PALERMO- Si è svolta ieri
alla Feltrinelli di Palermo la presentazione di Quarant’anni di mafia. Storia di una guerra infinita, il “nuovo”
libro del giornalista de “l’Unità” Saverio Lodato. “Nuovo”, perché in realtà è
la versione aggiornata del libro precedente, “Trent’anni di mafia”. In questi dieci anni la mafia si è
trasformata, non spara più come negli anni ‘90, ma sicuramente questo vuol dire
che ha istaurato degli ottimi rapporti con politica ed istituzioni. In questo
autentico “dizionario” della mafia, Lodato rivisita la strage di Capaci
inserendo ulteriori e importanti dettagli, usciti alla luce soltanto
recentemente. Questo libro ripercorre la storia di Cosa
Nostra dagli anni Sessanta fino alle ultime rivelazioni sulla trattativa fra
Stato e mafia. Uno studio rigoroso e acuto. Aggiungerei anche essenziale,
proprio perché è davvero un esempio di giornalismo d’inchiesta. All’incontro,
presso la Feltrinelli, hanno partecipato i magistrati Antonio Ingroia e
Antonino Di Matteo. Proprio quest’ultimo, in un suo lungo intervento, ha
dichiarato che “nella lotta alla mafia ci vuole anche una svolta della
politica. E' inaccettabile che, rispetto a contatti accertati e consapevoli e
rispetto a sentenze di primo e secondo grado, come quelli consacrati di
Dell'Utri e Cuffaro, i partiti continuino a candidare quegli stessi esponenti
politici”. E sempre sul processo dell’Utri: “Basta con le mistificazioni sulla
sentenza Dell'Utri- spiega Di Matteo- Dell'Utri non è stato assolto, i giudici
hanno annullato con rinvio. E’ un imputato che dovrà nuovamente essere
giudicato. Non è ammissibile la mistificazione”. E ancora sul concorso esterno
in associazione mafiosa aggiunge: “Non è un reato inventato dai magistrati. È
l'applicazione concreta di un principio del nostro sistema penale”.
Antonio Ingroia non ha
mancato di aggiungere: “Esiste una relazione tra ceti criminali e classe
dirigente del nostro Paese. La società italiana avrebbe potuto recidere questi
legami, ma non lo ha fatto – continua il magistrato - La magistratura, nella lotta alla mafia, ha
svolto un ruolo di contrasto in totale isolamento e solitudine. Rispetto a 40
anni fa la mafia finanziaria non si è ridimensionata”.
Saverio Lodato, con la sua
lunga carriera dedicata al giornalismo, regala al lettore uno strumento
fondamentale per comprendere realmente i meccanismi della mafia che ormai ha un
ruolo dominante nella quotidianità di tutti noi.
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