sabato, ottobre 09, 2010

LA STRADA CHE NON C’E’!!!

Incredibile, ma vero, per il Comune di Castellammare del Golfo esiste una viabilità attorno al seicentesco Baglio di Scopello.
In altri termini – stando agli atti di cui dispone l’Amministrazione Comunale – esiterebbe una via denominata Via Ciro Menotti che partendo dalla Piazza Nettuno e finendo in aperta campagna si intersecherebbe con la anch’essa inesistente Via Napoleone Colaianni, permettendo in tal modo il transito intorno al Baglio di Scopello.
Peccato che nessuno ha mai avuto la possibilità di percorrere a piedi o in macchina il percorso che stando a quanto dichiarano al Comune di Castellammare del Golfo esiste sin dal 1960!! Fatta una breve indagine sui luoghi riscontriamo che non esiste alcuna possibilità di transito intorno al Baglio di Scopello. Ma al Comune di Castellammare del Golfo, in particolare al III° Settore, insistono e confermano l’esistenza della Via Colaianni e della Via Menotti, citando delibere comunali e atti vari. Addirittura sarebbero stati spesi dei soldi per la realizzazione di detta viabilità, ma poi si correggono, forse si trattava di preventivi di somme da spendere.

Fatto anche su questo argomento un approfondimento, risulta agli atti del Comune che nel lontano 1960 allora Sindaco, tale ON. Barone, rivolse “Voti” cioè preghiere o suppliche che dir si voglia all’Assessorato Regionale ai lavori pubblici per ottenere un finanziamento per la sistemazione delle strade della Frazione di Scopello. Che il finanziamento ci sia stato è possibile ma che la viabilità attorno al Baglio di Scopello con le vie Menotti e Colaianni non è mai stata realizzata è un fatto certo che risulta agli occhi di tutti. Basta fare una passeggiata al Borgo di Scopello.
Il mistero continua.
Sull’argomento sentiamo anche alcuni proprietari di immobili facenti parti del Baglio Isonzo (o Baglio di Scopello) dei terreni circostanti su cui dovrebbe scorrere la viabilità rappresentata dalle vie Colaianni e Menotti.
“La nostra famiglia – ci raccontano le sorelle Plaia – è proprietaria di questi terreni da 4 generazioni. Nessuna strada ha mai percorso i nostri fondi attorno al Baglio di Scopello. L’area è sempre stata recintata e l’utilizzo riservato in via esclusiva oggi a noi, nei decenni scorsi ai nostri avi!!”
La strada di fatto non c’è ma ci chiediamo cosa accadrebbe se il Comune decidesse di realizzare veramente un percorso intorno al Baglio di Scopello. Per la realizzazione di un percorso occorrerebbe procedere allo sbancamento di enormi rocce, (trattasi di affioramenti calcari dolomitici).
Non solo l’orografia dei luoghi non consente certamente la realizzazione di alcun tipo di strada ma la sussistenza di vincoli di varia natura (vincoli paesaggistici, SIC - ZPS) non consentono alcuna modifica al territorio.
La questione a questo punto potrebbe assumere caratteri di comicità e limitarsi ad una mera “querelle” fra ciò che esiste sulla carta e ciò che esiste in realtà sui luoghi. Ovvero essere accantonata in quanto definibile una mera boutade. Invece la questione è molto più seria e complicata in quanto vi sono già dei contenziosi in corso dinanzi alla Autorità Giudiziaria ed il Comune di Castellammare del Golfo ha iniziato ad impegnare denaro pubblico nominando propri Avvocati nel tentativo di sostenere – anche contro evidenza – l’esistenza della viabilità intorno al Baglio di Scopello.
Rossella Navarra

49 commenti:

Anonimo ha detto...

-strano che esista una delibera comunale del 1966 a cui nessun proprietario di allora si sia mai opposto.
-strano che detta delibera sia divenuta poi legge dello stato.
strano che sia stata intolatata a Ciro Menotti.
-strano che sia stata istallata illuminazione pubblica e basolato e che nessuno dei presunti proprietari abbia mai detto nulla.
Anche per la via Napoleone Colajanni è la stessa cosa.
Dette strade sono sempre esistite e prove fotografiche ed aerofotogrammi oltre a prove fotografiche che dimostrano la esistenza di tali strade.
La cosa comica ed assurda è che qualcuno ha costruito addirittura un ristorante sulla pubblica via privo di ogni tipo di autorizzazione sanitaria o altro,cementando il meraviglioso paesaggio roccioso prima esistente e privatizzando beni comuni oltre a costruire cubature triple rispetto al consentito.
Andate a vedere cosa hanno realizzato i presunti proprietari della strada che loro considerano privata.Sbancamenti abusivi,muri di sbarramento etc. etc.
Chi ha protetto tali abusi,chi non si è mai accorto di nulla?
E dove erano i vigili antiabusivismo,dove erano i tecnici UT,forse al bar od al ristorante.
Dove erano le forze dell' ordine??
possibile che nessuno si sia mai accorto di nulla!!!
Mistero,protezioni,mafia?
Si dice che al ristorante incriminato sia stata tolta la licenza eppure è ancora aperto e funzionante.
Sono stati rotti i sigilli,perchè le autorità non vogliono verificare
se tale eventuale provvedimento sia stato eseguito.
Misteri castellammaresi?
Tutti gli abusi sono stati ampliamente documentati alle procure ed autorità competenti.

