mercoledì, giugno 08, 2011

Trapani, la diocesi locale di monsignor Miccichè sotto inchiesta dal Vaticano

Pubblichiamo un articolo del giornale il Fatto Quotidiano.
Poichè l'argomento è delicato invitiamo i commentatori a non delirare contro gli interessati dall'articolo nè tantomeno contro i gestori del blog.
Noi siamo convinti che in ogni istituzione vi possano essere problemi, ma ciò non pregiudica l'integrità della stessa.
Per questo motivo noi stimiamo molti esponenti della chiesa, e l'elenco è lungo ( Don Ciotti, Don Cozzi.....etc.....) ma non manchiamo di evidenziare i grandi problemi della stessa, sopratutto nella nostra provincia.



Tratto da il Fatto Quotidiano di Giuseppe Pipitone


Due fondazioni della Curia sono finite nel mirino della Guardia di Finanza per un buco nel bilancio. C'è di pi§ l'autista dello stesso monsignore che sarebbe imparentato con una famiglia mafiosa locale


L’ultima volta era successo nel 1985 nella diocesi di Nicosia, in provincia di Agrigento. Ora, dopo più di trent’anni, il Vaticano è tornato di nuovo a inviare ispezioni ufficiali nelle periferiche diocesi siciliane. Proprio oggi infatti è stato reso noto che Papa Benedetto XVI ha nominato Monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e componente di spicco della Cei, ispettore della diocesi di Trapani. In linguaggio canonico si chiama “visitatore apostolico”. In realtà Mogavero è un vero e proprio ispettore mandato dalla Santa Sede per indagare e fare luce su i tanti punti ritenuti oscuri nella gestione della Curia trapanese, che dal 1998 è guidata da Monsignor Francesco Miccichè. “Le mie funzioni – ha dichiarato il neo visitatore Mogavero – saranno di tipo istruttorio. Dovrò fare luce su una serie di fatti poco chiari nella diocesi trapanese e riferirne quindi alla Santa Sede”.

Il ruolo di Mogavero sarebbe assimilabile quasi a quello di un commissario, nonostante al momento Miccichè rimarrà al vertice della Curia trapanese. Gli ambienti vaticani hanno mantenuto il massimo riserbo su quali “fatti poco chiari” abbiano portato Ratzinger a inviare Mogavero come “visitatore”, e quindi commissario, nella curia trapanese. Quel che è certo è che al decreto d’ispezione chiesto dal cardinale canadese Marc Oullet, prefetto della Congregazione per i Vescovi, il Vaticano è arrivato soltanto dopo un accurato lavoro di indagine istruttoria condotto da Monsignor Giuseppe Bertello, delegato del Nunzio Apostolico per i rapporti tra la Santa Sede e le diocesi. Le informazioni raccolte da Bertello in pratica non hanno lasciato scelta: a Trapani bisognava per forza mandare un ispettore.

La diocesi più occidentale della Sicilia in effetti negli ultimi tempi ha destato più di un interrogativo. Dallo scorso febbraio infatti la locale sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza indaga sulla gestione finanziaria di due fondazioni della Curia: la Auxilium e la Antonio Campanile. Dopo alcuni articoli del quindicinale L’Isola sotto la lente d’ingrandimento delle fiamme gialle sono finite le pratiche di fusione delle due fondazioni nel 2007: nei bilanci della Curia infatti si sarebbe creato un “buco” di oltre un milione di euro. Miccichè dichiarò di essere all’oscuro dell’indagine in corso declinando qualsiasi tipo di accusa. E’ lui che però, in qualità di presule della città delle saline, ricopre di diritto l’incarico di presidente delle due fondazioni.

