Tanto Fas, Fondo aree sottoutilizzate. E anche "dosi" rimaste "inutilizzate" della legge 488 sugli incentivi. Sono queste due delle fonti dalle quali il Governo ha attinto i 7,2 miliardi di risorse destinate nel biennio 2009-2010 a irrobustire la dote già prevista per gli ammortizzatori sociali e a rendere operativi gli incentivi per la cosiddetta "rottamazione" di auto, elettrodomestici e mobili.
Il Fondo aree sottoutilizzate (FAS) costituisce, dal 2003, lo strumento generale di governo della nuova politica regionale nazionale per la realizzazione di interventi nelle aree sottoutilizzate (l'85% è destinato alla Sicilia).
La strategia unitaria nella programmazione degli interventi e la flessibilità nell'allocazione delle risorse, che caratterizzano tale Fondo, consentono di impostare una politica nazionale regionale coerente con i principi e le regole di quella comunitaria e di conseguire una maggiore capacità di spesa, condizione essenziale per soddisfare anche il principio di addizionalità, scaturente dagli impegni assunti dall'Italia con l'Unione Europea.
Sono dunque fondi in larga parte già stanziati nei mesi, e negli anni, scorsi in altre direzioni, quelli con cui il Governo ha dato il via alla cosidetta "fase tre" del piano anti-crisi. Che segue la "fase uno", costituita dalla Finanziaria 2009 con la social card (unica misura con valenza 2008) e il primo stanziamento da circa 1,4 miliardi per gli ammortizzatori, e la "fase due" sotto forma di decreto anti-crisi, dal valore di poco inferiore a 5 miliardi.
Il Governo conferma che il piano anti-crisi sblocca 40 miliardi per il triennio, che potrebbero lievitare a quota 80 miliardi con un uso massiccio di fondi Ue. L'Esecutivo sottolinea anche le importanti ricadute della terza "tranche" di interventi culminata nel decreto "rottamazione", da questa settimana all'esame del Parlamento. Che, con i Servizi Bilancio delle due Camere, sarà anche chiamato a pronuciarsi sulle modalità di copertura del Dl sulle quali diversi tecnici hanno espresso, seppure in forma solo ufficiosa, più di un dubbio.
La strategia unitaria nella programmazione degli interventi e la flessibilità nell'allocazione delle risorse, che caratterizzano tale Fondo, consentono di impostare una politica nazionale regionale coerente con i principi e le regole di quella comunitaria e di conseguire una maggiore capacità di spesa, condizione essenziale per soddisfare anche il principio di addizionalità, scaturente dagli impegni assunti dall'Italia con l'Unione Europea.
Sono dunque fondi in larga parte già stanziati nei mesi, e negli anni, scorsi in altre direzioni, quelli con cui il Governo ha dato il via alla cosidetta "fase tre" del piano anti-crisi. Che segue la "fase uno", costituita dalla Finanziaria 2009 con la social card (unica misura con valenza 2008) e il primo stanziamento da circa 1,4 miliardi per gli ammortizzatori, e la "fase due" sotto forma di decreto anti-crisi, dal valore di poco inferiore a 5 miliardi.
Il Governo conferma che il piano anti-crisi sblocca 40 miliardi per il triennio, che potrebbero lievitare a quota 80 miliardi con un uso massiccio di fondi Ue. L'Esecutivo sottolinea anche le importanti ricadute della terza "tranche" di interventi culminata nel decreto "rottamazione", da questa settimana all'esame del Parlamento. Che, con i Servizi Bilancio delle due Camere, sarà anche chiamato a pronuciarsi sulle modalità di copertura del Dl sulle quali diversi tecnici hanno espresso, seppure in forma solo ufficiosa, più di un dubbio.
Fonte: Il Sole 24 ore
3 commenti:
La cosa curiosa è che la regione che usufruisce principalmente del Fas è la Sicilia. Quindi i fondi (che saranno tagliati in modo proporzionale) verranno a mancare fondamentalmente per la sicilia, che è il più grosso bacino di voti per il PDL. Bel ringraziamento... La cosa assurda è che non si lamenta nessuno! Siamo unici! W i siciliani! (è decisamente detto in modo sarcastico)
mi giocherei le palle (di Faz) che se si votasse domani, il centrodestra in Sicilia prenderebbe almeno il 60% dei voti!!
necessita di verificare:)
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