Anonimo ha detto...

non vi è molto da fare spiritosaggini. Le strade ci sono e non sono invenzioni di nessuno.
Napoleone Colajanni e Ciro Menotti esistono e sono state privatizzate da persone che hanno stravolto il meraviglioso cozzo con allungamento di belverderi,scavo delle pietre secolari per farvi cantine o peggio.
Ad alcuni è stato consentito di costruire proprio sopra la strada utilizzando la cubatura di un magazzino di meno di 70mq.
Fino a meno di 20 anni fa dalla via Ciro menotti si arrivava alla via napoleone Colajanni e di li lungo il meraviglioso percorso ora stravolto si arrivava alla via marcopolo e proseguendo alla via mameli potendosi godere il meraviglioso panorama della tonnara e dei faraglioni.
Ora solo i presunti padroni possono goderselo .
Pensate che sulla via colajanni e mameli esistevanio sino a circa 18 anni fa dei terreni pubblici che ora sono misteriosamente spariti.
Nessuna carta legale scritta in modo contradditorio potrà mai avere pioù forza di una legge dello stato.
Anche in Sicilia questo non è più valido,i tempi dei mafiosi che imponevano la loro legge è fortunatamente terminato e qualcuno si deve rassegnare.
Andate sul sito del comune di castellammare,cliccare su toponomastica e poi digitate i nome che l' articolista dire non esistere.
avrete sorprese.
chi ha commesso soprusi dovrebbe capire che i tempi in cui con il nome o i soldi si poteva far tutto sono finiti.
Attendete con pazienza l' epilogo e documentatevi sentendo anche l' altra parte.

Anonimo ha detto...

grazie che oggi non si possa passare da via Ciro Menotti a via Napoleone Colajanni,qualcuno ha eretto un bel muro che ne impedisce il passaggio.
Pensate che bravi per un loro divertimento hanno messo anche i numeri civici sulla via colajanni ed hanno dipinto anche il nome della strada e messo lampioni eguali a quelli della preesistente illuminazione pubblica.
Se la esecutrice è stata veramente va scopello avrebbe notato i segni inconfondibili che le strade citate sono pubbliche.

Anonimo ha detto...

Sindaco Bresciani,controlli chi ha dato autorizzazione a costruire il muro che sbarra la strada all' incrocio di via Menotti con Napoleone colajanni ed anche se è dotata di licenza edilizia la tettoia che si nota nella foto 2

Anonimo ha detto...

Si consiglia la scrittrice di assodare i fatti prima di scrivere inesattezze pro domo.
La delibera che sancisce lo stato pubblico delle Vie Napoleone Colajanni,Ciro Menotti et Mameli è del 21 dicembre 1966 ed il Sindaco in carica era il Dott. Giuseppe Munna.
Erano presenti 28 consiglieri e 4 assenti. In detta delibera vengono anche indicati i consiglieri presenti ed assenti tra cui l' ins. Navarra Domenico(nonno,bisnonno,padre della scrittrice?)
Risulta firmata oltre che dal Sindaco Munna anche dal consigliere anziano Ins. Angelo Mirrione e dal segretario capo G. Gioia.
La delibera è stata affissa nell' albo pretorio dal 23 dicembre al 6 gennaio 1967 e reca la dizione"nessun reclamo è stato sporto".
Inoltrata in data 7.1.1967 ala commissione provinciale di controllo in trapani che nella seduta del 16.marzo 1967 la ha dichiarata "esente da ogni vizio di legittimità" ed in data 23 marzo 1967 è " divenuta esecutiva a norma di legge".
Quindi male fecero i proprietari di allora a non far valere i loro presunti diritti.
Se si ritorna a quei tempi mi sembra un pochino strano che nessuno degli amministratori,impiegati UTE o dipendenti di allora non abbia informato i potenti che si stava macchinando un danno a loro.
Se poi collusioni,dimenticanze o altro da parte dei Vigili Urbani di allora,delle autorità preposte od altri hanno permesso di perpetrare gli abusi sino ad oggi non è un buon motivo per asserire che dette strade sono private.
Una strada pubblica non può essere mai oggetto di usucapione e ben ha fatto il Sindaco a ripristinare la legalità.
Anzi il Comune dovrebbe anche far pagare l'occupazione di suolo pubblico degli ultimi dieci anni come la richiede ad ogni attività che abbia ombrelloni o tavoli all'aperto.
Ci si augura che con celerità si proceda alla riapertura al pubblico delle vie citate.

Vito Faz ha detto...

Caro G.S. so che sei preparato su questo argomento, ma per favore ti chiedo di non attaccare né la scrittrice dell'articolo né le altre persone che commentano. Perché devi sempre polemizzare? Sforzati ad avere rispetto delle altre persone. Cerchiamo di tirare su sta volta un discorso serio senza litigare, penso che quest'argomento è importante, e stanno uscendo fuori cose interessanti

Anonimo ha detto...

Fra qualche giorno si spera arrivi o Striscia la notizia o l' indignato speciale per portare a conoscenza dell' opinione pubblica gli abusi fatti.

Anonimo ha detto...

Strano che il Buon Fabio Barbera, abitante di Scopello, non si è mai indignato e aspetta ancora le carte. (dunni c'è vista un c'è bisogno di prova)

(vedi post precedenti sulla tonnara etc. almeno quelli che hanno passato la censura)

Te l'avevo detto, Buon Fabio che lo scolapasta in testa prima o poi lo avresti messo tu.

Rispondendo alla Navarra ....
Chi ha mai detto che se esiste una strada pubblica questa deve essere percorsa con le macchine e dunque sbancata.
Perchè un giardino non si può fare?
Magare con i soldi di chi per decenni ha approfittato della situazione occupando il suolo PUBBLICO abusivamente.

