E c'è chi dice che le legge sulle intercettazioni non minerà il lavoro della polizia! Chi difende questa legge non ha niente di mafioso secondo voi?
Maxi operazione antidroga nella notte che ha visto impegnati 300 carabinieri e 120 auto del comando provinciale di Agrigento. L'operazione e' partita alle ore 2.30 e si e' conclusa dopo 3 ore. 56 le ordinanze di custodia cautelare notificate ad altrettanti soggetti, per 8 dei quali sono stai applicati gli arresti domiciliari. Coinvolti anche nell'operazione denominata Ballarò, 6 minorenni. Il blitz fa seguito alle indagini dei militari dell'Arma della compagnia di Licata diretta dal capitano Massimo Amato e che hanno preso inizio nel 2008. Eseguite decine di perquisizioni domiciliari e veicolari. L'accusa è a vario titolo di traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, porto e detenzione abusivi di armi, ricettazione, furto e violazione della legge elettorale. Le ordinanze di custodia cautelare, sono state emesse dal Giudice per le indagini preliminari Alberto Davico. L'indagine condotta su delega della Procura della Repubblica -- sostituti procuratori dr Santo Fornasier e Gemma Miliani ha evidenziato gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei soggetti sottoposti a provvedimento restrittivo della libertà personale. Le indagini eseguite anche tramite intercettazioni ambientali hanno permesso di sgominare un'organizzazione criminale che gestiva un esteso traffico e spaccio di sostanze stupefacenti metodo investigativo che con il decreto legge approvato dal governo, limita l'attività di intercettazioni. Le persone finite in manette per la maggior parte sono di Licata, due arresti sono stati eseguiti a Seveso nel milanese, altrettanti a Sommatino, in provincia di Caltanissetta, a Palermo e in Germania, zone dove i pusher locali si rifornivano. In particolare nella città palermitano si rifornivano di hashish mentre nel catanese di Cocaina. Tra gli arrestati ci sono anche due ex calciatori del Licata calcio, uno dei quali in passato ha militato nell'Akragas. Gli stessi si fornivano nella città palermitana e poi riempivano i borsoni di droga e la portavano nel centro licatese per poi essere a sua volta distribuita nell'hinderland agrigentino. I corrieri della droga compivano i laro viaggi a bordo di mezzi pubblici o di auto private nel caso in cui c'era particolare necessità. Nel corso dell'operazione sono stati impegnati anche un'unita cinofila di stanza a Palermo e un elicottero. Durante le intercettazioni ambientali e' emerso anche che l'organizzazione criminale rubava acqua dal depuratore licatese per poi rivenderla ai contadini locali.
E' stata scoperta dai militari 15 km di condotta idrica abusiva. Il tutto veniva gestito anche da un detenuto del carcere petrusa, che impartiva degli ordini in merito. Nella circostanza l'uomo, avrebbe intimato ai proprietari terrieri di votare alle elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale un certo Bonvissuto, per la cronaca candidato questo che comunque non e' stato eletto, se non l'avessero votato non gli avrebbero erogato il prezioso liquido.
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