L’Auxilium, in particolare, è una delle più importanti realtà socio assistenziali della Sicilia dato che, disponendo di un gande istituto psico-pedagogico e di un grosso centro fisioterapico in cui lavorano oltre 300 persone, può contare su una convenzione con l’Asp di Trapani del valore di oltre 5 milioni di euro di rimborso all’anno. Dal 2009 tra l’altro il vescovo di Trapani ha nominato procuratore dell’Auxilium l’ex dipendente regionale Teodoro Canepa che è anche suo cognato, avendone sposato la sorella Domenica. Su questo il Nunzio Apostolico Bertello deve aver lavorato prima d’inviare la sua relazione alla Congregazione per i Vescovi. Ma non solo. Nel fascicolo che ha convinto il cardinale Oullet e sua santità Benedetto XVI a mandare qualcuno a Trapani per capire cosa stesse succedendo, ci saranno forse anche alcune lettere spedite in passato da alcuni ignoti fedeli addirittura al Cardinale Tarcisio Bertone. Missive anonime in cui si accusa Monsignor Miccichè d’intrattenere pericolose relazioni con tale Orazio Occhipinti. Sulla carta si tratterebbe soltanto del suo autista. Ma secondo gli autori degli scritti anonimi il potere di Occhipinti proprio in seno alla fondazione Auxilium sarebbe notevole, anche in virtù del suo pedigree di provata fede mafiosa. Occhipinti infatti è erede della famiglia mafiosa di Dattilo, un piccolo comune del trapanese, sterminata negli anni ’80 dopo che suo padre Vito e suo zio Antonino furono trucidati durante la guerra tra le varie fazioni affiliate a Cosa Nostra. Una segnalazione – quella fatta dai fedeli anonimi – che se provata potrebbe aver infastidito molto le alte gerarchie ecclesiastiche.

L’interesse della Santa Sede nei confronti della Curia di Trapani si è accesso anche in relazione alla gestione pastorale della diocesi da parte di Miccichè. L’attenzione sarebbe infatti puntata anche sulla recente promozione da parte di Miccichè di un sacerdote, accusato nei primi anni ’90 di aver celebrato clandestinamente il funerale di un mafioso, ucciso in uno scontro a fuoco mentre era latitante. Una situazione quindi molto complessa quella che si presenta nella diocesi trapanese. Situazione sulla quale dovrà da oggi indagare monsignor Mogavero, che oltre ad essere presidente del Consiglio per gli Affari Giuridici della Cei, ha anche un’esperienza triennale alla guida della vicina Curia di Mazara del Vallo. Una conoscenza pregressa della difficile realtà trapanese che sicuramente gioverà all’incarico del neo ispettore. L’incarico di visitatore apostolico tra l’altro non ha alcuna scadenza. Mogavero potrà in pratica disporre tutti gli accertamenti che riterrà opportuni, riferendo l’esito alla Santa Sede, senza alcun limite di tempo. Toccherà poi al Vaticano decidere se e quali operazioni compiere nella Curia di Monsignor Francesco Miccichè

17 commenti:

Fab ha detto...

Curiosa sta cosa: hanno scoperto l'ombra di poteri occulti sulla Chiesa, omettendo che è la Chiesa stessa un potere occulto che dialoga con gli altri! ;-)

Anonimo ha detto...

La Chiesa interviene sempre quando i suoi uomini non rigano dritto.
Ovviamente ognuno ha i suoi metodi come giusto che sia.
Ci sono casi in cui qualcuno in malafede strumentalizza altri,ma alla fine la veritá viene ristabilita.
Attendi e vedrai

Anonimo ha detto...

Ai fedeli della Comunità Parrocchiale Maria SS. Assunta in Alcamo

ìCarissimi nel Signore,

don Antonino Treppiedi, il 04.03.2011, mi ha presentato le dimissioni da parroco della Parrocchia Maria SS. Assunta in Alcamo, che in pari data ho accettato, per dargli la possibilità di approfondire gli studi giuridici a Roma. Comprendo il vostro disagio e vi prego, pertanto, di fidarvi del Signore che non abbandona mai i suoi figli e sa provvedere alle necessità del suo popolo.

