fattoria .
I partecipanti - disabili psichici che stanno facendo o hanno
concluso percorsi terapeutici - hanno già preso in cura e rimesso in produzione
alcuni orti e frutteti abbandonati a Palermo e svolto altre importanti attività
pratiche sui terreni di varie aziende nella provincia di Palermo, sempre
seguiti da tutor psicologi, agronomi ed esperti in agricoltura. Il loro
sogno è creare una cooperativa agricola e coltivare la terra, magari anche
confiscata alle mafie. La creazione di una cooperativa è parte integrante del
progetto e la Fondazione per le Opere di Carità" Rosalia Gentile"
seguirà i ragazzi nelle diverse fasi dell’avvio di impresa.
Il Progetto prevede delle visite didattiche presso Aziende
agricole per consentire ai ragazzi di sperimentare pratiche agronomiche
in prima persona ed apprendere tecniche di potatura, tecniche di coltivazione
biologica, produzione e raccolta dell’olive da olio e riconoscere specie
vegetali sia spontanee che coltivate.
In questi giorni sono in provincia di Trapani per continuare la
loro esperienza di formazione al lavoro. Sono stati alla Riserva dello Zingaro
per imparare a riconoscere le varie piante tipiche della macchia mediterranea e
poi al bene confiscato alla mafia di Contrada Crociferi per sperimentare le
tecniche di potatura degli ulivi che hanno appreso in aula.
Il bene e il rispettivo uliveto affidato alle associazioni
castellammaresi dalla scorsa amministrazione comunale guidata dall’ex Sindaco
Marzio Bresciani (sul quale le suddette associazioni hanno attenuto
recentemente un finanziamento per la ristrutturazione e per lo svolgimento
delle attività all’interno dello stesso, ndr), si è trasformato, anche se per
un solo giorno, in un laboratorio di formazione rivolto a persone che hanno
attraversato varie difficoltà nella vita e che, grazie al team del progetto Te.M.la, stanno
provando a ricostruirsi una vita dignitosa attraverso il lavoro in campagna.
“È esattamente quello che volevamo che diventasse quando abbiamo
scritto il progetto per l'assegnazione del bene – spiegano i ragazzi di
Castello Libero - e che abbiamo poi specificato meglio anche nel progetto che
ci ha finanziato il Dipartimento della Gioventù. Speriamo di realizzare altre
attività del genere in futuro coinvolgendo anche le scuole locali. Alla fine
della giornata, - sottolineano soddisfatti i ragazzi che gestiscono il bene -
non possiamo far altro che ringraziare i partecipanti del progetto
Te.M.la per l’ottimo lavoro svolto; per l’entusiasmo che ci hanno trasmesso
tramite la forza e la voglia immensa che hanno di farcela e per la speranza che
hanno alimentato in noi. Siamo loro grati per aver trasformato un bene
sottratto alla mafia in un luogo di crescita collettiva, di dignità, di
solidarietà e di speranza”.
Emanuel Butticè
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