martedì, dicembre 08, 2009

La parola “fine” alle battaglie di Pio La Torre e di Libera


Dunque il dono di Natale resterà sotto l’albero. La commissione bilancio della Camera ha respinto tutti gli emendamenti volti a neutralizzare lo sconcio del Senato: la scelta di mettere all’asta (e in certi casi di vendere perfino a trattativa privata) i beni confiscati alla mafia. La quale ringrazia e si agghinda per giungere alle aste con gli abiti della festa: “piccioli”, tanti piccioli in una mano, e minacce agli improvvidi concorrenti nell’altra. Signori si scende. Si chiude un’epoca, da Pio La Torre al milione di firme raccolte da Libera per un uso sociale dei beni confiscati. Il quadro non si presta a equivoci. É la prima legge in materia di mafia che il governo sforna dopo gli avvertimenti che vengono dalle file di Cosa Nostra. É la dimostrazione che non bisogna farsi intrappolare per tutti i mesi venturi dalle dichiarazioni di Spatuzza e far dipendere da quelle il giudizio sul governo. Il giudizio politico si dà prima di tutto sugli atti politici visibili. Che non sono gli arresti dei latitanti, da anni meritoriamente realizzati da magistratura e forze dell’ordine, indipendentemente dai governi. Ma sono le leggi. I comportamenti delle burocrazie e le circolari. Le dichiarazioni dei ministri e del presidente del consiglio.

E quindi non bisogna mai smettere di ricordare le tre irrinunciabili questioni su cui, sin dalle stragi, Cosa Nostra ha chiesto impegni precisi ai suoi interlocutori (e di cui abbiamo saputo ben prima che Gaspare Spatuzza spuntasse all’orizzonte): confische dei beni, uso dei “pentiti” e carcere duro. Sulle confische dei beni, il più è fatto. Basteranno tre mesi senza destinazione e via con l’asta. Fare scorrere quei tre mesi e poi piazzare sul mercato terre, immobili e imprese per la gioia del primo prestanome, sarà un gioco da ragazzi. Quanto ai pentiti, sta già dichiarando e chiedendo di cambiare la legge Umberto Bossi (è il vecchio consiglio di Vito Ciancimino: certe cose è meglio farle dire da altri). Sul carcere duro è in corso invece un’ambigua finzione: stabilizzato dalla legge ma svuotato dall’interno con ogni astuzia, stupidità o perfidia amministrativa. Su tutte e tre le “sue” questioni, insomma, Cosa Nostra va all’incasso.

Pretende di “far cassa” con le aste anche lo Stato, a beneficio – si dice – di giustizia e sicurezza. Ma è davvero questo lo scopo? Se lo fosse, tornerebbe sfrontatamente l’argomento dei “costi” economici della lotta alla mafia. Quanto costano le indagini, quanto le intercettazioni; quanto costa proteggere i collaboratori, quanto tenersi i beni. Un paese che ragiona così è un paese che si merita la mafia e forse in cuor suo la desidera. Ma il fatto è che lo stesso argomento del far cassa appare debole, debolissimo. I beni confiscati servono già ora a farci caserme (quanto costano allo Stato i terreni e gli immobili per le nuove?) a farci scuole o pensionati studenteschi (idem), a promuovere iniziative economiche dove non c’è lavoro legale (quanto costa il “trattamento” della devianza sociale? E quanto la disoccupazione?). Alla fine si scoprirà che l’operazione è in perdita, che il far “cassa” per la giustizia è un gioco di prestigio utile a occultare l’altro, più pericoloso gioco che si sta conducendo con un occhio a Torino e l’altro a Palermo.

Quanto alle forze dell’ordine e ai magistrati, prendano pure i latitanti. Tanto non ci vorrà molto a tagliar loro le unghie investigative – dalle intercettazioni ai pentiti, dalla tracciabilità dei movimenti di capitali fino alla benzina – e, naturalmente, a render loro impossibile fare i processi. No, non diventeremo Spatuzza-dipendenti. Non dipenderemo dalle parole di un pluriomicida che ci giungono dai doppifondi della storia. Dipenderemo anzitutto, come è giusto, dagli atti dei galantuomini che governano il paese. Quelli ufficiali. Se poi Spatuzza ha messo l’autobomba per far saltare Borsellino e loro diciassette anni dopo fanno saltare le leggi che Borsellino,Falcone e altri hanno chiesto fino a morirne, questa non è colpa nostra. Noi arbitrariamente, e semplicemente, la chiamiamo trattativa.

da Il Fatto Quotidiano dell'l 8 dicembre 2009

7 commenti:

Pietro ha detto...

