sabato, marzo 21, 2009

“Vogliono cacciare Messineo? Che strane coincidenze…”

Riporto un articolo scritto da Marco Travaglio sull'Unità nella sua rubrica "ora d'aria":

“Ora vogliono cacciare pure il procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo. L’ha annunciato Gianfranco Anedda, l’infaticabile consigliere laico, cioè politico (An) del Csm, già protagonsita con altri mirabili colleghi delle cacciate di Luigi De Magistris da Catanzaro, di Clementina Forleo da Milano e di Luigi Apicella, Gabriele Nuzzi e Dionigio Verasani da Salerno. Una garanzia. Anedda s’è appigliato a un paio di articoli di stampa su una vecchia vicenda giudiziaria che ha coinvolto Sergio Maria Sacco, fratello della moglie di Massineo.

Sacco fu due volte indagato una ventina e una decina di anni fa dalla stessa Procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa, la prima volta assolto e la seconda archiviato. Ora salta fuori che nel 2006 avrebbe suggerito a Giovanni Bonanno, figlio di un vecchio capomafia, terrorizzato da possibili vendette trasversali, di abbandonare Palermo. Bonanno non gli diede ascolto e sparì per sempre (la classica “lupara bianca”).

Per questo episodio, contrariamente a quanto hanno scritto i gironali, Sacco non è indagato nè sospettato di essere un mafioso, anche perché suggerire a un tizio di cambaire aria per salvarsi la pelle non è reato. Ma tanto basta al centrodestra per mettere nel mirino il capo della Procura, guardacaso di nuovo impegnata, dopo anni di letargo, sulle trattative fra Stato e mafia durante le stragi del 1992-’93.

Lo fanno notare i pm dell’Antimafia palermitana: la vicenda Sacco è “molto datata, già nota al Csm e valutata come irrilevante in occasione della nomina di Messineo a procuratore” e “non ha mai prodotto all’interno dell’ufficio riserve o limiti di alcun genere, anche per il ritrovato entusiamso nel lavoro di gruppo, nella tradizione dello storico pool antimafia, e per l’effettiva gestione collegiale dell’ufficio”.

Guardacaso l’attacco arriva in “coincidenza temporale col progredire di delicatissime indagini sulle relazioni esterne di Cosa Nostra”. Fermo restando che i giornali fanno il loro mestiere di informare (ma perché non han riportato il passagio del comunicato sulla “coincidenza temporale”?), il problema riguarda ancora una volta il Csm: se ritenva imbarazzante la parentela indiretta di Messineo con Sacco, non doveva nominarlo procuratore.

Una volta nominato, non si vede che senso abbia rimestare in vecchie storie che non lo sfiorano nemmeno indirettamente, riguardando soltanto il cognato, neppure indagato. Tanta solerzia, poi, fa a pugni col lassismo usato verso i magistrati di Catanzaro e di Potenza (dai procuratori generali Favi e Tufano a vari pm) indagati - essi stessi, non i loro cognati - per aver ostacolato o insabbiato indagini delicatissime, e mai proposti per il trasferimento. Anzi, nel caso Catanzaro il Csm ha preferito cacciare i magistrati onesti che li avevano indagati. Complimenti vivissimi”.

5 commenti:

Unknown ha detto...

L'unica colpa di Messineo, è solo fare bene il suo lavoro. i Lo Piccolo li ha presi lui!!!
assurdo

MARTINODB ha detto...

Sono preoccupato per la mancanza di reazioni sociali. Ormai questi non sono più segnali inquietanti ma chiare strategie di potere. Sommiamo questo fenomeno con una informazione che non esiste, il tentativo di tappare la bocca ai blog, la mancanza del voto di preferenza, la voglia di far votare alle camere solo i capigruppo ed il pranzo è servito. Altro che associazione a delinquere! Già in un recente passato, mentre si facevano le leggi razziali il popolo mormorava ma non reagiva e siamo arrivati ai campi di concentramento.
Occhio! Secondo me ci stanno proprio fot.....ndo.

Castello Libero ha detto...

perfettamente d'accordo!
Per quanto riguarda Messineo, andava benissimo fino a quando non ha toccato certi fili! Da quando ha riaperto i fascicoli riguardanti l'ex Sindaco di Palermo Ciancimino e ha cominciato a scoprire alcuni legami tra politici e mafia, si è cominciato a buttare fango sulla sua figura.
Messineo è un bravissimo magistrato, come non se ne vedevano dai tempi di Falcone e Borsellino a Palermo, solo che a quei tempi questa gente si faceva fuori fisicamente, adesso si fa fuori moralmente screditando la loro figura.
So che mi si darà dell'esagerato ma non vedo molta differenza tra l'Italia di oggi, e i suoi metodi meschini, e tanti altri regimi del passato.

Anonimo ha detto...

Nessuno reagisce, nessuno ne parla, fanno tutto alla luce del sole e noi stiamo zitti, i telegiornali sono pilotati, che schifo! Come si può andare avanti così? Sono riusciti a creare un popolo di pecore che non reagisce più a niente! Che schifo

Anonimo ha detto...

Attenzione con Falcone , Borsellino e tutti gli altri hanno fatto la stessa cosa,prima li hanno infangati,dopo li hanno lasciati i soli e alla fine li hanno ammazzati.