Presentiamo la prima parte dell’intervista che abbiamo fatto al sindaco di Castellammare del Golfo Marzio Bresciani. Per ora tratteremo soltanto l’argomento del convegno di Domenica 8 Marzo. Sabato 14 Marzo nel pomeriggio, uscirà l’intervista intera sul quindicinale “L’alcamese” disponibile in 6 edicole di Castellammare.
Nell’intervista integrale si parlerà:
1) Porto
2) Depuratore
3) Petizione sull’UTC
4) Scuola Buccellato
5) Metanodotto
6) Programmazione per l’estate.
I: Domenica 8 marzo alla biblioteca comunale Barbara Rizzo, Salvatore e Giuseppe Asta si è svolto un convegno “Libera di essere donna e madre”. Qual è l’importanza di questa giornata e come si sta muovendo l’amministrazione su questo tema?
S: Io ho partecipato e credo di aver sottolineato il punto di vista dell’amministrazione, mi sono ricollegato al discorso del Presidente della Repubblica che ha tracciato un quadro perfetto, assolutamente esauriente. Dal punto di vista personale noto i contrasti che ci sono nel mondo ma anche nella nostra società. Ho sottolineato come nella società trapanese, e anche in quella castellammarese, abbiamo il contrasto di avere cavalieri al lavoro donna, donne insite al premio “Marisa Bellisario”, donne capitani d’industria, e poi abbiamo donne che hanno difficoltà a trovare un lavoro, proprio perché donne, semplicemente quindi perché possono essere madri. Questo contrasto della nostra società va rimarcato, perché credo che la donna possa dare, proprio in quanto donna, un grosso contributo a riportare la barra al centro, a ritornare con i piedi per terra per attuare quella parità in dignità che la Costituzione sancisce. Noi siamo diversi, l’uomo e la donna sono diversi, complementari, si integrano, però quella che è la dignità deve essere identica. Come amministrazione ho detto cosa abbiamo fatto, sono partito nominando sei assessori di cui tre donne, perché ritengo che, a parte l’importanza della sensibilità e della concretezza femminile nel prendere le decisioni, se si dà l’opportunità alle donne di inserirsi nei templi decisionali, forse si prenderanno delle decisioni che tengano conto della posizione della donna. Questa biblioteca è dedicata ad una madre che accompagnava a scuola i figli, un gesto che tantissime donne compiono tutti i giorni in particolare proprio nei confronti dei figli più piccoli, quelli che hanno più bisogno di essere seguiti.
Ho richiamato il Presidente della Repubblica, ho parlato di parità di dignità, ho parlato della Costituzione, della vergogna e dell’infamia dello stupro e ho richiamato anche quella che è la violenza nelle famiglie, la violenza psicologica, a cui la donna può essere soggetta. Nel nostro territorio forse la violenza fisica è meno pressante, anche se i dati che ha esposto il Dott. Bologna sono preoccupanti, riportano che un terzo delle donne sono soggette a violenza, però se intendiamo come violenza il livido, o l’occhio nero, o lo stupro, forse non sono così tanti in famiglia, mentre a mio avviso è più frequente la violenza psicologica, cioè il ridurre la donna, o perché non guadagna, o per altri motivi, ad uno stato di sudditanza per cui dipende dal marito, o dal suocero, dal fratello, e questo va considerato. Se analizziamo questa società con la crisi di valori che ha, la crisi economica che subisce, aggiungiamo la violenza nei confronti della donna, e quindi un crollo anche abbastanza pesante di quelli che sono i pilastri portanti della vita, non ci dovremmo meravigliare se chi è più debole muore di droga a venti anni. Allora bisogna riportare la barra al centro e la barra al centro a mio avviso la riporta la donna perché è quella più concreta, ha più capacità di sacrificio rispetto all’uomo, è quella che tutto sommato sa essere più autonoma rispetto all’uomo, e quindi forse è quella a cui dobbiamo chiedere aiuto per sistemare un po’ una società che ha perso un po’ di valori e non dà tanta speranza, e questo è un problema.
Nell’intervista integrale si parlerà:
1) Porto
2) Depuratore
3) Petizione sull’UTC
4) Scuola Buccellato
5) Metanodotto
6) Programmazione per l’estate.
I: Domenica 8 marzo alla biblioteca comunale Barbara Rizzo, Salvatore e Giuseppe Asta si è svolto un convegno “Libera di essere donna e madre”. Qual è l’importanza di questa giornata e come si sta muovendo l’amministrazione su questo tema?
S: Io ho partecipato e credo di aver sottolineato il punto di vista dell’amministrazione, mi sono ricollegato al discorso del Presidente della Repubblica che ha tracciato un quadro perfetto, assolutamente esauriente. Dal punto di vista personale noto i contrasti che ci sono nel mondo ma anche nella nostra società. Ho sottolineato come nella società trapanese, e anche in quella castellammarese, abbiamo il contrasto di avere cavalieri al lavoro donna, donne insite al premio “Marisa Bellisario”, donne capitani d’industria, e poi abbiamo donne che hanno difficoltà a trovare un lavoro, proprio perché donne, semplicemente quindi perché possono essere madri. Questo contrasto della nostra società va rimarcato, perché credo che la donna possa dare, proprio in quanto donna, un grosso contributo a riportare la barra al centro, a ritornare con i piedi per terra per attuare quella parità in dignità che la Costituzione sancisce. Noi siamo diversi, l’uomo e la donna sono diversi, complementari, si integrano, però quella che è la dignità deve essere identica. Come amministrazione ho detto cosa abbiamo fatto, sono partito nominando sei assessori di cui tre donne, perché ritengo che, a parte l’importanza della sensibilità e della concretezza femminile nel prendere le decisioni, se si dà l’opportunità alle donne di inserirsi nei templi decisionali, forse si prenderanno delle decisioni che tengano conto della posizione della donna. Questa biblioteca è dedicata ad una madre che accompagnava a scuola i figli, un gesto che tantissime donne compiono tutti i giorni in particolare proprio nei confronti dei figli più piccoli, quelli che hanno più bisogno di essere seguiti.
Ho richiamato il Presidente della Repubblica, ho parlato di parità di dignità, ho parlato della Costituzione, della vergogna e dell’infamia dello stupro e ho richiamato anche quella che è la violenza nelle famiglie, la violenza psicologica, a cui la donna può essere soggetta. Nel nostro territorio forse la violenza fisica è meno pressante, anche se i dati che ha esposto il Dott. Bologna sono preoccupanti, riportano che un terzo delle donne sono soggette a violenza, però se intendiamo come violenza il livido, o l’occhio nero, o lo stupro, forse non sono così tanti in famiglia, mentre a mio avviso è più frequente la violenza psicologica, cioè il ridurre la donna, o perché non guadagna, o per altri motivi, ad uno stato di sudditanza per cui dipende dal marito, o dal suocero, dal fratello, e questo va considerato. Se analizziamo questa società con la crisi di valori che ha, la crisi economica che subisce, aggiungiamo la violenza nei confronti della donna, e quindi un crollo anche abbastanza pesante di quelli che sono i pilastri portanti della vita, non ci dovremmo meravigliare se chi è più debole muore di droga a venti anni. Allora bisogna riportare la barra al centro e la barra al centro a mio avviso la riporta la donna perché è quella più concreta, ha più capacità di sacrificio rispetto all’uomo, è quella che tutto sommato sa essere più autonoma rispetto all’uomo, e quindi forse è quella a cui dobbiamo chiedere aiuto per sistemare un po’ una società che ha perso un po’ di valori e non dà tanta speranza, e questo è un problema.
Vito Fazzino
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