Nel ringraziare don Antonino per l’impegno profuso in questi anni, vi affido per il momento alle cure pastorali di don Vincenzo Messana che fino ad ora vi è stato paternamente e pastoralmente vicino. Sarà lui il vostro punto di riferimento coadiuvato pastoralmente dal giovane presbitero don Antonino Ruggirello. Confido nella vostra comprensione, nella vostra filiale obbedienza e nel senso della Chiesa che sempre devono animare le scelte di vita di ogni battezzato.

Uniti nella preghiera vi abbraccio con paterno affetto e di cuore vi benedico.

Trapani, lì 23 Marzo 2011

+ Francesco Micciché Vescovo

http://diocesi.trapani.it/index.php/content/view/1420/379/

Anonimo ha detto...

Qualcuno ha avuto il coraggio di scrivere in Vaticano ed il Vaticano é intervenuto.
è la strada piú seria invece di propalare baggianate.

Anonimo ha detto...

non so se il sacerdote dimissionario sia lo stesso del funerale del mafioso.
Dato che per la Chiesa chi é mafioso é automaticamente scomunicato le funzioni domenicali in determinati paesi dovrebbero essere vuote.
Ma é un problema dei singoli che dovranno un giorno vedersela lassú.
Non é stato detto "chi viene dichiarato o indicato mafioso" come se servisse il certificato o bastassero le dicerie.
Per la Chiesa chi é mafioso,sa di esserlo e quindi anche se ostenta devozione e segue processioni é egualmente fuori della comunitá.
Sciocco é pensare che se qualcuno vede un mafioso in Chiesa o avvicinarsi ai sacramenti pensare che la Chiesa difende i mafiosi.

Emanuel Butticè ha detto...

concordo pienamente con "fab"...la storia ci insegna che mafia e chiesa sono, da sempre, andati a braccetto...per fortuna ci sono sempre le eccezioni. ma non dimentichiamoci che anche chi si trova a capo della chiesa non è pulito...quindi bisogna stare attenti...

Unknown ha detto...

Non è corretto generalizzare...ci sono tanti esempi di preti antimafia o di c.d. preti di strada che hanno sempre combattuto per la legalità

Fab ha detto...

eh sì, sono d'accordo! Ma la mia obiezione sta nel fatto che quei nomi forti che potrebbero rappresentare una chiesa sana non stanno ai vertici della piramide ma ai margini, quel potere piramidale se ne guarda bene dal dargli il dovuto spazio, figuriamoci: preti che parlano di consumo critico, solidarietà, comunità, antimafia cozzano con lo stato Vaticano che deve far quadrare i conti economicamente e politicamente dialogando con gli altri poteri forti. Generalizzo perché la maggioranza delle tonache non sono i Don Ciotti, sono i dipendenti di un'azienda che ha l'obiettivo di fare ingerenza in tutti i modi possibili e immaginabili. Una massoneria fastidiosa! Nel momento in cui cambia l'andazzo giuro che smetto di dirlo!! Fab

Anonimo ha detto...

Partiamoci dal punto di vista che la chiesa nasce si sviluppa e cresce con l'inganno, professando delle cose di cui non ha nessuna prova, spaventando gli ignoranti, a cui fanno credere a un paradiso dopo la morte, raggiungibile facendo delle generose donazioni alla chiesa.
Inoltre mettono il naso in argomenti che neanche gli competono come aborto e divorzio, e alla fine trovi sempre del marcio all'interno di quelle mura fredde.
Molti sono gey repressi, che vergognandosi di fare auting preferiscono indossare una tunica, altri sono pedofili che credono di attirare più fiducia se vestiti da preti, altri ancora sono malviventi che hanno rotto i coglioni a malviventi più grossi e per salvarsi la pellaccia si fanno preti.
Poi ci sono quelli bravi ma pure se fanno del bene delirano pregando qual cosa che non esiste.

C.C.

Anonimo ha detto...

ognuno é libero di credere o non credere.
è piú intelligente chi non crede o chi crede?
Gli upomini sono uomini qualunque abito indossino.
ci sono avvocati imbroglioni e giudici che si fanno corrompere ma non per questo tutta la magistratura é marcia o tutti i legali sono truffatori.
Sono sempre i singoli d é miope chi generalizza,oppure in malafede

Unknown ha detto...

