Guai a chiamarli guerrafondai, per loro la guerra è solo un gioco, anzi, uno sport in mimetica.
Sto parlando dell’Air Soft, più comunemente chiamato Soft Air o Tiro Tattico Sportivo. Nato in Giappone nei primi anni ’80, questo sport, riconosciuto dal CONI e coordinato a livello nazionale Dall’ASNWG ( acronimo di Associazione Nazionale War Games ), conta innumerevoli appassionati in tutto il mondo, soprattutto in Italia, che si conferma uno dei paesi con maggior numero di praticanti. Di recente la stessa ASNWG e la Marui ( nota casa nipponica per armi da Soft Air ) stanno spingendo per farlo entrare tra gli sport olimpici. E così per gli appassionati di Soft Air ogni week-end rappresenta una sfida: ambienti urbani, casolari diroccati e zone boschive e naturalmente anche trasferte fuori provincia per disputare eventuali tornei con vari club che vi partecipano. Sono questi i luoghi dove si muovono i membri delle squadre delle quali fanno parte operai, studenti, liberi professionisti o impiegati accomunati da una passione: simulare azioni tattiche e strategiche di combattimento. Ci sono varie modalità di gioco, infatti si va dal conquistare la bandiera altrui ad effettuare vere e proprie pattuglie di ricognizione atte ad espugnare obiettivi di diversa natura, come disinnescare una ipotetica bomba neutralizzando più nemici possibili. Elemento fondamentale del Soft Air è la dichiarazione di morte del giocatore quando avverte di essere stato colpito per poi ritirarsi dal gioco. Le armi ( riconosciute per Legge come armi giocattolo di libero uso e vendita con potenza inferiore ad 1 Joule ) vengono chiamate ASG ( acronimo di Air Soft Gun) riproducono in maniera fedele le loro controparti reali e sono in grado di sparare proiettili in materiale ceramico-plastico ecocompatibili da 6 mm di calibro e dal peso che varia dai 0,20 gr ai 0,33 gr.
È obbligatorio almeno una adeguata protezione del viso, primo fra tutti gli occhiali protettivi per evitare spiacevoli ovvie ferite, mentre il resto dell’abbigliamento è costituito in genere da mimetica, elmetto rigido o cappello di tessuto mimetico, passamontagna, ginocchiere ecc…ecc. Esistono ovviamente leggi da rispettare che non sono anti-Soft Air, come avvertire le Forze dell’Ordine per scongiurare eventuali procurati allarmi, fissare degli avvisi nel perimetro del terreno di gioco ed evitare di girare per strada col mitra imbracciato per non farsi impallinare da qualche Pubblico Ufficiale. In battaglia però, sul terreno di gioco ci si trasforma realmente; come soldati in una vera guerra dove operano i capo-squadra, scout, assaltatori ed eventuali cartografi. Sconfitti o Vincitori, comunque vada il divertimento è assicurato e il Soft Air si rivela una ottima occasione per stare insieme, socializzare e divertirsi in compagnia all’aria aperta impegnando nel contempo mente e corpo.
Ebbene, i membri del Sacast ( Soft Air Castellammare ) formatosi un paio di mesi fa sono entrati a far parte del mondo di questo bellissimo sport. Presidente e Vice-Presidente del neonato club nostrano sono rispettivamente Giovanni Fontana e Giuseppe Di Bartolo. Per maggiori informazioni contattate i numeri 3205308945 oppure il 3286592849.
Mimmo Sarcona
2 commenti:
se mi fate fare il Partigiano,io vengo.;-)
...non ci facciamo mancare niente!
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