venerdì, luglio 03, 2009

Perchè la Chiesa non parla?

Sappiamo tutti le porcherie che ha combinato e continua a combinare Il "nostro illustrissimo e magnifico Premier": dalle feste con le minorenni, ai porno ministri, al giro di escort, per enunciare le più recenti... (si protrebbe continuare all'infinito). Ormai quasi tutti, tranne chi è veramente enfatuato dalla figura del Padrone Silvio, hanno capito che è una persona insana di mente e che combina molte cazzate. Ogni giorno, anzi ogni istante della sua vita. Anche molti di coloro che hanno contribuito alla sua ascesa al trono si sono resi conto che ha davvero superato il limite della decenza. Chi ha contribuito ad acclamarlo, giustificando fin ora ogni sua azione discutibile, basando la sua forza nella religiosità, (confondendo la religiosità con la politica), per esempio, tanto per dirne una, Famiglia Cristiana, non c'è l'ha fatta più! Non ha più potuto giustificare le escort di Bari o la pseudo fan Noemi, e inspiegabilmente ha preso una posizione udite udite: Contro il Sovrano Silvio! Ma cosa sta succedendo? Anche Don Farinella si è ribellato al profondo servilismo tipico dell'istituzione chiesa in questi ultimi anni. Vescovi italiani «complici» di Berlusconi e del «berlusconismo». È l’accusa rivolta al presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, da un sacerdote genovese, don Paolo Farinella, teologo e biblista. L’accusa è contenuta in una lettera aperta al cardinale Bagnasco, pubblicata anche su internet. Per don Farinella, i vescovi italiani, nella prolusione e nella conferenza stampa della 59/ma Assemblea Generale della Cei che si è svolta a fine maggio, avrebbero trattato con troppa «delicatezza la questione morale che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del Consiglio». «Lei e il segretario della Cei - scrive don Farinella rivolgendosi al card. Bagnasco - avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe». «Né lei né i vescovi - prosegue il testo - avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale». Secondo il sacerdote genovese «la Cei ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo». Per don Farinella, tra i motivi del silenzio dei vescovi la promessa dei finanziamenti alle scuole private. Però, continua il sacerdote genovese nella lettera aperta indirizzata al card. Bagnasco, «molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l’8 per mille ad altre confessioni religiose». Come conseguenza, ha scritto ancora don Farinella, «il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati». «I primi - ha spiegato - non capiscono perché non avete lesinato bacchettate all’integerrimo e cattolico praticante, prof. Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi». I secondi «stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra all’accusa di pedofilia, stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull’odio dell’avversario pur di vincere a tutti i costi». «Agli occhi della nostra gente, voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che taciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali» ha affermato ancora il sacerdote genovese che ha aggiunto «io e molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per Vangelo». Don Farinella, ha poi parlato della «questione educativa», tema centrale per il prossimo decennio per la Chiesa italiana, affermando che «le tv non nascono sotto l’arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani». Nella sua lettera aperta, don Farinella ha poi chiesto al card. Bagnasco: «in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilita»`.
E INVECE IL VATICANO TACE! Non risponde nemmeno a Don Farinella. Perchè quando non c'era Silvia, Il vaticano criticava tutto ciò che faceva il governo e ora non parla più? ci avete pensato?

GRANDE DON FARINELLA!!!. Uno degli esempi che la chiesa ha dentro di se, anche, e sottolineo anche, persone che credono veramente nel Vangelo e nei principi del Cattolicesimo, oltre a persone che SFRUTTANO la religiosità per ottenere potere, anche politico. E proprio queste persone hanno portato l'istituzione Chiesa lontanissima anni luce dai valori del cattolicesimo, creando centri di potere sotto l'ombra della religiosità che hanno causato l'allontanamento di molti govani dalla stessa.

Vito Fazzino

16 commenti:

Unknown ha detto...