Napoleone Colajanni

Anonimo ha detto...

non sono gs ma conosco molto bene la questione.Vi invito ad indicarmi ove abbia attaccato gli altri commentatori.indicamelo per favore Gianvito.
Per quanto riguarda la scrittrice ho solo puntualizzato le numerose incongruenze e falsità contenute nell'articolo.Se la signora o signorina si sente offesa mi denunci e poi le autorità vi chiederanno il mio IP.
Parlare di strade inesistenzi,cercare di far passare per creduloni gli amministratori che,dopo le indagini dei Carabinieri hanno emesso un decreto di riapertura della strada bloccata da una catena.
parlare di 1960 e non di 1966 vera data della delibera e sentire solo una campana mi sembra poco obbiettivo.
l'unica giustificazione che posso concedere è che sembra che R.N. sia parente stretta di coloro che rivendicano diritti che dal 1966 non hanno e che hanno fino ad oggi perpetuato grazie ad oscure protezioni ed alla acquiescenza o collusione di aveva il compito di vigilare.
L'autorità giudiziaria ha più volte indagato e finalmente stanno prendendosi provvedimenti di ripristino della legalità,malgrado la interposizioni di funzionari delle forze dell'ordine che invece di cercare di proteggere gli abusivi dovrebbero ricercare la legalità ed indagare sulla mafia.
Il desiderio di fare politica fa dimenticate Ideali e Valori.

Vito Faz ha detto...

secondo me sei gs perchè sei l'unico che mi chiama gianvito anche se mi chiamo vito. Lo stile di fare polemica è sempre lo stesso. Parli sempre di denunce e querele, forse perchè non sai parlare con le persone senza offenderle e minacciale di agire in sede legale. Non sei in grado di sostenere una discussione. Forse sbagliamo a permetterti di imbrattare ancora il blog.
In merito al fatto che ipotizzi sempre parentele e amicizie ogni qual volta esce fuori un problema: Prima di sparare pensa: se la giornalista fosse parente di coloro che dici tu hanno commesso questi reati (nn per sminuire ciò che dici, ma io non posso dire che è vero ciò che dici caro GS perchè non ne so parlare dell'argomento) che interesse avrebbe a rendere pubblica questa notizia se fosse parente di coloro tu dici siano nel torto? sarebbe più conveniente stare zitti e non fare sapere niente a nessuno.
p.s. A quanti siamo arrivati?
Vito Faz - Gi.Sa. 6 - 0
o forse anche 7 ahahha

R. Navarra ha detto...

E' inutile che attaccate la sottoscritta. Non c'è niente di personale, mi sono limitata a dare voce ad una questione che rimbalza ormai da troppo tempo tra amministrazione pubblica, burocrazia e cittadini castellammaresi, come voi tutti, che non sanno a chi chiedere spiegazioni!
N.B. I fatti sono tutti documentati.
Grazie

Anonimo ha detto...

Egregio G.S.
È molto grave accusare le persone e le Istituzioni di combutte, di collusione, di mafia, soprattutto quando la conoscenza di luoghi, fatti, persone e leggi è molto limitato a quello che si vuol sapere o a quel che si vuol dire o far credere in forma diffamatoria.
Nessuno si è appropriato di niente illegittimamente, al contrario mai proprietà privata è stata espropriata ,o occupata in via di fatto, al fine di realizzare una viabilità che possa accontentare il “clan del bar”, e distruggere così una zona rocciosa naturale, mantenuta integra nella sua originalità e sottoposta a vincoli paesaggistici.
Mi sa che invece si cerca piuttosto di ledere i diritti di alcuni, considerati scomodi e responsabili solo di non sottostare ai ricatti di denunce continuamente prospettato dal gruppo sopra menzionato, che tende ad intimidire con la minaccia dell’ uso dello strumento della denuncia e degli esposti, come se tutti avessero sempre uno scheletro nell’armadio!
Si invita il sig. G.S. ad accertare meglio le sue conoscenza legislative e sul diritto, ricordando che la diffamazione e la calunnia sono reati.
E comunque su tutta la vicenda dietro nostra richiesta sta indagando la magistratura al fine di poter eventualmente individuare interessi particolari in contrasto con la legge.
Cordiali saluti

Cinzia Plaia

Anonimo ha detto...

Sono sempre pronto a rispondere in tutte ole sedi di quanto da me dichiarato.
Chi si sente offeso faccia pure una denuncia e gli inquirenti verrann0o a rilevare gli IP.
Il resto sono solo chiacchiere.
Se fosserro state fole il comune non avrebbe mai emesso provvedimenti di rimozione.
Io so per certo i rapporti di parentela della scrittice dell' articolo,ma non ho nessun problema a riconoscere il mio torto,chiedere scusa,pagare danni se la persona confermerà che non esiste nessun rapporto di parentela con coloro che dichiarano la strada essere loro.
ho puntualizzato grosse inesattezze circa date e circostanze.
chi vuole può andare all' UT e prendere copia della delibera 156 del 1966 e vedrà che quanto da me indicato risponde al vero e che le date indicate nell' articolo non hanno nessun riscontro.
Il resto potrebbero essere solo chiacchiere.
Contro l'arroganza di chi non si rende conto che i vecchi tempi non esistono più e che non siamo più negli anni 40-60,non resta che iol ricorso alla legge ed alla legalità.
Le denunce alla procura della repubblica risalgono al giugno 2009
non resta quindi che attendere i riscontri.
torno a ripetere che risulterebbe la revoca di una licenza,mentre chiunque può venire a constatare che il locale è ancora aperto.
Non comprendo perchè ci si arrabbi tanto .ù
A me risulta che il vero nome è Gianvito,ma nessun problema a chiamarti vito.
Non mi è stato però risposto perchè è stato violato il mio IP e quali tremende offese avrei rivolto alla scrittrice.
Lieto e felicissimo se la magistratura vorrà assodare eventuali interessi reconditi.

