CASTELLAMMARE DEL GOLFO. Ho posto le stesse domande ai due coordinatori comunali del Partito Democratico (PD) e del Partito della Rifondazione Comunista (PRC) rispettivamente Salvo Bologna e Giacomo Galante.
1) Che ne pensate dell’operato di Marzio Bresciani fino ad adesso? Sono stati rispettati i principali punti del programma diffuso in campagna elettorale? Se è un no, secondo te, per quale ragione?
PRC: Credo che l'operato del sindaco Bresciani fino a questo momento sia deficitario tanto nella progettazione a lungo e medio termine quanto nella risoluzione dei problemi a breve termine. Il più grande fallimento riguarda senza dubbio la raccolta differenziata. Infatti, pur accogliendo con favore in linea di principio la raccolta differenziata, non è possibile penalizzare i cittadini con tariffe raddoppiate: bisognerebbe premiare con incentivi, invece, chi si adopera in modo virtuoso a produrre meno rifiuti e a differenziare meglio nella logica del più differenzi meno paghi. Sulle altre questioni si nota un certo distacco tra l'operato del sindaco e la sua maggioranza, che più volte, a parole, dichiara di volerlo mettere in minoranza. Il risultato? Immobilismo. Secondo me il principale motivo che penalizza l'operato della giunta Bresciani è la mancanza di sintonia tra la giunta e la maggioranza che lo sostiene.
PD: Il mio giudizio è –e da cittadino lo dico con dispiacere- è molto negativo. Un’ amministrazione che ha deluso le aspettative dei cittadini e che non ha saputo dare risposte ai tanti problemi del nostro paese. Inoltre – e questo è un prezzo che pagheremo anche in futuro- l’amministrazione Bresciani ha dimostrato scarsa capacità nel progettare e prospettare il futuro della nostra cittadina. Il bilancio tra le attese e le promesse della campagna elettorale e ciò che è stato realmente realizzato è sotto gli occhi di tutti, così come palese e il malcontento dei castellammaresi ( e non mi sembra che gli stessi consiglieri di maggioranza mostrino soddisfazione sull’operato della giunta…). I motivi di questo fallimento sono naturalmente tanti (non nego che questa amministrazione ha dovuto affrontare oggettive difficoltà derivate da cattive gestioni precedenti, tutte di centro-destra), ma ciò che maggiormente rimprovero a questa amministrazione è l’incapacità (o la mancanza di volontà) di confrontarsi e coinvolgere le risorse migliori del nostro paese. Peccato perché pensavo questa amministrazione –nata anche come reazione al commissariamento subito dal comune- perlomeno avrebbe provato a farlo…
2) Non pensate che il mancato successo elettorale (per non chiamarlo fallimento) della sinistra a castellammare ad ogni tornata elettorale è dovuta alla mancata costante presenza sul territorio?
PRC: Il nostro obiettivo come PRC era di prendere un consigliere comunale. L'obiettivo non è stato centrato ma non per mancanza di presenza sul territorio ma per limiti numerici evidenti. Dall'esperienza si impara sempre qualcosa, per questo ritengo che sia fondamentale a Castellammare la nascita di un soggetto politico di sinistra alternativa nel quale confluiscano, oltre le forze comuniste, anche movimenti e forze di trasformazione e alternativa . Bisogna ripartire dalla ricostruzione di un partito di forte ispirazione sociale che deve rifiutare i due modelli, entrambi fallimentari, di una riproposizione di cartelli elettorali calati dall’alto, da una parte, o di autosufficienze proclamate e puntualmente disattese, rifugiandosi in certezze identitarie, dall’altra, e che deve essere alternativo al PD che non è più un partito di sinistra. Soltanto se riusciremo a liberarci dal politicismo, l’omologazione e il verticismo potremo ritornare ad essere un Partito diverso dagli altri: più presente sul territorio e più pronto nel rivendicare i diritti calpestati ogni giorno dei cittadini castellammaresi.
PD: Si, c’è lo rimproveriamo da tempo, ma ricadiamo –e su questo non ho nessun problema a fare autocritica- sempre sugli stessi errori. Va detto che non sempre è cosi semplice riuscire a fare una politica sul territorio in una realtà complicata come quella di Castellammare e che spesso dietro questo nobile proposito rischia di nascondersi il peggior clientelismo. Ma il fatto che l’ incostante presenza (reale o percepita) è il nervo scoperto del nostro proporci nel territorio è innegabile. Per provare ad ovviare a questa mancanza stiamo pensando ad una serie di iniziative pubbliche sui principali temi che riguardano il nostro paese, allo scopo di incontrare i nostri concittadini, di confrontarci con loro e di proporre al paese la nostre idee su Castellammare
3) Una cosa che mi stupisce è l’assordante silenzio della sinistra castellammarese in merito alle politiche a livello comunale. Non avete accesso ai principali mezzi di comunicazione o i partiti di centro-sinistra a castellammare stanno dormendo in questo momento?
