martedì, giugno 08, 2010

Mafia, intercettazioni e stampa


Il 2 Giugno 2010 al Castello Arabo-Normanno si è tenuta una conferenza che ha avuto come tema "Costituzione, regole di legalità e sviluppo".
Di seguito pubblichiamo l'articolo scritto da Rino Giacalone, uno dei giornalisti che hanno preso parte alla conferenza.
Ringraziando tutti gli intervenuti per gli spunti di riflessione che hanno voluto condividere con noi e la cittadinanza, pensiamo che questo articolo non possa far altro che proseguire il lavoro che abbiamo solo iniziato in quella data.
Ornella Navarra

di Rino Giacalone - 4 giugno 2010
Il 2 giugno non ci sono state solo parate e ricevimenti. A Castellammare del Golfo c’è stato anche altro. I giovani di Libera e dell’associazione Castellolibero hanno voluto coniugare le celebrazioni per la Festa della Repubblica con una riflessione su Costituzione e libertà di informazione.



In provincia di Trapani sono stati gli unici a ricordarsi, fino a questo momento, organizzando un incontro pubblico, della sventura che rischia di abbattersi sul nostro Paese per colpa di una proposta di legge che se venisse approvata dal Parlamento per diventare norma non colpirà solo la stampa, a ridurrà molti spazi di democrazia e libertà, legherà le mani di magistrati e investigatori, indurrà i giornalisti a diventare solo trasmettitori di comunicati stampa, negherà dunque ai cittadini il diritto ad essere informati.
I giovani di Castellammare mi hanno voluto tra i relatori all’incontro, affidandomi, immeritatamente, un compito preciso, parlare cioè di tutto quello che è successo, in questi 62 anni di Costituzione, il testo fu approvato nel 1948, attorno all’articolo 21, quello che la Carta Costituzionale dedica alle libertà di stampa, di opinione, di pensiero. Sono andato a spulciare una sorta un po’ di documenti per trovare i pronunciamenti nel tempo della Corte Costituzionale, trovando un comune denominatore nelle 143 sentenze e nelle 98 ordinanze pronunciate dalla Corte, e cioè la sottolineatura ripetuta è quella che riconosce l’informazione come uno dei valori di questa nostra democrazia. Una sentenza del 1969 definisce la libertà di stampa e di informazione “pietra angolare della Democrazia”. E’ sancito in tutti questi pronunciamenti il diritto dovere di informare ma altresì il diritto dei cittadini ad essere informati, il diritto all’informazione, lo ha ribadito la Corte Costituzionale, è parte essenziale delle nostre libertà garantite dalla Costituzione, si sostiene che l’articolo 21 può essere disciplinato, giammai limitato. La prima pronuncia della nostra Corte Costituzionale resa il 14 giugno 1956 sancì la incostituzionalità per la violazione della libertà di espressione di alcune norme del testo unico di pubblica sicurezza del 1931 limitative delle pubbliche affissioni.

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