Il futuro del vecchio continente è da ricercare in un europa unita, solidale e innovatrice. All’interno del parlamento Europeo il popolo italiano è rappresentato, tra i tanti, anche da un nome forte, agguerrito e chiaro nei suoi intenti di legalità e giustizia, lei siede nelle fila dell’Italia dei Valori, a raccontarci quanto s’è fatto in questi mesi in europa collegata con noi da Bruxelles attraverso Radio Sapienza c’è l’europarlamentare Sonia Alfano.
Onorevole, benvenuta!
Grazie e buonasera a tutti voi.
Il parlamento europeo è il fulcro di incontro delle identità territoriali, quali sono per adesso gli argomenti caldi che si affrontano in parlamento?
Proprio in questi giorni, a causa di una probabile negligenza da parte di quelli che sono i nostri alleati, cioè del Partito Democratico, abbiamo visto sfumare la possibilità di costituire un intergruppo sulle mafie e sulla criminalità organizzata. Sarebbe stato un evento unico nella storia del Parlamento Europeo, soprattutto uno strumento utile non soltanto per l’Italia ma anche per gli altri Paesi, per contrastare le mafie che si sono insediate serenamente e tranquillamente anche negli altri territori europei. L’iniziativa avrebbe dato un valido apporto per cominciare a contrastare in maniera seria con strumenti comuni e con leggi comuni l’operato delle mafie.
A parte ciò i primi 6 mesi europarlamentare si sono consumati con ottimi risultati?
Si, in questi primi 6 mesi abbiamo fatto parecchio, credo sia un bilancio assolutamente positivo. La prima interrogazione che ho presentato fu proprio il 15 luglio (il giorno dopo il mio insediamento) ed era un’interrogazione sul Lodo Alfano, poi ne ho fatta una sull’immigrazione ed ho richiesto l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per le violazioni continue perpetrate in occasione dei respingimenti dei barconi . Abbiamo affrontato anche argomenti che hanno come protagonisti alcuni atteggiamenti discutibili del governo italiano: la libertà di stampa e di espressione in Italia, le ronde, la nave dei veleni, i lavoratori ex eutelia, sui rigassificatori, sulle morti bianche e la sicurezza nei cantieri e sui posti di lavoro. Adesso sto preparando un’interrogazione sulla prostituzione minorile e la pedopornografia in Paesi come la Cambogia.
Sul fronte criminalità?
Sono relatrice per la rete europea di prevenzione del crimine organizzato. Ho rigettato una proposta che la Commissione Europea e il Consiglio avevano fatto. Credo che combattere la criminalità come fosse teppismo o semplici bande di giovani criminali sia assolutamente insufficiente e non è la risposta che l’Europa può dare! Avevo fatto una proposta molto più ambiziosa che includesse un osservatorio sulla criminalità organizzata e una rete europea di prevenzione per la criminalità!
L’Italia vede un po’ da lontano l’organizzazione europea, vogliamo raccontare ai nostri lettori com’è una giornata tipo di un eurodeputato?
Si comincia di mattina presto. Sono a lavoro dalle otto e un quarto con tutta una serie di incontri, subito dopo abbiamo avuto la seconda giornata dedicata alla Winter School, una scuola di formazione politica che stiamo organizzando come IDV in questi due giorni al Parlamento Europeo. Poi ho avuto l’appuntamento con la delegazione Maghreb, una delegazione naturalmente parlamentare che si occupa dei rapporti con l’area magrebina. Da noi esistono anche pranzi e colazioni di lavoro che sono però solo lavoro perché non si mangia, è molto difficile riuscire a mangiare mentre si parla di un’eventuale sanzione nei confronti di un Paese o di una risoluzione nei confronti di un altro Paese. Nel pomeriggio ho avuto anche un incontro con 250 ragazzi venuti dall’Italiaal quale hanno preso parte anche Salvatore Borsellino, Gioacchino Genchi e Luigi De Magistris e adesso proprio mentre mi avete chiamato stavo preparando e sistemando la relazione sulla trasparenza e l’accesso ai documenti da parte dei cittadini.
Sono giornate davvero pienissime quelle di un europarlamentare.
Dal lunedì al venerdì è così
Tornando a noi, l’argomento criminalità le sta molto a cuore: l’onorevole Sonia Alfano porta il cognome di una delle persone più in gamba del panorama giornalistico quale fu Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia. Adesso però i pentiti cominciano a parlare denunciando probabili accordi tra Stato e criminalità…
Credo sia un’anomalia tutta italiana. Noi denunciamo queste trattative da anni. Ma è abbastanza palese, all’interno del parlamento italiano credo ci sia più mafia di quanto probabilmente forse ce n’è per le strade. Io poi ero anche stata additata come una che era in fase di delirio, che cercava visibilità. Non auguro a nessuno, come qualcuno ha detto, di procurarsi visibilità sulla morte di un proprio caro, significa che al posto mio loro avrebbero fatto così!
E le accuse ai magistrati da parte del Presidente del Consiglio?
Ben vengano le attività della magistratura, io sono del parere che se uno non ha nulla da nascondere, anzi se uno ha ragione e sa di essere vittima di un complotto la prima cosa che dovrebbe fare è correre dal magistrato e chiedere aiuto non fare il contrario cercando di censurare la magistratura e di sottrarsi ai processi. Anche perché in questa maniera i dubbi restano!
Tutte le iniziative intraprese dalla giovanissima eurodeputata si trovano anche sul sito www.soniaalfano.it. Un saluto e un augurio di buon lavoro, a presto.
Ciao grazie a voi per avermi ospitata!
Fabio Barbera
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