PRC: Troppo spesso si rincorre con confusione e poca lucidità il consenso a tutti i costi attraverso manifestazioni populistiche che costano parecchio e che non generano nuove idee e politiche alternative ma che ci vedono coinvolti in un antiberlusconismo chiuso in se stesso e privo di significato accanto a personaggi come Di Pietro che collocare a sinistra stona parecchio. Nello stesso tempo la politica si incentra tutta su temi di carattere nazionale che molto spesso appaiono incomprensibili alla gente comune. Come circolo territoriale riteniamo che sarebbe più produttivo spendersi maggiormente per potenziare le attività dei singoli circoli al fine di dotarli delle strutture e degli strumenti idonei ed efficaci per sperimentare nuove forme di partecipazione democratica alla vita politica: cineforum, formazione politica, giornalini, incontri-dibattiti, tavole rotonde, etc.. La base rappresenta a mio modo di vedere la grande forza e nello stesso tempo la parte più matura del partito. La gente comune, le compagne e i compagni di strada, quelli veri, danno ogni giorno una grande prova di maturità mettendosi al servizio del partito e lanciando una nuova sfida, volta a mettere al centro del progetto di rifondazione comunista il cambiamento e l’alternativa. In altre parole, il sentire comune, e da segretario di circolo lo posso confermare, è quello di ricominciare dai principi del comunismo accompagnati e valorizzati da sperimentazione e innovazione di nuove e più efficaci pratiche politiche.
PD: Un po’ l’uno, un po’ l’altro. Sicuramente fatichiamo a far arrivare il nostro messaggio ai cittadini ed anche il nostro lavoro di opposizione –leale, costruttiva ma ferma- all’interno del consiglio. Questo per difficoltà nel trovare spazio nei mezzi di comunicazione, ma anche per nostre mancanze.
4)Avete mai pensato che, dato lo storico strapotere del centro-destra nel nostro paese, possa essere opportuno abbandonare le vesti di un partito e cominciare a lavorare per il bene del paese costruendo una rete di associazioni che magari poi confluiscano in un insieme di liste civiche bipartizan, cioè abbandonare i partiti per cominciare a fare politica con la P maiuscola? Quali sono secondo te i vantaggi e gli svantaggi di far parte di un partito rispetto a lavorare con associazioni presenti sul territorio che confluiscano in delle liste civiche?
PRC: Non parliamo di liste civiche bitarzan perchè sono e saranno sempre un fallimento. La politica trae giovamento dalla dialettica e dallo scontro anche aspro nel rispetto dei ruoli. Le associazioni sono una grande risorsa ma non devono rifiutare l'idea di fare politica come principio. La grande differenza che noto tra le associazioni e i partiti è questa: nelle associazioni si rifiuta il meccanismo della delega che invece viene accettato acriticamente all'interno dei partiti. Prendendo il meglio da ciascuna realtà si può costruire un progetto condiviso ma, proprio perchè deve essere condiviso, non può essere rappresentato da un minestrone ma da persone che hanno un'idea di sviluppo del paese ben precisa e definita.
PD: Sinceramente ci ho pensato, a volte ho la tentazione- date le difficoltà con cui il fare politica ti fa confrontare-di convincermi che fuori dai partiti possa essere più facile avere un contatto con la gente e far sentire il proprio messaggio. Per certi versi credo che –dato anche i pregiudizi nei confronti della politica dei cittadini- una certa facilitazione ci sarebbe. Ma tanti motivi continuano a farmi credere che quella politica con la P maiuscola di cui parli ha bisogno come strumento dei partiti politici, elemento essenziale di ogni democrazia. Di partiti che sappiano aggregare e proporre e interfacciarsi con le realtà associative presenti nel territorio e con la società civile.
E poi non scordiamoci quello che è successo nella scorsa campagna elettorale dove non mi sembra che la corsa “alla lista civica” abbia contribuito alla crescita della politica nel nostro territorio. Come dire che “con il civico è meglio” abbiamo già dato. E ricevuto molto poco.
5) Non pensi che parlare di ideologie politiche all’interno di un paese così piccolo forse è superfluo? Su molte tematiche castellammaresi non è necessaria un’ideologia per prendere una posizione riguardo i temi maggiormente spinosi come il depuratore, il porto, la gestione del turismo, il metanodotto e così via.
PRC: Parlare di ideologia non è mai superfluo. Alcuni diritti sanciti dalla nostra costituzione vengono messi in discussione. Il diritto al lavoro, il diritto allo studio, l’uguaglianza delle persone di fronte alla legge, il diritto di cittadinanza. Tutti diritti che nascono da un principio di matrice comunista e socialista: gli uomini sono tutti uguali. Ecco il perché delle nostre lotte contro il Lodo Alfano, contro il provvedimento di denunciare gli immigrati clandestini che vanno a curarsi, contro la privatizzazione della sanità, della scuola, della università e dell’acqua. Ecco perché il comunismo è ancora attuale. Un giorno ci sentiremo soddisfatti e realizzati quando finiranno i soprusi e l’uguaglianza degli uomini sarà realtà. Le nostre lotte nascono perchè abbiamo un'idea diversa di società, di contro non lotterremmo mai per qualcosa in cui non crediamo. Per quanto riguarda la possibilità o meno di prendere posizione su alcune tematiche strettamente paesane, ritengo che sia difficile assumere una posizione piuttosto che un'altra senza un'idea precisa di sviluppo del Paese. Come si fa ad assumere posizioni comuni se si fa riferimento a modelli di sviluppo socio-economici antitetici? Il punto di partenza non negoziabile è che il modello di sviluppo del nostro Paese non deve essere calato dall'alto per essere congeniale ad interessi di parte ma deve nascere da una partecipazione democratica dei cittadini alla vita politica e sociale. Il ruolo dei partiti è quello di dare voce e forza ai cittadini e alle associazioni per fare in modo che si abbia uno sviluppo nell'interesse di tutti e non solo di pochi comitati d'affari.