Poveri,La Torre falcone, Borsellino Impastato etc etc.....hanno sacrificato la loro vita per un Sicilia ed un italia migliore ed alla fine arriva il governo di turno e nel giro di una leggislatura vediamo vanificato questo martirio.

ilenia ha detto...

Il governo che ha fatto di più PER la mafia....

Pietro ha detto...

solo due commenti..complimenti basta paròlare di Mafia e non gliene frega niente a nessuno,vedi se era un articolo contro la chiesa.

Roberto ha detto...

Mi piacerebbe molto leggere i commenti di coloro che (a differenza di Berlusconi, non utilizzo epiteti per definire gli elettori di centro-destra) alle scorse elezioni lo hanno votato: che pensate di queste emendamento? Come giudicate l'operato del governo Berlusconi nella lotta contro la mafia?

Io dico la mia: da "comunista" (visto che da un pò di anni, in Italia, chi parla contro Berlusconi è tacciato di comunismo, sia egli un giudice come un comune cittadino), non sono sorpreso di ciò. Il primo dei mafiosi non può fare la lotta contro di loro...

Ma gli elettori del buon Silvio potrebbero rispondermi; pezzo di comunista amico di Spatuzza, e allora come ti spieghi gli arresti di Nicchi e Fidanzati di qualche giorno fa, per non citare altri fermi ecclatanti come quello di Raccuglia giusto un mese fa? Semplice: si chiama fumo negli occhi. In un Governo presieduto dal più grande show-man della storia italiana (non me ne vogliano Pippo Baudo e il compianto Mike), il singolo fatto, ancor di più se opportunamente gonfiato dagli organi di stampa (che si sa, per l'80% sono in mano alla sinistra stanilista), fa credere a tutti che l'esecutivo si impegni realmente nella lotta alla criminalità organizzata. Ma non è così... e perchè no? Beh, basti pensare che i mafiosi più importanti adesso sono in politica; sappiamo che c'è stata una trattativa stato-mafia, il figlio di uno dei più grandi pentiti di Cosa Nostra ha uscito un "papello" con le richiesto dei mafiosi al governo, un altro pentito dice chiaramente che Cosa Nostra sapeva che Berlusconi le avrebbe messo "il paese in mano"... volete che continui o basta così?

E meno male che solo pochi post fa, un anonimo (neanche qui uso epiteti offensivi per definirlo) commentava la lamentela di Libera per la mancata assegnazione della sede da parte del Comune "ma perchè, voi che fate per gli altri?". Questo; ci informiamo e (proviamo) ad informare gli altri, promuoviamo la cultura dell'antimafia e della legalità. Se poi spesso parlando di questi argomenti, si ricade sul topic della politica, beh, vuol dire che qualche magagna c'è sotto...

Nicola Prosa ha detto...

E purtroppo è vero, se fosse stato contro la chiesa tutti avrebbero reagito, e purtroppo nessuno si rende conto che il male della nostra terra siamo noi quando davanti alla Mafia ci mettiamo la coda tra le gambe e ce ne stiamo belli zitti e la accettiamo; riguardatevi l'ultima parte del film I CENTO PASSI quando c'è il discorso finale alla radio, credo che purtroppo quando dice: "noi siciliani la Mafia la vogliamo" è orribilmente vero

ile_GD ha detto...

Rispondo io all'assente domanda dei motorini azzurri ipotizzata da Pietro.

Dice Genchi, scatenando la polemica coi ragazzi di Addiopizzo che si sono sentiti chiamare in causa:

"Sul piano concreto, poi, queste catture, proprio le catture di ieri… ad orologeria… arrivate puntualmente dopo la dichiarazione di Spatuzza e in concomitanza col 'No Berlusconi day', riguardano due mafiosi: il primo catturato a Palermo che andava scappando perché c’era Lo Piccolo che lo voleva fare fuori. Quindi sostanzialmente questo si trovava vicino al Palazzo di Giustizia e non si capisce se sia stato catturato o se si stava andando a costituire nella speranza di evitare la cattura". Poi il funzionario di polizia ha continuato: "Gaetano Fidanzati era uscito dal carcere appena un anno fa. C’era entrato gravemente ammalato, ha 75 anni, tutte le volte che lo riportano in carcere…in carcere dicono 'no questo non può stare perché è ammalato' e quindi si deve curare. Quindi questo tra qualche giorno uscirà sicuramente dal carcere perchè è ammalato e la sua condizione non è adeguata. Probabilmente a Milano gli avranno fatto una telefonata, l’avranno chiamato e gli avranno detto 'senti ci serve qualcuno da catturare oggi perché c’è Berlusconi che deve fare una dichiarazione'".

