mercoledì, marzo 04, 2009

Tremonti bond: chi ci capisce è bravo!

Prima di fare una attenta riflessione su cosa sono e che scopo hanno leggiamo il comunicato stampa tratto dal sito ufficiale del tesoro:www.tesoro.it.
“Il Ministro Tremonti ha firmato il decreto che dà il via libera alla sottoscrizione, da parte del Tesoro, di obbligazioni emesse dalle banche italiane. L'obiettivo è accrescere le opportunità di finanziamento all'economia grazie alla maggiore patrimonializzazione delle banche. Lo strumento rispetta le regole stabilite in sede comunitaria sugli aiuti di Stato.
Come contropartita, le banche:
pagheranno una cedola annuale compresa tra il 7,5 e l'8,5 per cento per i primi anni, per poi crescere gradualmente; si impegneranno a favorire il credito alle imprese, soprattutto piccole e medie, e alle famiglie.
Più specificatamente, gli impegni che il Tesoro richiede sono:
il contributo finanziario per rafforzare la dotazione del fondo di garanzia per le PMI;
l'aumento delle risorse da mettere a disposizione per il credito alle piccole e medie imprese;
per i lavoratori in cassa integrazione o percettori di sussidio di disoccupazione, la sospensione del pagamento della rata di mutuo per almeno 12 mesi;
la promozione di accordi per anticipare le risorse necessarie alle imprese per il pagamento della cassa integrazione;
l'adozione di un codice etico.
Questi impegni, ed il più generale andamento del credito all'economia, saranno oggetto di attento monitoraggio operato sul modello applicato in Francia con successo.”
Già in un mio precedente articolo su questo Blog ho accennato al fatto che comunicazione ed informazione non sono la stessa cosa.
Talvolta il potere prova, per diversi motivi magari nobili (raramente), ad abolire le notizie per non disturbare le opinioni.
Mi chiedo: sta avvenendo questo anche nel caso delle banche e dei Tremonti-bond?
Me lo chiedo no da persona che si è interessata di politica ma da matematico, docente di matematica applicata all’economia e alla finanza.
Il messaggio che oggi passa dai mezzi di comunicazione è che le banche Italiane sono tra le più solide al mondo e che il prestito che lo stato si appresta a fare alle sole banche quotate a piazza affari che ne faranno richiesta servirà a rilanciare il credito alle famiglie e alle piccole e medie imprese.
Il dubbio che il messaggio che stia passando sia una comunicazione e non una informazione c’è ed è annidato proprio nei numeri.
In sostanza i soldi che lo stato presta alle banche ha un costo annuo per le banche non inferiore al 7,5% poiché cresce con la durata del prestito.
I mutui a tasso variabile oggi hanno un tasso inferiore al 4%, a tasso fisso inferiore a 5%, i fidi delle piccole e medie imprese un tasso inferiore al 7,5%.
E allora le cose sono due o le banche improvvisamente sono diventati benefattori improbabili, in quanto ci presterebbero i capitali con una perdita non indifferente (differenza tra tasso passivo ed attivo), oppure c’è altro..
Io ho tante domande e tanti timori:
Perchè le banche italiane non ricorrono al mercato interbancario con un Euribor a 6 mesi intorno al 2%? Tutti dovrebbero essere disponibili a prestargli i capitali visto come si sente dire dai nostri politici sono le meno a rischio.
Perché le banche italiane non ricorrono al mercato, considerato che i titoli di stato viaggiano ad un tasso iferiore al 2,% i risparmiatori potrebbero trovare interessante un bond emesso da una banca magari ad un tasso tra il 4 e il 5 % in assenza di rischi concreti sul capitale? O il rischio è alto?
Perchè possono accedere ai Tremonti bond solo le banche quotate? Se l’obbiettivo è il sostegno alle famiglie e alle imprese perché i clienti delle non quotate non debbono avere questo sostegno. Viene i dubbio allora che il sostegno sia alle quotazioni in borsa delle banche. E in questo caso a vantaggio di chi?
Le domande sono tante che potremmo porci ancora. Poiché credo che tutto quello che matematicamente sembra un assurdo non lo sia visto che tutte le maggiori banche Italiane hanno fatto sapere che ricorreranno a questi bond.
Unicredito ad esempio, per 3 miliardi di Euro, allora per voler trovare una logica a tutto questo permettetemi dire come stanno le cose:
All’articolo 12 comma 3 del decreto 28/02/2009 si dice che la remunerazione dei bond può dipendere in tutto o in parte dalla disponibilità di utili distribuibili che tradotto in termini semplici se nell’anno di competenza non ci sono utili distribuibili la banca non paga interessi. E sarà così visto le numerose perdite che dovranno registrare nei prossimi anni a causa dei titoli tossici che hanno in portafoglio e delle sofferenze che la crisi porterà specialmente a quei gruppi con interessi in Est Europa.
Sempre nello stesso articolo com 2 si legge:I bond possono essere convertiti in azioni ordinarie a richiesta del committente cioè la banca. Che tradotto in termini semplici il capitale potrà non essere rimborsato basta dare allo stato una certa quota di azioni di nuova emissione.
Cittadino: e io pago!
E’ bastato leggere un articolo del decreto per capire che tra comunicazione ed informazione in questo paese c’è un abisso.
Leggendo le comunicazioni mi sentivo di dire: povere banche Tremonti le vuole strozzare! Leggendo il decreto invece: e brave banche ancora una volta fate un affare.
I politici e i mezzi di informazioni oggi mi danno l’impressione di essere dei prestigiatori, attirano la nostra l’attenzione su una mano ma intanto con l’atra fanno la sorpresa.
Se anziché comunicarci ogni giorno che stanno lavorando per noi ci informassero come stanno veramente le cose potremmo capire meglio i tempi che stiamo vivendo.
Grazie dell’attenzione su un tema difficile.
Prof Lorenzo Chiarenza
Lorenzo.chiarenza@virgilio.it

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