PD: Toglierei il forse. E’ proprio superfluo.. Ci sono proposte, idee e visioni riguardanti lo sviluppo del territorio che non sono né di destra né di sinistra (categorie politiche d’altronde del secolo scorso), ma che appartengono alle buone prassi di una sana politica. E’ questo il principale problema del nostro paese: fare diventare le buone idee e i giusti propositi parte di un progetto per lo sviluppo del territorio che sappia diventare concretamente realtà amministrativa.1) Che ne pensate dell’operato di Marzio Bresciani fino ad adesso? Sono stati rispettati i principali punti del programma diffuso in campagna elettorale? Se è un no, secondo te, per quale ragione?
PRC: Credo che l'operato del sindaco Bresciani fino a questo momento sia deficitario tanto nella progettazione a lungo e medio termine quanto nella risoluzione dei problemi a breve termine. Il più grande fallimento riguarda senza dubbio la raccolta differenziata. Infatti, pur accogliendo con favore in linea di principio la raccolta differenziata, non è possibile penalizzare i cittadini con tariffe raddoppiate: bisognerebbe premiare con incentivi, invece, chi si adopera in modo virtuoso a produrre meno rifiuti e a differenziare meglio nella logica del più differenzi meno paghi. Sulle altre questioni si nota un certo distacco tra l'operato del sindaco e la sua maggioranza, che più volte, a parole, dichiara di volerlo mettere in minoranza. Il risultato? Immobilismo. Secondo me il principale motivo che penalizza l'operato della giunta Bresciani è la mancanza di sintonia tra la giunta e la maggioranza che lo sostiene.
PD: Il mio giudizio è –e da cittadino lo dico con dispiacere- è molto negativo. Un’ amministrazione che ha deluso le aspettative dei cittadini e che non ha saputo dare risposte ai tanti problemi del nostro paese. Inoltre – e questo è un prezzo che pagheremo anche in futuro- l’amministrazione Bresciani ha dimostrato scarsa capacità nel progettare e prospettare il futuro della nostra cittadina. Il bilancio tra le attese e le promesse della campagna elettorale e ciò che è stato realmente realizzato è sotto gli occhi di tutti, così come palese e il malcontento dei castellammaresi ( e non mi sembra che gli stessi consiglieri di maggioranza mostrino soddisfazione sull’operato della giunta…). I motivi di questo fallimento sono naturalmente tanti (non nego che questa amministrazione ha dovuto affrontare oggettive difficoltà derivate da cattive gestioni precedenti, tutte di centro-destra), ma ciò che maggiormente rimprovero a questa amministrazione è l’incapacità (o la mancanza di volontà) di confrontarsi e coinvolgere le risorse migliori del nostro paese. Peccato perché pensavo questa amministrazione –nata anche come reazione al commissariamento subito dal comune- perlomeno avrebbe provato a farlo…
2) Non pensate che il mancato successo elettorale (per non chiamarlo fallimento) della sinistra a castellammare ad ogni tornata elettorale è dovuta alla mancata costante presenza sul territorio?
PRC: Il nostro obiettivo come PRC era di prendere un consigliere comunale. L'obiettivo non è stato centrato ma non per mancanza di presenza sul territorio ma per limiti numerici evidenti. Dall'esperienza si impara sempre qualcosa, per questo ritengo che sia fondamentale a Castellammare la nascita di un soggetto politico di sinistra alternativa nel quale confluiscano, oltre le forze comuniste, anche movimenti e forze di trasformazione e alternativa . Bisogna ripartire dalla ricostruzione di un partito di forte ispirazione sociale che deve rifiutare i due modelli, entrambi fallimentari, di una riproposizione di cartelli elettorali calati dall’alto, da una parte, o di autosufficienze proclamate e puntualmente disattese, rifugiandosi in certezze identitarie, dall’altra, e che deve essere alternativo al PD che non è più un partito di sinistra. Soltanto se riusciremo a liberarci dal politicismo, l’omologazione e il verticismo potremo ritornare ad essere un Partito diverso dagli altri: più presente sul territorio e più pronto nel rivendicare i diritti calpestati ogni giorno dei cittadini castellammaresi.
