Osservano gli esperti che questa volta l’attacco è peggiore di quello perpetrato nel 2002, perché mentre prima lo si diceva chiaramente che lo si voleva modificare, oggi lo si fa in maniera subdola attraverso l’introduzione di una norma che prevede l’istituzione di un arbitrato in materia di lavoro con conseguenti poteri dell’arbitro di decidere le controversie secondo equità, e non più secondo la legge.
Ad un occhio di un addetto ai lavori la novella normativa risulta chiara e lampante, mentre agli occhi di tutti gli altri risulterebbe un po’ difficoltoso coglierne lo spirito e la portata innovatrice.
Evitando di parrari troppu beddu, vi faccio notare che mediante il nuovo testo di legge, già approvato in Senato, si consente all’arbitro di decidere su controversie, anche riguardanti materie in cui si applica l’art.
Ad onor del vero il deferimento di una controversia di lavoro all’arbitro piuttosto che al Giudice è rimesso alla scelta delle parti del Contratto di Lavoro, ciò significa che il ricorso all’arbitro è possibile solo se vi è il consenso del lavoratore e del datore di lavoro, tuttavia tale possibilità può essere prevista sin dall'inizio da una apposita clausola contrattuale, detta compromissoria, clausola che viene sottoscritta sia dal lavoratore che dal datore di lavoro.
Ma in un periodo di profonda crisi economica ci chiediamo: che possibilità reali di scelta ha un lavoratore di inserire o no una clausola così favorevole al datore di lavoro?
Io la risposta la so e penso che un po’ la sappiate tutti.
Domenico Grassa
3 commenti:
Dipende dal comportamento del Sindacato.
Se si stabilisce che non sono valide accordi contrattuali che prevedano sin da principio l´adesione non vi é problema ed il lavoratore sará libero di scegliere.
Perrché sempre essere negativi?
Lascia perderi il sindacato,vedi che succede a Termini
Il problema è che tale clausola può essere introdotta, in virtù della legge, nel contratto individuale anche in deroga al CCNL(contratto collettivo nazionale)
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