martedì, novembre 17, 2009

POPULISMO nella società Italiana

Troppo spesso sentiamo dire a politici, sociologi e commentatori il termine populismo.

Che cos’è il populismo? Dove nasce? Con quale intendi? Cosa è diventato nel mondo?

Come viene vissuto in Italia?

Tutte domande a cui ognuno di noi può tentare di dare risposta. E non è detto che le accezioni date al termine siano coincidenti. Infatti i significati dati al temine dipendono molto dalla storia del luogo, dal costume politico è sociale.

Negli USA il Populismo è stata una delle parole chiave della campagna elettorale di Barack Obama , ed è anche una delle armi meglio utilizzate dal partito democratico,.

La premessa è che il termine populismo, negli Stati uniti, non ha la stessa accezione negativa che lo caratterizza qui in Europa: autodefinirsi populista – come fanno alcuni rappresentanti del partito democratico - significa schierarsi col popolo, e quindi ha un suo valore intrinseco.

In America Latina il populismo ha dilagato tra gli anni trenta e sessanta (es: il Peronismo

Argentino, Getulio Vargas in Brasile e non solo) con conseguenze sociali devastanti.

Il populismo sud americano ha ribaltato il senso del termine: è l’imprenditore e la sua famiglia che è contro i burocrati (assumendo una declinazione conservatrice e anti-statalista). E quindi il popolo diventa la classe media, che nella sua accezione più larga sembra comprendere chiunque lavori o paghi le tasse (forse), una sorta di surrogato del termine popolo.

E in Italia?

Il nostro populismo somiglia molto a quello sud Americano.

In tutta Europa ha un significato negativo tanto da essere considerato un sinonimo di demagogia.

Quando nacque in Russia, come movimento politico-culturale nella seconda parte del XIX sec per avere fine con la rivoluzione bolscevica del 1927, sosteneva la necessità di appoggiarsi alle popolazioni rurali per favorire un tentativo rivoluzionario di rovesciamento del regime zarista; cosa che avvenne in seguito all'attentato del 1881 contro lo zar Alessandro II, nessuno immaginava i contorni che avesse assunto il Europa (Nazismo, Fascismo, Franchismo) e nella stessa Russia (Stalinismo)


Oggi in Italia la società, a me sembra, sia impregnata di populismo demagogico di tipo sud americano.

L’idea che l’impresa sia a centro della società e non il popolo delle famiglie, l’anti statalismo, l’idea che si ha della di giustizia. Le scelte di politica economica tendenti ad aiutare le imprese e non le famiglie (scudo fiscale, riduzione IRAP).L’idea che l’eletto sia al di sopra della legge. Tutti comportamenti populisti. Il termine berlusconismo non l’ho certo coniato io.

Purtroppo la cosa piu’ grave non è solo il populismo politico, che Berlusconi ed i suoi fedelissimi incarnano al meglio, ma quello sociale che è entrato nella vita di tutti noi indebolendo i valori fondanti della persona e della società.

Oggi conta essere popolari non importa come si arriva alla popolarità.

Mentre un fisico, un biologo fa il ricercatore nelle università per 900 Euro al mese il partecipante al reality di turno fa serate in discoteca a 2000 Euro a serata anche se non ha alcuna competenza e sa solo mangiare banane, o muove il culo o mostrare i muscoli da palestrato.

Mentre la casalinga amministra le poche risorse che il marito operaio .porta a casa la pubblicità paga fior di euro a personaggi popolari per convincerci della bontà e convenienza del prodotto. Personaggi non sempre popolari per meriti propri spesso per demeriti propri (es: Corona)

Mentre i giovani laureati faticano a trovare lavoro e quando lo trovano subiscono contratti capestro (a progetto, flessibili a termine) i personaggi popolari te li trovi a fare opinione in molte trasmissioni di intrattenimento con bei gettoni di partecipazione, spesso esprimono opinioni su argomenti su cui non hanno una preparazione adeguata.

Sposini, Pivetti, Parietti, Giurato ed tanti altri spaziano su questioni sanitarie, sociali, politiche, scientifiche, giuridiche ed altro, senza avere la dovuta competenza con messaggi che arrivano a tutti noi le cui conseguenze non sono prevedibili.

Il berlusconismo ha fatto scuola. Il berlusconismo non è solo in politica è la società italiana che e pervasa di populismo demagogico degenere e forse è proprio questa la chiave di lettura del successo elettorale degli ultimi anni del cavaliere.

Qualcosa sta cambiando, qualcuno comincia a capire che il consenso dato a questa maggioranza di governo ben poco viene usata per risolvere i problemi delle famiglie e dei giovani e troppo spesso quelli di imprese, imprenditori e del presidente del consiglio.

La speranza è che le prossime regionali diano una indicazione chiara che gli Italiano hanno capito il gioco di prestigio in cui sono incappati e comincino la fase di ripresa del proprio destino e di quello dei loro figli.

Prof Chiarenza Lorenzo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissimo articolo, come sempre succede quando l'autore è il prof.Chiarenza; berlusconismo sinonimo di populismo, che a sua volta è un derivato della demagogia che, come diceva Polibio, non è altro che la forma decaduta della democrazia.

Anonimo ha detto...

Articolo molto profondo, semplice coinciso, ma che cmq alla fine fa riflettere molto. Perchè molte volte si usano le notizie così dette di gossip, per sopperire i veri problemi della nazione, che passano in secondo piano, per dare posto a molti scandali che fanno alcuni personaggi famosi, ma che in realtà sono diventati famosi grazie agli scandali stessi che fanno. E ne abbiamo una dimostrazione nei programmi d' intrattenimento pomeridiano (Tipo Verissimo) dove si da molto spazio alla vita privata di alcuni idioti, spazio che alla fine viene tolto ai problemi che ci rigurdano tutti in prima persona.

Anonimo ha detto...

Secondo anonimo: volevi dire coinciso o conciso?
Per il resto sono in sintonia.