PD: Si, c’è lo rimproveriamo da tempo, ma ricadiamo –e su questo non ho nessun problema a fare autocritica- sempre sugli stessi errori. Va detto che non sempre è cosi semplice riuscire a fare una politica sul territorio in una realtà complicata come quella di Castellammare e che spesso dietro questo nobile proposito rischia di nascondersi il peggior clientelismo. Ma il fatto che l’ incostante presenza (reale o percepita) è il nervo scoperto del nostro proporci nel territorio è innegabile. Per provare ad ovviare a questa mancanza stiamo pensando ad una serie di iniziative pubbliche sui principali temi che riguardano il nostro paese, allo scopo di incontrare i nostri concittadini, di confrontarci con loro e di proporre al paese la nostre idee su Castellammare
3) Una cosa che mi stupisce è l’assordante silenzio della sinistra castellammarese in merito alle politiche a livello comunale. Non avete accesso ai principali mezzi di comunicazione o i partiti di centro-sinistra a castellammare stanno dormendo in questo momento?
PRC: Troppo spesso si rincorre con confusione e poca lucidità il consenso a tutti i costi attraverso manifestazioni populistiche che costano parecchio e che non generano nuove idee e politiche alternative ma che ci vedono coinvolti in un antiberlusconismo chiuso in se stesso e privo di significato accanto a personaggi come Di Pietro che collocare a sinistra stona parecchio. Nello stesso tempo la politica si incentra tutta su temi di carattere nazionale che molto spesso appaiono incomprensibili alla gente comune. Come circolo territoriale riteniamo che sarebbe più produttivo spendersi maggiormente per potenziare le attività dei singoli circoli al fine di dotarli delle strutture e degli strumenti idonei ed efficaci per sperimentare nuove forme di partecipazione democratica alla vita politica: cineforum, formazione politica, giornalini, incontri-dibattiti, tavole rotonde, etc.. La base rappresenta a mio modo di vedere la grande forza e nello stesso tempo la parte più matura del partito. La gente comune, le compagne e i compagni di strada, quelli veri, danno ogni giorno una grande prova di maturità mettendosi al servizio del partito e lanciando una nuova sfida, volta a mettere al centro del progetto di rifondazione comunista il cambiamento e l’alternativa. In altre parole, il sentire comune, e da segretario di circolo lo posso confermare, è quello di ricominciare dai principi del comunismo accompagnati e valorizzati da sperimentazione e innovazione di nuove e più efficaci pratiche politiche.
PD: Un po’ l’uno, un po’ l’altro. Sicuramente fatichiamo a far arrivare il nostro messaggio ai cittadini ed anche il nostro lavoro di opposizione –leale, costruttiva ma ferma- all’interno del consiglio. Questo per difficoltà nel trovare spazio nei mezzi di comunicazione, ma anche per nostre mancanze.
4)Avete mai pensato che, dato lo storico strapotere del centro-destra nel nostro paese, possa essere opportuno abbandonare le vesti di un partito e cominciare a lavorare per il bene del paese costruendo una rete di associazioni che magari poi confluiscano in un insieme di liste civiche bipartizan, cioè abbandonare i partiti per cominciare a fare politica con la P maiuscola? Quali sono secondo te i vantaggi e gli svantaggi di far parte di un partito rispetto a lavorare con associazioni presenti sul territorio che confluiscano in delle liste civiche?
PRC: Non parliamo di liste civiche bitarzan perchè sono e saranno sempre un fallimento. La politica trae giovamento dalla dialettica e dallo scontro anche aspro nel rispetto dei ruoli. Le associazioni sono una grande risorsa ma non devono rifiutare l'idea di fare politica come principio. La grande differenza che noto tra le associazioni e i partiti è questa: nelle associazioni si rifiuta il meccanismo della delega che invece viene accettato acriticamente all'interno dei partiti. Prendendo il meglio da ciascuna realtà si può costruire un progetto condiviso ma, proprio perchè deve essere condiviso, non può essere rappresentato da un minestrone ma da persone che hanno un'idea di sviluppo del paese ben precisa e definita.
PD: Sinceramente ci ho pensato, a volte ho la tentazione- date le difficoltà con cui il fare politica ti fa confrontare-di convincermi che fuori dai partiti possa essere più facile avere un contatto con la gente e far sentire il proprio messaggio. Per certi versi credo che –dato anche i pregiudizi nei confronti della politica dei cittadini- una certa facilitazione ci sarebbe. Ma tanti motivi continuano a farmi credere che quella politica con la P maiuscola di cui parli ha bisogno come strumento dei partiti politici, elemento essenziale di ogni democrazia. Di partiti che sappiano aggregare e proporre e interfacciarsi con le realtà associative presenti nel territorio e con la società civile.
E poi non scordiamoci quello che è successo nella scorsa campagna elettorale dove non mi sembra che la corsa “alla lista civica” abbia contribuito alla crescita della politica nel nostro territorio. Come dire che “con il civico è meglio” abbiamo già dato. E ricevuto molto poco.
5) Non pensi che parlare di ideologie politiche all’interno di un paese così piccolo forse è superfluo? Su molte tematiche castellammaresi non è necessaria un’ideologia per prendere una posizione riguardo i temi maggiormente spinosi come il depuratore, il porto, la gestione del turismo, il metanodotto e così via.
