In un momento storico in cui la famiglia è al centro del dibattito sociale e politico, sia per la fenomenologia disgregativa che evolutiva in coppie di fatto e non etero, la Sicilia riscopre la sua indole conservatrice e forse un pò bigotta. Ed ecco che il nucleo familiare torna centrale, un fortino da difendere e preservare nella sua piena accezione componentistica, marito, moglie e figli. Uno dei baluardi di questo credo sembra essere proprio la culla del sapere; l'Università degli Studi di Palermo e nel caso specifico, di questa nostra prima riflessione, la Facoltà di Architettura.
Il fato, la casualità e forse un pò di fortuna sembrano aiutare questo attaccamento alla famiglia tradizionale, perchè solo di questi fattori eterei si può parlare, visto che all'Università da che mondo e mondo si entra nella gerarchia delle docenze solo dopo un concorso PUBBLICO.
Il caso infatti ha voluto che: Il Prof. Bibi Leone e la moglie Prof.ssa Teresa Cannarozzo, docenti ordinari, rispettivamente di Progettazione e Urbanistica, abbiano avuto la fortuna di vedere il figlio, Manfredi Leone, vincere il concorso di ricercatore. Oggi, infatti, risulta ricercatore di Assetto del Paesaggio. L'attuale Preside della Facoltà, Angelo Milone, ordinario di Fisica Tecnica, è stato anche più fortunato, poiché ha visto entrare il figlio, come ricercatore nella sua stessa disciplina, e la figlia Manuela, come ricercatrice di Rappresentazione. Ma se di fortuna si tratta, non può lamentarsi neanche il Professor Alberto Sposito, ordinario di Tecnologia, che ha avuto la fortuna di avere visto suo figlio, Cesare Sposito, entrare in Facoltà come ricercatore nella sua stessa disciplina. Ma colui il quale è da ritenersi il più fortunato in assoluto è il Professor Giuseppe Carta, ordinario di Urbanistica, andato da poco in pensione. Per puro caso, il professor Carta ha assistito alla folgorante carriera del figlio Maurizio (già assessore al centro storico del Comune di Palermo), che nel giro di pochi anni, sempre in Urbanistica, è diventato prima ricercatore sul filo del rasoio del dottorato, poi associato ed infine ordinario (uno dei più giovani d'Italia). Nel frattempo, anche sua nuora, la moglie di Maurizio, è diventata per puro caso ricercatrice in Urbanistica. A tutela del diritto di "famiglia tradizionale" e con un pò di fortuna ben quattro concorsi universitari (tre per il figlio ed uno per la nuora) sono andati in casa Carta, quando si dice baciati dalla fortuna.
Ora, come disse qualcuno, probabilmente scettico e non fortunato nella vita, a pensar male si fa peccato.....ma molto spesso ci si azzecca!!! Noi non pensiamo male, crediamo nei concorsi pubblici e nella loro totale trasparenza, però un'esclamazione goliardica ci giunge spontanea.... che culo ragazzi!
2 commenti:
purtroppo lo stesso accade in tutte le facoltà......
Ma fortunatamente non in tutte le Universitá. Il nepotismo-purtroppo- é sempre esistito,ma fatti cosí smaccati come quelli riportati penso non trovino equali altrove
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