venerdì, novembre 06, 2009

Il papello della legalità: 11 punti per battere la mafia

La tre giorni degli Stati generali di Libera "Intercettazioni e caso Fondi, scelte incoerenti"

Don Ciotti: "I pozzi della politica sono avvelenati"
Don Luigi Ciotti

ROMA - Il papello della legalità, in undici punti. Con la lettura alla platea del Manifesto per un mondo liberato dalle mafie, si sono chiusi a Roma i lavori degli Stati generali dell'Antimafia, organizzati da Libera. Tre giorni di confronto e di analisi con le tante associazioni della rete guidata da Don Luigi Ciotti. Un manifesto frutto del lavoro di diciassette gruppi, cui hanno partecipato 100 relatori oltre 2.500 persone provenienti da tutt'Italia, dall'Europa e dai Paesi sudamericani. Il manifesto contiene impegni che l'associazione di don Ciotti intende assumersi per i prossimi tre anni, ma soprattutto le richieste da avanzare alla politica.

Poche ma concrete ed efficaci azioni sul piano normativo e culturale -si legge in una nota- per una nuova stagione di impegno nella lotta alle mafie: "approvare un testo unico della legislazione antimafia e garantire una più efficace azione di contrasto; istituire un'agenzia nazionale per la gestione dei beni sottratti alle mafie; colpire i legami tra mafia e politica attraverso la revisione del reato di voto di scambio e della normativa sui comuni sciolti per mafia e adottare un codice etico che impedisca la presenza nelle istituzioni di persone condannate o rinviate a giudizio per gravi reati; istituire un'authority indipendente contro la corruzione, dotata di poteri ispettivi e di controllo; dedicare, con un provvedimento legislativo, la giornata del 21 marzo di ogni anno alla memoria di tutte le vittime di mafia; estendere a livello europeo la normativa che prevede l'utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie; abolire tutte le discriminazioni a danno dei familiari di vittime innocenti; armonizzare le norme esistenti e garantire un effettivo riconoscimento, in sede civile, del danno biologico, di relazione e morale; affermare la centralità della scuola, dell'università e delle altre agenzie formative, nella definizione di nuove politiche sociali; difendere, in ogni sede, il diritto all'informazione garantito dall'articolo 21 della Costituzione".
Undici punti che l'associazione Libera chiede che siano attuati con urgenza dal mondo politico. Il manifesto sarà consegnato al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato e alle istituzioni europee.
"Oggi", ha detto don Luigi Ciotti, "sono avvelenati i 'pozzi' della politica. Bisogna cambiare falda trovare acqua pulita, acqua nuova. Una politica che sia veramente per il 'bene comune'. Si sente un gran parlare in questi giorni di un papello che sarebbe la prova documentata di una trattativa tra mafia e Stato.
Non vogliamo sottovalutare la gravità dei fatti su cui sono in corso le indagini, ma non esiste forse oggi un papello che è sotto gli occhi di tutti ed è fatto di scelte incoerenti come i provvedimenti che riducono l'efficacia dell'azioni di contrasto -vedi l'uso delle intercettazioni- o quando assistiamo al mancato scioglimento di amministrazioni comunali utilizzando scorciatoie che creano pericolosi precedenti, come nel caso del comune di Fondi, o il provvedimento dello scudo fiscale e il tentativo gravissimo di limitare l'autonomia della magistratura. Queste sono scelte incoerenti", ha concluso don Ciotti, "che fanno esultare le mafie. Non possiamo 'lottare' contro le mafie senza politiche sociali a tutela delle persone, dei piu deboli, senza interventi economici mirati e tutela e diffusione dell'area dei diritti".

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