CASTELLAMMARE- Presentato ieri presso l’hotel Al Madarig di Castellammare
del Golfo il libro del padre missionario Pierre Lombardo, organizzato dal
Rotary Club distretto Castellammare Calatafimi-Segesta presieduto da Antonio
Fundarò.
Pierre Lombardo, alcamese, da più di quarantanni vive in
Africa tra i pigmei. “Pigmeo tra i pigmei” non solo identifica la sua persona ma
è anche il titolo del suo libro edito dalla casa editrice Ernesto Di Lorenzo
editore. Alla presentazione erano presenti Antonio Fundarò, l’editore Ernesto
Di Lorenzo e padre Pierre Lombardo.
Fundarò descrive brevemente la vita di padre Lombardo e dei
suoi meticolosi studi sui Pigmei, dei tanti viaggi nelle foreste del Congo e
delle tante vicende umane che lo legano in maniera diretta con questa
strepitosa popolazione. Ernesto Di Lorenzo parla del libro come un grande
strumento antropologico. Il libro è nello stesso tempo un racconto
autobiografico, una raccolta fotografica e uno studio antropologico sulla
popolazione africana. Racconta quarantanni di vita passata a studiare i pigmei,
raccontando la caccia, la pesca, le danze, la vita sociale, tutto con grande
precisione. In poche parole racconta una vita vissuta sulla propria pelle.
La vita dello stesso Pierre fin dai primi anni non è stata
facile, dalla perdita del padre, alla vocazione fino alla scelta di vivere come
missionario in Congo.
Dal 1969 cura il trimestrale Filo diretto, a distribuzione
gratuita, per documentare l'attività svolta in Africa, promuovere il programma
delle adozioni a distanza, divulgare i principi di solidarietà internazionale e
i diritti dei popoli autoctoni.
“Un missionario deve essere prima di tutto un antropologo”.
Sono parole che usa lui stesso per descrivere quello che racconta e che vive al
fianco del popolo pigmeo. Nei suoi racconti, padre Lombardo, parla della
guerra, delle malattie, soprattutto della malaria di cui è stato testimone in
prima persone rischiando addirittura la vita. Come sottolinea Ernesto Di
Lorenzo:“Pigmeo tra i pigmei è sicuramente un libro sulle cose fatte e sulle
cose da fare.”
Per anni il popolo pigmeo è stato un popolo di chiavi,
identificati come “bestioline della foresta”. Lui è riuscito a far diventare il
popolo pigmeo protagonista del proprio sviluppo. Proprio per questo motivo quando
torna in Italia si sente un estraneo. Un estraneo in casa propria. Solo in
Africa si sente davvero in famiglia e proprio per questo motivo si ritiene
“ultimo tra gli ultimi, Pigmeo tra i pigmei”.
Emanuel Butticè
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