giovedì, gennaio 10, 2013

Qualcosa si muove tra Alcamo e Castellammare, le estorsioni tornano protagoniste

Estorsioni ed ancora estorsioni sono i protagonisti di una “guerra” che dura da tanto tempo. Troppo tempo.
Tra Alcamo e Castellammare da tempo si assiste ad episodi che lasciano immaginare che qualcosa si sta muovendo e si sta riorganizzando. Questo territorio è famoso per aver “esportato” la mafia in America, soprattutto ricordiamo i “castellammaresi” diventati protagonisti negli Stati Uniti. L’aggettivo “castellammarese” deriva proprio dalla città di Castellammare del Golfo, pese d’origine di molti boss americani tra cui il famoso boss di Brooklyn Joe “Bananas” Bonanno e il leader dei castellammaresi Salvatore Maranzano.
Quello che succede oggi a Castellammare è difficile da delineare. Recentemente l’operazione antimafia dello scorso giugno denominata “Crimiso” che ha portato all’arresto di 12 persone, ha permesso di decifrare quello che stava succedendo a Castellammare. Ha permesso di scongiurare una guerra interna a Cosa Nostra castellammarese e ancora una volta ha permesso di comprendere che la mafia castellammarese è ancora molto forte e che tiene molto alla gestione del racket. Il racket delle estorsioni frutta alle cosche mafiose affari milionari, sottraendo ricchezza e possibilità di sviluppo all’intero Paese.
La cosa che più preoccupa a Castellammare sono gli incendi dolosi che nei mesi scorsi si sono verificati in tempi davvero brevi. Incendi che parecchi anni fa hanno sottolineato la forza mafiosa nel racket delle estorsioni e che oggi sembrano essere tornati di moda. Protagoniste auto bruciate e capannoni che nei mesi scorsi hanno preoccupato non poco la cittadinanza. Quello che purtroppo si sta “muovendo” all’interno delle cosche locali è davvero difficile da decifrare.
Gli ultimi arresti e le scarcerazioni di “pezzi da novanta” locali hanno significato qualcosa nella quotidianità castellammarese? Forse, è difficile dirlo ma sicuramente si tratta di un fatto abbastanza curioso. Gli incendi dolosi dei mesi scorsi sono forse un tentativo di riorganizzazione del territorio? Oppure si tratta di tentativi di predominio dei territori lasciati “vuoti”?Sono domande a cui è difficile dare riesposte certe.
Proprio il mese scorso Castellammare è stata una tappa della manifestazione “100 tappe per un Natale Antiracket” che ha visto la partecipazione del Vice Questore Dott. Linares che in compagnia del sindaco, dei rappresentanti delle associazioni antimafia del territorio e delle forze dell’ordine hanno intrapreso una lunga passeggiata per il centro del paese incontrando i commercianti locali, dando un forte segnale alla lotta contro il racket delle estorsioni.
Proprio in questi giorni da Alcamo arriva la notizia che un imprenditore è stato vittima di un’intimidazione avvenuta proprio davanti al supermercato di cui è proprietario. Sono stati rinvenuti all’interno di un sacchetto di plastica, un bidone di cinque litri di carburante, un accendino e tre pallottole, le indagini sono ancora in corso ma l’ipotesi più accreditata dagli inquirenti porta al racket delle estorsioni. Segno inconfutabile che qualcosa è in movimento, qualcosa che sarà difficile da fermare se non si agisce subito. L’auspicio è che la voglia di legalità superi qualsiasi forma di paura o frustrazione e porti tutti, commercianti e non, a denunciare tali atti e a far il possibile affinché avvenga un vero e proprio cambiamento culturale e sociale.

Emanuel Butticè
(Pubblicato su www.gdmed.it)

1 commento:

chiodino perforatore ha detto...

Ben vengano le passeggiate antimafia ma se commercianti e imprenditori non prendono coscienza del proprio dovere di denunciare le passeggiate non bastano