CASTELLAMMARE – Si è tenuta ieri la cerimonia di
intitolazione di una via a Peppino Impastato, militante di Democrazia
Proletaria ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 a Cinisi. Alla cerimonia hanno
partecipato le scuole, le forze dell’ordine, il consiglio comunale,
giornalisti, l’associazione Libera presidio “Piersanti Mattarella” di
Castellammare e l’associazione Castello Libero onlus, entrambe promotrici
dell’iniziativa che insieme all’amministrazione comunale guidata dal Sindaco
Marzio Bresciani, dopo un lungo iter, sono riusciti a centrare questo
importantissimo obiettivo. Si tratta di un grande gesto in memoria di una
vittima della mafia che per anni è stata lasciata nel dimenticatoio.
A ricordare la figura di Peppino ci ha pensato il professore
Paolo Arena, amico e compagno di tante lotte che con il suo intervento ha
ricordato la lotta che Peppino ha intrapreso contro la mafia, fino alla sua
morte. Sono intervenuti anche il Sindaco di Castellammare Marzio Bresciani,
Domenico Grassa per Libera Castellammare, Antonino Maniaci per l’associazione
Castello Libero, l’assessore Rosanna Fasulo e Don Fabiano Castiglione. La targa
scoperta dal Sindaco reca la scritta “Via Peppino Impastato vittima della
mafia”.
Significativo è stato l’intervento di Domenico Grassa, che
con le sue parole ha ancora una volta ribadito con forza l’importanza che i
politici prendano le distanze della mafia e soprattutto che i cittadini
prendano le distanze dalla politica collusa e dai mafiosi.
Oggi tutti i castellammaresi potranno ricordare Peppino ogni
giorno, ogni volta che percorreranno questa strada che dalla marina conduce
fino in via Roma. Successivamente tutti i partecipanti in corteo si sono recati
in fondo alla strada per scoprire la seconda targa, anche questa volta accompagnata da un lungo applauso.
Presenti alla cerimonia anche i candidati alla poltrona di
sindaco di Castellammare del Golfo. Proprio alcuni di loro al termine della
manifestazioni hanno sfruttato l’occasione per concede qualche intervista ai
giornalisti presenti. Sono questi i momenti preferiti per fare campagna
elettorale. Una campagna elettorale scorretta che Peppino non avrebbe mancato
di denunciare.
Emanuel Butticè
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