giovedì, settembre 25, 2008

Un progetto UE tra la Sicilia e la Puglia.

Sono coinvolti diciassette comuni della provincia di Trapani e Palermo
«Pir. Un ponte tra due mari». Questo è il nome del progetto di cooperazione che raggruppa diciassette comuni della Sicilia occidentale, tutti in provincia di Trapani, Palermo e Taranto, e che ha lo scopo di trovare finanziamenti e aiutare così le piccole e medie imprese. Il progetto è stato presentato oggi nella casa comunale di Saint Gilles, comune a sud di Bruxelles, da sempre cuore mediterraneo della città e luogo di immigrazione marocchina, italiana, spagnola e portoghese. La Commissione europea ha stanziato un milione e 200 mila euro. Il comune capofila di questo è Alcamo. Queste le parole del sindaco di Alcamo Giacomo Scala: «Grazie ai fondi strutturali europei, vogliamo incrementare gli investimenti sul nostro territorio nei settori del turismo, dell'artigianato di qualità e della filiera enogastronomica. I comuni, coalizzandosi, hanno la possibilità di mettere insieme le numerose potenzialità e le eccellenze del territorio. Una coalizione, inoltre, dà anche più sicurezza ai privati». Il comune di Alcamo, in partenariato con altri 16 Comuni ha messo in campo le migliori energie progettuali per promuovere e far conoscere nei circuiti del turismo nazionale ed internazionale le bellezze naturali, la ricchezza di tradizioni culturali, di folklore; la varietà e i gusti dell’enogastronomia; la cordialità e il senso di ospitalità delle proprie genti.
La missione a Bruxelles è l'ultima tappa di un percorso che ha già portato i sindaci dei diciassette Paesi a Washington e a Mosca. Tutti gli investitori interessati al progetto si ritroveranno dal 25 al 29 settembre ad Alcamo.
I 17 comuni siciliani promotori del progetto sono: Alcamo, Balestrate, Borgetto, Capaci, Carini, Cinisi, Giardinello, Isola delle Femmine, Mazara del Vallo, Montelepre, Partanna, Partinico, Poggioreale, Santa Ninfa, Terrasini, Torretta e Trappeto.
Come è evidente stimo parlando di un progetto ambizioso che riguarda molti comuni della Sicilia occidentale. Con investimenti nel settore turistico, dell’artigianato, ed enogastronomico.
E Castellammare?
Il nostro comune non fa parte della lista dei 17. Castellammare ha qualcosa da invidiare a questi comuni in quanto bellezze naturali, prospettive di sviluppo turistico, di sviluppo dell’artigianato, o dell’enogastronomia? Sinceramente non credo. E mi chiedo: Come mai il nostro comune non è in prima fila quando si parla di turismo e quando c’è la possibilità di poter usufruire dei fondi europei per dare una spinta alla nostra economia?
Mi piacerebbe sapere il motivo dell’assenza del Comune di Castellammare da questo progetto.

Vito Fazzino

3 commenti:

Roberto ha detto...

semplice: questo è un altra conseguenza negativa, derivante dalla cattiva amministrazione degli anni passati... quanto gli stava a cuore il nostro paese ad Ancona e co.! E mi pare che la nuova amministrazione stia prendendo la stessa falsa riga...

Anonimo ha detto...

Ricordiamoci che per 2 anni il comune è stato amministrato dai commissari, i quali avevano il compito di gestire tutto ciò che era urgente e di risanare il bilancio comunale. Investire in progetti del genere non rientrava nei compiti della commissione...peccato!

Anonimo ha detto...

Si ma i fondi necessari per questo progetto derivano dai fondi non spesi del progetto chiamato POR 2006 e quindi non stiamo parlando del periodo del commissariamento!!! Bensì prima! Speriamo che la nuova amministrazione sia più interessata allo sviluppo del paese rispetto alle precedenti. Non possiamo farci sfuggire così grosse opportunità di sviluppo!!!