Per parte mia, penso che FINALMENTE il Vaticano tace!! Si devono fare i fatti propri, non devono entrare fra le lenzuola di nessuno, nemmeno del Premier... il problema non sono i pruriti sessuali di Silvio, ma il fatto che da un lato sta facendo passare la "disponibilità" come criterio di accesso alle cariche politiche, dall'altro che tramite la "disponibilità" qualunque bella donna può avere accesso ad informazioni riservate che riguardano la sicurezza di tutto il Paese.
Caro Faz, stavolta non sono d'accordo con te: la questione non è x nulla religiosa, ma politica. Per questo la Chiesa deve starsene zitta, mentre dovrebbero tuonare contro questa situazione tutti i cittadini che hanno a cuore la sicurezza nazionale e il corretto ed etico esercizio dei diritti e dei doveri democratici. Inoltre, mi fa inorridire molto di più l'attentato alla democrazia che stanno portando avanti con leggi vergogna come quella sulle intercettazioni, l'ammazzablog, il bavaglio alla stampa sulle questioni giudiziarie, il pacchetto per la sicurezza (della razza italica), la stampa serva (vedi Minzolini e il tg1), la corruzione imperante e tantissimo altro. Altro che Premier puttaniere!! Sono questi i veri attacchi alla salute democratica...

FAZ ha detto...

No, ti spiego. Anche a me farebbe tanto ma tanto piacere che il vaticano stesse sempre zitto. Però lo dovrebbe fare sempre. Il fatto che taccia in questa situazione in cui viene stravolta la moralità di un intera nazione è mooolto strano dato il fatto che il Vaticano ha sempre messo il becco su tutte le questioni politiche. Ti ricordo cosa è successo quando si parlava dei pacs. I famosi "Dico". Hanno fatto un casino assurdo perchè contrastavano con i valori cattolici. Andare a put... e vantarsene, speculare sul fatto che si è creato un potere basato sul sesso, andare fiero dei continui rapporti extraconiugali, e forse anche con minorenni, non contrasta con i valori cattolici???????????? e allora perchè stanno zitti. Solo una questione di coerenza. Sul fatto che il vaticano non dovrebbe interferire con la politica italiana siamo in perfetta sintonia!! Magari fosse così. Ma la situazione è ben diversa e sarà difficilissimo cambiarla.

Anonimo ha detto...

se parla, è perchè parla; se non parla, è perchè non parla..... ma non ve mai bene una? Vi faccio riflettere che anche don Farinella fa parte dell'istituzione Chiesa, che dunque è composta da persone autonome che ragionano con la loro testa, non da una massa di pecoroni che fanno meccanicamente quello che gli dicono i loro superiori. E poi, perchè la Chiesa dovrebbe censurarsi e non poter esprimere il suo pensiero? Cosa vuol dire libertà? Resto perplesso sulle vostre idee confuse

Francesco ha detto...

anonimo che sei banale! I ragazzi vogliono solo dire che sarebbe meglio che si rispettasse la "libera chiesa in libero Stato", ma analizzando la situzione attuale in cui il vaticano fa politica da sempre, si è voluto evidenziare come il Vaticano fa un finimondo quando l'ex governo di centrosinistra sgarrrava un attimino, e ora che il governo di centro-destra ne combina di tutti i colori (filo fascista, prostitute, feste hot nelleville) il Vaticano non dice una parola. E della mancata presa di posizione se ne sono accorti anche all'interno della chiesa stessa. Vedi Famiglia Cristiana, Don Farinella, e Don Luigi Ciotti per dirne alcuni!

Anonimo ha detto...

Sarò banale, ma il tuo ragionamento mi sembra un pò capzioso. Per la verità non mi pare che il Vaticano se ne stia zitto di fronte a certi provvedimenti del governo che non condivide. Vedi la dura condanna del Vaticano riguardo la nuova legge sulla clandestinità. O forse anche lì dovevano starsene zitti? Ogni pretesto è buono per attaccare la chiesa! Forse è proprio questa la ricetta della mentalità perdente della sinistra italiana. Di fronte ad un evidente decadimento dei loro avversari si va ad attaccare la Chiesa in quanto non punta il dito contro! Allora spiegatemi quanti altri ministri e rappresentanti di Stati esteri hanno preso posizione contro questi scandali! Il tanto osannato Obama si è forse pronunciato indignato, oppure l'altro giorno si è limitato a dare qualche pacca sulla spalla di Berlusconi?
Vincenzo, tu mi sembri una persona intelligente! Spiegami chi ha diritto di esprimere la propria posizione in questo paese secondo te. I politici? i calciatori? i giornalisti? i cittadini laici? Insomma, tutti tranne la Chiesa ed i suoi rappresentanti? Se tu puoi esprimere la tua opinione su Berlusconi e le sue vergogne, in quanto questione POLITICA, perchè la Chiesa non potrebbe fare lo stesso? Il fatto che la Chiesa condiziona i comportamenti e le opinioni di tantissime persone, secondo te, rappresenta un motivo per il quale non dovrebbe pronunciarsi? Vi chiedo un dibattito sereno ed educato, ne siete capaci?

