venerdì, settembre 17, 2010

La politica sull'immigrazione dell'Italia.

La questione dell'immigrazione è un tema molto delicato e complesso, al quale il Governo italiano diceva di aver posto rimedio. Il rimedio sono gli accordi con la Libia del colonnello-dittatore Gheddafi, che prevedono una collaborazione attiva tra i due stati per il controllo del traffico di disperati nel tratto di mare che separa l'Africa dalla Sicilia. Ma prevede anche che la Libia controlli l'ingresso di clandestini diretti in Europa nel suo territorio, rispedendo indietro coloro i quali riescano a varcare i confini libici.
Considerando gli ultimi gravissimi avvenimenti nel Canale di Sicilia, dove una vedetta libica con Finanzieri italiani a bordo ha aperto il fuoco su un peschereccio della flotta mazarese, risultano ormai chiare le strategie messe in atto dal "Trattato dell'amicizia" fra Italia e Libia per arginare il fenomeno.
Sentire il Ministro dell'Interno Maroni dichiarare che i libici hanno sparato al peschereccio italiano ad altezza d'uomo "perchè lo hanno scambiato per un barcone di clandestini" fa venire i brividi e la dice lunga sulla concezione che questa gentaglia ha degli esseri umani meno fortunati di noi; se per un Governo democratico di una nazione occidentale è normale sparare per uccidere delle persone la cui unica colpa è quella di essere alla disperata ricerca di una vita migliore, credo che ci possiamo anche togliere di dosso quell'attributo di cui tanto ci fregiamo, ossia di essere civili.
Nel video (che sconsiglio ai più sensibili), il giornalista Gatti de L'Espresso racconta l'altra faccia, non meno disumana, di questa scellerata politica attuata dal nostro paese.
Vi ricordo che solo poche settimane fa Gheddafi è stato accolto con tutti gli onori e gli allori a Roma, per la grande soddisfazione del nostro Governo.
Io mi vergogno di tutto ciò.


VD




1 commento:

Anonimo ha detto...
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