Unknown ha detto...

Innanzitutto non credo che la quaestio, relativa alla destinazione pubblica della zona territoriale in argomento, sia di semplice soluzione così come viene prospettato dal signor G.S.

ed infatti la Giurisprudenza amministrativa recentemente ha affermato:
"Sono illegittimi i provvedimenti che includono una via nell'elenco delle strade di pertinenza comunale, nel caso in cui sia risultato, a seguito di apposita consulenza tecnica, che si tratta di una strada chiusa e senza particolare funzione di congiunzione, che non ha fognatura e/o impianti di raccolta delle acque meteoriche, nè ha la possibilità di poterli realizzare data la particolare tipologia costruttiva della struttura e che non possiede le caratteristiche funzionali e geometriche previste dal D.M. 5 novembre 2001 n. 679, modificato dal decreto in data 22 aprile 2004".

E quindi seppur è vero che la delibera comunale del 1967 non è stata impugnata, tuttavia, a mio avviso, tutto potrà essere rimesso in discussione nel momento in cui ci sarà un eventuale provvedimento della P.A. di ripristino del carattere pubblico della zona, sempre se esso lo sia stato ab origine.

A quanto ho capito già esiste una controversia giudiziale, pertanto non ci che resta che aspettarne l'esito e posticipare tutte le valutazioni successivamente.

Saluti Domenico Grassa....
per Gi.Sa. Dott. Domenico Grassa, Grazie.

Anonimo ha detto...

le procure,il comando cc tutela ambientale e patriminio,i nas,i vari tecnici incaricate dalle procure,i rilievi aerofotogrammetrici effettuate negli anni ed i riscontri fotografici dagli anni 50 in poi ,le cubature in eccesso,le costruzioni su strade pubbliche che non possono essere usucapite ,l' assenza di ogni controllo antiabusivismo e di ogni autorizzazione sanitaria e per gli scarichi, hanno attualmente convinto ad emettere i provvedimenti adottati.
La legalità è la base di ogni società civile e Libera ne è la testimonianza.
Prendersela con chi corregge inesattezze tendenti a intorbidare le acque non rende un buon servizio alla legalità.
Attendo con impazienza la smentita dell' autrice sulle parentele e da Gianvito la indicazione sui miei attacchi all' autrice ed agli altri anonimi.

Vito Faz ha detto...

Ah ho scoperto allora che mi chiamo Gianvito. Hai visto caro G.S. non si finisce mai di imparare.. ahahha ora passo dall'anagrafe a controllare allora hahahaha che banalità. Frottole frottole e solo frottole. Ma non lo capisci che perfino un bimbo capirebbe che un commento è tuo. solo tu hai quel modo indisponente e polemico di affrontare la discussione.
Saluti da Vito, anzi Gianvito ahahhahaha ma per piacere

Anonimo ha detto...

il mio interesse particolare,sicuramente in contrasto con la legge,certo non quella italiana,è di poter tornare a passeggiare per la via Napoleone colajanni entrando dalla via Ciro Menotti ed uscendo dalla via Goffredo Mameli e godere dai terreni della ex fumera e del cozzo di quella meravigliosa vista e che spariscano le orrende abusività

Anonimo ha detto...

Ma perchè la discussione va sempre a finire in squallidi battibecchi? Credo che la questione sia interessante di suo. Vorrei conoscere meglio tutta la storia, perchè, da almeno 15 anni in qua, non mi ricordo di strade che circondavano il baglio ma soltanto di cancelli e reti. Se la cosa è stata abusiva, come sembra, allora dovrebbero restituire alla collettività ciò che è stato tolto ingiustamente, ed al più presto anche. Chiarezza, trasparenza, giustizia! Chiediamo troppo?

Anonimo ha detto...

Fortunatamente non sono un amministrativista,ma per me una strada ove vi sono nomi,numeri civici,lastricato ed illuminazione messa dalla pubblica amministrazione è una strada pubblica a tuttissimi gli effetti.
Ovvio che i requisiti indicati identificano ujna strada,ma se uno costruisce senza autorizzazioni un muro la strada diventa automaticamente chiusa?Se un Borgo non esistono fogne,cunette,raccolta acque meteoriche etc
Se poi qualcuno vi costruisce,in tempi recenti, un muro sul fondo per sbarrarla,non vuol dire che sia diventata privata.
Se qualche solone vuole dimostrarmi il contrario accetto la lezione
Quel muro abusivamente costruito è la prova della collusa e colpevole cecità di chi addetto all' antiabusivismo ed alla tutela del bene pubblico non si è mai voluto accorgersi di niente,come di tutti quelli che sanno e tacciono.
Non credo possibile se le altre strade sono prive dei citati requisiti solo quella incriminata debba averla.
Siamo seri e non cerchiamo il pelo nell'uovo o spacchiamo il capello in quattro e ragioniamo prima di attaccare ed accusare gli altri

Anonimo ha detto...

