Palermo – Nove condannati ed una assoluzione per gli
imputati dell’operazione antimafia “Crimiso”. L’operazione, che portò
all’arresto di dodici persone nel giugno 2012, avvenuta tra Alcamo, Castellammare
del Golfo, Calatafimi e Milano permise agli agenti di azzerare il braccio
armato di Cosa nostra in provincia di Trapani. L’operazione “Crimiso” permise
di individuare la rete delle estorsioni tra Alcamo e Castellammare.
Ieri con la sentenza del gup di Palermo sono state emesse le
condanne per gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Le condanne
più pesanti sono state inflitte a Michele Sottile condannato a 8 anni e 2 mesi,
a Vincenzo Campo 8 anni e ad Antonino Bonura (considerato il capo della
famiglia mafiosa di Alcamo) 8 anni. Nicolò Pidone 6 anni e 6 mesi, Sebastiano
Bussa e Rosario Tommaso Leo 6 anni, Giuseppe Sanfilippo 5 anni e 2 mesi, 4 anni
per Salvatore Mercadante e Vincenzo Bosco. Quest’ultimo accusato di tentata
estorsione (con l’aggravante di aver favorito Cosa nostra) invece tutti gli
altri sono stati chiamati a rispondere di associazione mafiosa dai Pubblici
Ministeri della Procura di Palermo, Carlo Marzella e Laura Vaccaro.
L’unico assolto è l’ergastolano Antonino Bosco. Il suo avvocato
è riuscito a dimostrare che le intercettazioni con il cognato riguardavano
dissidi interni e non c’entravano niente con la famiglia mafiosa di Alcamo. In
attesa di giudizio Diego “u nico” Rugeri che ha scelto il rito ordinario.
I fatti contestati riguardano una serie di estorsioni ai
danni di alcuni imprenditori e ristoratori di Castellammare. Si tratta nello
specifico del ristorante Egesta Mare, del bar Vogue, del bar la Sorgente e
altri imprenditori caduti nella morsa delle estorsioni. L’operazione “Crimiso”
ha permesso agli inquirenti di evidenziare l’organigramma della famiglia
mafiosa di Alcamo, storicamente composta dalle famiglie di Castellammare,
Alcamo e Calatafimi. Dalle intercettazioni sono emersi i dissidi interni tra
Michele Sottile e Diego Rugeri, rischiando di sfociare in una faida tra la
“vecchia” e la “nuova” mafia, prontamente scongiurata con una riunione
intercettata dagli inquirenti.
Le parti civili saranno risarcite in separata sede. Si
tratta delle Associazioni antiracket di Alcamo, Castellammare del Golfo,
Trapani e Marsala, l’associazione Castello Libero Onlus, il centro studi Pio La
Torre, Confindustria Trapani, alcune vittime e i Comuni di Alcamo e Castellammare.
Emanuel Butticè
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