"C'era stato il 'No Berlusconi day', c'era stato Spatuzza, ne serviva uno. Ne prendono uno sotto il Palazzo di Giustizia, che andava fuggendo se no gli sparavano e l’altro lo prendono a Milano e quindi esce la dichiarazione. Oggi avete aperto i telegiornali, compreso il Tre, qual’è la notizia, la prima notizia? Il ‘No Berlusconi day’, la manifestazione di Roma, le dichiarazioni di Spatuzza, le indagini sulle dichiarazioni di Spatuzza? No, era la cattura dei due latitanti o la sceneggiata dei poliziotti che cantavano davanti alla squadra mobile. E i poliziotti che hanno fatto la cattura, che hanno fatto le indagini, si sono vergognati e se ne sono andati e mi hanno telefonato e mi hanno detto 'stanno facendo uno schifo, qua sta succedendo uno schifo', perchè hanno organizzato una messa in scena davanti alla questura, portando le persone loro, coi pullman, per organizzare la cosa, quell’apparente solidarietà alla polizia”.
http://www.guidasicilia.it/do/news/37839/gli-arresti-di-nicchi-fidanzati-dubbi-di-genchi

Se forse avrebbe fatto bene a specificare meglio i nomi dei veri poliziotti che hanno effettuato l'arresto e che gli hanno telefonato, e avrebbe fatto bene ad escludere dal calderone i raagazzi sinceri che erano lì a festeggiare volontariamente, d'altro canto non credo che abbia molto torto sulle catture ad orologeria, con tutto il rispetto per le forze dell'ordine che ogni giorno hanno a che fare con i tagli continui ai finanziamenti, al fatto che sono senza macchine, senza benzina, senza carta, senza penne, senza niente che non sia pagato coi loro stessi soldi...
http://www.liberoreporter.it/NUKE/news.asp?id=4523
E lo stato si prende meriti che non ha, e li sbandiera continuamente in tv, ai tg e in ogni talk show, anche se poi si lamentano che finisce tutto il televisione quando sono loro i primi che vanno sul tubo catodico a dire le loro bugie....

Anonimo ha detto...

Io sono un sognatore, uno di quelli a cui piacerebbe dire “c’era una volta la mafia”… si, una cosa di altri tempi, una cosa narrata sui libri di storia , viva nella memoria popolare…. C’era una volta (ha un bel suono, vero?!).Credo che il lavoro svolto ogni giorno da giovani,associazioni che si impegnano e lavorano giorno per giorno per seguire un ideale,un obbiettivo comune, solo con la speranza che in questa bellissima terra le cose possano cambiare, ma non un giorno, come si suol dire, ma oggi, domani… che le potenzialità ci sono e le abbiamo e non dobbiamo andare altrove per metterle in atto.
Poi ci sono giorni che mi sento un coglione, si… uno di quelli con la testa per aria, che gli ideali sul quale crede vengono a mancare, cadono come un castello di carte e nella mia mente si inizia a sentire sempre più forte una domanda “ma a me… chi lo fa fare??! Ma a me, che minchia minni futti??! (giusto per usare il nostro intercalare)
Questa mattina, andando su internet ho trovato un sacco di gruppi che inneggiano alla mafia e esaltano le grandi doti di gente del calibro di totò riina o altri mafiosi… e poi un gruppo “Peppino Impastato: se si fosse fatto gli affari suoi sarebbe ancora vivo”
Cosa da non crederci, da restare di stucco… ma ho letto bene??? E qui casca il mio castello di carte… e tutti i miei ideali, ma può essere che c’è gente, ragazzi che la pensano in questo modo?? Io non so che dire, pensare, mi verrebbe di mandare a fanculo tutto e chi si è visto si è visto… ma vero la vogliamo la mafia??? Penso che sul gesto di alcune persone, giudici, magistrati, alcune morte per seguire un ideale, per portare avanti un progetto, un pensiero comune lo si può avere, no??
M poi però, quando vedo gli sguardi, gli occhi di quei ragazzi che ogni giorno portano avanti un progetto, un ideale, un valore che dovrebbe essere in tutti noi, allora lì ritorno a sognare che magari non per oggi… ma piano piano qualcosa può andare cambiando…