giovedì, ottobre 07, 2010

In nome di Don Pino Puglisi vogliamo giustizia


Inquietante servizio di Stefania Petyx in merito all'attribuzione, da parte del Comune di Palermo, di tre beni confiscati alla mafia ad Associazioni riconducibili a Don Mario Golesano.
Don Mario Golesano è il prete che ha sostituito Padre Puglisi immediatamente dopo l'agguato mafioso che ha ucciso l'eroe PRETE nel 1993 nel quartiere Brancaccio.

La Petix, a quanto pare, ha scoperto che nelle Associazioni create da Don Mario Golesano vi erano componenti della famiglia mafiosa Bontade e che in realtà i beni venivano utilizzati per scopi diversi rispetto ai fini per cui erano stati assegnati.

Insomma i beni confiscati alla mafia venivano riattribuiti alle cosche mafiose con lo sponsor di Don Mario Golesano che agiva in nome e nel ricordo di Don Pino Puglisi, un uomo che davvero faceva il prete e che al posto di farci affari con la mafia l'ha combattuta fino alla morte.

Il tutto veniva fatto alla luce del sole e sotto il bene placito del Comune di Palermo e della Chiesa.


W Padre Puglisi e i preti che ogni giorno combattono le ingiustizie nel mondo

il servizio lo potete visionare cliccando sulla parola link

7 commenti:

Anonimo ha detto...

E' sempre sgradevole leggere simili notizie.
Purtroppo anche i preti sono uomini e sbagliano.
Non conosco don Golesano e non conoscendo i contesti non posso asserire se sia stato consapevole di essere colluso o se è stata carpita la sua buona fede.
In ogni caso episodio disdicevole che non toglie nulla al positivo operato della Chiesa.

Pietro ha detto...

Io ho conosciuto don Mario Golesano dieci mesi or sono e posso testimoniare il suo impegno sociale, costante e gratuito, con disabili, malati, extracomunitari, poverissimi, disadattati, ecc... Io non sono informato alla perfezione sui fatti dello scandalo innescato da Striscia, MA ho notato due elementi importanti:

1. è molto probabile che siano stati i componenti di altre associazioni rivali (a quelle di Golesano) a stimolare la Petix dopo la assegnazione definitiva del terreno di fondo Magliocco avvenuta il 29 settembre 2010(perché non prima?);

2. è ovvio che il servizio è stato costruito per distruggere solo don Golesano, senza neppure dargli possibilità di replica, giungendo a conclusioni pesanti sulla base di una informativa della procura.

Spero che venga fatta chiarezza sui fatti al più presto (qualunque essa sia) e che non si getti più fango sul sacerdote e sulle persone oneste che in chiesa e altrove lavorano con lui, che vedono già andare in fumo mesi o anni di lavoro a causa del pregiudizio della gente comune.

Pertanto non esprimete giudizi ulteriori prima della fine delle indagini condotte dagli inquirenti (e non dai giornalisti).
Grazie.

Anonimo ha detto...

il fatto che una persona abbia lo stesso cognome di un mafioso o ne sia figlio/a non vuol dire che debba essere considerata necessariamente "componente di una famiglia mafiosa". Vi ricordate di un certo Peppino Impastato? Ma tanto... tutto fa notizia.

Anonimo ha detto...

Ottimo consiglio,attendiamo gli sviluppi prima di fare affermazioni errate e soprattutto scagliarsi contro la Chiesa

Fabio ha detto...

Premettendo che tendo a fidarmi sempre poco di chi difende l'operato del clero in modo zelante e a qualunque costo, dico che conosco la professionalità di Stefania Petyx e quella della sua efficacissima redazione (sempre puntuale nell'approfondire le vicende che poi vanno in video e fare le indagini).

Un servizio di pochi minuti richiede a volte mesi di lavoro e se da ciò emergono delle vicende scomode (e queste riescono ad andare in onda) vuol dire che sono state davvero ben approfondite!

Forza Striscia!!!

Anonimo ha detto...

nessuno vuole impedire indagini o far emergere la verità.
In ogni caso la eventuale responsabilità è del singolo e non della Chiesa.
Spero che questo sia chiaro

Anonimo ha detto...

Fra qualche giorno si spera arrivi o Striscia la notizia o l' indignato speciale per portare a conoscenza dell' opinione pubblica gli abusi fatti.