Unknown ha detto...

Il problema è che io sono un singolo cittadino, non un'organizzazione come lo è la Chiesa. Io non parlo direttamente a chi detiene il potere decisionale; non uso i ricatti morali e le minacce di maledizione divina come strumenti di persuasione delle masse; non faccio discriminazione un giorno e carità l'altro; non ricevo un miliardo di euro all'anno dall'otto x mille per pagarmi mantenimenti e viziucci; non mi sono mai posto come guida spirituale di tutti i popoli, salvo poi dare a tutti il cattivo esempio (salvo qualche felice ed isolata eccezione). Quel che voglio far capire è che la Chiesa è un'istituzione separata dallo Stato Italiano, ha uno Stato proprio su cui governa: al di fuori di Città del Vaticano, deve occuparsi di fede e di spiritualità, possibilmente evitando di intrufolarsi fra le lenzuola dei fedeli o, peggio, intimando soluzioni unilaterali a molte situazioni tragiche e dolorose che la gente si trova a vivere. Tutto ciò che riguarda la vita politica dell'Italia, dalle leggi sulle coppie di fatto, al testamento biologico, all'eutanasia, alle finanziarie - che la Cei puntualmente commenta - sono tutti argomenti che riguardano la gestione dello Stato italiano, il quale è laico e libero di esercitare le sue funzioni al di là dei precetti religiosi, dai quali è influenzato ma non vincolato. Il tentativo costante della Chiesa di porre vincoli allo Stato italiano, di mettere il becco in qualunque questione, sempre invocando una moralità di cui si sentono unici difensori, ha caratterizzato da sempre i rapporti tra Italia e Vaticano. E sapete come ha fatto ad essere così convincente negli ultimi tempi? Leggetevi "Fratelli d'Italia" di Ferruccio Pinotti oppure "Vaticano s.p.a." di G. Nuzzi. Capirete un bel pò di cose...

Anonimo ha detto...

Se fossimo stati in un paese fondamentalista come qualche stato arabo, il tuo discorso avrebbe senso. Per fortuna, però, in Italia la religiosità non è imposta per legge. Le regole, le interpretazioni e gli insegnamenti che la Chiesa propina ai suoi fedeli sono volontarie. Chiunque è libero di seguirli o no. Quello che vorrei fare io invece è che uno stato libero dovrebbe garantire il diritto di espressione a tutti, purchè non siano punti di vista violenti. Anche se a te e a molti altri non piacciono i punti di vista della Chiesa, ricordati che esistono milioni di altri italiani che invece condividono totalmente o in parte quello che la Chiesa insegna. Le richieste di gente come te, che vorrebbe il silenzio della Chiesa sulle questioni politiche perchè condizionano le scelte dei propri politici o della gente, non sembra una richiesta molto liberale a chi crede nella istituzione Chiesa. Io non mi sognerei mai di imporre il silenzio a chi non è cattolico. E' tutta una questione di punti di vista....

Unknown ha detto...