Giusto,solo muri e cancelli e l' arroganza di dichiarare strade ,che tutti sanno essere pubbliche,come private e guai a chi osa dire il contrario.
Come giudicate le autorità che hanno scientemente tenuto chiusi gli occhi?
Paladini della legge e legalità?
io le vedo se non complici almeno collusi e non voglio usare peggiori aggettivi.



Ora abbiamo nuove persone nella gestione del Comune,dei Vigili Urbani,dei CC di Balata(anche il precedente comandante si è altamente adoperato),nell' ufficio tecnico,confidiamo in loro per un rapido ripristino della legalità e della fiducia nella legge italiana.
Anche i cittadini debbono scrollarsi dalle ataviche paure nella legge,ma è umano che se si vede chi dovrebbe applicare la legge andare a braccetto con i prepotenti si sia un pochino restii
ad esporsi,sapendo che non si è tutelati.
Fare una denuncia con nome e cognome è molto più coraggioso e civile che farsi giustizia da soli o ricorre al potente di turno.
Poco male se uno la pensa diversamente,ma abbia il pudore almeno di non criticare.

Unknown ha detto...

attualmente c'è la magistratura che indaga e pertanto mi riservo qualsiasi valutazione successivamente alla conclusione delle indagini anche perchè la questione, come già detto, non mi sembra chiara anche alla luce della giurisprudenza che sopra ho citato.

per questo motivo non mi va di prendere alcuna posizione in merito anche perchè non so a chi dare ragione.

quella mia consideratela semplicemente prudenza, la prudenza di chi vuole evitare di essere strumentalizzato nelle liti di un gruppo di anziani scopellari contrapposto ad un altro gruppo di cittadini che si combattono a mezzo di querele per chi ha commesso l'abuso più grave.

tuttavia se qualcuno ha sbagliato deve pagare ma ribadisco:
non odiateci perchè non vi aiutiamo nella vostra guerra, a noi interessa solo la verità e non ci interessano sproloqui sulla legalità......

noi sappiamo bene cosa è la legalità, e legalità significa anche aver fiducia nella giustizia....pertanto attendo fiducioso l'esito delle indagini e l'adozione dei pedissequi provvedimenti della A.G.

Domenico Grassa

Per Gi. Sa. Dott. Domenico Grassa, Grazie.

Anonimo ha detto...

Chi mi vuole dare una risposta,forse la scrittrice che ha adornato l'articolo con eloquenti e chiare fotografie!!!
Nella prima con impressa data del 2010 si vede un bel muro:
Quando è stato realizzato?L'UTE può rispondere se ha dato autorizzazione?
Nella seconda foto,che mostra l'angolo della via Ciro Menotti con la via Napoleone Colajanni,mostra una meravigliosa tettoia!
E' stata autorizzata.l' UTE o chi ha fornito o fatto foto,può fornire dettagli

Anonimo ha detto...

L'idea di coniugare il pubblico interesse e, laddove possibile quello privato? Perchè invece di litigare non si prova a trovare una soluzione che consenta al cosiddetto "club del bar" di fare serenamente il giro del baglio senza per questo stravolgere la proprietà privata???
In ogni caso abusi, appropriazioni indebite di suoli, ecc. vanno eliminati. Spero di non essere accusato di Doroteismo, ma a volte la soluzione è più semplice di quanto si pensa.
Sull'esercizio della Viabilità, la funzionalità ecc. a cui si faceva prima riferimento affinchè una strada sia effettivamente considerata pubblica, come concetto astratto va bene, benissimo, ma in ogni caso, se il problema viene contestualizzato, e cioè valutato ad "oggi", credo sia inoppugnabile che su tale possibilità (percorrere il perimetro del baglio dall'esterno) esista oggi un "Pubblico Interesse", dato proprio dalla particolare bellezza del panorama, e che questi vada assolutamente tutelato.

Anonimo ha detto...

la denominazione "clan dl bar" è una invenzione poetica o meglio patetica per sminuire l'avversario. Un gruppo di perdigiorno,forse pure beoni,questa è l'idea di chi ha partorito tale aggettivazione.
Non esiste un clan esistono cittadini che sonio stufi di arroganze e prepotenze.
Ion un posto civile e con persone civili il dialogo è sempre non solo auspicabile o ma possibile.
Quando invece si si trova di fronte a cancelli o muri(in senso non materiale) allora ciò non è più possibile e siccome tra persone civili non si tagliano gomme o piante o si spara la legge,quando è rappresentata da galantuomini è l' unica via possibile.
Il prepotente ha paura della legge

Anonimo ha detto...

tutto quello che l'autore del pezzo ha scritto sarà provato dinanzi al giudice che sta trattando la causa.state certi che un argomento cosi delicato non si affronta senza documenti ed argomenti a supporto.Una cosa sono i discorsi da bar,ben altra sono le argomentazioni prospettate ai giudici.Le cause si vincono o si perdono non sulla base di chiacchere,ma sulla base di prove e documenti e i documenti sconfessano quanto sostenuto dal club del bar

C.F. ha detto...

il muretto in pietra esiste da almeno 25 anni chiedete agli anziani del paese.la strada attorno al baglio non è mai esistita. tutto quello che è scritto nell'articolo sarà provato dinanzi al giuudice.le chiacchere da bar sono cosa ben diversa dalle prove che dovranno esaminare i giudici.Perchè nessuno ha pensato che dietro tutta questa storia possano esserci interessi particolari di qualcuno che ha interessi nella zona ed influenze dentro il comune?Perchè pensare ed attacare solo i proprietari dei terreni e non allargare l'attenzione a quanti altri possono avere interessi privati mascherati da interessi pubblici? Apriamo un dibattito su questo tema.