Fab...sono daccordo in quasi tutto quello che hai scritto!

@anonimo ma hai pubblicato un comunicato stampa? perchè?

@all'amico nostro che non manca di scrivere 3 o 4 commenti uno dopo l'altro tutti virulenti nei nostri confronti: pubblichiamo i commenti non in violazione del regolamento, tuttavia ognuno ha diritto a (preferisci che scrivo at?) esprimere il proprio pensiero. Non lo ho pubblicato io il commento di emanuel ma se lo avessi visto per primo avrei fdatto lo stesso dei miei colleghi.
Se non ti piace quello che viene scritto nel blog vai in un altro, fai come vuoi...scrivi altre due o tre denunce infondate....in buona sostanza fai come ti pare ma non darci degli ordini.....qui non siamo al tuo servizio!

Anonimo ha detto...

Di certo nel 2011 scrivere "gey" oppure "auting" è tanto scandaloso quanto gli inciuci ecclesiastici di cui sopra.

Ignazio

Emanuel Butticè ha detto...

se il mio commento non era di buon gusto o ha offeso qualcuno potevate non pubblicarlo...era solo un piccolo pensiero...non volevo accusare nessuno e/o fare di tutta l'erba un fascio.

Unknown ha detto...

Il commento era chiarissimo e pubblicabile. Daltronde, è vero che i vertici della Chiesa hanno più volte dato prova di non badare all'odore dei soldi. Basti ricordare Paul Marcinkus e i suoi intrallazzi con l'Istituto Opere Religiose, il quale riciclava i soldi della mafia siciliana tramite Michele Sindona. E in tutto questo il Papa dov'era? Ufficialmente non ne sapeva nulla, nonostante avesse l'ufficio a 100 metri dallo IOR...
E ora allo IOR sono alle prese con un'altra questione giudiziaria sempre per riciclaggio di denaro.
Ecco cosa s'intende quando si dice che i vertici della Chiesa non sono puliti!

Emanuel Butticè ha detto...

appunto mi riferivo anche a questo...è chiaro a tutti che i vertici della Chiesa non sono puliti...quindi apriamo gli occhi!

Anonimo ha detto...

MINACCE A CRONISTI SICILIANI DOPO ARTICOLI SU CURIA TRAPANI
(ANSA), TRAPANI, 8 LUG - Minacce di morte per due
giornalisti: Gianfranco Criscenti, collaboratore da Trapani del
Giornale di Sicilia e dell'Agenzia Ansa, e Giuseppe Pipitone,
della rivista «I quaderni de L'Ora». In una lettera anonima,
indirizzata a Criscenti e recapitata alla redazione di Trapani
del Giornale di Sicilia, l'anonimo intima ai cronisti di
«lasciare in pace mons. Miccichè (vescovo di Trapani ndr)».
Il riferimento è agli articoli pubblicati in questi giorni
sull'inchiesta della procura relativa a un presunto ammanco di
un milione di euro da parte di alcune onlus gestite dalla Curia.
Anche per questo motivo il Vaticano avrebbe deciso di inviare il
vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero, come visitatore
apostolico nella diocesi trapanese. Una sorta di «ispezione».
Un clima reso ancora più avvelenato dall'invio alle redazione
dei giornali di alcuni anonimi sulla curia e di una presunta
lettera di «raccomandazione» a Luigi Bisignani, con firma e
timbro del vescovo, che monsignor Miccichè ha denunciato alla
magistratura come un «falso».
Nel messaggio di minacce recapitato alla redazione del
Giornale di Sicilia si fa anche riferimento indiretto al
giornalista che si è occupato della vicenda su «Il Fatto
Quotidiano», Giuseppe Lo Bianco.
L'intimidazione è stata denunciata alla polizia. (ANSA).

Anonimo ha detto...

Anche a Messina girano strane lettere che parlano dell'Arcivescovo e del Vicario Generale, ma al Cardinale Bertone non arriva niente stranamente...