venerdì, aprile 19, 2013

Presentato “Scimmie” di Alessandro Gallo


Alessandro Gallo e Marcello Contento

 ALCAMO- presentato mercoledì al centro congressi Marconi “Scimmie” di Alessandro Gallo edito da Navarra edite e vincitore del premio giri di parole 2011. L’incontro con l’autore è stato organizzato dall’associazione Libera presidio di Alcamo “Apuzzo e Falcetta”.
Alessandro Gallo, giovane scrittore e attore teatrale, parla dell’importanza di raccontare storie e soprattutto di portarle in giro per l’Italia. Lui da anni ormai si occupa di portare la cultura dell’antimafia nelle scuole, da nord a sud. Solitamente sono i ragazzi che ama incontrare e soprattutto ama comunicare con loro. Il libro a tratti è autobiografico, proprio perché la storia di Alessandro è passata mille volte da quelle storie, come dice lui stesso “sono stato tante volte Panzarotto, Bacchettone e Pummarò”.
Il padre di Alessandro Gallo è attualmente in carcere perché  affiliato agli scissionisti, sua cugina è considerata una delle donne più potenti della camorra, soprannominata “Nikita”. Lui ha scelto di raccontare la storia della sua famiglia non con un romanzo autobiografico ma creando un romanzo ambientato negli anni 80 e ispirato alla figura del giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1985.
È proprio la figura di Giancarlo che “salverà” una delle “scimmie” di Alessandro,  mostrandogli  quello che realmente è la camorra. La camorra per le “scimmie” è quella dei soldi, delle auto di lusso, delle motociclette, delle donne, ma non conoscono la camorra quella vera, quella che spesso ci nascondono. Alessandro nel libro non si limita a parlare di questi argomenti, indica anche nomi e cognomi di boss. “La camorra a Napoli negli anni 80 è riuscita a sostituirsi allo Stato, in queste terre dove ce n’è più bisogno. In quelle terre la camorra ha dato lavoro , a questo punto da che parte stai? ” con queste parole Alessandro sottolinea quanto l’assenza dello Stato influenzi la vita in quelle terre, dove la camorra comanda e detta le leggi, dove la camorra concede posti di lavoro e macina soldi. Proprio per questo motivo spesso si sceglie di stare dalla parte della camorra, o della mafia in Sicilia, perché è più forte.
Infine racconta la camorra dei casalesi, quella che spesso non uccide ma ti lascia un segno indelebile sulla propria pelle. Deve essere chiaro chi comanda.
Oggi Alessandro, parlando della Sicilia è convinto di una cosa: “perché 5 mila mafiosi contano più di 5 milioni di siciliani”? lo stesso vale per la sua famiglia, “perché 2 persone devono contare più degli altri 58 componenti della famiglia”? Per questo motivi, grazie anche alla figura della madre, Alessandro oggi riesce a vivere di teatro insegnando i valori della legalità e dell’antimafia.
“Le storie fanno paura alla camorra, i giornali si buttano i libri restano e queste storie sono scomode.”
“Nella vita in alcune scelte mi sono sentito Pummarò, Bacchettone e Panzarotto, ma oggi mi sento mille volte Giancarlo Siani”.
Emanuel Butticè

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