Allora visto che chiunque è libero di seguire o meno i precetti religiosi, mi spiegheresti per quale motivo in uno Stato laico, dove vige una legge che autorizza l'aborto votata con referendum dalla maggior parte degli Italiani, una donna che decide di abortire deve incontrare tutte le difficolta che incontra al giorno d'oggi? O per quale motivo in uno Stato laico e liberale, non si è riusciti ancora a tutelare con un pacchetto di leggi coloro i quali scelgono di non sposarsi, per non parlare di quelli che hanno un compaggno o una compagna dello stesso sesso? Questo è frutto delle ingerenze della Chiesa, la quale non si limita ad esprimere democraticamente il suo parere, ma va molto oltre: utilizzando mezzi di persuasione basati sul potere spirituale, esercita un potere politico sulle masse (che sono molto più suggestionabili), mentre sui politici che andranno a fare le leggi usa mezzi un pò più sofisticati, come per esempio la possibiltà di utilizzare la banca Vaticana a mò di lavatrice per i soldi sporchi provenienti da vari affarucci, frutto di accordi tra politica, mafia e imprenditoria. I libri che ho indicato prima ricostruiscono, attraverso le indagini della magistratura o l'archivio privato di un prelato che sedeva ai vertici della banca vaticana, tutti i traffici, il riciclaggio e le speculazioni finanziarie fino alla fine degli anni novanta, alle quali hanno partecipato insieme (e forse partecipano ancora) cardinali, vescovi, mafiosi, politici, faccendieri, massoni e quant'altro. Immaginate in quale enorme guaio si troverebbe un politico che volesse scontrarsi apertamente con la Chiesa: riceverebbe immediate minacce di chiusura dei conti criptati (anche se non suoi), con il risultato di ritrovarsi alle calcagna tutta la mafia, mezzo parlamento e buona parte degli apparati dello stato, oltre alla Chiesa e ai suoi fedeli discepoli indottrinati.
Caro anonimo, a me questi non sembrano mezzi democratici di libera espressione del pensiero come li può avere chiunque, piuttosto li considero mezzi di ricatto, di minaccia e di assoggettamento di uno Stato democratico alle volontà di un'istituzione che di morale per me ha veramente ben poco. I moniti del Papa vanno a farsi fottere quando riguardano problemi che sono fondamentalmente esterni e che non minano l'influenza della Chiesa (come per il pacchetto sicurezza; Bossi per poco non da del terrorista al Card. Tettamanzi per aver criticato le norme sull'immigrazione e nessuno in Vaticano si agita più di tanto); vedi quando i provvedimenti minano l'influenza politica della Chiesa come si mobilitano tutti i vescovi e cardinali, riuscendo a convincere l'80% dei parlamentari, come è successo con i Pacs o con le leggi sulla fecondazione assistita o l'attacco continuo e con ogni mezzo alla legge 194.

Anonimo ha detto...

Hai messo un pò di tutto nella pentola. Per quanto riguarda la banca Vaticana non ritengo di avere sufficienti elementi per rispondere, così come penso che non ne abbia neanche tu che hai soltanto letto un libro divulgativo. Quello che scrivono i giornalisti o gli autori di questi libri non ha nulla di ufficiale, conta soltanto quello che fanno i magistrati. Cmq non mi stupirei se quello che hai riportato fosse vero, perchè tutte le banche hanno transazioni poco limpide.... In ogni caso gli insegnamenti della chiesa non sono questi. La legge sull'aborto in Italia c'è e funziona, anche se la Chiesa si pronuncia contraria. L'obiezione di coscienza dei medici cattolici credo sia un loro diritto, o no? La legge sulle coppie di fatto, invece, non ha soltanto obiezioni di tipo morale, a cui fa riferimento la Chiesa che promuove il matrimonio. Esistono motivazioni economiche, caro Vincenzo. Che tu lo voglia o no, la famiglia con genitori eterosessuali è l'unica cellula che alimenta la nostra società, insieme alle coppie eterosessuali, in quanto genera discendenza. Allargare le leggi di tutela, che sono già scarse per le famiglie, anche alle coppie di fatto comporterebbe una spesa insostenibile per il governo. Ciò non toglie che in Italia una persona è libera di convivere senza sposarsi o di essere omosessuale, mi pare. Prova ad immaginare quanti furbetti si metterebbero ad orgaizzare coppie di fatto fasulle solo per prendere aiuti, tipo reversibilità di pensione, aiuti sui mutui assegni familiari. Ricordati che siamo in Italia, non in Svezia! Infine, il fatto che le masse siano suggestionabili, caro Vincenzo, vale anche per la Lega Nord, il comunismo o altre istituzioni che esprimono le loro opinioni. Perchè, secondo te, la Lega dovrebbe avere il diritto di opinare, condizionare le masse mentre la Chiesa no? La politica non è un esclusiva dei partiti, che fra l'altro ne hanno anche rovinato il senso originario, ma la fanno tutti, io, tu, Don Ciotti, con il quale mi immagino tu sia d'acordo su molti punti, il Papa, Berlusconi, ahinoi!, Bertinotti, Bossi etc... Non mi convince il teorema per il quale chi condiziona altre persone non dovrebbe esprimere la propria opinione, mah! Sempre più perplesso!