PRC: Parlare di ideologia non è mai superfluo. Alcuni diritti sanciti dalla nostra costituzione vengono messi in discussione. Il diritto al lavoro, il diritto allo studio, l’uguaglianza delle persone di fronte alla legge, il diritto di cittadinanza. Tutti diritti che nascono da un principio di matrice comunista e socialista: gli uomini sono tutti uguali. Ecco il perché delle nostre lotte contro il Lodo Alfano, contro il provvedimento di denunciare gli immigrati clandestini che vanno a curarsi, contro la privatizzazione della sanità, della scuola, della università e dell’acqua. Ecco perché il comunismo è ancora attuale. Un giorno ci sentiremo soddisfatti e realizzati quando finiranno i soprusi e l’uguaglianza degli uomini sarà realtà. Le nostre lotte nascono perchè abbiamo un'idea diversa di società, di contro non lotterremmo mai per qualcosa in cui non crediamo. Per quanto riguarda la possibilità o meno di prendere posizione su alcune tematiche strettamente paesane, ritengo che sia difficile assumere una posizione piuttosto che un'altra senza un'idea precisa di sviluppo del Paese. Come si fa ad assumere posizioni comuni se si fa riferimento a modelli di sviluppo socio-economici antitetici? Il punto di partenza non negoziabile è che il modello di sviluppo del nostro Paese non deve essere calato dall'alto per essere congeniale ad interessi di parte ma deve nascere da una partecipazione democratica dei cittadini alla vita politica e sociale. Il ruolo dei partiti è quello di dare voce e forza ai cittadini e alle associazioni per fare in modo che si abbia uno sviluppo nell'interesse di tutti e non solo di pochi comitati d'affari.
Certo, delle differenze valoriali ci sono e ci devono essere tra forze politiche diverse, ma la vera contrapposizione che vedo presente nella politica castellammarese è quella tra una politica con poche idee e molti interessi di bottega (ahimè maggioritaria) ed una (tutta da costruire) di ampio respiro che sappia coniugare sviluppo e rispetto del territorio, attenzione alle radici storiche e culturali del paese e desiderio e capcità di modernizzarlo.
6) A proposito, ci sai spiegare le principali novità a riguardo di questi temi così importanti per il futuro di castellammare?
PRC: Novità decisive sui temi suesposti non ce ne sono. Le responsabilità vanno attribuite tanto alla maggioranza che non ha un progetto ben preciso quanto all'opposizione che deve mostrarsi più partecipe. A tal proposito come partito ci facciamo portavoce di una iniziativa di ispirazione sociale che vogliamo sintetizzare nel libro bianco di rifondazione, ossia un libro in cui promuovere iniziative e progetti sui temi soliti quali il porto, il depuratore, la metanizzazione e su altre tematiche, a noi care, come la creazione del mercato del contadino. Con questa iniziativa vogliamo inaugurare una nuova stagione politica che sappia canalizzare la rabbia e la protesta dei cittadini su proposte alternative e fattibili nell'auspicio di rinvigorire l'opposizione e di stimolare la maggioranza.6) A proposito, ci sai spiegare le principali novità a riguardo di questi temi così importanti per il futuro di castellammare?
PD: Sul depuratore si attendono ormai da tempo le tanto ventilate proposte dell’amministrazione ( a cui riconosco sul tema un minimo di impegno). Sul porto – come è facile verificare- i lavori rimangono bloccati, con danni per la cittadinanza, ma anche per le imprese locali creditrici; la questione è complessa e non mi sento di dare responsabilità dirette alla amministrazione, che comunque continua a mostrare sulla vicenda una sostanziale inerzia. Per quanto riguarda il metanodotto la soluzione individuata dall’amministrazione (che non mi ha convinto in toto) sembra essersi impantanata su un ricorso di una ditta partecipante alla gara sul ripristino e sulla gestione della rete. Sulla gestione del turismo…beh…non si vede uno straccio di idea o di proposta, né dal consiglio né dall’amministrazione. Capisco che è desolante, ma questo è lo “stato dell’arte” (?) della politica castellammarese oggi.
7) Siete preoccupati per l’eccessiva presenza a mio modestissimo parere di esponenti del Rotary Club e di Comunione e Liberazione all’interno della giunta comunale? Pensate che queste nicchie al potere siano in grado di rappresentare l’intera cittadinanza o solo la parte più cattolic-chic del paese? (questo termine l’ho inventato io, spero renda l’idea..)
PRC: In linea di principio preoccuparsi per la presenza di esponenti di una associazione piuttosto che di un'altra è un atteggiamento sbagliato. Quello di cui dobbiamo preoccuparci e se questi esponenti fanno o meno gli interessi dei cittadini castellammaresi e se hanno a cuore le sorti del Paese. Del resto perchè il sindaco dovrebbe circondarsi di gente che non è di sua fiducia. La domanda che invece va posta a chi ha sostenuto Bresciani è un'altra, ossia se questi esponenti rappresentano al meglio le istanze inoltrate con insistenza dagli stessi sostenitori nel corso della campagna elettorale. Un altro dato che va registrato e che suona come un autocritica è che queste associazioni a differenza di altre che operano nel territorio sono organizzate e non rifiutano la politica come spazio di confronto e dialettica a differenza di molte associazioni sinistrorse che per anticonformismo, che stona come retorica dell'antiretorica, rifiutano la lotta politica definendosi addirittura apolitiche. Soltanto se si è organizzati e riconoscibili attraverso una collocazione politica ben definita si può invece, a mio parere, incidere nel quadro socio-politico ed economico del Paese.
