Ancora a proposito del risvolto castellammarese dell’operazione “Salus iniqua” apprendiamo che non una ma due sono le società sequestrate a Castellammare del Golfo, infatti oltre alla LIFE Srl altra società sequestrata è la “IL CASTELLACCIO” di Neglia Maria & C. s.a.s.
Dalle intercettazioni emerge poi che Giammarinaro aveva, in pratica, messo le mani sulla sanità in provincia di Trapani.
Oltre alla gestione delle società che attingevano ai finanziamenti pubblici grazie al regime di convenzione dalle intercettazioni si ricava che Giammarinaro arrivava a decidere avanzamenti di carriera e nomine di primari.
Giammarinaro aveva dei “fedelissimi” nei posti-chiave dell’azienda sanitaria provinciale, primo fra tutti Giuseppe Cangemi, per anni direttore sanitario della Asl e la scelta dei sanitari da promuovere era quindi vincolata dall’appartenenza politica.
Con questo criterio sarebbero stati scelti, secondo quanto emerge dalle intercettazioni, due primari assegnati agli ospedali di Alcamo e di Salemi.
Altro che meritocrazia.
I meriti professionali e i titoli non avevano alcuna rilevanza tanto che, sempre dalle intercettazioni si apprende che secondo Mimmo Turano, attuale presidente della Provincia Regionale di Trapani eletto da una coalizione sostenuta oltre che da Giammarinaro anche dal senatore D’Alì, i medici “scienziati” venivano fatti fuori in favore dei sanitari “scecchi” (asini).
In un incontro in cui veniva decisa la spartizione di posti dirigenziali nella sanità trapanese,il medico Vincenzo Borruso si rivolgeva a Giammarinaroper chiedergli: “Ma insomma, quando mi fai diventare primario ?”.
Proprio in quei giorni era stato nominato il nuovo dirigente generale dell’Asl, Fulvio Manno.
La prima preoccupazione del dottor Vincenzo Borruso era stata quella di chiedere a Giammarinaro: “Questo direttore amico nostro è ?“.
Girava voce infatti che Manno volesse “liquidare” Cangemi.
Giammarinaro tranquillizzò subito il suo amico medico con un lapidario: “Ma chi racconta queste minchiate?”.
2 commenti:
bel presidente della provincia che abbiamo...è l'ennesima dimostrazione che la classe dirigente se ne fotte di amministrare facendo gli interessi di tutti, ma tende sempre ad alimentare quel sistema clientelare di favori e contro-favori che gli permette di avere il serbatoio dei voti sempre pieno e di spartirsi il potere fra i membri della cricca
é purtroppo sempre stato cosí,ma ora dove sono quelli che gli scodinzolavano dietro per ottenere favori?
chi chiedeva di fare il primario,chi il giornalista,chi di entrare in uno studio legale,chi di avere un permesso od una licenza o di superare un concorso.
Il primo pensiero ricorrente qui quando ci occorre qualcosa é il chiedersi"chi conosco?" poi le conoscenze si rivelano per quello che sono.
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