Unknown ha detto...

Il condizionamento delle masse diventa un problema quando, come ho già detto, si utilizzano argomentazioni di carattere spirituale per influenzare la promulgazione di leggi dello Stato. Usare argomentazioni come quella che l'unico legame intimo riconosciuto da Dio è la famiglia eterosessuale, per osteggiare frontalmente una legge che prevede di allargare i diritti e le tutele a chi attualmente non ne ha, per me è uno sconfinamento inaccettabile. Tant'è che il ddl fu chiuso in un cassetto, nonostante ci fosse la copertura finanziaria grazie all'extragettito proveniente dalla lotta all'evasione fiscale. E non regge neanche il discorso della legge evitata per via dei furbetti: suona come il taglio indiscriminato di 1,5 mld di euro in 3 anni a tutto il sistema universitario per ovviare agli sprechi di alcune parti dello stesso. Quella legge non è mai stata fatta perchè la Chiesa si oppose con tutti i mezzi a disposizione.
Per il resto, un singolo cittadino che esprime il suo parere "politico", un partito politico e la Chiesa sono cose ben diverse che non possono essere messe sullo stesso piano. Un partito politico nasce (o almeno dovrebbe) proprio con l'intento di rappresentare i cittadini e di premere perchè ne vengano soddisfatti i bisogni e gli interessi; è un organo democratico ed interviene - giustamente - in tutto ciò che riguarda la gestione della vita pubblica e della comunità. Un'associazione come Libera nasce con l'intento di contrastare e debellare un fenomeno che arreca danno a tutta la comunità; i suoi interessi coincidono con quelli della comunità (il benessere sociale) ed interviene nelle discussioni che riguardano più o meno direttamente il fenomeno considerato. La Chiesa è un'istituzione sovranazionale che ha come intento guidare i suoi fedeli verso l'avvicinamento con la divinità, ponendo dei principi e dei criteri. Io mi chiedo per quale motivo si dovrebbe interessare della gestione della vita pubblica di uno Stato sul quale non ha ufficialmente alcun potere stabilito per legge. Fermo restando il fatto che la Chiesa gode di ampio consenso, lo Stato italiano è laico e indipendente e deve fare le leggi in modo tale da tutelare e garantire i diritti di tutti, cattolici o meno. Fino a questo momento, ciò non è stato possibile proprio per le ingerenze vaticane, che hanno fortemente influenzato le istituzioni italiane con metodi spesso coercitivi. Oltre a questo, la Chiesa ha ampiamente dimostrato di "esprimere il suo parere" non tanto quando erano a rischio la morale e il rispetto per l'uomo, piuttosto quando erano a rischio il potere e gli interessi della Chiesa stessa. Un esempio per tutti, la furibonda battaglia - vinta - quando si paventò il taglio dei fondi destinati alla scuola privata (per la maggior parte gestita da organismi ecclesiastici), contrapposto al quasi totale silenzio di fronte allo scempio della Gelmini sulla scuola pubblica.
Detto questo, chiudo dicendo che la Chiesa fa politica in uno Stato sovrano e laico, agitando la bandiera dei testi sacri e dei principi divini, con l'intento di rincorrere e preservare poteri ed interessi terreni riservati ad una piccolissima corte di privilegiati: fa la lobby! E questo rende ancora più fuori luogo l'abuso indiscriminato del diritto d'espressione garantito dalla Costituzione.
P.s.: in merito alla questione della banca vaticana, se ne parla ampiamente nella sentenza definitiva emessa dal Tribunale di Palermo al processo Andreotti. Dunque si tratta di fatti ampiamente accertati.

Anonimo ha detto...