C.F. ha detto...

Ai vari commentatori correi chiarire che la delibera è un atto amministrativo e come tale non c’entra nulla con la Legge dello Stato come impropriamente scritto.
I proprietari non hanno detto nulla perché nessuno ha mai notificato la delibera, né realizzato la strada.
Se un ristorante è stato costruito mi sembra strano che nessuno se ne sia accorto. Non pensi che possa essere stato munito di regolare concessione perché la strada effettivamente non è mai esistita?
A chi invita il Sindaco Bresciani a fare controlli suggerirei di chiedere anche la verifica degli spazi assegnati agli esercenti attività commerciale per accertare se il suolo pubblico pagato equivale a quello effettivamente occupato. Così come suggerirei di aprire un dibattito sul fatto che i proprietari delle case che si affacciano sul baglio non possono accedere liberamente a casa propria in quanto lo spazio è occupato costantemente da tavoli, sedie ed ingombri vari. Inoltre è corretto che dentro il Baglio gli abitanti e soprattutto i turisti non possano riposare perché i ristoratori devono allietare i propri clienti con musica fino alle 3 di notte. Perché non se ne parla?

A chi vuole fare un giardino sulla proprietà altrui vorrei solo dire: ti piacerebbe se il giardino lo facessero a casa tua? A chi lo ha dimenticato vorrei ricordare che da tempi dei Romani (mi riferisco al Diritto Romano non del romano) ad oggi la proprietà privata è riconosciuta e tutelata dall’ordinamento giuridico, basta consultare l’art. 832 del vigente Codice Civile. Poi le ideologie sono un’altra cosa! Il diritto è diritto, il pensiero è pensiero. Ma nei Tribunali si applica (per fortuna) il Diritto.

C.F. ha detto...

A chi pensa di tirare in ballo la mafia, o ipotetiche ma non provate collusioni delle istituzioni con chi ha esercitato sempre ed in modo pieno ed esclusivo il diritto di proprietà (come previsto dal Codice Civile). Vorrei solo consigliare di evitare affermazioni gravi, offensive e lesive della dignità e del rispetto di cui devono essere destinatari tutti i cittadini, ma in primo luogo le istituzioni e le Forze dell’Ordine in particolare che con grande difficoltà operano in un territorio difficile ed omertoso e che sicuramente impiegherebbero meglio il proprio tempo in compiti istituzionali piuttosto che in bazzecole come “la catena rimossa a Scopello o la strada che non c’è” e che si vorrebbe far risultare che ci sia.
A quanti parlano a vanvera di mafia e illegalità in relazione ai fatti di cui all’articolo, vorrei solo ricordare che nessuno da anni parla di fatti gravissimi come la scomparsa e l’omicidio di Nicola Palazzolo, giovane disabile ucciso in contrada Conza nel 1992 a 5 Km da Scopello e di cui nessuno ha mai pagato il proprio debito con la Giustizia.
Così come nessuno parla di un tale Pasquale, uomo semplice, povero leggermente disabile anch’egli scomparso in circostanze misteriose ed anch’egli frequentatore delle zone vicino Scopello.
Questi sono argomenti seri su cui discutere e sul cui silenzio interrogarsi ed eventualmente parlare di connivenze, coperture, deviazioni, insabbiamenti, ect. Non certo sul tema della strada che non c’è e sull’autore del pezzo che nessuna responsabilità può avere se non quella di avere descritto fatti, circostanze e luoghi per come le sono stati rappresentati.
Tornando al tema della strada che non c’è mi chiedo e chiedo se la strada ci fosse non dovrebbe essere visibile? E invece nella foto si vedono solo pietroni e fitta vegetazione. Si vuol forse sostenere che qualcuno capricciosetto abbia lì posizionato le rocce al solo fine di interdire il passaggio attorno al Baglio di Scopello?
Siamo seri. Se questa strada realmente è stata realizzata, non dovrebbero esserci delle imprese che hanno eseguito i lavori? Non dovrebbe esserci un progetto? L’opera non dovrebbe essere stata collaudata? Un opera pubblica non è che si fa dall’oggi al domani con la bacchetta magica, ma tutto deve essere documentato. Questa è la regola sull’esecuzione dei lavori pubblici.
In altre termini dove sono i documenti relativi alla realizzazione di queste strade?

A questo punto non vorrei più dilungarmi, chiudo questo mio intervento invitando tutti ad un sereno e costruttivo dibattito sgombro da preconcetti, ideologie, rancori, invidie paesane derivanti da atavici complessi di inferiorità e desideri di riscatto da parte di chi, impossidente, vuol rivalersi nei confronti di chi si è sempre trovato in una ben diversa posizione economica.

castellolibero@gmail.com ha detto...

Comunicazione di servizio.

Coloro i quali ritengono che l'articolo di Rossella Navarra riporta informazioni errate, possono in qualsiasi momento inviarci un articolo con le informazioni sulla questione in loro possesso. Provvederemo tempestivamente alla sua pubblicazione.

Va da sé che l'articolo, per essere pubblicato, deve essere firmato dall'autore. Si accettano solo le firme reali (cioè quelle che riportano il nome e il cognome che l'autore trova scritti sul proprio documento d'identità), anche nel caso in cui chi scrive parla in rappresentanza di un gruppo di persone. NON si accettano pseudonimi di qualunque natura; l'articolo verrebbe cestinato immediatamente.

Invitiamo pertanto gli interessati ad intervenire sulla questione attraverso questo mezzo, piuttosto che con commenti da caserma (come se ne trovano a decine tra quelli da moderare).

