giovedì, febbraio 05, 2009

E’ morto Giuseppe Gatì (il ragazzo che contestò Sgarbi)

Il 31 Gennaio Giuseppe Gatì è morto, il ragazzo che contestò Sgarbi. Aveva 22 anni. Giuseppe è morto mentre lavorava: era andato a prendere il latte da un pastore ed è morto fulminato mentre apriva il rubinetto della vasca refrigerante del latte. E’
morto dentro una bettola di legno, sporca. Aveva urlato “VIVA CASELLI! VIVA IL POOL ANTIMAFIA!” era stato anche criticato per questo, ma aveva smosso queste acque putride e stagnanti che ci stanno soffocando. Suo padre ha detto, distrutto dal dolore, in lacrime: “Sono sempre stato orgoglioso di mio figlio, anche se a volte ho dovuto rimproverarlo, solo perchè mi preoccupavo per lui. Ma sono orgoglioso di lui per tutto quello che ha fatto”. Giuseppe questo lo sapeva. Anche gli amici che hanno scritto la segnalazione sono orgogliosi di lui anche se non sanno come esprimere il loro dolore se non ricordandolo.

Le sue parole:

“E’ arrivato il nostro momento, il momento dei siciliani onesti, che vogliono lottare per un cambiamento vero, contro chi ha ridotto e continua a ridurre la nostra terra in un deserto, abbiamo l’obbligo morale di ribellarci. QUESTA E’ LA MIA TERRA ED IO LA DIFENDO E TU?”



Non possiamo che ricordarti così, e ripetere le tue parole:
Viva Caselli! Viva il pool antimafia!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono scioccato dalla notizia della morte di Giuseppe Gati.
Ho avuto modo di vedere su internet il suo attacco a Sgarbi. Da quel video traspariva tutta la sua determinazione nel portare avanti i suoi ideali.
Ce ne vorrebbero tanti di ragazzi determinati come LUI.
Ragazzi che dicono quello che pensano senza piegarsi ai formalismi delle regole.
Ragazzi che sfidano il quieto vivere perchè sanno che dal "quieto vivere" nasce lo stagno in cui ci troviamo!
I TUOI GENITORI SARANNO ORGOGLIOSI DI TE. CIAO GIUSEPPE
(peppe fausto)

Anonimo ha detto...

Gatì era un grande. Con lui se ne va un altro pezzo di sicilia vera, quella sicilia che non piega la testa al potente di turno!

Mentre muore Gatì e le associazioni antimafia vengono delegittimate ed attaccate da Sgarbi. Mi viene da dire: "E ora?". Ora converrebbe fare nostro il suo modo di essere. Ma la disillusione è tanta e i giovani hanno ormai messo la cravatta al collo - come tanti imprenditori (mancati) e votano di conseguenza - fulgido esempio di cappio non imposto ma voluto!

Ciao Giuseppe!

P.S. Continuate così voi di Castellolibero, eh? Sempre grandi.

MARTINODB ha detto...

Ho un nodo alla gola. Non lo conoscevo ma tutti abbiamo avuto modo di sentire con quanta determinazione difendeva le sue idee. Non riesco a immaginare lo strazio di un genitore che si vede sopravvivere al figlio.
Mi sento molto vicino ai genitori e agli amici di Giuseppe.

Anonimo ha detto...

Anchio sono rimasto scioccato da questa notizia. Ho pensato no, non è possibile. Ha la mia stessa età. No non è possibile, proprio lui, un ragazzO dagli ideali così forti, che combatte per migliorare la sua terra, che ama la sua terra al tal punto da sfidare tutti e tutto pur di smuovere le coscienze delle altre persone affinchè capiscano, si ribellino a certi sistemi. No non è possibile, non può succedere una cosa così brutta a lui. Proprio quando stava riuscendo a coinvolgere centinaia e centinaia di persone nella sua lotta per cambiare, per capire, per combattere certe logiche e certi sistemi che hanno distrutto la nostra stupenda terra. Mi hanno colpito molte parole da lui dette, come quando si chiedeva xke dobbiamo essere noi giovani a scappare dalla sicilia invece dei mafiosi. Sono entrato nel suo blog e non riuscivo quasi a leggere i commenti ai suoi articoli. Commenti che fino al giorno prima di quel maledetto 31 gennaio erano scherzosi, di impegno a collaborare, di complimenti al lavoro che stava facendo, si sono trasformati in ricordi, messaggi di solidarietà etc. E' stato troppo brutto. Una vita troncata a 22 anni da un giorno all'altro. Non ci sono parole.

Anonimo ha detto...

Lo avevo conosciuto per caso tramite youtube, veramente per puro caso, e ora mi accorgo che è lui che non c'è più.
Incredibile, la vita in questi casi non la capisco...
Sono vicino a genitori e amici per la disgrazia.