Ho l'impressione che vada di moda un certo "anticlericalismo", un rifiuto verso tutto quello che è spirituale e religioso. Chissà quali secondi fini avrà la Chiesa nel sostenere principi come i valori della famiglia, della carità e simili. Secondo il tuo ragionamento, allora, nessuna religione dovrebbe dire una parola riguardo le leggi e la vita pubblica di un paese. Ma questo confine chi lo stabilisce? Allora il Dalai Lama che sta girando il mondo per la liberazione del Tibet, non ne avrebbe diritto perchè è un religioso che sta trattando una questione politica? Quando Gesù predicava l'uguaglianza di tutti gli uomini ai tempi dei Romani non ne aveva diritto perchè stava affrontando alcune questioni politiche? Non so, mi sembra poco verosimile. Caro Vincenzo, se tu sei ateo e non credi nella Chiesa, sei libero di non ascoltare quello che la Chiesa predica. Ma per chi è cattolico la Chiesa rappresenta una guida in ogni momento della propria vita, per cui è importante che la stessa si pronunci sulle questioni morali ed etiche di ogni settore, sia esso politico, giudiziario, economico etc... La religione, per chi è credente, è una guida a 360 gradi nella vita di un uomo. Ma se non sei credente, forse, queste cose non le puoi capire. Quello che mi da un pò fastidio è il fatto che esistano tante, troppe persone che debbono mettere il naso dentro le dichiarazioni ed i discorsi dei cattolici, pretendendo di sapere cosa possono affrontare e cosa no, in nome di un concetto di libertà che mi pare molto confuso. La libertà è un principio per il quale chiunque può fare o dire quello che vuole senza invadere la libertà altrui. Se tu non vuoi seguire i principi cattolici, nessuno te li impone, però dovresti lasciare la libertà di culto e di espressione per chi è cattolico. Il dialogo inizia a diventare un pò ripetitivo e sterile perchè i punti di partenza sono troppo diversi e opposti. L'elenco dei misfatti dei quali si è macchiata la Chiesa, o meglio, qualche suo rappresentante (intrallazzi finanziari, preti pedofili etc...) non rappresenta i suoi insegnamenti. Io mi riferisco a quelli quando difendo la Chiesa e la sua libertà di espressione. Per me il dibattito si chiude qui. Tanti saluti e buon proseguimento.

Anonimo ha detto...

Comunque vi invito a leggere quanto dichiarato da Mons. Crociata e dal Card. Bagnasco sulla moralità di questi tempi e su quella del nostro premier. Non mi pare che la Chiesa non stia affrontando la questione....

Unknown ha detto...

La libertà di espressione della Chiesa finisce dove comincia la libertà di uno Stato laico di decidere ciò che è meglio per sè e i propri cittadini, senza distinzione di genere, razza, status sociale e credo religioso. Non è anticlericalismo: è difesa della sovranità e della laicità dello Stato.

Fabio ha detto...

concordo con Vincenzo...c'è sempre quella sottile ambiguità di fondo nei discorsi catto-clericali, che chiedono libertà ma non la offrono.

Non è vero - ad esempio - che c'è libertà di non credere: nelle scuole si insegna ancora Religione Cattolica (e non Religione); i genitori atei battezzano i figli per paura (si rischia di isolare i figli non battezzati dal parentame catto-indirizzato e creargli problemi di inserimento in una società bigotta!); nei consultori e negli ospedali ci sono obiettori cattolici che si rifiutano di praticare l'aborto o di prescrivere la pillola del giorno dopo (per poi farlo sottobanco); le tv pubbliche il sabato e la domenica martellano con dirette dal Vaticano, dichiarazioni del Papa, lunghe trasmissioni tematiche che parlano di fede (non mi pare si faccia lo stesso col Dalai Lama, caro Anonimo); le antenne di Radio Vaticana diffondono in modo massiccio e dannoso per la salute, senza curarsi delle case che stanno attorno. I giornali della Chiesa intervengono su tutto e le dichiarazioni inquietanti che fanno vengono riprese dagli altri media e diffusi come verità rivelata (ma si sono ben guardati stavolta dal dare la loro gridata opinione su Papi)...

ce ne sono mille casi di imposizione e violenza religiosa! Quindi qual è il principio di libertà a cui si appella il prolisso Anonimo? Poi perché non si firma? (Il tuo dio ti consiglia l'anonimato, eh? eh eh).

Non c'entra niente la libertà, questo è un gioco delle parti (stato creazionista contro stato laico) dove la religione l'ha fatta da padrona per troppo tempo anche e soprattutto a livello politico, buttandoci nel guado dove ci troviamo per ora! Saluti, Fab

Anonimo ha detto...

Un piacere discutere con Vincenzo, un piacere ignorare le provocazioni di Fabio..... saluti

Fabio ha detto...

sempre un piacere essere ignorato da un anonimo clerizzato :-) buona estate, Fab