Grazie!

castellolibero@gmail.com ha detto...

Le abbiamo offerto lo spazio di un articolo proprio per garantire quanta più obiettività possibile. Se vuole scriverlo e inviarcelo...
Comprendiamo che i supereroi e i quaquaraquà preferiscono mantenere segreta la loro identità (qualche terrorista potrebbe attentare alla loro salute fisica e mentale), ma la firma è imprescindibile.
Detto questo, le sue accuse nei nostri confronti si sciolgono come neve al sole.
Quanto al nostro schierarci da un lato o dall'altro, come già detto da Domenico Grassa, ci schieriamo con le istituzioni preposte alla risoluzione della questione, alle quali non ha molto senso far pervenire ulteriori segnalazioni visto che sono già al lavoro per districare la matassa.

Plebeo ha detto...

Gentilissimo C.F., sono in "quasi" totale disaccordo con quanto da lei scritto. Sono d'accordo soltanto sull'esigenza di un confronto civile ed equilibrato e sul fatto che esistono questioni irrisolte molto più gravi della strada che non c'è. Per il resto le tracce dell'esistenza di una stradella di campagna ci sono, eccome se ci sono, basta farsi il giro attorno al baglio per vederle. L'ipotesi che qualcuno abbia posizionato delle reti per chiudere la strada non è così inverosimile, a mio giudizio. Lo dico da semplice cittadino, che non si sente assolutamente "in cerca di riscatto" nei confronti dei fortunati proprietari privati di Scopello. Anche se molti di loro hanno DETURPATO per sempre il paesaggio VIOLANDO vincoli e leggi che regolano l'edilizia ed approfittando, poi, di sanatorie INIQUE almeno come le violazioni. Neanch'io voglio dilungarmi oltre, però mi consenta di esternare un ragionamento logico. Se la strada non esisteva e non è mai esistita, come mai ci solo fior di documenti che ne attestano l'esistenza? Saranno per caso delle carte falsificate ad hoc da parte di qualche vile PLEBEO che non è proprietario di un bel nulla a Scopello e cerca di sconfiggere i NOBILI?
Non vedo l'ora che si faccia chiarezza perchè la questione, a mio avviso, è MOLTO importante.
Saluti

Anonimo ha detto...

anche sul giornale di sicila appare l'articolo sulle strade fantasma sponsorizzato dai possidenti.
Se io sono certo del mio diritto,sono in regola con le autorizzazioni e licenze di costruzione,non ho commesso abusi in quanto ho realizzato perchè avviare una campagna di stampa!
Per influenzare?per intimidire?per cercare di intorbidare le acque sui miei eventuali abusi?
Mi sembra tutto così assurdo!!
Se ho commesso o non commesso abusi i locali lo sanno quindi a che pro mettermi a livello dei poveri e invidiosi?

Anonimo ha detto...

Interessante la vicenda di queste presunt strade, staremo a vedere. Nel frattempo, vigili e tecnici del comune potrebbero controllare gli scarichi di alcuni locali pubblici siti nella periferia di Scopello che tranquillamente scaricano i liquami nelle cunette, che poi confluiscono nei canali che scorrono verso il mare. Vedasi rigogliosa vegetazione di erbacce, in un contesto di assoluta aridità ed il tremendo puzzo che si diffonde per aria. Questo si può fare se si vuole.

Anonimo ha detto...

verissimo,dovrebbero controllare ove scaricano gli agriturismo ed i parking per roulottes,se le cubature sono state rispettate e vi sono tutte le autorizzazioni di legge.

Anonimo ha detto...

A proposito di strade. A parte quelle che "non esistono" vi sono quelle che esistono ma che non sono più strade perchè sono state chiuse con cancelli, costruzioni abusive, ecc. Es. Via Sole, parallela della Via Marconi.
Franco

Anonimo ha detto...

se si è sicuri e si vuole ristabilire la legalità l'unica via per un cittadino è
- scrivere al comune per evidenziare l'abuso(dirlo a voce non serve a nulla,diranno"provvederemo,ci pensiamo noi" e nulla accade;
- poi se veramente nulla accade fare la denuncia in Comune,alle Forze dell'ordine,ed in procura della repubblica.
Poi se chi competente non ristabilisce la legalità denuncia per "omissione per atti d'Ufficio"
E' l' unica via possibile

Anonimo ha detto...

Certo, tutti bravi siamo a dire quello che si "dovrebbe" fare. Tutto questo, però, potrebbe essere valido a Bolzano, perchè a Castellammare se ti comporti così, denunciando e segnalando, ti vengono a dire poi che sei sbirro o invidioso o peggio. Vedi quello che è stato scritto in alcuni commenti Esistono delle istituzioni preposte a controllare il territorio e ad evitare abusi, che faccinao il loro dovere una volta per tutte!

la strada non c'è ha detto...

A quanto pare sembra proprio che il Comune abbia perso il contenzioso con i proprietari delle proprietà ove si assumeva esserci una presunta strada!
Confermate?
se è così qualcuno deve chiedere scusa, ma non credo che esse possano bastare

la strada non c'è ha detto...

dove sono finiti i pseudo difensori della presunta strada pubblica?
sono spariti tutti?
prima ferro e fuoco e ora?
cosa c'è sotto?
cosa li ha spinti a denunciare e perchè ora si nascondono?

ahahahah ha detto...

Ma dove sono finiti i Napoleone Colajanni, i vari Ciro Menotti, tutti quei fantomatici personaggi riconducibili alla stessa persona che fa denunce prive di fondamento?

ahahahah ha detto...