PD: Preoccupato soprattutto dell’assenza di esponenti di altre realtà associative e di altri gruppi. Uno dei motivi della distanza tra amministrazione e paese è l’iper e monolitica presenza di chi naturalmente non può rappresentare tutti la cittadinanza . Sicuramente le realtà che citi (Cl e Rotary), che io considero senza pregiudizi di fondo un patrimonio del paese al pari di altre, appaiono troppo presenti nella composizione dell’amministrazione rispetto a ciò che rappresentano nel paese. D’altronde non rappresentano la “pancia”di un paese, pieno di molti famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese e -se permetti un gioco sul termine da te inventato- alla fin fine neanche tutti i cattolici (che in buona parte non sono per niente chic), né tutti gli chic (che non sono tutti cattolici).
8) Già da molto tempo il PD e Rifondazione Comunista a Castellammare del Golfo non riescono mai a trovare nessun punto d’intesa e a collaborare per qualche iniziativa comune. Qual’è secondo te la causa di tutto ciò? Quali errori e/o mancanze imputi all’altro partito?
PRC: Quando il PD farà mancare il suo appoggio al governo regionale Lombardo e metterà al centro del suo progetto politico i lavoratori e non confindustria si potrà iniziare a collaborare nell'interesse del Paese altrimenti continueremo a prendere atto che il PD non si colloca più a sinistra.
PD: C’è una sorta di diffidenza al dialogo a livello nazionale tra i due partiti, che ha –inutile negarlo-tutta una serie di ragioni, più o meno valide. A livello locale tuttavia un confronto lo dovremmo cercare. A patto naturalmente di anteporre gli interessi del paese ad un ideologismo vago e -permettimi di dire- a volte un po’ presuntuoso. E a non pensare che il dialogo tra le forze propulsive e sane del paese non debba non svolgersi a trecentosessanta gradi. Considero Giacomo e tante persone che con passione militano in rifondazione una risorsa importante di idee e valori per il nostro paese, un pezzo importante di quella parte capace del paese che meriterrebbe di essere valorizzata
Grazie e cordiali Saluti
7) Siete preoccupati per l’eccessiva presenza a mio modestissimo parere di esponenti del Rotary Club e di Comunione e Liberazione all’interno della giunta comunale? Pensate che queste nicchie al potere siano in grado di rappresentare l’intera cittadinanza o solo la parte più cattolic-chic del paese? (questo termine l’ho inventato io, spero renda l’idea..)
PRC: In linea di principio preoccuparsi per la presenza di esponenti di una associazione piuttosto che di un'altra è un atteggiamento sbagliato. Quello di cui dobbiamo preoccuparci e se questi esponenti fanno o meno gli interessi dei cittadini castellammaresi e se hanno a cuore le sorti del Paese. Del resto perchè il sindaco dovrebbe circondarsi di gente che non è di sua fiducia. La domanda che invece va posta a chi ha sostenuto Bresciani è un'altra, ossia se questi esponenti rappresentano al meglio le istanze inoltrate con insistenza dagli stessi sostenitori nel corso della campagna elettorale. Un altro dato che va registrato e che suona come un autocritica è che queste associazioni a differenza di altre che operano nel territorio sono organizzate e non rifiutano la politica come spazio di confronto e dialettica a differenza di molte associazioni sinistrorse che per anticonformismo, che stona come retorica dell'antiretorica, rifiutano la lotta politica definendosi addirittura apolitiche. Soltanto se si è organizzati e riconoscibili attraverso una collocazione politica ben definita si può invece, a mio parere, incidere nel quadro socio-politico ed economico del Paese.
PD: Preoccupato soprattutto dell’assenza di esponenti di altre realtà associative e di altri gruppi. Uno dei motivi della distanza tra amministrazione e paese è l’iper e monolitica presenza di chi naturalmente non può rappresentare tutti la cittadinanza . Sicuramente le realtà che citi (Cl e Rotary), che io considero senza pregiudizi di fondo un patrimonio del paese al pari di altre, appaiono troppo presenti nella composizione dell’amministrazione rispetto a ciò che rappresentano nel paese. D’altronde non rappresentano la “pancia”di un paese, pieno di molti famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese e -se permetti un gioco sul termine da te inventato- alla fin fine neanche tutti i cattolici (che in buona parte non sono per niente chic), né tutti gli chic (che non sono tutti cattolici).
8) Già da molto tempo il PD e Rifondazione Comunista a Castellammare del Golfo non riescono mai a trovare nessun punto d’intesa e a collaborare per qualche iniziativa comune. Qual’è secondo te la causa di tutto ciò? Quali errori e/o mancanze imputi all’altro partito?
PRC: Quando il PD farà mancare il suo appoggio al governo regionale Lombardo e metterà al centro del suo progetto politico i lavoratori e non confindustria si potrà iniziare a collaborare nell'interesse del Paese altrimenti continueremo a prendere atto che il PD non si colloca più a sinistra.
PD: C’è una sorta di diffidenza al dialogo a livello nazionale tra i due partiti, che ha –inutile negarlo-tutta una serie di ragioni, più o meno valide. A livello locale tuttavia un confronto lo dovremmo cercare. A patto naturalmente di anteporre gli interessi del paese ad un ideologismo vago e -permettimi di dire- a volte un po’ presuntuoso. E a non pensare che il dialogo tra le forze propulsive e sane del paese non debba non svolgersi a trecentosessanta gradi. Considero Giacomo e tante persone che con passione militano in rifondazione una risorsa importante di idee e valori per il nostro paese, un pezzo importante di quella parte capace del paese che meriterrebbe di essere valorizzata
Grazie e cordiali Saluti
6 commenti:
Lettera ai cittadini:
La Verifica Infinita
Ho deciso di esporre il mio punto di vista sulla tanto chiacchierata verifica che sta portando ad un Consiglio Comunale in gran parte fortemente critico nei confronti dell’Amministrazione e del Sindaco in particolare.
Per capire il mio atteggiamento bisogna rifarsi all’origine, cioè alle intese elettorali e agli impegni reciprocamente presi. A chi mi ha contattato per una disponibilità alla candidatura (parlo di Alleanza Nazionale, liste civiche, P.S.D.I. e Forza Italia) ho sempre detto che avrei voluto “mano libera sugli assessori”. In campagna elettorale poi abbiamo sempre parlato, tutti, del desiderio di fare esclusivamente l’interesse del paese. Ho presentato ai nostri concittadini la Giunta prima delle elezioni e le mie scelte, o meglio alcune esclusioni, hanno generato forti malumori in seno a parte della maggioranza.
Iniziamo comunque a lavorare con grande impegno, ed iniziano nella maggioranza alcuni “distinguo”, tanto che un consigliere passa all’opposizione ed il P.S.D.I. toglie il suo appoggio al sottoscritto. Devo dire che tutti questi accadimenti non mi hanno impressionato, perché nella vita ho sempre deciso con la mia testa e ormai ho un’età in cui è difficile cambiare, ma poi non capisco perché dovrei cambiare. Infatti il mio obiettivo, quello per cui mi sono candidato, è fare l’interesse di Castellammare, e in questo senso sono sempre stato disponibile ad accettare e sposare iniziative o collaborazioni, secondo il principio, evidenziato anche in campagna elettorale, che un sindaco può dare un indirizzo, ma sono i suoi concittadini ad aiutarlo a cambiare realmente le cose. Forse però alcuni ritengono che la collaborazione sia tale solo se riconosciuta con una carica amministrativa; su questo io ho un punto di vista diverso, perché qui si tratta di collaborare alla realizzazione del bene comune, attività che si dovrebbe svolgere indipendentemente da corrispettivi di qualunque natura, siano essi incarichi o la cosiddetta “ visibilità” o la carriera politica etc.
Si arriva finalmente a settembre 2009 momento in cui si pone ufficialmente per la prima volta la questione verifica. Della richiesta è promotore il PdL nelle sue due componenti. E devo dire che la questione è stata posta sul tavolo in modo molto corretto; si è detto della necessità di fare il punto sulle cose fatte e soprattutto sulle cose non fatte e di mettere in atto i cambiamenti necessari per correggere il tiro e migliorare l’azione di governo della città. Non si può non accettare una verifica posta in questi termini.
Devo dire che ad ogni confronto sulla verifica ho sempre rammentato a me stesso e a tutti gli interlocutori gli impegni elettorali presi, in particolare quelli che richiamavano alla novità dell'amministrazione, cioè all'esclusione dalla giunta di amministratori o consiglieri del passato. Questo impegno è stato a suo tempo preso con gli elettori anche per non polemizzare o dare giudizi sul passato, ma per essere concreti, “andare oltre” e cercare di inserire nella classe dirigente del paese, dei personaggi nuovi. Apro quindi alla verifica, che però in breve tempo tende a snaturarsi e a concentrarsi sulle rappresentanze in giunta, anche perché, giustamente dal mio punto di vista, le liste civiche vogliono essere prese in considerazione. A dicembre del 2009 “apro” a quattro assessori, uno per ogni gruppo (due a PdL che ha due anime). L’iniziativa naufraga non certo per mia responsabilità; solo “Lavoro e Sviluppo” presenta un possibile assessore che però non accetta l’incarico per propri impegni. Dopo alcune settimane il gruppo presenta un secondo candidato che accetta ed entra a far parte della giunta ricoprendo un posto libero per le precedenti dimissioni dell’assessore ai LL.PP..
Questo nuovo assessore, dopo un inizio entusiasta, si rende conto di non riuscire a conciliare con la carica i propri impegni, che nel frattempo si sono accresciuti, e si dimette alla fine di luglio 2010.