Che figura di mer.....

Vito ha detto...

e non è la prima ;-)

Unknown ha detto...

Confermo quanto detto da Vito, ognuno si assume le proprie responsabilità!

Mi auguro che la magistratura approfondisca quanto successo in questi mesi per verificare la buona fede delle parti.

saluti

Anonimo ha detto...

il 23 dicembre il comune ha ripristinato la catena nello stesso posto in cui si trovava da 50 anni.

chissà! ha detto...

e chissà che non ci siano stati interessi particolari dietro coloro che perpetravano la guerra contro i legittimi proprietari delle terre circostanti il baglio.

l'anziano scopellaro, insieme al suo clan dovrà dare molte spiegazioni!

Anonimo ha detto...

nessuno ha pensato di scusarsi con la giornalista che ha solo rappresentato fatti di cui era venuta a conoscenza.dispiace notare che spesso è più facile aggredire chi non la pensa allo stesso modo.sarebbe bastata un po di serenità nell'affrontare la discussione per evitare spiacevoli ed ingiustificati insulti a chi non c'entrava prorio nulla

Unknown ha detto...

Ti comprendiamo, non sai quanti ne pigliamo ogni giorno noi dal solito tizio.
saluti

ORA BASTA!! ha detto...

Ora basta!
Dopo mesi di inutili e sterili polemiche è arrivato il momento di dire basta! Basta alle cose inutili, basta alla ricerca di “strade che non esistono” e si sarebbe voluto a tutti i costi far esistere! Basta ai pettegolezzi, alle piccole e grandi invidie che non portano a nulla, basta alle denuncie anonime, basta alle accuse gratuite, agli schizzi di fango lanciati contro incolpevoli presunti avversari, ma di fatto ricadenti sugli inesperti lanciatori!
È arrivato il momento di superare le piccinaggini su cui si sono intrattenuti alcuni, intervendo sul blog.
Mi piacerebbe che il nuovo anno si aprisse sotto altri auspici; che gli autori di “commenti non pubblicabili” – fatta autocritica e ravvedutisi –si occupassero di cose più utili alla collettività.
Non mi riferisco a grandi iniziative, perché nessuno di noi può risolvere i grandi problemi che affliggono l’economia e la società, ma semplicemente a situazioni – risolvibili – del nostro territorio e della comunità di Scopello.
alcuni temi di cui sarebbe opportuno occuparsi nel 2011:
1. sistemazione della strada che porta all’ingresso della Riserva dello Zingaro. Strada da anni in condizioni di dissesto e pericolosità ed in parte impraticabile.
2. idonea pulizia e discerbature delle strade pubbliche al fine di evitare il rischio di incendi che facilmente vengono appiccati dagli imbecilli favoriti dalle sterpaglie estive. A proposito, nessuno si è accorto che durante l’estate del 2010 non è stata effettuata alcuna discerbatura sulla pubblica via che conduce al Borgo di Scopello??? (Forse nessuno se ne è accorto perché troppo impegnato nel “bruciare i tempi” per la rimozione della catena sulla via Menotti!!)
3. realizzazione di un impianto per lo smaltimento delle acque nere del borgo di Scopello. Argomento serissimo da non sottovalutare perché la mancata soluzione potrebbe portare a gravissime conseguenze per tutti!! (Tutti! Nessuno escluso.) Nessuno pensi che per ripicca basti denunciare il vicino per tirarsi fuori dal problema che riguarda sia le attività commerciali, sia le abitazioni private. Pensateci!
4. creare le condizioni perché il turista prolunghi la propria permanenza a Scopello. Basterebbe avviare delle iniziative – purchè eco-compatibili – come quelle per cui il Comune di San Vito Lo Capo ha ottenuto varie bandiere blu e riconoscimenti. Forse i “Santovitari” sono più bravi degli “Scopellari”? Non credo! Credo che i primi abbiano approfittato delle opportunità loro offerte, mentre i secondi si sono limitati a fare la guerra fra di loro. Guerra fra poveri!! Perché non ha portato nulla di buono per nessuno. Nessuno può ricavare benefici dalle liti, neanche coloro i quali credono di essere potenti ed intoccabili perché favoriti dal “ruolo” o dall’amico, piccolo, presunto, potente di turno. Ora basta!

ORA BASTA!! ha detto...

Facciamo in modo che le migliaia di turisti che visitano il territorio di Scopello possano portare con sé il ricordo e l’immagine di un luogo incontaminato, dei Faraglioni, del mare, della Riserva, della Tonnara, del Baglio Isonzo , del paesaggio circostante e non il ricordo ed in alcuni casi la fotografia di strade dissestate, di cumuli di spazzatura ai bordi, di erbacce secche, di incendi che devastano il territorio.
Nel 2011 accantoniamo, dimentichiamo le incomprensioni i dissapori del passato, iniziamo un percorso che porti tutti ad una crescita socio-economica del borgo di Scopello. Ne beneficieranno tutti, anche i detrattori, gli invidiosi, i nullafacenti. Perché ciò avvenga è necessario, però, che ognuno faccia la propria parte. Che ognuno conosca e approfondisca la natura dei problemi, che si documenti prima di parlare e di agire. Ma soprattutto occorre scardinare quella atavica e deprecabile abitudine di delegare ad altri la soluzione dei problemi. Ognuno rispetti e pretenda il rispetto delle regole evitando che il diritto venga scambiato con il favore.
Buon 2011 a tutti!!!