Questo evento riapre la questione verifica. Nasce nel frattempo il “Gruppo Sicilia” in Consiglio e mi sento in dovere di tenerne conto. Dopo alcuni incontri con i diversi gruppi si arriva ad una prima ipotesi di nuova giunta, che io rifiuto perché mi obbligherebbe a venir meno agli impegni elettorali che ho prima descritto. Questo fatto rompe il giocattolo e alcuni componenti della maggioranza si defilano dicendosi non più interessati, anche se, assicurano, mi sosterranno fino al termine della sindacatura.
Non chiudo la porta, ma nel frattempo si verificano nuovi cambiamenti politici, in particolare nasce Futuro e Libertà che aggrega anche i consiglieri della lista civica di “Lavoro e Sviluppo” e diventa il gruppo di maggioranza relativa in Consiglio, dimezzando di fatto il Popolo della Libertà. Si dissolve inoltre il “Gruppo Sicilia”. Io, di mia iniziativa, aderisco a PdL. Non ho mai fatto mistero del mio orientamento politico. A chi mi ha contattato per la candidatura ho subito detto a quale partito avevo destinato il mio voto (Forza Italia). Ho ritenuto opportuno fare questa scelta per una questione di chiarezza nei confronti di tutti.
Con questi cambiamenti in atto viene ripresa la questione verifica, e devo dire con un confronto molto pacato che lascia ben sperare. Dopo varie discussioni e per disaccordi intervenuti fra FLI e PdL, mi viene presentata la richiesta di inserimento di sei assessori (3 FLI, 2 PdL, 1 CDU lista civica). Mi dichiaro contrario a tale soluzione, spiegando che, a questo punto del mandato, sarebbe molto difficile lavorare con una giunta totalmente rinnovata che richiederebbe un lungo periodo di rodaggio. Propongo invece l’inserimento di quattro nuovi assessori per rilanciare l'azione amministrativa e mantenere la maggioranza elettorale indenne dalle vicende nazionali e regionali. Propongo anche la ripartizione 2 FLI, 1 PdL, 1 CDU. “Futuro e Libertà” rifiuta e pone l’aut aut, o tre o niente, anche se, a detta dei portavoce, sosterrà il sindaco fino alla fine del mandato.
E siamo arrivati ad oggi. Sono state rilasciate interviste pesanti nei miei confronti.
In campagna elettorale ho sostenuto che se un sindaco non amministra bene e non fa l’interesse comune lo si deve mandare a casa molto in fretta, e non ho cambiato idea. Ognuno però deve avere il coraggio delle proprie convinzioni e agire di conseguenza. Io non penso a dimettermi, perché sono stato eletto dai cittadini per risolvere i molti problemi del paese e intendo portare fino in fondo il mandato ricevuto. Non mi intimorisce la freddezza o, addirittura, l’aperta ostilità di molti consiglieri, ma mi chiedo che fine ha fatto il bene di Castellammare. Dove è rimasto.
Ma non dovevamo sbracciarci tutti per il paese? Se basta la presunta scarsa visibilità ad azzerare gli entusiasmi di alcuni, c’è veramente da riflettere. Capisco bene le ragioni di chi, essendo giovane, aspira anche ad una carriera politica ed ha sicuramente un punto di vista diverso dal mio, ma l’interesse comune deve essere preminente.
Il mio entusiasmo non è calato; sebbene non siano mancati momenti difficili e amarezze, ho ancora la voglia di lottare e mantenere con coerenza gli impegni assunti, insieme con tutta l’Amministrazione che continua instancabilmente a lavorare al mio fianco soltanto per Castellammare. Intanto vi informo che tre giorni fa abbiamo inaugurato la strada di “Grotticelli” e a fine anno avremo il metano.
Marzio Bresciani
Finalmente è stato reso pubblico ciò che si è cercato di nascondere per mesi e mesi, altro che l'interesse del paese, i partiti della maggioranza si "scannano" (non trovo termine tecnico più accurato) per avere un assessore, al punto da bloccare anche l'intera amministrazione. Questa è la politica castellammarese. Complimenti a noi cittadini castellammaresi che riusciamo sempre a garantire un abbondante consenso sempre alla stessa cricca
Giacomo Galante scendi dalle nuvole, smettila di parlare politichese e, visto che ti dichiari "socialista" e "comunista" fai qualcosa di sinistra invece di criticare ed elaborare congetture sterili e prive di ogni utilità
ah come gli rode all'elettorato anonimo che odia le critiche ma non fa nulla per cambiare, eh eh...Vai Giacomì, se urti la suscettibilità degli anonimi si vede che stai facendo bene, quindi continua così :-) ciao, Fab
non vedo perchè dovrei scendere dalle nuvole caro anonimo:"Se vuoi vedere le valli, sali in vetta a una montagna; se vuoi vedere la vetta di una montagna, sali su una nuvola; se invece aspiri a comprendere la nuvola, chiudi gli occhi e pensa". Per cui caro anonimo chiudi per un attimo gli occhi, pensa e non sparare minchiate. Saluti. Giacomo Galante.
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